fabio 3121
|
lunedì 4 maggio 2020
|
ottima commedia italiana
|
|
|
|
il film è l’adattamento della piéce teatrale “Le Prénom” dal quale era già stato tratto il film francese “Cena tra amici”. La pellicola italiana trae solo lo spunto dal testo teatrale ma per il resto – avendo anche visto il film francese (comunque carino) – la trama si svolge diversamente e quindi non rappresenta assolutamente il remake del film francese. Vi è dippiù: questa commedia a me è piaciuta molto sia per i vari argomenti trattati e sia perché ho avuto l’impressione di stare in un palco a teatro a gustarmi una miscellania di dialoghi e battute al vetriolo in un concentrato di dramma e commedia.
[+]
il film è l’adattamento della piéce teatrale “Le Prénom” dal quale era già stato tratto il film francese “Cena tra amici”. La pellicola italiana trae solo lo spunto dal testo teatrale ma per il resto – avendo anche visto il film francese (comunque carino) – la trama si svolge diversamente e quindi non rappresenta assolutamente il remake del film francese. Vi è dippiù: questa commedia a me è piaciuta molto sia per i vari argomenti trattati e sia perché ho avuto l’impressione di stare in un palco a teatro a gustarmi una miscellania di dialoghi e battute al vetriolo in un concentrato di dramma e commedia. Grazie, quindi, ad una valida sceneggiatura e ad una eccellente prova di tutto il cast di attori (su tutti Alessandro Gassman) ho visto proprio un bel film di cui ne consiglio la visione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fabio 3121 »
[ - ] lascia un commento a fabio 3121 »
|
|
d'accordo? |
|
laugix
|
domenica 7 maggio 2017
|
film senza u'inizio, una fine ed una regia assente
|
|
|
|
Una delusione dall'inizio alla fine. Mancanza di una vera trama, ( o di una sceneggiatura ben scritta), ritmo lento ed alcune scene dal ritmo insensato, capovolgimenti di fronte confusi e senza quasi una spiegazioni. Attori che sono stati diretti male e fuori tempo. Colpi di scena che sembrano campati per aria, che arrivano dal nulla e finiscono nel nulla. All'interno del film manca sopratutto il significato della parola amore e rispetto, e non si riesce a capire come nel finale per magia tutto si sistemi. L'unica cosa piacevole è stata la piccola parte, o meglio ancora, la voce della Ramazzotti, che prova a dare un tocco di calore e colore all'intero film.
|
|
[+] lascia un commento a laugix »
[ - ] lascia un commento a laugix »
|
|
d'accordo? |
|
rita
|
giovedì 16 marzo 2017
|
copia e incolla
|
|
|
|
sono daccordo con chi lo ha definito orribile copia
aggiungo senza apportare alcuna modifica se non nel nome
in questa versione Benito nel film francesa Cena con amici del 2012
il bambino si doveva chiamare Adolf
un film poi stanziato coi nostri soldi e con il benestare dei beni culturali
mi sembra troppo
non si obietta sulla bravura degli attori ma sul soggetto del film
|
|
[+] lascia un commento a rita »
[ - ] lascia un commento a rita »
|
|
d'accordo? |
|
achab50
|
giovedì 16 marzo 2017
|
fuori dal coro
|
|
|
|
Mi spiace fare la voce fuori da coro, ma ho trovato questo film poco riuscito; l'unica cosa che decolla è l'elicottero-drone dei ragazzi, il resto è un pastone che orecchia, almeno all'inizio, una fortunata pièce teatrale francese, ben più frizzante.
Addirittura si stentano a comprendere i rapporti di parentela o affettivi fra i personaggi. Il film si trascina fra imbarazzanti flash back negli anni '70 di cui non si capisce lo scopo, ed attori quasi rassegnati al ruolo, con l'eccezione di Alessandro Gassmann che qui brilla particolarmente.
