ciby8
|
venerdì 22 novembre 2024
|
“ti aspetti di trovare poesia in una rivista di poesia? le cose non sono così semplici.”
|
|
|
|
Non è un brutto film ma risulta comunque poco incalzante e i protagonisti si comportano al limite del fastidioso. C'è della poesia in questo film ma le dosi sono eccessive e si sa, il troppo storpia. “Ti aspetti di trovare poesia in una rivista di poesia? Le cose non sono così semplici.” aveva ragione Bukowski.
|
|
[+] lascia un commento a ciby8 »
[ - ] lascia un commento a ciby8 »
|
|
d'accordo? |
|
|
martedì 28 febbraio 2023
|
!
|
|
|
|
molto bella questa recensione. grazie.
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
ettavi
|
giovedì 10 febbraio 2022
|
noia
|
|
|
|
Adam Driver non ha salvato questa noia mortale.
|
|
[+] lascia un commento a ettavi »
[ - ] lascia un commento a ettavi »
|
|
d'accordo? |
|
carloalberto
|
venerdì 11 dicembre 2020
|
due interpretazioni a confronto
|
|
|
|
Questo film di Jarmusch si presta a due interpretazioni di segno opposto, entrambi non soddisfacenti.
Secondo alcuni, è una geniale e provocatoria presa per i fondelli del velleitarismo artistico tipico di quella fetta della piccola borghesia transnazionale, vittima di una rapida acculturazione di massa, accelerata dal pressappochismo divulgativo dei mass media. E’ la middle class, apaticamente appiattita nella noia della routine quotidiana, in una società priva di prospettive e di passioni dove gli aneliti rivoluzionari sono ridotti alle gesta dell’anarchico Bresci riassunte in una chiacchiera orecchiata su di un autobus, emblematicamente incarnata dall’uomo qualunque, anonimo cittadino omonimo di una qualunque anonima provincia americana, e dalla sua compagna, che con citazioni a vanvera di nomi di poeti dello stilnovismo italiano e la creazione di versi naif, parodisticamente ispirati all’imagismo anglosassone di inizi novecento, cerca di emergere, distinguendosi, dalla sottocultura popolare che intitola parchi a Gianni e Pinotto.
[+]
Questo film di Jarmusch si presta a due interpretazioni di segno opposto, entrambi non soddisfacenti.
Secondo alcuni, è una geniale e provocatoria presa per i fondelli del velleitarismo artistico tipico di quella fetta della piccola borghesia transnazionale, vittima di una rapida acculturazione di massa, accelerata dal pressappochismo divulgativo dei mass media. E’ la middle class, apaticamente appiattita nella noia della routine quotidiana, in una società priva di prospettive e di passioni dove gli aneliti rivoluzionari sono ridotti alle gesta dell’anarchico Bresci riassunte in una chiacchiera orecchiata su di un autobus, emblematicamente incarnata dall’uomo qualunque, anonimo cittadino omonimo di una qualunque anonima provincia americana, e dalla sua compagna, che con citazioni a vanvera di nomi di poeti dello stilnovismo italiano e la creazione di versi naif, parodisticamente ispirati all’imagismo anglosassone di inizi novecento, cerca di emergere, distinguendosi, dalla sottocultura popolare che intitola parchi a Gianni e Pinotto.
Secondo altri, invece, non meno accreditati esegeti, è il frutto esso stesso di quel sistema autoreferenziale, come del resto è oggi tutto il mondo dell’arte, fatto di critici festivalieri, attori snob ed investitori oculati, che producono opere destinate ad un pubblico di nicchia, o che illusoriamente si crede tale, che proclama poeti laureati alcuni registi appartenenti al giro, che, poi, saranno acclamati supinamente negli ambienti pseudoculturali ed intellettualistici e dai frequentatori autocompiaciuti dei cinema d’essai, in quella parte del globo non interessata direttamente da carestie, guerre, sommosse e pestilenze varie.
In attesa che una voce autorevole dirima il dubbio amletico, ovviamente non proveniente da quel sistema o dal coro entusiasta dei suoi servili adepti, si può prosaicamente sentenziare che il film è di una noia mortale o, altrimenti, parafrasando Fantozzi, non inferiore di certo a Lou Costello, effigiato nel poster alle spalle del barista di colore, che trattasi di una boiata pazzesca.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a carloalberto »
[ - ] lascia un commento a carloalberto »
|
|
d'accordo? |
|
felicity
|
lunedì 31 agosto 2020
|
un film sulla poesia che è esso stesso una poesia
|
|
|
|
Paterson ripete ogni giorno lo stesso percorso, col suo vecchio autobus. E, alla fine, visto dall’alto, da quella prospettiva perpendicolare che lo sorprende a letto, il suo cammino assomiglia a un muoversi in tondo.
