Veloce come il vento |
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Un film di Matteo Rovere.
Con Stefano Accorsi, Matilda De Angelis, Roberta Mattei, Paolo Graziosi.
continua»
Titolo originale Italian Race.
Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 119 min.
- Italia 2016.
- 01 Distribution
uscita giovedì 7 aprile 2016.
MYMONETRO
Veloce come il vento
valutazione media:
3,33
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Storia di affetti familiari e corse d'autodi FlyantoFeedback: 104180 | altri commenti e recensioni di Flyanto |
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lunedì 11 aprile 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Dopo "Un Gioco da Ragazze" e "Gli Sfiorati" Matteo Rovere torna alla regia con "Veloce come il Vento" interpretato da Stefano Accorsi e dalla giovane Matilda De Angelis.
Dal titolo si evince che la vicenda si snoda tutta intorno al mondo delle corse d'automobili ma questo scenario costituisce solo lo sfondo per raccontare una storia (peraltro realmente accaduta e raccontata al regista stesso da un meccanico deceduto un anno fa) di affetti e legami familiari e pertanto una storia completamente personale. La protagonista è una ragazza di 17 anni (Matilda De Angelis) la quale nonostante la sua giovane età costituisce già una premessa nel mondo delle corse automobilistiche. Ella viene quotidianamente preparata dal padre ma quando questi muore improvvisamente per un infarto, ella deve affrontare ed assumersi delle responsabilità troppo grosse per la sua età e, cioè, cercare di non perdere la casa in cui vive ipotecata dal padre (solo con la vittoria di tutto il campionato ella la potrà mantenere), cercare di evitare che il fratellino, in quanto ancora minorenni lei e lui, venga affidato ad un istituto e soprattutto avere a che fare con il fratello drogato (Stefano Accorsi) che in occasione del funerale, dopo circa dieci anni di assenza, si rifà vivo con la fidanzata (anch'ella tossica) per installarsi nella suddetta dimora paterna. Poichè quest'ultimo è l'unico familiare maggiorenne che possa in un certo qual modo garantire una sorta di paternità al piccolo fratello, egli si stabilisce in pianta stabile nella casa rendendo ovviamente difficile la convivenza e combinando continuamente grossi guai a causa sempre della sua forte dipendenza dalla droga. Ma sarà anche colui che, essendo stato un grande corridore automobilistico negli anni addietro, negli altalenanti momenti di lucidità, si adopererà a preparare ed allenare per bene la sorella al fine di farle vincere il tanto famigerato campionato e poter così mantenere la casa.
Un film, ripeto, sugli affetti familiari e sul difficile rapporto esistente tra i componenti di una stessa famiglia che ha dovuto lottare ed ancora deve lottare vivendo e sopportando situazioni dolorose ed alquanto difficili da risolvere. Il più debole sicuramente è il personaggio di Stefano Accorsi il quale, pur essendo il fratello più grande e soprattutto pur essendo stato un grande campione automobilistico negli anni addietro, non ha saputo reagire adeguatamente all'abbandono della casa da parte della madre fuggita in Canada con chissà chi. La più "tosta", invece, è la giovane sorella che già da tempo vive assumendosi le responsabilità di un'adulta, troppo elevate per la sua ancora acerba età, ma che grazie alla sua forza di volontà per cercare di mantenere sia la casa che la presenza stabile nella stessa del fratellino a cui in pratica fa ed ha sempre fatto da mamma, riuscirà anche, se non a trasformare il fratello sbandato, a fargli per lo meno prendere profonda coscienza facendogli assumere le proprie responsabilità e così aiutarla. Quello che rende pregevole questa pellicola è il modo in cui Matteo Rovere rappresenta ed affronta i legami familiari, andando a fondo di essi ma non presentandoli in maniera mielosa e retorica, riuscendo così a dimostrare il suo essere padrone di tale delicata materia e descrivendo tre tipologie differenti di personaggi, di tre età diverse ma egualmente colpiti da vicende dolorose nel corso della loro esistenza a cui ognuno di loro ha reagito in maniera altrettanto differente.
Inoltre, vi è da aggiungere che anche il mondo delle corse automobilistiche risulta uno scenario assai avvincente ai fini della storia e viene da lui ripreso in una forma talmente interessante e spettacolare, ma ben dosata e dunque senza soffermarvisi troppo a lungo, da non annoiare, anzi il contrario.
Un'ultima menzione, nonchè lode, occorre rivolgerla agli interpreti: sia a Stefano Accorsi (notevolmente imbruttito per il suo particolare stato di degrado fisico) che all'esordiente Matilda De Angelis (già ammirata nello sceneggiato TV "Tutto Può Succedere") che ben impersonano i loro particolari personaggi che, infine, Paolo Graziosi nel misurato ruolo del fedele meccanico.
Altamente consigliabile.
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