Elle

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Un film di Paul Verhoeven (II). Con Isabelle Huppert, Laurent Lafitte, Anne Consigny, Charles Berling, Virginie Efira.
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Titolo originale Elle. Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 130 min. - Francia 2016. - Lucky Red uscita giovedì 23 marzo 2017. - VM 14 - MYMONETRO Elle * * * - - valutazione media: 3,04 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
sabato 25 marzo 2017
son abituata ai folli, è la mia specialità.... Valutazione 4 stelle su cinque
77%
No
23%

Interpretazione superlativa quella di Isabelle Huppert in ELLE, l'ultimo film dell'ineffabile Verhoeven (Basic Instinct et alia).
Una storia molto dura che si apre con uno stupro - reiterato per altro, più volte, nel corso del racconto filmico - poi lo stupro diviene 'altro', un qualcosa di diverso, diversamente interpretato dagli 'attori', vittima e carnefice e...viceversa.
Forse perché molte domande rimangono istrionicamente senza risposta ed interlocutorio rimane l'intersecarsi dei vari rapporti che si dipanano e si intrecciano tra gli interpreti.
Poi c'è il DANNO - per citare il bel film del 1992 di Louis Malle tratto dal romanzo omonimo Damage di Josephine Hart : chi ha subìto un 'danno', un lutto irreparabile e mostruoso a livello psichico, morale, fisico, non ha più nulla da perdere, sorta di vaccino anestetizzante in difesa da un inesistente futuro, ed ecco scattare l'AMORALITA' a 360° di una grande protagonista, la Huppert che, da sola, si mangia la scena, nonostante le buone interpretazioni degli altri comprimari. [+]

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evak. sabato 11 marzo 2017
visioni sessiste Valutazione 1 stelle su cinque
68%
No
32%

Ho visto il film in lingua originale e non credo lo vedrò in lingua italiana.
Nel complesso questo film è  un terribile tentativo di raccontare una vicenda complessa, senza averne gli strumenti per farlo, né come regista, né come improvvisato narratore di storie per le quali la regia dimostra di non essere all'altezza.

La superficialità con la quale Verhoeven affronta il tema della violenza è disarmante e al contempo fastidiosa. 
Fastidioso e inguardabile. Fastidioso perché rende il personaggio femminile protagonista molto superficiale, senza mai toccare fino in fondo la parte emotiva più vera della vittima di uno stupro. [+]

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nanni giovedì 30 marzo 2017
elle Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

Michelle Leblanche è una donna in carriera cinica e pragmatica. Lo stupro che subirà in casa, più che un intollerabile oltraggio fisico ed intimo da denunciare  le sembrerà, invece, quasi, tutto sommato, un sopportabile incidente domestico. i suoi amici Anna , Patrick etc. etc. altrettanto egocentrici ed anaffettivi vivono la loro vita. Ognuno prende quello che vuole e come può. Una inarrendevole vecchia  sempre a caccia di giovanotti prestanti, un tradimento di là, uno stupro di qua, che sia il marito della tua migliore amica  o il "buon" vicino di casa poco importa perchè nel mondo post-moderno e digitale non c'è comunità e dove non c'è comunità non ci sono neanche codici morali condivisi. [+]

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potassio2 lunedì 27 marzo 2017
un centro propulsivo di morbosità Valutazione 4 stelle su cinque
81%
No
19%

“Elle” ha la forza magnetica della perdizione, il gusto nauseante dell’insania ed è un centro propulsivo di morbosità ma è un film libero, un film cui piace sfuggire alle catalogazioni di genere: un thriller con altissimi momenti da commedia e fastidiose scene splatter. Merito, oltre che del regista, è ovviamente della sempre “scomoda” e imperscrutabile Huppert che, con la sua elegante e dannatamente composta presenza fisica, restituisce tutta l’ambiguità e l’irrefrenabile morbosità del suo personaggio, la sua più grande libertà e la sua forza vitale. Alcuni critici hanno dunque visto in questo la solita critica alla borghesia (che non è affatto libera)… Può anche darsi, ma il film va preso per quello che è: lasciamo agli psicologi questo tipo di analisi, noi piuttosto godiamoci un bell’esempio di cinema esplosivo, che delle relazioni fa la sua bomba e non il contorno narrativo. [+]

[+] una pellicola forte sull’evoluzione di una donna (di antonio montefalcone)
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vanessa zarastro domenica 26 marzo 2017
il fascino discreto della borghesia... Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

