mari66
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domenica 25 febbraio 2024
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emozioni sulla maternità
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Mi ha emozionata tanto. Una bella visione di maternità, delicato, ma quanta sofferenza si intuisce. Attrice stupenda
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anna rosa
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giovedì 2 marzo 2023
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sono una donna! sono una madre! (...)
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La regista, che a quanto si legge firma qui un film autobiografico, a malincuore allontana la cinepresa dal volto e dal corpo super accattivanti dell'attrice protagonista, e ci mostra con dovizia di autovoyeuristiche sequenze la forte intesa sessuale fra lei e un maschio alfa che però è anche un bravo papà e che, pur innamoratissimo, un quarto d'ora prima della fine del film decide di soddisfare il desiderio della sua precedente compagna di "provarci di nuovo". "Per Leila", dice, anche se la piccola nel frattempo si è affezionata alla nuova fidanzata del papy. Il problema di Rachele, la protagonista, però, non è tanto rimpiazzare il fedifrago, giacché dietro a ogni angolo c'è un altro uomo altrettanto disponibile e desiderabile (beata lei!), quanto restare incinta di almeno uno di questi: "Per non essere esclusa dalla comunità dei miliardi di donne che sono madri".
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La regista, che a quanto si legge firma qui un film autobiografico, a malincuore allontana la cinepresa dal volto e dal corpo super accattivanti dell'attrice protagonista, e ci mostra con dovizia di autovoyeuristiche sequenze la forte intesa sessuale fra lei e un maschio alfa che però è anche un bravo papà e che, pur innamoratissimo, un quarto d'ora prima della fine del film decide di soddisfare il desiderio della sua precedente compagna di "provarci di nuovo". "Per Leila", dice, anche se la piccola nel frattempo si è affezionata alla nuova fidanzata del papy. Il problema di Rachele, la protagonista, però, non è tanto rimpiazzare il fedifrago, giacché dietro a ogni angolo c'è un altro uomo altrettanto disponibile e desiderabile (beata lei!), quanto restare incinta di almeno uno di questi: "Per non essere esclusa dalla comunità dei miliardi di donne che sono madri". Però per fortuna alla fine capisce che l'ex-allievo che grazie a lei ha trovato la sua strada nella vita, in fondo è un po' "figlio a lei". Così attraversa la strada rigenerata da questa nuova consapevolezza, veleggiando verso una nuova vita e sicuramente un nuovo amore.
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nutsand
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martedì 25 ottobre 2022
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banale superficiale inconsistente
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Nessun approfondimento emotivo nè intellettuale, personaggi senza spessore, il viso acqua e sapone della protagonista non basta.
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nutsand
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martedì 25 ottobre 2022
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Nessun approfondimento emotivo nè intellettuale, personaggi senza spessore, il viso acqua e sapone della protagonista non basta.
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stefano foligni
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domenica 25 settembre 2022
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bellissimo ed emozionante
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Era da tempo che non vedevo un film così al femminile. L'attrice che interpreta il ruole di "belle-mere" (matrigna) è brava a regalare le emozioni di una donna da una parte soddisfatta della propria vita (insegnante impegnata con un occhio di riguardo ai ragazzi più in difficoltà) ma dall'altra consapevole che, col passare del tempo, il proprio orologio biologico sta per decretare l'impossibilità di diventare madre. Il tutto è raccontato con la delicatezza tipica femminile in cui spesso le donne, contrapposte dai ruoli diversi che la vita ha loro destinato, si trovano comunque solidali nelle scelte importanti. Lo consiglio soprattutto agli uomini, anche quelli che credono di essere meno sensibili e tutti d'un pezzo.
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Era da tempo che non vedevo un film così al femminile. L'attrice che interpreta il ruole di "belle-mere" (matrigna) è brava a regalare le emozioni di una donna da una parte soddisfatta della propria vita (insegnante impegnata con un occhio di riguardo ai ragazzi più in difficoltà) ma dall'altra consapevole che, col passare del tempo, il proprio orologio biologico sta per decretare l'impossibilità di diventare madre. Il tutto è raccontato con la delicatezza tipica femminile in cui spesso le donne, contrapposte dai ruoli diversi che la vita ha loro destinato, si trovano comunque solidali nelle scelte importanti. Lo consiglio soprattutto agli uomini, anche quelli che credono di essere meno sensibili e tutti d'un pezzo. Forse, uscendo dalla sala, cambieranno punto di vista sull'universo femminile.
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cardclau
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venerdì 23 settembre 2022
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bisogna tornare a scuola!
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Il film I FIGLI DEGLI ALTRI di Rebecca Zlotowski affronta certo un argomento appassionante, le problematiche di una figura genitoriale che genitrice fisicamente non lo è. Sia il maestro, il professore di scuola, il collega più anziano, l’allenatore sportivo, il medico, il/la compagno/a del genitore, … Chiunque instaura un rapporto asimmetrico con l’altro, che acquisisce il ruolo di figlio. Ma lo svolgimento del tema risulta un po’ noiosetto, infarcito di luoghi comuni, di interpretazioni sentimentali e pseudo psicologiche, molto care a una società medio borghese (cioè non minacciata dalla povertà) che deve difendere lo statu quo. Il culmine viene raggiunto dalla messa in scena di una religiosità ebraica, che risponde solo all’elemento fantastico sugli ebreei posseduto da chi ebreo non è, ma che non risponde assolutamente alla realtà, e che comunque non ha impedito di perseguitarli.
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Il film I FIGLI DEGLI ALTRI di Rebecca Zlotowski affronta certo un argomento appassionante, le problematiche di una figura genitoriale che genitrice fisicamente non lo è. Sia il maestro, il professore di scuola, il collega più anziano, l’allenatore sportivo, il medico, il/la compagno/a del genitore, … Chiunque instaura un rapporto asimmetrico con l’altro, che acquisisce il ruolo di figlio. Ma lo svolgimento del tema risulta un po’ noiosetto, infarcito di luoghi comuni, di interpretazioni sentimentali e pseudo psicologiche, molto care a una società medio borghese (cioè non minacciata dalla povertà) che deve difendere lo statu quo. Il culmine viene raggiunto dalla messa in scena di una religiosità ebraica, che risponde solo all’elemento fantastico sugli ebreei posseduto da chi ebreo non è, ma che non risponde assolutamente alla realtà, e che comunque non ha impedito di perseguitarli. A questo riguardo consiglio alla regista di leggersi ”The Origin of the Totalitarianism” di Hannah Arendt, 1975, sicuramente tradotto nel suo idioma natio.
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