Al fondo, c’è un senso di tristezza difficilmente digeribile, ben dipinto sul volto di Adam Driver. Addirittura di angoscia.
Perché è come se nulla avesse più senso, una direzione di marcia capace di distinguere le traiettorie individuali. L’ambizione non ha senso. Neppure l’amore, che sembra promettere la felicità, ma poi è tutto un patteggiare. Patteggiare la solitudine del nostro spazio interiore, la nostra ritrosia con l’entusiasmo invadente, ingenuo di lei.
[+]
Paterson ripete ogni giorno lo stesso percorso, col suo vecchio autobus. E, alla fine, visto dall’alto, da quella prospettiva perpendicolare che lo sorprende a letto, il suo cammino assomiglia a un muoversi in tondo.
Al fondo, c’è un senso di tristezza difficilmente digeribile, ben dipinto sul volto di Adam Driver. Addirittura di angoscia.
Perché è come se nulla avesse più senso, una direzione di marcia capace di distinguere le traiettorie individuali. L’ambizione non ha senso. Neppure l’amore, che sembra promettere la felicità, ma poi è tutto un patteggiare. Patteggiare la solitudine del nostro spazio interiore, la nostra ritrosia con l’entusiasmo invadente, ingenuo di lei.
Patteggiare i nostri gusti con la quinoa e la torta ai cavoletti di Bruxelles. Rinunciare al nostro odio per il cane per la gioia di lei.
Accettare l’idea folla di costruire qualcosa, un interesse comune, un’impresa commerciale, una casa, una famiglia.
Fare finta che ci sia uno scopo. E poi fare i conti, calcolare, limare qui per aggiungere altrove. Far quadrare il cerchio. Ancora una volta. Sempre cerchi, come quelli che Laura dipinge, in nero, sulla sua bella tenda bianca. Hai un talento per i cerchi. Quest’amore assomiglia a un’apnea.
Anche il cinema di Jarmusch sembra immobile. Qui come non mai, succede poco e niente.
Non c’è una storia da raccontare. E le regole sono diventate minime. Campo, controcampo, fuoricampo, interno e esterno. Sembra cinema in bianco e nero. Privato del colore. Eppure il colore c’è, la sfumatura, la differenza. La poesia, quell’atto di creazione inutile, senza scopo, a cui è tanto legato Paterson, serve proprio a questo.
A scavare, a trovare la rima interna tra le cose, a far uscire un segno da esse e a ridonare a esse un nome.
Jarmusch non è ironicamente distaccato o emotivamente coinvolto in quest'apocalittico limbo, ma ironico e coinvolto, poiché l'angoscia dell'insensatezza della vita e la perenne ricerca di bellezza coincidono, concedendo a Paterson ciò che Paterson desidera. Una forma di metafisica invisibile. Una luce che accende di bellezza una solitudine per poi rimandarla all'oblio di tutti i giorni. Tutto scorre sì, immobile e silenzioso come Paterson seduto a scrivere sul suo autobus.
Superbi gli attori: Driver e Farahani che offre la sua sorridente e fascinosa bellezza.
Jarmusch dà alla poesia il pane della sua immagine quotidiana. Probabilmente non trova altro senso che il vuoto, ma come in un pensiero zen, riconosce in questo vuoto la precaria e magnifica bellezza. Le infinite possibilità di una pagina bianca.
E la forza di ricominciare, ogni giorno.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a felicity »
[ - ] lascia un commento a felicity »
|
|
d'accordo? |
|
fabio 3121
|
giovedì 7 maggio 2020
|
il taccuino segreto di paterson
|
|
|
|
il film è girato nella tranquilla cittadina di Paterson nel New Jersey dove si ascolta ancora pulito il suono delle cascate. La pellicola del regista Jim Jarmusch racconta la storia dell'autista di autobus della linea "36" Paterson (Adam Driver) il quale conduce una vita regolare e abitudinaria. Va a piedi alla stazione degli autobus e quindi parte per le sue corse girando per la cittadina ed ascoltando quasi origliando i discorsi che fanno i passeggeri del suo autobus. Rientrato a casa lo aspetta una moglie dolce e fantasiosa che dipinge pareti, prepara dolcetti e coltiva la passione per la chitarra. Dopo cena Paterson esce tutte le sere con il cane bulldog "Marvin" a fare un giro per poi fermarsi al solito pub a bere una pinta di birra chiara allla spina.
