alejazz
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lunedì 31 dicembre 2018
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un piacevolissimo ritorno
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Con “Il Ritorno di Mary Poppins” temevo un flop natalizio nel tentativo di ridare vita ad un masterpiece della cinematografia della Disney e invece mi devo ricredere. Film riuscito alla perfezione. Effetti speciali sorprendenti, al posto giusto e al momento giusto. Anche la trama interessante: siamo nel periodo a cavallo tra le due guerre mondiali e i protagonisti amici di Mary Poppins sono i 3 nipoti di John Banks ovvero il padre di Michael Banks che insieme alla sorella aveva già conosciuto la magia di Mary Poppins. Al posto dello spazzacamino c’è l’acciarino ovvero colui che accende i lampioni e tante altre sorprese e novità….
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Con “Il Ritorno di Mary Poppins” temevo un flop natalizio nel tentativo di ridare vita ad un masterpiece della cinematografia della Disney e invece mi devo ricredere. Film riuscito alla perfezione. Effetti speciali sorprendenti, al posto giusto e al momento giusto. Anche la trama interessante: siamo nel periodo a cavallo tra le due guerre mondiali e i protagonisti amici di Mary Poppins sono i 3 nipoti di John Banks ovvero il padre di Michael Banks che insieme alla sorella aveva già conosciuto la magia di Mary Poppins. Al posto dello spazzacamino c’è l’acciarino ovvero colui che accende i lampioni e tante altre sorprese e novità….
Cosa mi è piaciuto:
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la trama
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gli effetti speciali
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la magia che regala come sempre Disney
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la colonna sonora
Cosa non mi è piaciuto:
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diversi aspetti rivisitati ma ripetuti e forse anche forzatamente in taluni casi (spazzacamino Bert <-> acciarino Jack; analogia nella fase a cartone animato; il balletto finale degli amici dell’acciarino ecc...)
Consigliata la visione a tutti e sopratutto ai bambini
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[+] il meraviglioso della vita negli occhi dei bambini
(di antonio montefalcone)
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samanta
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sabato 29 dicembre 2018
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c'é sempre una porta aperta ...
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Il film è un sequel (con qualche venatura di remake, d'altra parte inevitabile) di Mary Poppins che fu il sogno di Walt Disney che riuscì a realizzarlo dopo più di 10 anni di sforzi, lottando contro i dinieghi dell'autrice dei romanzi (la vicenda è raccontata dal film Salvate Mr. Banks interpretato dall'ottimo Tom Hanks). Premetto che non sono in genere favorevole ai remake o ai sequel specie, quando l'originale è tale da impedire ogni accostamento si pensi a Via col vento (come è possibile fare un remake?), e quando ci si prova si va ad un fallimento vedi Sabrina. Peraltro ci sono remake più belli dell'originale penso ad esempio a E' nata una stella con Judy Garland.
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Il film è un sequel (con qualche venatura di remake, d'altra parte inevitabile) di Mary Poppins che fu il sogno di Walt Disney che riuscì a realizzarlo dopo più di 10 anni di sforzi, lottando contro i dinieghi dell'autrice dei romanzi (la vicenda è raccontata dal film Salvate Mr. Banks interpretato dall'ottimo Tom Hanks). Premetto che non sono in genere favorevole ai remake o ai sequel specie, quando l'originale è tale da impedire ogni accostamento si pensi a Via col vento (come è possibile fare un remake?), e quando ci si prova si va ad un fallimento vedi Sabrina. Peraltro ci sono remake più belli dell'originale penso ad esempio a E' nata una stella con Judy Garland. Ritengo che sia non corretto da un punto di vista del critico, condannare un film perché è un remake, bisogna giudicare il film per sé stesso, altrimenti se non fosse così, chi ha non ha visto l'originale non potrebbe mai esprimere giudizi.
Correttamente e puntualmente Pino Farinotti ha chiarito l'importanza di Walt Disney definendo la sua attività come "un lungo fantasmagorico percorso per arrivare a Mary Poppins".
