mario nitti
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sabato 24 gennaio 2015
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90 minuti in cui si diverte non poca cosa
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La protagonista è una donna in carriera (la bellissima L. Solari), costretta a tornare al paesello in cui è nata, in Puglia, per risolvere il problema della casa ereditata dalla vecchia zia, una masseria dove vivono un cugino un po’ scemo e un bel fattore (R. Bova). Determinata a vedere tutto in pochi giorni si troverà invischiata in una fitta trama di relazioni, affetti, equivoci.
La trama è così scontata che ho iniziato a guardarlo già pronto al peggio. Invece… Invece si inizia a sorridere quasi subito e poi non si smette più fino alla fine: al massimo ogni tanto ci si interrompe per ridere proprio. Sceneggiatura frizzante, attori simpatici, dialoghi che funzionano e nessuna pretesa di essere più di una commedia brillante: nessuna metafora da interpretare, nessun messaggio ecologista, nessuna nostalgia per i valori dimenticati, ma novanta minuti di semplice e gradevolissimo divertimento.
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La protagonista è una donna in carriera (la bellissima L. Solari), costretta a tornare al paesello in cui è nata, in Puglia, per risolvere il problema della casa ereditata dalla vecchia zia, una masseria dove vivono un cugino un po’ scemo e un bel fattore (R. Bova). Determinata a vedere tutto in pochi giorni si troverà invischiata in una fitta trama di relazioni, affetti, equivoci.
La trama è così scontata che ho iniziato a guardarlo già pronto al peggio. Invece… Invece si inizia a sorridere quasi subito e poi non si smette più fino alla fine: al massimo ogni tanto ci si interrompe per ridere proprio. Sceneggiatura frizzante, attori simpatici, dialoghi che funzionano e nessuna pretesa di essere più di una commedia brillante: nessuna metafora da interpretare, nessun messaggio ecologista, nessuna nostalgia per i valori dimenticati, ma novanta minuti di semplice e gradevolissimo divertimento. Vi pare poco?
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theadvisor
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giovedì 22 gennaio 2015
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commedia riuscitissima
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La fama di Genovese, oramai, suscita nel pubblico un altro grado di aspettativa nei riguardi dei suoi film.
Questa l'importante premessa per parlare di "Sei mai stata sulla luna?", un film che non solo è all'altezza delle aspettative, ma evidenzia la bravura di Paolo Genovese che riesce a fronteggiare una sceneggiatura ben lontana da quella dei suoi precedenti film!
Un film piacevole, divertente, sicuramente riflessivo. La trama è sempre contesa da opposti e contrasti, personalità contraddittorie ma simpatiche che portano a tenere sempre alta l'attenzione e la meraviglia nei riguardi di personaggi bizzarri e di un contesto bucolico da fiaba.
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La fama di Genovese, oramai, suscita nel pubblico un altro grado di aspettativa nei riguardi dei suoi film.
Questa l'importante premessa per parlare di "Sei mai stata sulla luna?", un film che non solo è all'altezza delle aspettative, ma evidenzia la bravura di Paolo Genovese che riesce a fronteggiare una sceneggiatura ben lontana da quella dei suoi precedenti film!
Un film piacevole, divertente, sicuramente riflessivo. La trama è sempre contesa da opposti e contrasti, personalità contraddittorie ma simpatiche che portano a tenere sempre alta l'attenzione e la meraviglia nei riguardi di personaggi bizzarri e di un contesto bucolico da fiaba.
Gran lavoro di Genovese, grande cast, splendido contesto, riuscitissima commedia.
Voto 9 Consigliatisimo
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ultimoboyscout
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lunedì 30 marzo 2015
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il contadino e la snob.
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Guia, italospagnola, lavora in una rivista di moda, vive tra Milano e Parigi ed è fashion all'inverosimile. Una vita apparentemente invidiabilissima che deve momentaneamente mollare per recarsi in Puglia, avendo eraditato la masseria di famiglia dove trascorreva le estati da bambina. Lì incontra Renzo, il fattore vedovo che vive col figlio all'interno della masseria: inizialmente il rapporto sarà piuttosto burrascoso, ma il fascinoso contadino le farà capire che nella sua vita perfetta manca l'amore. Liz Solari, argentina d'adozione, cresciuta in una famiglia di calciatori, ex modella è quanto di più simile a una Barbie in carne e ossa.
