|
sabato 11 marzo 2023
|
«quando si spara, si spara, non si parla»
|
|
|
|
"La battuta cult pronunciata da Tuco - «Quando si spara, si spara, non si parla» - fu completamente improvvisata da Eli Wallach. Quando la pronunciò tutta la troupe scoppiò a ridere" (https://www.corriere.it/spettacoli/cinema-serie-tv/cards/buono-brutto-cattivo-tv-scheletro-vero-set-l-avvelenamento-tuco-altri-8-segreti-film/battuta-cult.shtml#:~:text=La%20battuta%20cult%20pronunciata%20da,la%20troupe%20scoppi%C3%B2%20a%20ridere.)
|
|
[+] lascia un commento a »
[ - ] lascia un commento a »
|
|
d'accordo? |
|
nando
|
sabato 27 agosto 2022
|
capolavoro intramontabile
|
|
|
|
Visto ieri per l'ottava volta e sicuramente non l'ultima.
Caposaldo dello spaghetti western (o per alcuni cruel western) che poi sarebbe il vero western. Racconta una storia tra il romanzesco e il surreale, il tutto incastonato nella storia della guerra di secessione americana.
Dimenticate i bei tramonti del defunto Classic western di John Wayne e preparatevi al western fatto di bounty killer, banditi e spietati pistoleri. In parole povere, il western Quello vero.
|
|
[+] lascia un commento a nando »
[ - ] lascia un commento a nando »
|
|
d'accordo? |
|
pedro
|
sabato 17 aprile 2021
|
leone si...ma con morricone
|
|
|
|
E’ sempre difficile parlare di un film culto. Direi quasi “del” film culto.
Le opinioni sono quasi militanti. I film culto sono come le ideologie: non si discutono (basta vedere qui le 5 stelle d’ordinanza).
Ci provo comunque.
13º in classifica dei film più visti da sempre in italia, secondo le rilevazioni siae (ma in quell’epoca c’erano i circuiti non siae, come i cinema parrocchiali, i cineforum, ecc..ai quali sommare spettatori, molti spettatori, cosa alla quale non possono ambire i film recenti in classifica), è forse il film italiano più conosciuto nel mondo...anche nei luoghi più reconditi de pianeta sono arrivate le pizze di questo film.
[+]
E’ sempre difficile parlare di un film culto. Direi quasi “del” film culto.
Le opinioni sono quasi militanti. I film culto sono come le ideologie: non si discutono (basta vedere qui le 5 stelle d’ordinanza).
Ci provo comunque.
13º in classifica dei film più visti da sempre in italia, secondo le rilevazioni siae (ma in quell’epoca c’erano i circuiti non siae, come i cinema parrocchiali, i cineforum, ecc..ai quali sommare spettatori, molti spettatori, cosa alla quale non possono ambire i film recenti in classifica), è forse il film italiano più conosciuto nel mondo...anche nei luoghi più reconditi de pianeta sono arrivate le pizze di questo film.
Pochi film italiani hanno tanti estimatori come questo (anzi, forse nessuno ne ha tanti). In certi circoli pseudo intellettuali di paesi remoti si possono citare fellini o antonioni, ma si è visto solo Leone. Nei blog in lingua inglese che ricostruiscono le locations dei flm più noti è uno dei pochi film italiani che troverete.
Insomma un cult movie senza discussione. Anzi, ripeto, forse il principale della storia del cinema almeno per spettatori.
Eppure è un film “datato”, uno di quegli intramontabili in cui si nota l’età. Un film che a volte si trascina troppo. Che ha delle ricostruzioni approssimative. Delle luci in interni fuori posto. Eastwood nel deserto con Tuco sembra sempre nello stesso posto, e sempre alla stessa ora (e lo è efffettivamente). Insomma il film risente dei limitati spazi della spagna rurale.
Anche se aveva un budget sontuoso, restava ancorato a pochi luoghi...tutti attorno a sad hill.
Insomma, visto ora, alle volte fa sorridere ed anche ( lo posso dire?) annoiare. Come qualsiasi western dell’epoca.
Questo forse serve però anche per sottilineare una della ragioni del perchè i film di Leone (la trilogia del dollaro e l’immediato successivo, c’era una volta il west, anche se questo girato negli USA) hanno quel passo decisivo che li trasforma in opere “immortali”: non solo per i primi piani finalmente con uomini sudaticci e sporchi, ma soprattutto per le musiche di Morricone.
Se molti nel globo terraqueo possono non aver visto i suoi film nessuno, nemmeno i più giovani, ignora i motivi musicali di Morricone.
Non sarò certo il primo a dirlo, ma senza Morricone forse Leone non sarebbe stato tale.