Ecco in questo film che non è un remake, che sarebbe stato altrimenti impossibile, la magia di Disney appare un pò sbiadita, ma ciònonostante è riuscito un ottimo spettacolo anche se non è un capolavoro come l'originale. La storia è ambientata a Londra negli anni '30 al tempo della crisi economica, i genitori Banks sono morti e nella casa in via dei Ciliegi 17 abita il figlio Michael (Ben Whishaw) vedovo da 1 anno, con i suoi 3 piccoli figli. Purtroppo per necessità economiche ha contratto un prestito con la banca in cui lavorava il padre, ma essendo in ritardo nei pagamenti il disonesto direttore della banca (Colin Firh) gli ha pignorato la casa e Michael ha solo pochi giorni per estinguere il debito. Tutto sembra perduto, malgrado l'intervento della sorella Jane (Emily Mortimer) che fa la sindacalista (la madre era suffragetta) aiutata da Jack un lampionaio, ma interviene Mary Poppins e il finale (con sorpresa) non può che essere positivo.
Il film si rivela un ottimo spettacolo con una splendida fotografia e un'eccellente coreografia in cui si vede l'impronta del regista e coreografo Rob Marshall (sua la direzione dei musical Chicago e Into the Woods), anche l'ambientazione, i colori e i costumi sono di qualità eccellente, le scene sono scorrevoli e divertenti, bella la musica e le canzoni sono di ottimo livello come i cartoni animati e gli effetti speciali, merita un elogio la scena in cui Mary Poppins e i ragazzi Banks nuotano nelle profondità del mare. In questo film la figura di Mary Poppins è apparsa più discreta e meno invadente che nell'originale e questo mi sembra una buona scelta della regia per dare più spazio alla vicenda. Eccellente l'interpretazione di Emily Blunt brava attrice (La ragazza del treno, Into the Woods) che è una Mary Poppins autorevole e simpatica, ma non ingombrante, buone le intepretazioni di Jane e Jack, mentre mi è sembrato un pò sottotono Ben Whishaw nell'interpretare Michael. Bravi come al solito Colin Firth che fa il cattivo e Meryl Streep che è Topsy la cugina un pò stramba di Mary Poppins. In brevi apparizioni si rivedono Dick Van Dyke (Bert e Dawes Sr. in Mary Poppins) ) che fa Dawes Jr. il presidente buono della Banca e Angela Lansbury che vende i palloncini.
In conclusione un film non solo piacevole, ma di qualità superiore alla media che merita 4 stelle. Assicurato il divertimento dei bambini e dei genitori o nonni che li accompagnano. La morale: c'è sempre speranza .. c'è sempre una porta aperta.
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gabriella
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lunedì 7 gennaio 2019
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un inutile ritorno
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Che è tornata a fare Mary Poppins, che bisogno c'era di farla scendere dal cielo appesa al suo ombrello un'altra volta? Era meglio lasciarla dov'era e lasciare che i pargoli ormai cresciuti se la cavassero da soli. Un sequel a mio avviso inutile nonostante le buone intenzioni, la storia è già vista, le strabilianti avventure pure, forse era meglio azzerare tutto e ripartire da un’altra storia, personalmente mi sono annoiata e non vedevo l’ora che finisse il film. La famiglia Banks vede 25 anni dopo Michel , vedovo con tre figli da mantenere, un lavoro insoddisfacente e la casa che rischia di essere pignorata, la sorella Jane è una sindacalista che ricalca le orme materne e si occupa del sociale e dei diritti delle classi meno abbienti.
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Che è tornata a fare Mary Poppins, che bisogno c'era di farla scendere dal cielo appesa al suo ombrello un'altra volta? Era meglio lasciarla dov'era e lasciare che i pargoli ormai cresciuti se la cavassero da soli. Un sequel a mio avviso inutile nonostante le buone intenzioni, la storia è già vista, le strabilianti avventure pure, forse era meglio azzerare tutto e ripartire da un’altra storia, personalmente mi sono annoiata e non vedevo l’ora che finisse il film. La famiglia Banks vede 25 anni dopo Michel , vedovo con tre figli da mantenere, un lavoro insoddisfacente e la casa che rischia di essere pignorata, la sorella Jane è una sindacalista che ricalca le orme materne e si occupa del sociale e dei diritti delle classi meno abbienti. Ecco allora la famosa tata in loro soccorso, stavolta con il volto di Helen Blunt, più carina della Andrews, più moderna, se vogliamo, ed anche se anagraficamente è maggiore di età di quanto non lo fosse la notissima precedente protagonista all’epoca, sembra più giovane.Tuttavia non possiede quel piglio sicuro , la stessa dolce autorevolezza e la nitida percezione che abbia tutto sotto controllo. Diciamo che la Blunt spesso sembra essere fuori posto , di non sapere esattamente cosa dire o fare, per cui la sua presenza appare superflua. Ritroviamo viale dei ciliegi , praticamente immutato, l’ammiraglio Boom e il suo colpo di cannone che segna l’ora esatta del Big Ben, sempre in anticipo di qualche minuto, c’è Jack il lampionario al posto di Bert , lo spazzacamino, che fa del suo meglio, ma non possiede lo stesso carisma, complici anche canzoni piatte e monotone, addirittura fastidiose. Insomma questo sequel/remake non mi ha convinto e a giudicare dalla numerosa presenza di bambini sbadiglianti in sala, penso che la magia non abbia colpito neanche un po'.