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Guia, italospagnola, lavora in una rivista di moda, vive tra Milano e Parigi ed è fashion all'inverosimile. Una vita apparentemente invidiabilissima che deve momentaneamente mollare per recarsi in Puglia, avendo eraditato la masseria di famiglia dove trascorreva le estati da bambina. Lì incontra Renzo, il fattore vedovo che vive col figlio all'interno della masseria: inizialmente il rapporto sarà piuttosto burrascoso, ma il fascinoso contadino le farà capire che nella sua vita perfetta manca l'amore. Liz Solari, argentina d'adozione, cresciuta in una famiglia di calciatori, ex modella è quanto di più simile a una Barbie in carne e ossa. Oggi si sta dedicando a tempo pieno al ruolo di attrice, le manca ancora qualcosa, ma è tutto sommato brava, nella circostanza molto ben spalleggiata non solo da Raoul Bova ma da un cast divertentissimo di attori e caratteristi ben disposti al gioco di squadra e alla gag, in particolare risultano irresistibili Emilio Solfrizzi e Sergio Rubini, proprietari di due bar attigui in perenne conflitto tra loro. Paolo Genovese spinge sull'acceleratore dei sentimenti, decidendo di osare nel terreno della commedia sentimentale vera e propria, quella più pura, per far scoccare la scintilla tra due mondi opposti, quello semplice e quotidiano del contadino e quello glamour e giramondo della giornalista di moda, mettendo a confronto due esistenze agli antipodi, quella della vita di campagna e quella della vita di città, raccontando di come l'amore possa abbattere ogni barriera, compresa quella enorme della differenza. L'incontro-scontro dei due mondi, coi sentimenti che genera, è il cuore pulsante di una commedia gradevole ma tutto sommato prevedibile, ben recita e ben diretta ma che non offre particolari spunti, se non quello di dimostrare che spesso la felicità può essere ad un passo ma per cause dipendenti proprio da noi si fa di tutto per non acchiapparla. Genevose gioca sugli stereotipi, quelli del Nord da cui scappare e quelli del Sud fatto di macchiette e paesaggi da togliere il fiato, abusando delle solite "commissioni" di cui non se ne può davvero proprio più ma lo fa in funzione del pubblico (come la stragrande maggioranza della sua filmografia) grazie ad un ottimo linguaggio, semplice e comprensibile e a un impatto visivo in cui le immagini sanno parlare e dire molto. Opera innocua, come già detto piacevole, ma che non va oltre il compitino, a cui manca soprattutto il coraggio. Ma in questo caso il discorso sarebbe molto più ampio, visto che il coraggio scarseggia un po' a tutto il cinema nostrano. Bellissima l'omonima theme song del maestro DeGregori.
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enzo70
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lunedì 26 gennaio 2015
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genovese va nella scia di un genere che funziona
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Genovese è uno che sa guardare ai gusti del pubblico delle sale cinematografiche de noartri e sulla scia delle contrapposizioni valoriali tra nord e sud che sono diventate una sorta di moda realizza un film che, alla fine, funziona. La storia è semplice, una bellissima donna di successo nel campo della moda eredita una masseria in Puglia. E la conoscenza di un mondo del tutto diverso da quello in cui vive mette in discussione tutte le sue, notevoli, sicurezze. Banali, direi, le interpretazioni dei due protagonisti, Raul Bova e Liz Solari, mentre tutti gli altri personaggi di contorno danno una ottima prova, garantendo al film. Ma d’altronde Genovese è uno che conosce il mestiere e sa bene che mettere insieme Frassica, Rubini, Marcorè ed altri ottimi attori italiani è una garanzia se gli dai modo di esprimersi: e lo fa.
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Genovese è uno che sa guardare ai gusti del pubblico delle sale cinematografiche de noartri e sulla scia delle contrapposizioni valoriali tra nord e sud che sono diventate una sorta di moda realizza un film che, alla fine, funziona. La storia è semplice, una bellissima donna di successo nel campo della moda eredita una masseria in Puglia. E la conoscenza di un mondo del tutto diverso da quello in cui vive mette in discussione tutte le sue, notevoli, sicurezze. Banali, direi, le interpretazioni dei due protagonisti, Raul Bova e Liz Solari, mentre tutti gli altri personaggi di contorno danno una ottima prova, garantendo al film. Ma d’altronde Genovese è uno che conosce il mestiere e sa bene che mettere insieme Frassica, Rubini, Marcorè ed altri ottimi attori italiani è una garanzia se gli dai modo di esprimersi: e lo fa. Nulla di nuovo, quindi, sotto il sole di Puglia o nebbia padana. Ma è un film che fa rilassare per un paio di ore.
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lukebd84
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lunedì 3 ottobre 2016
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no! il film, la storia e i protagonisti vergognosi
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Film assolutamente mediocre.
Mi è stato presentato come film da ridere... ho aspettato il momento delle risate per tutto il film. Banale, storia senza senso e senza uno scopo.
