vincenzo ambriola
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venerdì 3 luglio 2015
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la coerenza dell'impossibile
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Un viaggiatore del tempo si sposta freneticamente da un anno all'altro per dare la caccia a un attentatore dinamitardo che sconvolge gli Stati Uniti. Il suo viaggiare lo porta a incrociare persone e storie che lentamente dispiegano il loro significato, in un quadro surreale denso di incognite temporali. In questo ottimo esempio di cinema fantascientifico, i fratelli Spierig interpretano magistralmente un'opera di Robert Heinlein traducendo l'ambientazione letteraria in un contesto scenografico semplice ma efficace. Dopo un inizio lento e didascalico che sorprende per la meticolosa narrazione, il film decolla in un crescendo di incastri e viaggi nel tempo che disorientano, lasciando alla fine il dubbio che una vicenda simile sia umanamente possibile.
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Un viaggiatore del tempo si sposta freneticamente da un anno all'altro per dare la caccia a un attentatore dinamitardo che sconvolge gli Stati Uniti. Il suo viaggiare lo porta a incrociare persone e storie che lentamente dispiegano il loro significato, in un quadro surreale denso di incognite temporali. In questo ottimo esempio di cinema fantascientifico, i fratelli Spierig interpretano magistralmente un'opera di Robert Heinlein traducendo l'ambientazione letteraria in un contesto scenografico semplice ma efficace. Dopo un inizio lento e didascalico che sorprende per la meticolosa narrazione, il film decolla in un crescendo di incastri e viaggi nel tempo che disorientano, lasciando alla fine il dubbio che una vicenda simile sia umanamente possibile. Ma è proprio questo il ruolo della fantascienza: negare un unico postulato scientifico, elaborare una trama coerente che conduce all'impossibile, lentamente ma inesorabilmente, per farci infine trovare nel nulla, alla ricerca di un punto di riferimento che non esiste.
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[+] apprezzabile e dignitosa pellicola sull’identità
(di antonio montefalcone)
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sebust89
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sabato 4 luglio 2015
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viaggio nel tempo o nell'anima?
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Sognate di poter viaggiare nel tempo, sognate il più grande paradosso temporale possibile e troverete Predestination.
Predestination è un film con una trama all'apparenza complessa, ma che grazie ad un'ottima regia riesce a farsi capire alla perfezione, rischiando anzi di cadere nel banale, scoprendo nel finale altarini che per un'osservatore attento erano visibili fin da subito.
Dalla sua parte oltre ad un'ottima storia abbiamo un Ethan Hawke più che ispirato, accompagnato una buonissima regia e un'altrettanto buona fotografia.
Nel complesso è un'ottimo lavoro, che se da un lato con alcuni piccoli accorgimenti sarebbe potuto diventare uno dei film più avvincenti degli ultimi 10 anni dall'altro lato la linearità della trama ha consentito di rendere comprensibile a tutti una storia, o meglio un concetto, tutt'altro che scontato.
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Sognate di poter viaggiare nel tempo, sognate il più grande paradosso temporale possibile e troverete Predestination.
Predestination è un film con una trama all'apparenza complessa, ma che grazie ad un'ottima regia riesce a farsi capire alla perfezione, rischiando anzi di cadere nel banale, scoprendo nel finale altarini che per un'osservatore attento erano visibili fin da subito.
Dalla sua parte oltre ad un'ottima storia abbiamo un Ethan Hawke più che ispirato, accompagnato una buonissima regia e un'altrettanto buona fotografia.
Nel complesso è un'ottimo lavoro, che se da un lato con alcuni piccoli accorgimenti sarebbe potuto diventare uno dei film più avvincenti degli ultimi 10 anni dall'altro lato la linearità della trama ha consentito di rendere comprensibile a tutti una storia, o meglio un concetto, tutt'altro che scontato.
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laurence316
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martedì 31 gennaio 2017
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una bella sorpesa nel panormama della fantascienza
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Diretto dai fratelli Spierig, che già si erano fatti notare con i precedenti Daybreakers e Undead, Predestination è uno dei più affascinanti e intriganti film della stagione. Tratto, senza prendersi troppe libertà, dal racconto di Heinlein, fondato sull'espediente narrativo dei paradossi temporali (a cui bisogna prestare particolare attenzione per poi arrivare alla risoluzione della trama), è un film thriller e al contempo un film di fantascienza, molto ben congegnato e capace di catturare l'attenzione dello spettatore fin dai primissimi istanti (nonostante una prima parte forse un po’ lenta). Ben diretto e pieno di colpi di scena, Predestination incuriosisce e suggerisce, dissemina indizi e spesso confonde lo spettatore, portandolo volutamente fuori strada.
