Storia atipica quella di Bob Rafelson che negli anni a cavallo fra i ‘60 e i ‘70 ci racconta il dramma di una generazione allo sbando, quella di Robert “Bobby” Dupea (interpretato da un Nicholson in stato di grazia). Robert proviene da una famiglia di musicisti, egli stesso è (o meglio era) un pianista talentuoso, fin quando decide di mollare tutto e andare via di casa. Inizia a vivere alla giornata girando in lungo e in largo per gli States, diventa operaio, e finisce con il vivere con una certa Rayette, una ragazza un po’ stupida che, parole di Robert, se non parlasse sarebbe perfetta. Eppure anche questa “nuova” vita inizia a stargli stretta, e la notizia della malattia del padre sarà un’opportunità per tornare in quella casa da cui era scappato tempo prima.
Rafelson con maestria ci offre uno squarcio di America al bivio, la storia di Robert è la stessa di tanti americani della sua epoca che si ritrovano di fronte ad una società che spersonalizza l'individuo, che soffoca la libertà di vivere in modo non conformato, che non da più risposte perché non ne sa più dare (esemplare la scena in cui Robert prima di partire si "confida" con il padre) Il nostro protagonista sembra sperare in un ritorno al passato che possa rivelarsi un dolce conforto (struggente la scena in cui suona per la compagna del fratello Carl), ma tutto è cambiato in quegli anni, non si torna indietro perché questo mutamento l’hanno voluto tutti i Bobby Dupea di questa terra e, se si è fuggiti già una volta da un mondo e dalle sue regole bigotte e perbeniste, ci vuole ben poco per capire che si scapperà altre cento volte da lì perché a Bobby quel tipo di vita, quella gente, gli fa schifo (come avrà modo di dire ad un’ospite inquietantemente snob). Robert lascerà di nuovo tutto, ancora più lacerantemente confuso, e con la sempre più impellente necessità di capire se stesso e il cammino da percorrere.
Straordinario, cristallino, Rafelson trae dalla sceneggiatura dalla Eastman un film senza tempo, che con occhio attento scruta dall’interno il malessere di una nazione. Imperdibile.
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