onufrio
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mercoledì 22 febbraio 2017
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nuovi amori.. vecchi amori
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Un nutrito e pregevole cast non basta a questa commedia sentimentale per lasciare un parere positivo. A rendere quantomeno visibile il film ci pensa il meraviglioso paesaggio di Polignano a Mare perchè se ci soffermiamo sulla sceneggiatura si ricade in quanto di più visto e rivisto in questi anni. Gli attori fanno il loro dovere, ma non scatta la scintilla, la commedia non appassiona, non coinvolge, e soprattutto non fa nè ridere nè sorridere rimanendo un ibrido. Rimane fredda e distaccata a dispetto del meraviglioso paesaggio che li circonda.
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shingo tamai
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lunedì 5 dicembre 2016
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l'amore a polignano
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Gradevole commedia sul matrimonio e sull'amore.
In realtà i protagonisti non sono solo la Chiatti e Scamarcio,prossimi a dirsi sì sull'altare, ma anche i loro rispettivi genitori,la Calzone e Placido.
Intorno a loro vi sono tanti altri attori italiani ben conosciuti,anche in ruoli minori,insomma un cast più che soddisfacente,a mio avviso.
La sceneggiatura è semplice ma senza intoppi e giostra intorno ai mille dubbi che accompagnano l'amore.
Una sola cosa è certa, che i sentimenti veri resistono alle intemperie, al tempo e alle tentazioni.
Certo ci vuole coraggio,che a volte manca ma altre volte esplode come la confessione pubblica del fratello omosessuale.
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Gradevole commedia sul matrimonio e sull'amore.
In realtà i protagonisti non sono solo la Chiatti e Scamarcio,prossimi a dirsi sì sull'altare, ma anche i loro rispettivi genitori,la Calzone e Placido.
Intorno a loro vi sono tanti altri attori italiani ben conosciuti,anche in ruoli minori,insomma un cast più che soddisfacente,a mio avviso.
La sceneggiatura è semplice ma senza intoppi e giostra intorno ai mille dubbi che accompagnano l'amore.
Una sola cosa è certa, che i sentimenti veri resistono alle intemperie, al tempo e alle tentazioni.
Certo ci vuole coraggio,che a volte manca ma altre volte esplode come la confessione pubblica del fratello omosessuale.
La pellicola non annoia assolutamente anche se non ci racconta nulla di veramente originale e non ci regala scene che rimarranno scolpite nella nostra memoria.
L'unica nota veramente stonata, anche se cantante di professione,è la Amoroso con la solita canzoncina mielosa oltre ogni limite.
Bella davvero,invece,l'ambientazione.
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pier delmonte
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domenica 15 novembre 2015
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commedia giusta
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L’unica cosa e’ che, se girato a torino o palermo o napoli, non avrebbe reso, per il resto la frizzante atmosfera che precede un matrimonio e’ sempre gustosa, la simpatia degli interpreti fa passare un paio d’ore piacevoli, comunque siamo sicuri che scamarcio sia cosi’ bello? Mah, a me non sembra, quasi quasi e’ meglio il vecchio placido.
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rossi833
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mercoledì 11 novembre 2015
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tu pensi ma può essere che sta succedendo a me?
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Film non scontato, protagonista è una meravigliosa Polignano che tra le note di Sergio Endrigo racconta di nuovi amori molto deboli, che non sono altro che una esaustiva rappresentazione della superficialità con cui si affronta un unione divina, e amori vecchi ,forti ,desiderosi ,bramosi di incontrarsi in un abbraccio senza fine dal sapore antico. Come al solito Michele Placido si dimostra essere il mostro cinematografico di sempre, Scamarcio fa un interpretazione realistica e spettacolare di Damiano un giovane preso da mille dubbi e per questo umano, Laura Chiatti sottovalutata dal cinema più volte ,è totalmetne immersa nel suo personaggio ..una sposa bellissima che vorrebbe accontentare tutti ma che nessuno ascolta.