I 2 protagonisti attori pessimi. Bova fuori ruolo, utile solo ad attirare donne al botteghino. Liz Solari è solo molto bella.
Gli altri attori italiani, grazie alla bravura recitativa riescono a dare un minimo di intensità alla noia ma la storia è riassumibile in poche parole: "cornificazioni stratificate in campagna tra ricchi e poveri che sguazzano in un mare di cliché".
Mai più un film con Raul Bova...
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nino pell.
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domenica 1 febbraio 2015
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buona la trama, indovinati gli interpreti
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Paolo Genovese si conferma essere regista in grado di saper costruire in maniera creativa e scorrevole le sue storie e di portare sempre a buon fine le intenzioni, i propositi e gli eventuali conflitti dei vari protagonisti che vanno a costituirne la trama. Si potrebbe definire con ciò Paolo Genovese come regista contemporaneo di uno stile cinematografico scacciapensieri e portatore di un messaggio positivo e senza ombre, per cui lo si potrebbe obiettare che ai fini di una più completa maturità artistica le sue storie andrebbero contornate e integrate anche da situazioni realistiche che non sempre fanno vedere la vita come un paradiso in cui alla fine a brillare sono sempre e solo rose e fiori.
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Paolo Genovese si conferma essere regista in grado di saper costruire in maniera creativa e scorrevole le sue storie e di portare sempre a buon fine le intenzioni, i propositi e gli eventuali conflitti dei vari protagonisti che vanno a costituirne la trama. Si potrebbe definire con ciò Paolo Genovese come regista contemporaneo di uno stile cinematografico scacciapensieri e portatore di un messaggio positivo e senza ombre, per cui lo si potrebbe obiettare che ai fini di una più completa maturità artistica le sue storie andrebbero contornate e integrate anche da situazioni realistiche che non sempre fanno vedere la vita come un paradiso in cui alla fine a brillare sono sempre e solo rose e fiori. Comunque c'è, allo stesso tempo, anche da evidenziare che semmai la caratteristica particolare di questo regista sia proprio quella di dare speranza alla vita e di spronarci, attraverso l'immaginaria trama di un film, a guardare la nostra esistenza sotto una luce positiva (quando si può, ovviamente). Per quanto riguarda nello specifico del mio commento, questo film è sicuramente un'altra buona prova di Genovese, e che non manca certo di far trascorrere agli spettatori circa un'ora e mezzo in maniera piacevole e rilassante. La trama l'ho trovata creativa e ben costruita sotto l'aspetto della scenografia (ottima la dualità ambientale tra una Milano perfetta ed artefatta e la ruralità contadina e paesaggistica di alcuni paesi del sud), così come gli interpreti sembrano essere stati scelti nei loro ruoli in maniera perfetta per rendere avvincente e gradevole il tutto. Sorprendente ad esempio l'attrice Liz Solari nel ruolo della bella bionda protagonista che non risulta affatto essere personaggio evanescente agli occhi dello spettatore, ma anzi riesce a trasmettere il suo disagio e successivamente il suo spirito di adattamento quando costretta a lasciare il suo mondo fatto di esteriorità e di eleganza, si ritrova in una realtà molto diversa e quasi opposta alla sua. Diversamente invece Raoul Bova sembra non avere difficoltà nell'interpretare il ruolo del bel contadino affascinante che non mancherà di far innamorare perdutamente la bella bionda protagonista. Ottimi poi gli altri interpreti, tra cui gli esperti Sergio Rubini, Emilio Solfrizzi e il bravo Neri Marcorè, per non parlare di Nino Frassica che sembra quasi un cameo nella sua parte di mungitore di mucche. Film gradevole e dunque con un bel finale da favola (forse un tantino troppo da favola?)
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leone baiaffa
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domenica 8 febbraio 2015
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commedia leggera ma non banale...
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La storia forse è un po' improbabile, però il regista è riuscito, a mio parere, a renderla piacevole e divertente.
Il tema assai sfruttato della bella ricca e snob che si innamora del verace contadino tutto trattore, mucche e galline, viene impreziosito da un contorno fatto di ottimi attori (soprattutto il gruppo "pugliese"!), capeggiato da un ispirato Sergio Rubini e da una sempre più convincente Sabrina Impacciatore. Ottima prova anche di Neri Marcorè, ancora una volta nel ruolo di uno stralunato personaggio, surreale ma non troppo, e di una Giulia Michelini zelante assistente della bella protagonista che è forse il personaggio meno riuscito e più scontato.