Detto questo vorrei infine sottolineare che ho visto la trilogia in 3 lingue (ricordate che leone non girava in presa diretta): in italiano, inglese e spagnolo. Paradossalmente quella italiana, con i suoi vecchi doppiatori, è la migliore.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pedro »
[ - ] lascia un commento a pedro »
|
|
d'accordo? |
|
mr.rizzus
|
lunedì 15 febbraio 2021
|
capolavoro
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a mr.rizzus »
[ - ] lascia un commento a mr.rizzus »
|
|
d'accordo? |
|
giulio andreetta
|
lunedì 10 agosto 2020
|
capolavoro assoluto
|
|
|
|
Accingersi a scrivere di questo film appare molto difficile, anche perché ci troviamo di fronte ad un vero e riuscito esperimento d'arte cinematografica, che non fu subito apprezzato dalla critica nonostante l'incredibile successo di pubblico. Da menzionare subito l'incredibile valore della recitazione di questi tre monumenti, Lee Van Cleef, Eli Wallach e Clint Eastwood. Questi utlimi non potrebbero impersonare i caratteri più diversi: Wallach interpreta il classico delinquentello disposto a tutto per pochi dollari, Eastwood ritrae un personaggio calmo, intelligente, ed estremamente furbo, mentre Van Cleef dà vita a un carattere compassato, ma estremamente perverso.
[+]
Accingersi a scrivere di questo film appare molto difficile, anche perché ci troviamo di fronte ad un vero e riuscito esperimento d'arte cinematografica, che non fu subito apprezzato dalla critica nonostante l'incredibile successo di pubblico. Da menzionare subito l'incredibile valore della recitazione di questi tre monumenti, Lee Van Cleef, Eli Wallach e Clint Eastwood. Questi utlimi non potrebbero impersonare i caratteri più diversi: Wallach interpreta il classico delinquentello disposto a tutto per pochi dollari, Eastwood ritrae un personaggio calmo, intelligente, ed estremamente furbo, mentre Van Cleef dà vita a un carattere compassato, ma estremamente perverso. Proprio dall'incontro/scontro tra questi tre tipi umani nasce a mio avviso l'incredibile valore della sceneggiatura e più in generale del film. E poi vogliamo parlare della musica? Ennio Morricone dà il meglio di se stesso, componendo alcuni tra i temi più celebri della sua incredibile carriera. Ogni melodia sembra essere associata ad uno di questi tre personaggi e l'effetto emotivo sullo spettatore è straordinario. Alcune scene mettono in luce il genio, il vero genio di Sergio Leone, qui alle sue vette d'ispirazione, si pensi solo alla scena in cui Tuco e 'il biondo' escono dal monastero e si mettono in viaggio sulla diligenza. Un rapido scambio di battute che sembra dire tutto, e in profondità, sulla psicologia dei personaggi. In effetti, come sottolineato anche in altri commenti, sembra anche a me che un racconto di questo genere sia avvicinabile all'epica classica, in quanto in questa pellicola ne sono presenti tutti i caratteri tipici: il viaggio inteso come prova di formazione, l'avventura, l'eroismo, le imprese leggendarie ecc. Un vero racconto popolare, ma non per questo ingenuo, che riesce sempre a comunicare qualcosa di diverso a seconda delle varie possibili letture interpretative. Un film, dunque, che sembra inesauribile: un cinema da scoprire e da riscoprire continuamente. Di fronte a tutto ciò esporre una breve sintesi della trama non renderebbe merito alla ricchezza di questo lavoro, che si colloca certamente alle vette dell'arte cinematografica.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a giulio andreetta »
[ - ] lascia un commento a giulio andreetta »
|
|
d'accordo? |
|
belliteam
|
giovedì 9 aprile 2020
|
"quando si spara, si spara. non si parla"
|
|
|
|
"Biondo lo sai di chi sei figlio tu?", "quando si spara si spara. Non si parla", "il mondo si divide in 2 categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi" sono solo alcune delle frasi diventate poi iconiche in questo ennesimo capolavoro della cinematografia di Sergio Leone, con l'indimenticabile colonna sonora di Ennio Morricone.
Clint Eastwood, Lee Van Cleef e Eli Wallach sono gli splendidi protagonisti di questo western ambientato durante la guerra di secessione... un susseguirsi di azione dove prima si e' complici l'uno dell'altro, poi si arriva al sadismo senza pieta' alcuna, in un susseguirsi di scontri a fuoco e vendette personali sino ad arrivare ad un epilogo entusiasmante.
[+]
"Biondo lo sai di chi sei figlio tu?", "quando si spara si spara. Non si parla", "il mondo si divide in 2 categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi" sono solo alcune delle frasi diventate poi iconiche in questo ennesimo capolavoro della cinematografia di Sergio Leone, con l'indimenticabile colonna sonora di Ennio Morricone.