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Film non scontato, protagonista è una meravigliosa Polignano che tra le note di Sergio Endrigo racconta di nuovi amori molto deboli, che non sono altro che una esaustiva rappresentazione della superficialità con cui si affronta un unione divina, e amori vecchi ,forti ,desiderosi ,bramosi di incontrarsi in un abbraccio senza fine dal sapore antico. Come al solito Michele Placido si dimostra essere il mostro cinematografico di sempre, Scamarcio fa un interpretazione realistica e spettacolare di Damiano un giovane preso da mille dubbi e per questo umano, Laura Chiatti sottovalutata dal cinema più volte ,è totalmetne immersa nel suo personaggio ..una sposa bellissima che vorrebbe accontentare tutti ma che nessuno ascolta. Il ballo tra Ninella e Don Mimì è in grado di far sognare e commuovere un'intera sala cinematografica, eseguito con una maestria di sguardi ,di gesti e emozioni che mi danno l'idea di come il cinema italiano abbia ancora tantissimo da dare. Assolutamente da vedere
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vito spericolato
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mercoledì 11 novembre 2015
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scamarcio e chiatti bravissimi
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Molti non hanno apprezzato l'interpretazione di Scamarcio e della Chiatti, io li ho trovati bravissimi a interpretare due giovani della generazione Grande fratello, pochissimo impegnati se non ad apparire. La Chiatti, bellissima, ci ha aggiunto pure un pizzico di accento pugliese. Inoltre, i reali protagonisti del film sono i loro genitori, e giustamente hanno lasciato ai rispettivi attori l'onere e l'onore di una recitazione più intensa.
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paolo middei
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domenica 8 novembre 2015
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solo per gli attori
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film assolutamente non da sala cinematografica ma da divano di casa il venerdi sera:-)no comunque carino ma scontato...
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flyanto
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lunedì 2 novembre 2015
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cosa può succedere poco prima delle nozze
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"Io che Amo Solo Te" fa parte di quelle commedie italiane in cui si racconta la storia d'amore di una coppia e gli eventuali intoppi o meno che possono sorgere all'indomani del grande evento del matrimonio.
Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti costituiscono infatti i protagonisti principali della vicenda di questa pellicola: essi sono giovani, fidanzati e si trovano all'indomani del matrimonio che, per svariati motivi rischia di non svolgersi secondo i programmi prestabiliti. La cantante del coro della chiesa, infatti, si ammala, l'arrivo di uno zio della ragazza (ex carcerato) porta scompiglio insieme a quello di alcuni parenti, vecchie fiamme si fanno vive con i due futuri sposini, un parente nasconde per un'ipocrita immagine la propria condizione di omosessuale ed una passata, e mai sopita, storia d'amore tra i rispetti consuoceri si riaccende.
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"Io che Amo Solo Te" fa parte di quelle commedie italiane in cui si racconta la storia d'amore di una coppia e gli eventuali intoppi o meno che possono sorgere all'indomani del grande evento del matrimonio.
Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti costituiscono infatti i protagonisti principali della vicenda di questa pellicola: essi sono giovani, fidanzati e si trovano all'indomani del matrimonio che, per svariati motivi rischia di non svolgersi secondo i programmi prestabiliti. La cantante del coro della chiesa, infatti, si ammala, l'arrivo di uno zio della ragazza (ex carcerato) porta scompiglio insieme a quello di alcuni parenti, vecchie fiamme si fanno vive con i due futuri sposini, un parente nasconde per un'ipocrita immagine la propria condizione di omosessuale ed una passata, e mai sopita, storia d'amore tra i rispetti consuoceri si riaccende. Alla fine, però, il matrimonio riuscirà a svolgersi, se non proprio secondo tutti i piani stabiliti, andando comunque a buon fine e con la gioia e la soddisfazione di tutti.
Pur non essendo un grande capolavoro cinematografico e, del resto, nemmeno volendo pretenderlo di essere, "Io che Amo Solo Te" risulta nel suo complesso una commedia ben costruita, piacevole e divertente. E' chiaro che gli elementi a favore e che pertanto contribuiscono al successo di questa pellicola sono costituiti soprattutto dalla sapiente scelta del regista Marco Ponti dei due protagonisti principali: Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti sono belli ed amati dal pubblico e quanto mai adatti a riflettere l' immagine ideale di una coppia di futuri giovani sposi. Inoltre, gli altri personaggi, più o meno secondari, quali Michele Placido e Maria Pia Calzone nel ruolo dei rispettivi suoceri ancora innamorati l'uno dell' altro, Luciana Littizzetto, Dario Bandiera, Eva Riccobono ed altri, contribuiscono a colorare, forse, a volte, anche un poco esageratamente, l' insieme generale dei protagonisti e l'atmosfera, uniti anche alla splendida location del paese Polignano a Mare, in Puglia che regala allo spettatore immagini assai suggestive e molto particolari.