Film noioso con parecchi deja-vu.
|
|
[+] lascia un commento a achab50 »
[ - ] lascia un commento a achab50 »
|
|
d'accordo? |
|
etabeta
|
giovedì 16 marzo 2017
|
orribile copia..
|
|
|
|
.. di un film francese del 2014.. In quel caso però il regista e gli attori erano di un livello indubbiamente superiore... Una volta i francesi ci ammiravano e ci copiavano.. Ora lo facciamo noi ..ed anche male
|
|
[+] lascia un commento a etabeta »
[ - ] lascia un commento a etabeta »
|
|
d'accordo? |
|
boccia
|
lunedì 23 gennaio 2017
|
replica del film francese
|
|
|
|
Copia rammendata del film francese. Letterale, senza spunti.
|
|
[+] lascia un commento a boccia »
[ - ] lascia un commento a boccia »
|
|
d'accordo? |
|
lbavassano
|
venerdì 25 marzo 2016
|
incoscienza o presunzione?
|
|
|
|
Ci vuole una notevole dose, più che di incoscienza, di vero e proprio masochismo, o di presunzione, per proporsi di rifare, a distanza di pochi anni, un film a proprio modo perfetto ("Cena tra amici"), perfetto innanzitutto nel ritmo e nella scelta degli interpreti, eccellentemente calibrati.
Sotto entrambi gli aspetti il tentativo dell'Archibugi annaspa. Il ritmo viene troppo spesso interrotto, appesantito dall'eccesso di flash-back inutili.
[+]
Ci vuole una notevole dose, più che di incoscienza, di vero e proprio masochismo, o di presunzione, per proporsi di rifare, a distanza di pochi anni, un film a proprio modo perfetto ("Cena tra amici"), perfetto innanzitutto nel ritmo e nella scelta degli interpreti, eccellentemente calibrati.
Sotto entrambi gli aspetti il tentativo dell'Archibugi annaspa. Il ritmo viene troppo spesso interrotto, appesantito dall'eccesso di flash-back inutili. Gli interpreti risultano tutti costantemente eccessivi, sopra le righe, ma una menzione, negativa, particolare va purtroppo riservata alla Golino che, soprattutto nella prima parte, cade irrimediabilmente nel ridicolo caricaturale, mentre la beatificazione del personaggio interpretato dalla Ramazzotti appare, pur se non per sua colpa, più che scontata, banale. Anche l'ambientazione romana per altro non riesce ad andare oltre i cliché più triti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lbavassano »
[ - ] lascia un commento a lbavassano »
|
|
d'accordo? |
|
raffele
|
sabato 19 marzo 2016
|
rancori, maschere, ironia
|
|
|
|
Gerard Lauzier era un grande del fumetto francese. Ho letto tutto di Lauzier. Anche certe prefazioni di Lietta Tornabuoni, lucida come Lauzier stesso ma incapace di rinunciare a qualche lampo fugace di vetero-sessantottismo (che oggi definiremmo molle) quando lo definiva "banalista" (non banale!), qualunquista (immancabile in quegli anni, bastava non intonare l'internazionale), nel migliore dei casi, con sarcasmo "ma che ragionevole, ma che assennato". E non si accorgeva, probabilmente, di collocarsi per qualche attimo fra quei personaggi, i personaggi di Lauzier, coi loro pregiudizi e le loro pose... di quando ancora si diceva qualcosa di sinistra, troppo. Quelli che Lauzier fulminava con eleganza.
[+]
Gerard Lauzier era un grande del fumetto francese. Ho letto tutto di Lauzier. Anche certe prefazioni di Lietta Tornabuoni, lucida come Lauzier stesso ma incapace di rinunciare a qualche lampo fugace di vetero-sessantottismo (che oggi definiremmo molle) quando lo definiva "banalista" (non banale!), qualunquista (immancabile in quegli anni, bastava non intonare l'internazionale), nel migliore dei casi, con sarcasmo "ma che ragionevole, ma che assennato". E non si accorgeva, probabilmente, di collocarsi per qualche attimo fra quei personaggi, i personaggi di Lauzier, coi loro pregiudizi e le loro pose... di quando ancora si diceva qualcosa di sinistra, troppo. Quelli che Lauzier fulminava con eleganza.
"quando disegna invece, è soltanto bravissimo". Se ne accorgeva, Lietta, eccome. "non potrebbero esserci dei Maupassant, nei fumetti? ce ne sono, ce ne sono: lui stesso (Lauzier) potrebbe essere un impasto curioso di Balzac, Sagan..."