Clint Eastwood, Lee Van Cleef e Eli Wallach sono gli splendidi protagonisti di questo western ambientato durante la guerra di secessione... un susseguirsi di azione dove prima si e' complici l'uno dell'altro, poi si arriva al sadismo senza pieta' alcuna, in un susseguirsi di scontri a fuoco e vendette personali sino ad arrivare ad un epilogo entusiasmante. Un vero capolavoro di quasi 3 ore che non smette mai di entusiasmarci ogni volta che lo si rivede
[-]
|
|
[+] lascia un commento a belliteam »
[ - ] lascia un commento a belliteam »
|
|
d'accordo? |
|
onufrio
|
lunedì 23 marzo 2020
|
l'apoteosi
|
|
|
|
Capitolo conclusivo della Trilogia del Dollaro di Sergio Leone, è l'apoteosi del cinema western, puntando su una lunga durata di quasi 3 ore, si raccontano le vicende di tre personaggi che si ritroveranno coinvolti per una caccia ad un ricco tesoro nascosto in un tomba in un cimitero. Un'esplosione di immagini, scene, musica, raccontate con calma, con i giusti tempi, gli sguardi giusti e la ristrettezza dei dialoghi, come sempre brevi ma decisi ed esaustivi.
|
|
[+] lascia un commento a onufrio »
[ - ] lascia un commento a onufrio »
|
|
d'accordo? |
|
giuseppetoro
|
lunedì 22 aprile 2019
|
capolavoro
|
|
|
|
Uno dei capolavori del cinema western. Un bellissimo film visto più volte...
|
|
[+] lascia un commento a giuseppetoro »
[ - ] lascia un commento a giuseppetoro »
|
|
d'accordo? |
|
fabio
|
martedì 17 luglio 2018
|
capolavoro. consigliato a tutti
|
|
|
|
Della filmografia di Leone è il mio preferito. Dove si raggiunge il perfetto equilibrio di tutti gli elementi. Se lo danno alla tv lo rivedo ancora. Lo suggerisco anche a chi non è appassionato del genere perchè, sono sicuro, chiunque potrà trovare uno spunto, una frase o una scena da imprimere nella mente.
|
|
[+] lascia un commento a fabio »
[ - ] lascia un commento a fabio »
|
|
d'accordo? |
|
antoniomanelli
|
domenica 12 novembre 2017
|
il film dei film
|
|
|
|
il FILM! Il più grande film di Sergio Leone, il miglior western di tutti i tempi, la più grande pellicola della storia del Cinema! Era il 1966, 23 dicembre; e nelle sale usciva per la prima volta "IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO", quarto film del regista romano e terzo western della sua carriera. La storia è semplice, tre brutti ceffi attraversano imperterriti la guerra di secessione( più precisamente la "campagna del nuovo messico" del 1862) per scovare un tesoro nascosto chissà dove. Il soggetto è chiaro, lineare, pulito; e funziona alla grande. La sceneggiatura è perfetta, con dialoghi brevi, ma che sembrano usciti direttamente da un versetto della Bibbia per la loro grandiosità: "io dormirò tranquillo perchè so che il mio peggior nemico veglia su di me.
[+]
il FILM! Il più grande film di Sergio Leone, il miglior western di tutti i tempi, la più grande pellicola della storia del Cinema! Era il 1966, 23 dicembre; e nelle sale usciva per la prima volta "IL BUONO, IL BRUTTO, IL CATTIVO", quarto film del regista romano e terzo western della sua carriera. La storia è semplice, tre brutti ceffi attraversano imperterriti la guerra di secessione( più precisamente la "campagna del nuovo messico" del 1862) per scovare un tesoro nascosto chissà dove. Il soggetto è chiaro, lineare, pulito; e funziona alla grande. La sceneggiatura è perfetta, con dialoghi brevi, ma che sembrano usciti direttamente da un versetto della Bibbia per la loro grandiosità: "io dormirò tranquillo perchè so che il mio peggior nemico veglia su di me..."
Una regia perfetta, inquadrature studiate nel minimo dettaglio, sia nelle angolazioni che nei movimenti di macchina, in modo tale da rendere personaggi e luoghi statuari, eterni. La musica di Morricone poi accompagna tutto il fim, aggiungendo ancora più spessore emotivo ad una pellicola già perfetta nelle immagini. Da brividi il tema principale che accompagna i titoli di testa; struggenti e drammatici i temi "storia di un soldato", "marcetta", "morte di un soldato"; divini i temi "l'estasi dell'oro" e "il triello" che accompagnano invece la straordinaria sequenza finale nel cimitero di Sad Hill; capolavoro scenografico di Carlo Simi, assieme a molti altri set del film, sopratutto dalla seconda metà in poi.
Recitazione da urlo con personaggi che sembrano usciti direttamente da un fumetto; con un Clint Eastwood che, pur oscurato da un onnipotente Eli Wallach, riesce a dare il meglio di se, facendo capire al pubblico che alla fin fine la vera star è sempre lui. E che dire del cattivo; un Lee Van Cleef al suo massimo splendore, che, con quel viso spigoloso, il naso pronunciato e gli occhi "a fessura", riesce a penetrare quasi lo schermo. Senza dimenticare tutto il resto del cast, anch'esso superbo... dall'orchesco Mario Brega al beato e quasi santo Luigi Pistilli, fino al miliore fra tutti Aldo Giuffrè, interprete del capitano nordista nella grande battaglia del ponte di Langstone che in soli dieci minuti di apparizione riesce, con la sua grande prova attoriale, a rubare la scena perfino al favorito Eli Wallach.
Per citare Sergio Leone: "il Cinema è mito"; ma questo li sbaraglia tutti. IL FILM DEI FILM.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a antoniomanelli »
[ - ] lascia un commento a antoniomanelli »
|
|
d'accordo? |
|
|