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stramonio70
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martedì 15 gennaio 2019
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non bello quanto l'originale
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Il primo Mary Poppins era pervaso da una magia che questo sequel (o sarebbe più corretto dire remake visto che la trama ricalca molto l'originale) proprio non ha. Intendiamoci da un punto di vista prettamente figurativo il film è fatto benissimo: ottime scenografie, bellissimi costumi, notevoli effetti speciali e tutto sommato discreta recitazione da parte di tutto il cast, a cominciare dalla brava Emily Blunt. Carini anche i camei di Meryl Streep e di Dick Van Dyke. Purtroppo il film lascia molto a desiderare sul lato emotivo. Le psicologie dei personaggi (adulti) sono fin troppo infantili ed è proprio su questo che si sarebbe dovuto lavorare di più: bisognava rendere questi personaggi un po' meno puerili.
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Il primo Mary Poppins era pervaso da una magia che questo sequel (o sarebbe più corretto dire remake visto che la trama ricalca molto l'originale) proprio non ha. Intendiamoci da un punto di vista prettamente figurativo il film è fatto benissimo: ottime scenografie, bellissimi costumi, notevoli effetti speciali e tutto sommato discreta recitazione da parte di tutto il cast, a cominciare dalla brava Emily Blunt. Carini anche i camei di Meryl Streep e di Dick Van Dyke. Purtroppo il film lascia molto a desiderare sul lato emotivo. Le psicologie dei personaggi (adulti) sono fin troppo infantili ed è proprio su questo che si sarebbe dovuto lavorare di più: bisognava rendere questi personaggi un po' meno puerili. Inoltre il difetto più grosso del film riguarda la colonna sonora. A differenza del primo Mary Poppins dove tra le varie canzoni ce n'erano tre che sono rimaste nella storia ("Basta un poco di zucchero", "Supercalifragilistichespiralidoso" e "Cam camini spazzacamin") qui invece le canzoni sono tutte una più anonima dell'altra e destinate a finire presto nel dimenticatoio.
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marychan
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venerdì 28 dicembre 2018
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remake lacrimevole
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L'esperimento del remake/sequel di uno dei classici più amati di tutti i tempi era piuttosto azzardato, quindi gli studios ci hanno messo dell' impegno, e si vede. Il risultato è un buon film, con scenografie della Londra anni 30 piuttosto cupe a tratti ma casa Banks esattamente come ce la ricordavamo, attori ben calati nelle loro parti e un tipo di animazione in 2D che non si vedeva ormai dai tempi di robin hood (che tutti i maggiori di trent'anni rimpiangono). Emily Blunt è senza ombra di dubbio perfetta sotto ogni aspetto per il ruolo di Mary Poppins, e le apparizioni finali di Dik Van Dike (che nel ruolo di bancario è identico al '64, ma stavolta senza trucco!) e Angela Lansbury, l'adorabile vecchietta dei palloncini, sicuramente scaldano i cuori dei fan adulti.