Ecco Lauzier era imparziale come un chirurgo, la sua irrisione, pulita come una lama, colpiva gli ambienti chic della sinistra salottiera parigina e quelli della sinistra sfigata della provincia e, udite udite, anche quelli della destra retriva, militaresca, pecoreccia della repressione in Algeria. Ed io dopo aver voltato l'ultima pagina, mi chiedevo se mai qualcuno avrebbe modellato in teatro o in cinema una delle sue cene delle beffe, che come i lampi delle luci psichedeliche (ricordate?) fissavano come in tante istantanee facce, atteggiamenti, apparenze, maschere, rancori, separandoli dalla vita per poterci ridere o piangere su, specchiarsi, guardarsi in faccia una volta tanto. per poi adagiarsi di nuovo nel gioco delle parti, ma la crisi ogni tanto fa bene. La Archibugi ha fatto qualcosa di simile, che sia un remake poco importa. le ricette vecchie, se gli ingredienti sono freschi, sono salutari. Qualcuno dirà "niente di nuvo, puah", i personaggi di Lauzier. Cosa vuoi che sia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a raffele »
[ - ] lascia un commento a raffele »
|
|
d'accordo? |
|
giampituo
|
domenica 6 marzo 2016
|
resa dei conti con noi stessi. altroché,
|
|
|
|
Questo mio pensiero lo scrivo dopo un anno dall'uscita del film. E allora? Il tempo é proprio lo stesso non é cambiato nulla da allora. La Archibugi é brava a far sentire accanto a te i personaggi. I personaggi impersonano lei stessa o parte di lei stessa. E sopratutto parte di noi stessi. Parte dei nostri lati del carattere. Della cultura dominante. Della omologazione di sentimenti, delle cattive abitudini. Gli amici in parte scanzonati riescono in meno di due ore a farti capire dove sta andando la nostra societá. Dove ci stiamo perdendo. Giorno dopo giorno. Stando dietro alle mode. Quelle da sapientoni radical chic. Ma anche quelle popolari o peggio plebee. Gli elementi ci sono tutti. In un sol calderone.
[+]
Questo mio pensiero lo scrivo dopo un anno dall'uscita del film. E allora? Il tempo é proprio lo stesso non é cambiato nulla da allora. La Archibugi é brava a far sentire accanto a te i personaggi. I personaggi impersonano lei stessa o parte di lei stessa. E sopratutto parte di noi stessi. Parte dei nostri lati del carattere. Della cultura dominante. Della omologazione di sentimenti, delle cattive abitudini. Gli amici in parte scanzonati riescono in meno di due ore a farti capire dove sta andando la nostra societá. Dove ci stiamo perdendo. Giorno dopo giorno. Stando dietro alle mode. Quelle da sapientoni radical chic. Ma anche quelle popolari o peggio plebee. Gli elementi ci sono tutti. In un sol calderone. Il burlone scanzonato, demente e ignorante che fa soldi piazzando case. La sorella frustrata, con sogni da Prof. Universitaria è ridotta a far da serva a un marito progressista a parole, colto ma emblema del maschilismo peggiore, nei fatti. Quelli di ogni giorno. L'amico apparentemente single e dai sentimenti raffinati che fa pensare a tutti di essere inconsapevolmente gay che invece è amante segreto della mamma di due di questo club di amici a cena in una serata romana. Questa è Roma. La vera Grande Bellezza. E poi la più brava, la più vera di tutte. Personaggio e attrice. La Ramazzotti plebea che sposata con il ricco burlone e deficiente dà una lezione a tutti noi. In che modo? Con la sua auenticitá. Parola oramai obsoleta. Tutti bravi gli attori. A mio parere in primis Ramazzotti e Gassman. Più di tutti la Archibugi. Che bel film. Grazie Sky.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giampituo »
[ - ] lascia un commento a giampituo »
|
|
d'accordo? |
|
a.esse
|
martedì 19 gennaio 2016
|
politicamente scorretto
|
|
|
|
Trama quasi banale, piacevole da vedere insieme alla famiglia per assistere ad un atipico intreccio che presagisce già dall'inizio un lieto fine. Politicamente 'scorretto', come Paolo Pontecorvo il quale è l'artefice del disguido, che nasce inizialmente come uno scherzo che poi degenera inevitabilmente. Situazione inverosimile che trova come punto di unione della famiglia, la semplicità dell'accettazione.
|
|
[+] lascia un commento a a.esse »
[ - ] lascia un commento a a.esse »
|
|
d'accordo? |
|
|