[+]
il film è girato nella tranquilla cittadina di Paterson nel New Jersey dove si ascolta ancora pulito il suono delle cascate. La pellicola del regista Jim Jarmusch racconta la storia dell'autista di autobus della linea "36" Paterson (Adam Driver) il quale conduce una vita regolare e abitudinaria. Va a piedi alla stazione degli autobus e quindi parte per le sue corse girando per la cittadina ed ascoltando quasi origliando i discorsi che fanno i passeggeri del suo autobus. Rientrato a casa lo aspetta una moglie dolce e fantasiosa che dipinge pareti, prepara dolcetti e coltiva la passione per la chitarra. Dopo cena Paterson esce tutte le sere con il cane bulldog "Marvin" a fare un giro per poi fermarsi al solito pub a bere una pinta di birra chiara allla spina. Durante la sua giornata, soltanto all'apparenza monotona, Paterson si diletta a scrivere delle poesie (senza rima) su di un taccuino segreto, nel senso che i versi sono ben gelosamente custoditi su dei fogli di carta inizialmente bianchi ma che man mano si riempiono grazie alla fantasia e soprattutto alle emozioni del suo autore. il film é impreziosito da una bella colonna sonora nonchè da rilassanti pezzi di musica jazz che si ascoltano nel pub. L'incontro con un poeta giapponese rappresenta nel finale la scena top del film....qui il poeta spiega che le sue poesie sono solo in lingua giapponese perchè "una poesia tradotta è come fare una doccia con l'impermeabile"! Ottimo film che, nei titoli di coda, scopriamo essere stato dedidato dal regista in memoria del bulldog (troppo forte e dispettoso) il cui vero nome é Nellie.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabio 3121 »
[ - ] lascia un commento a fabio 3121 »
|
|
d'accordo? |
|
alias3575
|
mercoledì 3 gennaio 2018
|
noia mortale
|
|
|
|
film insulso e senza senso....davvero brutto....non me l'aspettavo da jarmusch.
|
|
[+] lascia un commento a alias3575 »
[ - ] lascia un commento a alias3575 »
|
|
d'accordo? |
|
michelino
|
giovedì 16 novembre 2017
|
ripetizione e poesia
|
|
|
|
Paterson è il nome del protagonista del film
Paterson è il nome della città in cui vive
Paterson è il titolo del film
Paterson è un uomo comune
Paterson è una città di provincia
Paterson è un piccolo film
Ogni giorno di Paterson sembra uguale al precedente
Ogni giorno a Paterson sembra uguale al precedente
Ogni scena di Paterson sembra uguale alla precedente
Ogni frase che ho scritto sembra uguale alle precedente
Eppure ogni volta c'è qualcosa di diverso
[+]
Paterson è il nome del protagonista del film
Paterson è il nome della città in cui vive
Paterson è il titolo del film
Paterson è un uomo comune
Paterson è una città di provincia
Paterson è un piccolo film
Ogni giorno di Paterson sembra uguale al precedente
Ogni giorno a Paterson sembra uguale al precedente
Ogni scena di Paterson sembra uguale alla precedente
Ogni frase che ho scritto sembra uguale alle precedente
Eppure ogni volta c'è qualcosa di diverso
Così è la vita di tutti i giorni
Ma basta poco per renderla unica
Per renderla unica
Può bastare un taccuino sul quale scrivere poesie
Per renderla interessante
Può bastare la parete di un pub tappezzata di ritagli di articoli
Per renderla magica
Può bastare uno schermo sul quale si proietta un film di Jarmusch
Paterson ha una compagna che ha e che fa due sogni
Paterson è la città di un poeta il cui nome si ripete due volte
Paterson è un film che quando finisce sembra ricominciare
Ripetizione e poesia
Queste sembrano essere le parole chiave di questo film
Non è un caso che in esso si vedano così tanti gemelli
Michelino va al cinema
Michelino torna al cinema
A vedere questo film Michelino ci è andato due volte
Non è un caso neanche questo
[-]
|
|
[+] lascia un commento a michelino »
[ - ] lascia un commento a michelino »
|
|
d'accordo? |
|
aledor
|
martedì 1 agosto 2017
|
cattiva poesia
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a aledor »
[ - ] lascia un commento a aledor »
|
|
d'accordo? |
|
bruno
|
martedì 18 luglio 2017
|
lentissimo e deludente
|
|
|
|
Ripetitivo ossesionante lentissimo e deludente.
Senza un lampo o una battuta la cosa simpatica è il dominio del bianco e nero di lei
assolutamente abulico lui e il migliore in campo il cane Marvin, l'unico a salvarsi da un naufragio !
|
|
[+] lascia un commento a bruno »
[ - ] lascia un commento a bruno »
|
|
d'accordo? |
|
|