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L'esperimento del remake/sequel di uno dei classici più amati di tutti i tempi era piuttosto azzardato, quindi gli studios ci hanno messo dell' impegno, e si vede. Il risultato è un buon film, con scenografie della Londra anni 30 piuttosto cupe a tratti ma casa Banks esattamente come ce la ricordavamo, attori ben calati nelle loro parti e un tipo di animazione in 2D che non si vedeva ormai dai tempi di robin hood (che tutti i maggiori di trent'anni rimpiangono). Emily Blunt è senza ombra di dubbio perfetta sotto ogni aspetto per il ruolo di Mary Poppins, e le apparizioni finali di Dik Van Dike (che nel ruolo di bancario è identico al '64, ma stavolta senza trucco!) e Angela Lansbury, l'adorabile vecchietta dei palloncini, sicuramente scaldano i cuori dei fan adulti. Purtroppo il caro lampionaio Jack non è proprio lontanamente all'altezza dell'esuberante spazzacamino Bert. Nota più che dolente sono le canzoni, una sequela di strofe piatte e parole senza un minimo di verve, le quali non riescono proprio a coinvolgere lo spettatore. Forse soltanto i fratelli Sherman sarebbero riusciti a fare qualcosa all'altezza di "un poco di zucchero e la pillola va giù" o "supercalifragilistichespiralidoso", ma di sicuro di meglio si poteva fare, per non parlare del terribile spettacolo di Mary sul palco, che oltre a snaturare la sua rigidità e farla vestire in modo orribile, ha una canzone persino imbarazzante. Spero che in lingua originale la colonna sonora sia un po' migliore, ma comunque è quella che si gioca la quarta stella. In ogni caso il regista, anche se riesce a commuovere con i ricordi della madre venuta a mancare, non è riuscito a fare il miracolo e a replicare la magia. Mary Poppins è e rimarrà unica ed irripetibile.
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r.a.f.
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mercoledì 11 settembre 2019
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una piacevole sorpresa
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Sinceramente non amo molto i remake, ed ero convinta che non fosse una buona idea mettersi a confronto con un capolavoro come Mary Poppins. E’ uno di quelle pellicole considerate ineguagliabili e per questo intoccabili.
Ho dovuto ricredermi. Innanzi tutto perché questo film non è un remake del primo, ma piuttosto un ideale sequel, e poi perché è davvero delizioso. Il regista è riuscito a ricreare l’atmosfera magica dell’originale curando particolari e dettagli in modo molto accurato, inserendo i nuovi personaggi nella vecchia trama, ma rendendoli anche autonomi, in modo che il film è godibilissimo anche per chi non conosce il prototipo (ammesso ci sia qualcuno che non lo conosce).
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Sinceramente non amo molto i remake, ed ero convinta che non fosse una buona idea mettersi a confronto con un capolavoro come Mary Poppins. E’ uno di quelle pellicole considerate ineguagliabili e per questo intoccabili.
Ho dovuto ricredermi. Innanzi tutto perché questo film non è un remake del primo, ma piuttosto un ideale sequel, e poi perché è davvero delizioso. Il regista è riuscito a ricreare l’atmosfera magica dell’originale curando particolari e dettagli in modo molto accurato, inserendo i nuovi personaggi nella vecchia trama, ma rendendoli anche autonomi, in modo che il film è godibilissimo anche per chi non conosce il prototipo (ammesso ci sia qualcuno che non lo conosce). Certo nel raffronto con i protagonisti originali, quelli attuali sono un po’ svantaggiati: Manuel Miranda non ha la simpatia né la frizzante vivacità di Van Dyke e sicuramente Emily Blunt, pur con tutta la buona volontà, non è Julie Andrews, non ha la sua classe né il suo dolcissimo sorriso. Ma nell’insieme devo dire che riesce egregiamente a ricoprire il ruolo. Completano il cast Colin Firth, che ci regala un convincente cattivo, sufficientemente odioso, e Julie Walters, pregevole caratterista, che forse qualcuno ricorderà con i capelli rossi nel ruolo dell’insegnante di danza di Billy Elliot e della mamma di Ron in Harry Potter. Meno notevole l’interpretazione dei due fratelli Banks, anche se la Mortimer ce la mette tutta e guadagna qualche punto in più rispetto a Whishaw. Gradevolissimo il cameo della Streep e una piacevole quanto simpatica sorpresa l’apparizione finale di Van Dyke e della Lansbury, entrambi ancora in ottima forma. Nel complesso un film garbato e divertente, a tratti commuovente, ideale per bambini ma anche per gli adulti, a patto che non cerchino di rivivere le emozioni della loro infanzia, perché qui non le ritroveranno.
