Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità

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taty23 giovedì 27 dicembre 2018
van gogh alla ricerca dell'essere Valutazione 3 stelle su cinque
67%
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 “Van Gogh: sulla soglia dell’eternità” racconta l’ultimo periodo di vita del pittore.
 
Nel film “Van Gogh: sulla soglia dell’eternità” la narrazione si sviluppa attraverso momenti chiave dell’esistenza dell’artista.  L’incontro tra Van Gogh (William Defoe) e Gauguin (Oscar Isaac) e il loro soggiorno ad Arles, il ricovero al manicomio di Saint-Rémy e la permanenza del pittore ad Auvers chiusasi con la sua misteriosa morte. [+]

[+] sulla soglia dell'anima di van gogh (di antonio montefalcone)
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ivi91 martedì 8 gennaio 2019
la luce di dafoe Valutazione 4 stelle su cinque
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''Van Gogh - Sulla soglia dell'eternità''

La vita artistica di Vincent Van Gogh scorre in un tracciato esistenziale sintetico, lineare, basato solo ed esclusivamente su un abstract biografico già noto - il tormento di chi nel suo contemporaneo non ce l'ha fatta, la passione ombreggiata di chi vuol rendere ''universale'' la sua scoperta, il suo talento.
Mentre la Regia di Julian Schnabel sceglie di raccontare, più che la vita del Pittore, il suo gesto, la fotografia di Benoît Delhomme, si sposa perfettamente con il concetto chiave della vita del Pittore: la luce nuova delle cose.
Le riprese oscillano tra la visione concreta e la visione ''distorta'', resa volutamente obliqua e disturbante, mentre il montaggio non convezionale, crea un punto d'incontro netto, tra Cinema e Arti visive, lasciandoci così pensare che questo progetto nasca da un'esigenza del tutto espressiva più che narrativa. [+]

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fulviowetzl sabato 5 gennaio 2019
dentro gli occhi di van gogh Valutazione 4 stelle su cinque
71%
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Un pittore che descrive un pittore "dal di dentro", facendoci entrare nei suoi occhi ingombri di lacrime, o intorpiditi dall'assenzio, in soggettive in cui la metà inferiore dello schermo è sfocata, oppure facendoci correre a perdifiato, con tutti i sobbalzi della macchina a mano, senza la melassa della steadycam, per campi di girasoli che svettano morti e desolati, o affondare scarpe sfondate nel fango in passi frenetici e ossessivi o in chiese dove enormi pilastri rotondi, millenari come querce, si inoltrano nel buio delle volte, o facendoci rotolare su pietre tombali dove Van Gogh si rotola, noncurante di segnare ulteriormente la sua pelle segnata da mille rughe, o immergere in campi incolti di erba alta, a farsi abbracciare dalla terra, e riempire gli occhi di giallo di sole e blu cobalto di cielo, per placare la febbre interiore, la ricerca inesausta d'amore. [+]

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carloalberto venerdì 11 gennaio 2019
se non fosse per dafoe... Valutazione 2 stelle su cinque
63%
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 Ennesimo film su Van Gogh, sugli ultimi anni della sua vita, tra manicomi, locande, taverne e quadri, quadri, quadri, i bellissimi quadri di Van Gogh, interpretato da un grande Dafoe. Il film non aggiunge nulla alla copiosa filmografia sull’artista e a tratti diventa inesorabilmente soporifero e lo spettatore varca la soglia dell’eternità di quell’ora e mezza di durata del film che sembra non passare mai. Incomprensibili alcune scelte stilistiche del regista, la visione sfocata nella parte bassa dello schermo e nitida in alto e le riprese con macchina in spalla a caracollare per i campi inseguendo l’artista rapito dalla bellezza della natura e dei paesaggi di Arles. [+]

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lucio di loreto giovedì 16 aprile 2020
la precaria psiche di un genio Valutazione 3 stelle su cinque
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La fase introspettiva della vita di Van Gogh dopo le delusioni impressionistiche parigine viene portata sul grande schermo da Julian Schnabel, regista americano nonché pittore e perciò egli stesso disegnatore di numerosi affreschi presenti e primo fan del genio olandese, qui clonato fisicamente e psicologicamente in modo eccellente da Willem Dafoe, per l’occasione pure reale manovratore di pennelli su seta, premiato per ciò con la quarta nomination agli Oscar. La migrazione ad Arles per lavorare sugli estesi paesaggi che ne eleveranno poi il mito è ciò su cui si concentra la macchina da presa, ottenendo in cambio una magistrale trasposizione di tormenti d’animo da parte dell’attore, grandioso nell’impersonare i disagio dell’uomo, mentalmente solo ed isolato e all’esterno visto esclusivamente come pazzo asociale da scansare e ripudiare, diniego che ne comprometterà per sempre una psiche già di suo al limite della pazzia! Ad affiancarlo nelle tre fasi dell’arco narrativo la faranno da padrone il rapporto (l’unico) spontaneo, sincero ed affettuoso con suo fratello Theo, mendicante d’arte che inconsciamente lo farà cadere nel baratro allorquando i lavori da lui sponsorizzati non verranno apprezzati, col collega Gauguin, estimatore prima e dopo rivale contrastante ed infine quello da ospedalizzato e redento nella chiesa, a seguito di feroci disagi emotivi, per una sorta di riabilitazione spirituale e collettiva. [+]

