Premessa: amo il cinema di Seidl per cui questa recensione sarà forse poco obiettiva.
In una Rimini silenziosa, cupa e desolata, che sembra abitata solo dal protagonista del film, si muovono le vicende di un cantante neomelodico tedesco che ha visto tempi e successi migliori. Ormai ridotto a cantare per quattro soldi per attempate fans che raggiungono la riviera romagnola in inverno in squallidi dancing e hotel deserti, si barcamena come può fra alcool e sale gioco, vendendo squallide prestazioni sessuali ad anziane ammiratrici.
In parallelo, il padre, vive ormai gli ultimi suoi anni di vita in una casa di riposo per anziani austriaca dove passa le giornate a letto o subendo lo squallido intrattenimento pensato per gli ospiti dalle infermiere.
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Premessa: amo il cinema di Seidl per cui questa recensione sarà forse poco obiettiva.
In una Rimini silenziosa, cupa e desolata, che sembra abitata solo dal protagonista del film, si muovono le vicende di un cantante neomelodico tedesco che ha visto tempi e successi migliori. Ormai ridotto a cantare per quattro soldi per attempate fans che raggiungono la riviera romagnola in inverno in squallidi dancing e hotel deserti, si barcamena come può fra alcool e sale gioco, vendendo squallide prestazioni sessuali ad anziane ammiratrici.
In parallelo, il padre, vive ormai gli ultimi suoi anni di vita in una casa di riposo per anziani austriaca dove passa le giornate a letto o subendo lo squallido intrattenimento pensato per gli ospiti dalle infermiere.
Le inquadrature, i fermo immagine, la fotografia tipica di Seidl sono magistrali nel mettere ancor più in risalto la decadenza di questi due personaggi che sembrano vivere in parallelo la loro misera vita.
Come il suo cinema ci ha ormai abituato, il regista non nasconde, non addolcisce e non mistifica nulla: mostra i personaggi nella loro complessità,meschinità e nella loro quotidinanità fatta di sesso, squallore e cinismo.
Un film decadente che lascia un grande senso di vuoto e che si ricorderà sicuramente.
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