Altro non vi è da aggiungere se non che questo film è sicuramente consigliabile al fine di un paio d'ore di puro svago e nulla di più.
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andrea giostra
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sabato 31 ottobre 2015
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l'amore innanzitutto e sempre!
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Damiano e Chiara stanno organizzando il loro matrimonio nel paese di origine, Polignano a Mare, a coronamento di una storia d’amore che paradossalmente non è quella dei promessi sposi! Il film racconta, infatti, con una certa dose di brillantezza e un interessante intrigo, storie di genitori, di figli, di zii e di nipoti, che non hanno potuto realizzare i loro sogni d’amore per vicende legate a fatti contingenti di molti anni prima e che la fase organizzativa del matrimonio fa emergere all’occhio dello spettatore che ne rimane intrigato e coinvolto in una verità filmica e romanzata che talvolta lascia l’amaro in bocca. L’interessante sceneggiatura – di Marco Ponti e dello stesso Bianchini, coadiuvato da Lucia Moisio - è tratta dal romanzo di Luca Bianchini, “Io che amo solo te”, e rientra nel genere commedia che a tratti riesce anche ad essere brillante.
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Damiano e Chiara stanno organizzando il loro matrimonio nel paese di origine, Polignano a Mare, a coronamento di una storia d’amore che paradossalmente non è quella dei promessi sposi! Il film racconta, infatti, con una certa dose di brillantezza e un interessante intrigo, storie di genitori, di figli, di zii e di nipoti, che non hanno potuto realizzare i loro sogni d’amore per vicende legate a fatti contingenti di molti anni prima e che la fase organizzativa del matrimonio fa emergere all’occhio dello spettatore che ne rimane intrigato e coinvolto in una verità filmica e romanzata che talvolta lascia l’amaro in bocca. L’interessante sceneggiatura – di Marco Ponti e dello stesso Bianchini, coadiuvato da Lucia Moisio - è tratta dal romanzo di Luca Bianchini, “Io che amo solo te”, e rientra nel genere commedia che a tratti riesce anche ad essere brillante. Il cast di attori è formidabile e dà maggior vigore ad una storia che certamente coinvolte empaticamente lo spettatore in un pathos a tratti realmente incisivo.
Il film diretto da Mario Ponti, in fondo, descrive le piccole e grandi ipocrisie dell’uomo e della donna di oggi, sia nell’aspetto delle relazioni umane ed amorose, che in quelle interiori (riuscire a mentire anche a sé stessi per sfuggire ai sensi di colpa!). La narrazione, ad un certo punto e a tratti, però, perde la sua originalità e la sua identità quando omogeneizza il vecchio col nuovo, la ricchezza ostentata delle vecchie generazioni con la necessità di celebrare un evento, il matrimonio, come se fosse un reality, uno show, uno spettacolo internautico, un evento contemporaneo da web-series! Questo aspetto della sceneggiatura, probabilmente, costringe lo spettatore a riflettere su quello che siamo veramente rispetto a quello che vorremmo essere per mantenerci al passo coi tempi “informatici” e al passo con le relazioni social-network che hanno preso il sopravvento sulle relazioni dove la fisicità, lo sguardo, la parola, i suoni, i profumi e l’atmosfera vivida del momento, davano un senso magico, unico e irripetibile a qualsiasi storia d’amore. Oggi questa magia sentimentale ed empaticamente dirompente, rispetto a quel passato amoroso non compiuto e ben narrato dal film, forse è persa per sempre.
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nino pell.