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babalerio venerdì 18 gennaio 2019
le intenzioni non fanno l'opera Valutazione 2 stelle su cinque
57%
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"Mamma, oggi voglio fare l'artista".
Questo sembra aver detto Shnabel, regista di "At Eternity's Gate" (in italiano: "Van Gogh - Sulla Soglia dell'Eternità"). E in questo slancio creativo di dubbio gusto ha dimenticato l'oggetto primo della sua comunicazione: il pubblico. Perché, che si tratti di tensione emotiva, che si tratti di vera ispirazione, che si tratti della più pratica realizzazione dell'opera, un dipinto è un dipinto e un film è un film. Due cose diverse, che il regista ha provato ad unire senza alcun successo a discapito di una visione, tranquilla o tormentata che si desiderasse, ma comunque godibile. [+]

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raffaela lunedì 21 gennaio 2019
mi ha un po' delusa Valutazione 1 stelle su cinque
100%
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Non mi è piaciuto il modo di raccontare Van Gogh, il film è incentrato più che altro sui disturbi psichici del protagonista.
Le riprese spesso si focalizzano solo sul particolare, non dando la possibilità di apprezzare l'intera scena. Il movimento della camera è troppo esagitato e lo apprezzo solo nel momento in cui si focalizza sulla sua corsa nel campo di grano, perché dimostra cosa lui dipingeva e il motivo delle sue pennellate frettolose.
La musica di sottofondo è prepotente, a tratti fastidiosa. Sono presenti intere scene dove l'unico suono proviene da un pianoforte e il protagonista non parla.
Bella l'idea di raccontare la vita di un pittore geniale, ma il modo di narrare non rende il film piacevole.

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vittorio sabato 2 febbraio 2019
bello se compreso nel tormento di van gogh Valutazione 3 stelle su cinque
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L’ immersione nell’anima di Van Gogh si compie attraverso il contatto metafisico con la “sua”natura, con il movimento incessante, frenetico del corpo, che la telecamera a mano rende , a volte fastidiosamente ,altre meno, percettibile e vissuto dal telespettatore. I primi piani su ogni particolare , di natura, di oggetti, di volti, rendono la visione sezionata, intimista, più spesso avvertita all’unisono con l’immagine. Ed il mondo di Vincent diventa nostro, per piacere o per forza, in un ritmo incalzante nel senso, ma purtroppo lento nel dipanarsi registico.
Predisposti a compartecipare dello snodarsi visivo e simbolico, il film riesce bello e gradevole. [+]

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gabriella martedì 12 febbraio 2019
tra il grano e il cielo Valutazione 3 stelle su cinque
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 Julian Shnabel, pittore a regista , racconta la breve vita di un genio, uno dei più amati ed apprezzati artisti di tutti i tempi ,Vincent Van Gogh, concentrandosi nella fase finale della sua esistenza, forse la più tormentata, ma anche la più produttiva. Dopo gli anni olandesi, la Francia, l'incontro con gli impressionisti e i post impressionisti, lo troviamo ad Arles, nell’assolata Provenza, dove per un periodo divide l'alloggio con il suo amico Gauguain, la Casa Gialla, una convivenza che si rivelerà però problematica per molti aspetti, sia per caratteri radicalmente diversi e in conflitto tra loro, sia per i continui sbalzi d'umore di Vincent ,per cui, dopo solo nove mesi, il pittore francese scappa a Parigi. [+]

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great steven sabato 27 aprile 2019
il travaglio a colori del pittore disturbato. Valutazione 3 stelle su cinque
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VAN GOGH – SULLA SOGLIA DELL'ETERNITà (USA/FR, 2018) diretto da JULIAN SCHNABEL. Interpretato da WILLEM DAFOE, RUPERT FRIEND, MATHIEU AMALRIC, MADS MIKKELSEN, EMMANUELLE SEIGNER, OSCAR ISAAC, VLADIMIR CONSIGNY, STELLA SCHNABEL, NIELS ARESTRUP, AMIRA CASAR
Vincent Van Gogh, dopo un’esperienza parigina che non gli frutta la medesima fortuna che all’epoca (fine anni 1880) ebbero gli Impressionisti, si reca ad Arles, paesino francese di campagna ideale per dipingere gli ampi paesaggi da lui amati. Gli abitanti, però, lo considerano un deviante e lo maltrattano provocandogli nell’animo irrequieto reazioni impulsive. Durante i ricoveri in ospedale, il fratello minore Theo, unica persona al mondo che comprende il pittore e crede nelle sue capacità artistiche, gli consiglia di farsi spedire le opere a Parigi, cosicché lui, stimato mercante d’arte, le possa vendere. [+]

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