Renato Venturelli
La Repubblica
Prosegue il suo giro dei cineclub questo piccolo film indipendente, tutto girato a Genova e imperniato su un personaggio del sottobosco criminale: appunto il Lazzaro del titolo, che lavora per una ditta di pulizie tra scantinati e magazzini, ma ogni tanto si presta anche ad altre, più torve, opere di "pulizia". Come il mr.Wolf di Tarantino, va infatti a ripulire su commissione le scene del crimine, spaccando i denti dei morti ammazzati, eliminando le loro impronte digitali, rubando i loro documenti e facendo poi sparire i cadaveri mutilati. Il film segue i giorni e le notti di questo fantasma della società contemporanea, i dialoghi con un prete di frontiera e il rapporto con una commessa, fino alla decisione di reagire e di prendere una posizione morale davanti a una corruzione che parte dal mondo ufficiale degli appalti, della politica e dell'imprenditoria perbene. E il film (a bassissimo budget) vive di queste atmosfere noir "adulte", dell'immersione nella faccia più buia e nascosta di una città anonima, raccontata attraverso un bianco e nero visionario. Dal regista esordiente Paolo Pisoni, che sarà in sala ad incontrare il pubblico insieme agli interpreti del film.
da La Repubblica, 26 aprile 2018
di Renato Venturelli, 26 aprile 2018