A testa alta |
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Un film di Emmanuelle Bercot.
Con Catherine Deneuve, Rod Paradot, Benoît Magimel, Sara Forestier.
continua»
Titolo originale La Tête haute.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 120 min.
- Francia 2015.
- Officine Ubu
uscita giovedì 19 novembre 2015.
MYMONETRO
A testa alta
valutazione media:
2,94
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un ragazzo selvaggio da addomesticaredi FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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martedì 1 dicembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sembra molto quieto Malony a sei anni, quando la madre Séverine (Sara Forestier), già alle prese con un compagno irresponsabile e un secondo marmocchio urlante, lo lascia nelle mani del giudice minorile Florence (Catherine Deneuve), ma è subito evidente che non è così. L’adolescenza di Malony (Rod Paradot) è una sequela di esplosioni di violenza negli istituti di correzione della Normandia al termine di periodi nei quali il ragazzo sembra correggersi. D’altro canto superare le secche di giorni passati in duri confronti con coetanei afflitti da analoghi problemi non è semplice e ben lo sa Yann (Benoit Maginel), l’educatore che lo segue affiancando Florence, e che proviene da un analogo percorso di vita. Giudice ed educatore sono continuamente alle prese con il problema di mantenere il giusto equilibrio tra indulgenza e sanzione per i comportamenti irrazionali e (auto)distruttivi del ragazzo, che la stessa cinepresa stenta decifrare. Malony impugna la penna per scrivere sulla carta frasi stentate come fosse uno scalpello, ma ha un talento naturale alla guida dell’auto in spericolati caroselli. Nel suo va e vieni tra vita normale e carcere, durante il quale di nascosto soffre duramente per la mancanza della madre e del fratello minore, si innamora di una coetanea, figlia di una sua insegnante. Mentre apprende con facilità a manovrare una pala meccanica. viene a sapere che la sua ragazza aspetta un bambino che lui non vuole. E’ un ostacolo insormontabile da superare, ma può anche essere un barlume di luce in fondo al tunnel della sua vita difficile … Un ragazzo selvaggio alla Truffaut, nei panni del quale si cala a perfezione il giovanissimo Paradot, abilissimo nel comunicare con gli sguardi sensazioni e sentimenti. Per gli altri personaggi nessuna meraviglia per la bravura della Deneuve, ma anche gli altri attori attingono ad alti livelli, segno inequivocabile di una buona regia. Qualcuno vede nella storia e nel modo di narrarla analogie col cinema dei fratelli Dardenne, ma forse ci sono più punti in comune con il Ken Loach di My name is Joe e soprattutto di Sweet sixteen. Una storia dolente, un film che fa pensare: da vedere. Valutazione *** FabioFeli
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