In effetti, Elle è proprio la rappresentazione di una fascia borghese con i vizi e virtù (forse le virtù si vedono meno…). Il film s’ispira al racconto “Oh…” di Philippe Dijan.
La storia in sintesi narra di Michelle, una donna imprenditrice di successo proprietaria di una società che produce video-giochi, viene aggredita sessualmente nella sua casa unifamiliare a Parigi. Invece di denunciare l’aggressione, la donna si compra spray urticanti, martelli e altri strumenti di difesa, e dopo ulteriori messaggi dell’aggressore sembra piuttosto voler scoprire da sola l’identità dell’uomo mascherato. [+]

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andrew82 venerdì 31 marzo 2017
film o soap opera? Valutazione 1 stelle su cinque
80%
No
20%

Mi spiace ma tutti gli elogi che leggo a sto film proprio non li capisco.
Un film che semplicemente non ha senso: una sequele di situazioni improbabili che anzichè angosciare sfociano nella mediocrità e nella banalità. Scene che non hanno un costrutto ma buttate lì a caso. Personaggi tipici di una soap opera melo-drammatica. Ma la protagonista non doveva essere Isabelle Huppert e magari un'indagine introspettiva sullo stupro subito? Macchè.....si assiste ad un paciugo di personaggi con vicende caotiche e assurde e non si sa più che filo del film seguire.....anzi ad un certo punto l'oggetto della vicenda (lo stupro subito) sembra passare in secondo piano. [+]

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kimkiduk lunedì 3 aprile 2017
tra haneke e bunuel? Valutazione 4 stelle su cinque
85%
No
15%

Tre motivi per vederlo: c'è la Huppert; è un film che parla in modo NON americano della società e non ci sono armi, eserciti, epidemie, guerre, supereroi; devi pensare per capirlo per bene.
In effetti uscendo devi cercare di capirlo, scordandoti forse della fiammeggiante interpretazione della Huppert e del suo personaggio caratterizzato e aderito su di lei come una tuta di un pattinatore sul ghiaccio.
Il film è tratto da un libro, ma non avendolo letto ce lo scordiamo e diamo la colpa di tutto a Verhoeven.
Quindi sono fantastiche le caratterizzazioni di personaggi di una società che, giustamente, discrimina un mostro che ha ucciso 27 persone (padre di Michelle), ma che consente a tutti di nascondere il mostro che in tutti è. [+]

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paolorol martedì 18 aprile 2017
horror vacui Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

 Ho visto il film in versione doppiata e mi sono riproposto di rivederlo, armandomi di una mega dose di santa pazienza, in V.O..  Potrò forse riconsiderare il mio giudizio non benevolo nei confronti di questo lavoro di Verhoven.  Tanta, troppa, carne al fuoco, una camionata di storie accatastate  alla bell'e meglio a formare un polpettone indigesto che avrebbe avuto senso solo se sottoposto ad un intervento di coraggiosa sottrazione. Sono uscito dalla sala decisamente stremato da 130 interminabili  minuti  di storie più o meno male intrecciate, tutte connotate da manifestazioni di disagio psichico s trasformare il film  in una sorta di DSM-V. [+]

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lbavassano domenica 26 marzo 2017
brutto Valutazione 1 stelle su cinque
56%
No
44%

Eccessivo, non solo per i toni, costantemente, noiosamente, sopra le righe, ma anche per la quantità di situazioni e personaggi esasperati con i quali il regista ha voluto complicare una trama, per altro ampiamente scontata, rendendola non solo improbabile e inverosimile ma, quel che è peggio, a tratti involontariamente grottesca. Psicologicamente ha la profondità di un fumetto di terz'ordine o, per restare in tema, di un videogioco. In una parola: brutto. (Dispiace solo per Isabelle Huppert, indimenticabile protagonista de "La pianista" di Haneke, titolo che da solo fa comprendere la distanza fra il grande cinema e gli scimmiottamenti).

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no_data lunedì 29 maggio 2017
verhoeven cerca lo scandalo. trova il sarcasmo. Valutazione 2 stelle su cinque
100%
No
0%

Si comincia con uno stupro, di cui si odono solo le urla. Michèle Leblanc, la protagonista, lasciata riversa sul pavimento, si rialza impassibile, raccoglie i cocci della colluttazione, si ripulisce dal sangue con un bagno e ricomincia la sua vita di imprenditrice di successo. Da questo incipit sorprendente si potrebbe, inseguendo le domande che esso immediatamente solleva, dipanare una trama torbida ed avvincente, in un percorso che conduce diritto dentro la mente di una donna capace di una reazione così insolita al più odioso dei crimini. Ma non è così.
Perché il fine di Paul Verhoeven nel girare “Elle” è creare scandalo. [+]

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