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ilamar
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giovedì 3 gennaio 2019
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bella scoperta
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Questa Mery Poppins devo dire che mi ha stupita. Essendo una fan dell'originale con la Andrews ero un po' prevenuta e invece mi sono dovuta ricredere.
La Blunt è molto brava e ricorda a tratti l'origine, trama carina, però cantano troppo e le canzoni sono lunghe e difficili da ricordare, non hanno un ritornello che ti resta in mente. Mi aspettavo di più anche dalla parte animata, questi lupi del circo sono lontanissimi dagli animali della fattoria o dai pinguini con cui balla Bert.
Il suo sostituto è bravo ma non convince fino in fondo. Stupendo il cameo di Dick van dike sul finale, nel ruolo che era già suo all'epoca.
Nel complesso il film è ben fatto e scivola via piacevolmente
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mauro
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lunedì 31 dicembre 2018
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si può far tornare indietro il tempo
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Il titolo che ho scelto, secondo me, è il centro di una critica sensata a questa pellicola, ovvero: con questo film si è potuto dimostrare che un certo mdo di lavorare, una certa professionalità non hanno veramente tempo, le mode passano gli evergreen di sostanza rimangono intatti. Noi italiani però dobbiamo rovinare sempre tutto! Non si possono doppiare le canzoni in inglese, perchè perdono il ritmo dato dalle parole, un testo cantato è musica, non bisogna doppiarlo ma mettere i sottotitoli, noi non abbiamo mai ascoltato la bravissima Julie Andrews, ma la sua doppiatrice, ad esempio, pur bravissima. Spendo due parole su questo: i doppiatori del Mary Poppins originario erano più bravi nelle parti cantate.
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Il titolo che ho scelto, secondo me, è il centro di una critica sensata a questa pellicola, ovvero: con questo film si è potuto dimostrare che un certo mdo di lavorare, una certa professionalità non hanno veramente tempo, le mode passano gli evergreen di sostanza rimangono intatti. Noi italiani però dobbiamo rovinare sempre tutto! Non si possono doppiare le canzoni in inglese, perchè perdono il ritmo dato dalle parole, un testo cantato è musica, non bisogna doppiarlo ma mettere i sottotitoli, noi non abbiamo mai ascoltato la bravissima Julie Andrews, ma la sua doppiatrice, ad esempio, pur bravissima. Spendo due parole su questo: i doppiatori del Mary Poppins originario erano più bravi nelle parti cantate. E' rimasta la stessa atmosfera del primo, la stessa capacità di conivolgere anche gli adulti in un viaggio a rtiroso nel tempo della loro infanzia, nel quale attraverso la fantasia e la psicologia infantile era possibile andare oltre a tutte le sofferenze del quotidiano, ai piccoli, grandi drammi familiari e del crescere. Spettacolari le scene del bagno, c'è un richiamo continuo alle situazioni del primo film, ma concordo che non sia un sequel è un film a se stante che pur posizionandosi in un tempo storico assai lontano rimarca una notevole modernità. Da bambino mi ricordo non volevo uscire dal cinema, allora i film si potevano anche vedere due volte con un solo biglietto, ci si passavamo davvero le giornate a vedere e rivedere i film. Emily Blunt è spettacolare, molto brava, non ha tutto ilc arisma della Andrews perchè è meno completa, nella danza e nel canto, ma nell'incarnazione del eprsonaggio c'è eccome. Molto di gusto le scene animate, siamo a livello veramente del miglior Disney, un tuffo al cuore davvero, per me! Avevo apprezzato molto "Saving mr Banks" uno spin off se vogliamo e questo completa una trilogia, pur differente, dalla qualità strepitosa! Mi sarebbe piaciuto vedere in un Cameo la Andrews, avere l'occasione di unire così tante generazioni in un film solo, ti capita una volta in un secolo, probabilmente, qui per miracolo si sarebbe potuto fare, sarebbe stato bello, non avrebbe tolto nulla a nessuno, sarebbe stata una gran festa, peccato. Coreografie di ballo convincenti, c'è un'introduzione un po' rap in alcune musiche che non guasta. In generale le musiche del primo erano più indovinate, insomma dai basta un poco di zucchero, oppure cam caminin, avevano una qualità che qui non si è toccata. Però rimane un prodotto dalla fattura straordinaria, ben recitato, con i volti giusti nel ruolo giusto e in questo Disney non sbaglia mai! Da vedere! Un fil magico che vi porterà indietro nel tempo.