Il film scorre bene, si ride e si sorride, si pensa e si riflette su alcuni aspetti di questa frenetica vita di città, fatta di appuntamenti di lavoro, problemi di soldi, tentativi di evadere il fisco, relazioni sentimentali noiose e senza futuro che si scontra con la semplicità della vita di paese dove tutti si conoscono ed il tempo viaggia più lento, lasciando la sensazione che sia, alla fine, quella la vera vita.
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La storia forse è un po' improbabile, però il regista è riuscito, a mio parere, a renderla piacevole e divertente.
Il tema assai sfruttato della bella ricca e snob che si innamora del verace contadino tutto trattore, mucche e galline, viene impreziosito da un contorno fatto di ottimi attori (soprattutto il gruppo "pugliese"!), capeggiato da un ispirato Sergio Rubini e da una sempre più convincente Sabrina Impacciatore. Ottima prova anche di Neri Marcorè, ancora una volta nel ruolo di uno stralunato personaggio, surreale ma non troppo, e di una Giulia Michelini zelante assistente della bella protagonista che è forse il personaggio meno riuscito e più scontato.
Il film scorre bene, si ride e si sorride, si pensa e si riflette su alcuni aspetti di questa frenetica vita di città, fatta di appuntamenti di lavoro, problemi di soldi, tentativi di evadere il fisco, relazioni sentimentali noiose e senza futuro che si scontra con la semplicità della vita di paese dove tutti si conoscono ed il tempo viaggia più lento, lasciando la sensazione che sia, alla fine, quella la vera vita...
E, come dice uno dei protagonisti, "la vita vera è più bella di quella finta" che ci inventiamo per nascondere le nostre paure.
Nel complesso un film riuscito, consigliato a chi vuol trascorrere un'ora e mezza serena, divertente, grazie ad una storia senza un grosso impegno mentale ma molto ben recitata da un bel gruppetto di validissimi interpreti del cinema italiano.
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barone di firenze
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lunedì 16 febbraio 2015
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una favola moderna
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La storia di per se stesso è abbastanza scontata amiri che si perdono e si ritrovano in una stupenda masseria pugliese, il film è accettabile perchè il cast è di primordine sarò partigiano ma a me piace l'impacciatore da morire come femmina e come grande caratterista, poi vengono Rubini splendido, La Michelini molto maturata più donna, Semonti invece mi è sembrato un pò sopra le righe, Sassanelli, Abbreccia e Ravello tre bravi caratteristi che non sbagliano un colpo, La Briganto e l'attrice pricipale l'argentina Solari boh! senza lode e senza infamia, Marcorè ancora una volta 10+, infine Raoul Bova il bello a me non è mai piaciuto molto ma nel ruolo del fattore è bravo.
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La storia di per se stesso è abbastanza scontata amiri che si perdono e si ritrovano in una stupenda masseria pugliese, il film è accettabile perchè il cast è di primordine sarò partigiano ma a me piace l'impacciatore da morire come femmina e come grande caratterista, poi vengono Rubini splendido, La Michelini molto maturata più donna, Semonti invece mi è sembrato un pò sopra le righe, Sassanelli, Abbreccia e Ravello tre bravi caratteristi che non sbagliano un colpo, La Briganto e l'attrice pricipale l'argentina Solari boh! senza lode e senza infamia, Marcorè ancora una volta 10+, infine Raoul Bova il bello a me non è mai piaciuto molto ma nel ruolo del fattore è bravo. Avete capito perchè il film regge e si può vedere? Un cast di tutto rispetto lo conduce per mano alla fine. P.S. L'orto sul barcone ancorato sulla Senna Genovese ce lo poteva tranquillamente risparmiare.
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aristoteles
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venerdì 31 luglio 2015
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moda e mucche
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Una simpatica commedia italiana.
Non passerà alla storia ma il film si fa seguire volentieri ,con l'amore che sboccia tra mondi opposti e i buoni sentimenti che sono il fulcro della pellicola.
Molto divertente la rivalità dei due Barman che condividono la piazzetta e strepitosa Sabrina Impacciatore ,belli ma deludenti i due attori principali , sopratutto Bova.
Il fidanzato di lei ,poi , è veramente ridicolo.
Bella la ambientazione del casolare e bello il fatto che ci siano complessivamente tanti buoni attori italiani (tranne Bova ,ripeto)
Purtroppo IL finale è tragicomico.
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angelo76
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lunedì 26 gennaio 2015
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grande commedia
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Una grande commedia con tutti gli ingredienti giusti. Semplice, divertente ed emozionante.
Musiche bellissime e in alcuni momenti molto poetico. Marcorè e Impacciatore bravissimi. Rubini fuoriclasse.
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