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sabato 31 ottobre 2015
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film patinato nella forma ma non scialbo
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Ritengo che "Io che amo solo te" sia un film accattivante e patinato nella sua forma, sia per quanto riguarda il tipo di ambientazione, dove, la bellezza scenografica del paese di Polignano a mare in Puglia, con il suo stupendo mare e con i suoi vicoli caratteristici, non può non ammaliare noi spettatori e sia per la presenza degli attori che conferiscono soprattutto a livello di presenza quel certo tocco in più a questa pellicola, la cui trama, se provassimo a sradicarla dal resto, non ci apparirebbe poi tutto sommato particolarmente brillante. Onore all'esperienza di Michele Placido che qui intepreta il ruolo di Mimì, un personaggio di mezza età, il quale si porta da decenni un vuoto interiore e una sottile infelicità per non aver sposato da giovane la donna che veramente ha amato a causa di un impedimento di natura sociale, tipico delle congetture ataviche di certi paesi chiusi: il fratello della sua amata all'epoca del loro innamoramento, era stato arrestato dalla polizia per contrabbando.
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Ritengo che "Io che amo solo te" sia un film accattivante e patinato nella sua forma, sia per quanto riguarda il tipo di ambientazione, dove, la bellezza scenografica del paese di Polignano a mare in Puglia, con il suo stupendo mare e con i suoi vicoli caratteristici, non può non ammaliare noi spettatori e sia per la presenza degli attori che conferiscono soprattutto a livello di presenza quel certo tocco in più a questa pellicola, la cui trama, se provassimo a sradicarla dal resto, non ci apparirebbe poi tutto sommato particolarmente brillante. Onore all'esperienza di Michele Placido che qui intepreta il ruolo di Mimì, un personaggio di mezza età, il quale si porta da decenni un vuoto interiore e una sottile infelicità per non aver sposato da giovane la donna che veramente ha amato a causa di un impedimento di natura sociale, tipico delle congetture ataviche di certi paesi chiusi: il fratello della sua amata all'epoca del loro innamoramento, era stato arrestato dalla polizia per contrabbando. Ma il destino vuole che le strade dei due amanti perduti si incrocino nuovamente in quanto, per strarodinaria coincidenza della vita, i loro due rispettivi figli, nati da amori diversi, si sono fidanzati e adesso stanno per convolare a nozze. La trama di questo film si concentra pertanto a descriverci il giorno del matrimonio dei due novelli sposi e del giorno precedente relativo ad alcuni preparativi per la cerimonia. Il film evidenzia pertanto il sottile contrasto tra il rapporto dei due giovani sposi, i quali non sembrano, almeno inizialmente, convinti del loro passo (soprattutto per quanto riguarda Damiano, intepretato da un Riccardo Scamarcio, perfetto nel ruolo del suo personaggio dubbioso e tendente all'infedeltà) e l'amore interiorizzato e mai effettivamente realizzato dei rispettivi genitori Mimì (padre del giovane Damiano) e Ninella (madre di Chiara). Belli inoltre alcuni camei che si introducono bene nella tessitura della storia, in particolare la presenza della cantante Alessandra Amoroso che interpreta il brano principale della colonna sonora del film e che accompagna una delle scene più magiche: il ballo sentimentale degli sfortunati Mimì e Ninella, durante i festeggiamenti degli invitati alla cerimonia di matrimonio. Inoltre vi è il riferimento (forse scontato? Considerato che ormai se ne sta parlando parecchio di questi ultimi tempi) alla tematica dell'omosessualità e al diritto di essere felici nella società anche se si è gay. E' il caso di Orlando, fratello di Damiano, il quale per nascondere la sua situazione ai parenti, si accompagna alla cerimonia con una finta fidanzata (mi è sembrata però forzata la scena delle sue effusioni amorose con un altro uomo all'interno di un bagno, avvenuta durante la cerimonia). Concludo ribadendo che considero questo film ammiccante, commerciale e godibile per gli spettatori, ma molto discreto nella sua sostanza narrativa. Comunque non scialbo, soprattutto per la consistenza dei vari temi trattati.
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ralphscott
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mercoledì 28 ottobre 2015
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chiatti -scamarcio imbolsiti,meglio i comprimari.
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Un reiterato spot per Polignano,innanzitutto. Poi,una sceneggiatura furbetta ed attori di mestiere fanno il resto. Certo il film resta un po' gracile,pur crescendo alla distanza. Il coming out al matrimonio sa molto di déjà vu:pleonastico. La modella Riccobono in un cameo molto spassoso. Scamarcio,imbolsito,rasenta la mono espressione;funziona bene,invece,la coppia di cuori infranti Placido,sempre luciferino,e la verace Maria Pia Calzone,una sorpresa.
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