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shagrath
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lunedì 31 dicembre 2018
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stessa struttura, idee rinnovate
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Un sequel dove troviamo i bambini Banks del primo film cresciuti, in particolare Michael è diventato padre di tre figli. Dall’altro lato un remake, in quanto la formula del primo film non cambia troppo: avventure magiche in ambienti cartooneschi, balletti scalmanati con gli operai (prima spazzacamini ora lampionai), Viale dei Ciliegi come ce lo ricordavamo (con tanto di Ammiraglio Boom), personaggi secondari sopra le righe, situazioni fantastiche etc. L’ammiccamento al capolavoro del 1964 è praticamente costante come è giusto che sia, anche se si respira un’aria diversa. Nel primo film la famiglia Banks aveva ricchezza, benessere, disciplina e quindi il “problema” era papà Banks che non riusciva a vedere “oltre il proprio naso”, ovvero non vedeva che ai suoi figli serviva ben altro così come a lui.
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Un sequel dove troviamo i bambini Banks del primo film cresciuti, in particolare Michael è diventato padre di tre figli. Dall’altro lato un remake, in quanto la formula del primo film non cambia troppo: avventure magiche in ambienti cartooneschi, balletti scalmanati con gli operai (prima spazzacamini ora lampionai), Viale dei Ciliegi come ce lo ricordavamo (con tanto di Ammiraglio Boom), personaggi secondari sopra le righe, situazioni fantastiche etc. L’ammiccamento al capolavoro del 1964 è praticamente costante come è giusto che sia, anche se si respira un’aria diversa. Nel primo film la famiglia Banks aveva ricchezza, benessere, disciplina e quindi il “problema” era papà Banks che non riusciva a vedere “oltre il proprio naso”, ovvero non vedeva che ai suoi figli serviva ben altro così come a lui. Adesso la situazione si è ribaltata: la famiglia Banks è sull’orlo della miseria, i tubi di casa scoppiano per mancanza di manutenzione, la domestica è affetta da demenza senile, la banca sta per sbattere la famiglia in mezzo alla strada e non ci sono neppure i soldi per comprare la colazione. Il bambino Michael Banks è cresciuto in un mondo di sogni diventando pittore e padre affettuoso, ma la recente morte della moglie (che accetta a fatica), la grande crisi economica, il debito contratto con la banca, lo costringono a caricarsi il peso di una realtà difficile e opprimente. Sarà proprio quando Michael decide di gettare tra i rifiuti i ricordi d’infanzia, tra cui il vecchio aquilone rattoppato dal padre, che Mary Poppins farà di nuovo la sua comparsa. Perché esattamente come il padre anche lui inizierà a non “vedere oltre il proprio naso”, ma in un senso diverso: Michael deve affrontare un mondo di “lupi”, ma è troppo altruista per vederli. Saranno i suoi figli ad aprirgli gli occhi con l’aiuto del mondo fantastico di Mary Poppins. In questo, devo dire, il film si differenzia dal primo proponendo un’atmosfera decisamente più cupa e un pericolo più enfatizzato anche se, come in ogni favola, non manca il lieto fine.
Forse un po' di magia si perde, come sempre accade nei sequel. Tuttavia non si può non riconoscere che il film sia stato fatto nel migliore dei modi, trovando il giusto equlibrio tra nostalgia e nuove idee. Inoltre non si può eccepire alcunché sulla recitazione e sugli aspetti tecnici: praticamente perfetti sotto ogni aspetto. Si fa apprezzare anche il doppiaggio cantato.
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elpiezo
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venerdì 4 gennaio 2019
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un sequel radioso!!
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In una Londra caliginosa afflitta dalla crisi, la bambinaia dagli estrosi poteri accorre nuovamente in aiuto dei fratelli Banks. Tra bimbi vivaci e beghe economiche la celebre tata darà ancora una volta prova delle sue plurime abilità magiche per il bene della bizzarra famiglia. Il ritorno di Mary Poppins ammicca allo straordinario predecessore e forte di un ineccepibile rinnovamento di tecnica cinematografica e musicale diletta animo e cuore di grandi e piccini riserbando loro la medesima sensibilità di un tempo.
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