Spencer |
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Un film di Pablo Larraín.
Con Kristen Stewart, Timothy Spall, Jack Nielen, Freddie Spry.
continua»
Biografico,
durata 111 min.
- USA 2021.
- 01 Distribution
uscita giovedì 24 marzo 2022.
MYMONETRO
Spencer
valutazione media:
2,53
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una favola tratta da una tragedia veradi Abramo RizzardoFeedback: 617 | altri commenti e recensioni di Abramo Rizzardo |
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mercoledì 30 marzo 2022 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Siamo nel weekend natalizio del 1991, e la famiglia reale britannica, come da plurisecolare tradizione, trascorre alcuni giorni nella residenza a Sandringham, nel Norfolk. Da alcuni anni Diana, della casata degli Spencer si sta sempre di più insidiando all'interno della dinastia reale più “ intima ”, entrando in stretto rapporto con il figlio della Regina Elisabetta II, il principe Carlo. Sembra una favola, ma in realtà, come l'incipit scritto all'inizio della pellicola ci suggerisce “ una favola tratta da una tragedia vera ” non lo è in fondo; perché a dir tutta la verità, il soggiorno festivo nella residenza invernale a Sandringham per Diana, la principessa del popolo, nulla è vero, nulla è naturale ( “ a me piacciono le cose vere … semplici ” afferma spesso nel film ), è tutto così impostato, proprio per dare una parvenza di normalità all'anormalità; Carlo nel film giustifica ciò affermando “ Ci sono due me; due mio padre … non vogliono ( il popolo ) che siamo umani ” ; prendiamo ad esempio la prima scena, in cui sembra proprio di essere nel bel mezzo di un campo di battaglia: abbiamo i militari che ispezionano le cucine con le torce, dove un cartello, quasi da film horror “ They can hear you don't make a sound ”, dominano il tutto; giungono poi schiere di chef, capeggiati da colui che , sebbene il ruolo che ricopre, sarà una delle persone più comprensive e umane del luogo nei confronti della principessa di Galles. Che i preparativi abbiano inizio, che tutti prendano posto: uno alla volta, tutti gli invitati devono pesarsi ( letteralmente, per poter, alla fine del soggiorno ripesarsi e vedere di quanto si è ingrassati, come sintomo di godimento ) sotto il severo e agghiacciante sguardo di Timothy Spall, che sembra aver avuto un cambio improvviso di volto, passando dal buono e umile Maurice di “ Segreti e bugie ” di Mike Leigh, per l'austero e militaresco pupazzo avvoltoio della Regina Madre, Alistar Gregory. La regia inizialmente ci incanta: ci prende per mano e ci trascina all'interno di questa reggia isolata da tutto il mondo, quasi divina, ma al tempo stesso soffocante, fatta da abiti per ogni ora e decine di portate per ogni pranzo. Ogni ora è scandita, e Diana inizia a crollare già dalla strada per arrivare alla fatidica dimora: Kristen Stuart è fenomenale e ci regala uno splendido ritratto di una donna tradita nel profondo del cuore, da un uomo che sembra insensibile al suo stare male fisico oltre che morale. Eccessiva la rigidità della Regina e di altri membri, ma non così tanto da rovinare l'intero affresco; si può dire che ci aggiungono qualcosa di ulteriormente militaresco ed agghiacciante. Musiche di Jonny Greenwood, che ricordiamo essere assiduo collaboratore di Paul Thomas Anderson, che lacerano le orecchie, nonostante la loro classica bellezza quasi sinfonica: con il passare dei secondi, ogni tintinnio, ogni sussurro, ogni stridere di una forchetta su un piatto diventa insostenibile, e Greenwood ci aiuta ad immergerci ancora di più dentro l'anima di Diana. Sceneggiatura di Steven Knight intima, riflessiva e soprattutto personale, che riesce a prendere un weekend e trasformarlo nella metafora di un'intera vita della principessa, cospargendola di emozioni così brutalmente forti e pittoresche, che difficilmente avremo mai provato, se non attraverso scoop e chiacchiericci, che purtroppo hanno preso il sopravvento su Diana; regia elegante ma che a tratti ci taglia e ci provoca, con questi continui colori a lume di candela soffocanti e sgargianti e queste distese così ampie ma così al tempo stesso claustrofobiche. Pablo Larraìn dipinge con minuziosa e maniacale cura ogni dettaglio, e dopo averci donato Jackie, con grazia, eleganza e accuratezza di stile, ci mostra una principessa, tutta addobbata, ghiotta di collane del tradimento, che sta però appoggiata sulla tavoletta del water, letteralmente, mostrandoci a piene mani cose che prima avevamo sentito solamente dire.
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