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Diretto dai fratelli Spierig, che già si erano fatti notare con i precedenti Daybreakers e Undead, Predestination è uno dei più affascinanti e intriganti film della stagione. Tratto, senza prendersi troppe libertà, dal racconto di Heinlein, fondato sull'espediente narrativo dei paradossi temporali (a cui bisogna prestare particolare attenzione per poi arrivare alla risoluzione della trama), è un film thriller e al contempo un film di fantascienza, molto ben congegnato e capace di catturare l'attenzione dello spettatore fin dai primissimi istanti (nonostante una prima parte forse un po’ lenta). Ben diretto e pieno di colpi di scena, Predestination incuriosisce e suggerisce, dissemina indizi e spesso confonde lo spettatore, portandolo volutamente fuori strada. Ed infine, negli ultimissimi momenti, rivela le sue carte. Il più attento degli osservatori potrebbe forse arrivare a sciogliere l'intreccio, o quantomeno ad intuirne il meccanismo, ben prima della rivelazione finale, ma in ogni caso il film rimane un piacere per gli occhi e per la mente, un raro caso di intrattenimento intelligente. Recitato benissimo, in particolare dalla straordinaria Snook.
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gianleo67
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giovedì 8 gennaio 2015
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gnoseologia & fanta-noir secondo i gemelli spierig
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Incaricato di prevenire un devastante attentato a New York city ad opera di un misterioso e sconosciuto dinamitardo, agente 'temporale' di un'agenzia governativa per la sicurezza nazionale, viene teletrasportato nel recente passato per cercare di individuare ed uccidere il pericoloso criminale. Gravemente ustionato durante l'ultimo tentativo di cattura, viene sottoposto ad un intervento di chirurgia plastica che ne modifica completamente la fisionomia e incaricato della missione finale di un'operazione che ne minerà le residue certezze sul significato da attribuire al tempo ed alla sua stessa identità.
Adattandolo da un racconto del 1959 di Robert A.
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Incaricato di prevenire un devastante attentato a New York city ad opera di un misterioso e sconosciuto dinamitardo, agente 'temporale' di un'agenzia governativa per la sicurezza nazionale, viene teletrasportato nel recente passato per cercare di individuare ed uccidere il pericoloso criminale. Gravemente ustionato durante l'ultimo tentativo di cattura, viene sottoposto ad un intervento di chirurgia plastica che ne modifica completamente la fisionomia e incaricato della missione finale di un'operazione che ne minerà le residue certezze sul significato da attribuire al tempo ed alla sua stessa identità.
Adattandolo da un racconto del 1959 di Robert A. Heinlein ('All You Zombies') e informandolo delle atmosfere fanta-vintage del loro lavoro precedente ('Daybreakers'- 2009) i gemelli australiani della fantascienza distopica Michael e Peter Spierig, mettono il loro talento (di scrittura più che propriamente registico) al servizio di una storia che, partendo dai paradossi di coerenza e conoscenza generati dai 'loop temporali', approdano ad un cinema di intrattenimento che inserisce, all'interno di una cornice di genere, le tematiche di fondo sull'identità, l'individualismo radicale e l'etica gnoseologica care allo scrittore americano. Frutto più di un lavoro di cesello sulla congruenza logica di un complicato puzzle narrativo che sullo scarno repertorio di un immaginario fantascientifico low-budget (5 milioni di dollari) a dispetto della loro formazione come tecnici degli effetti speciali, i gemelli Spierig concepiscono un thriller-fantascientifico più prossimo alle speculazioni ontologiche di Josef Rusnak ('Il tredicesimo piano' - 1999) che alla debordante visionarietà dei fratelli Wachowski ('The Matrix' - 1999), dimostrando come l'irriducibile ricognizione delle coordinate spazio-temporali del cinema anglofono consenta di trovare sempre nuovi spunti all'interno di una inflazionata tradizione produttiva che sembrava aver esaurito le sue residue risorse di validità e originalità espressiva. Benchè l'impianto drammaturgico e l'apparente convenzionalità di una messa in scena spartana (la maggior parte del film si riduce ad un lungo flashback sulla cronistoria di una peculiare sequenza temporale) costringano lo spettatore a seguire il filo logico di una vicenda cervellotica che sembra non riservare sorprese eclatanti, l'elaborazione dei piani della narrazione (tra memoria e azione, tra ideazione e speculazione) ricuce il filo di un percorso ontologico che risolve tanto il paradosso di 'coerenza' di una comune identità dei soggetti coivolti ('E' nato prima l'uovo o la gallina?...'E nato prima il gallo!'...che finisce per essere anche gallina) quanto quello di 'conoscenza' legato alle ragioni etiche di un viaggio temporale concepito per riparare al danno maggiore di quelli minori prodotti (a fin di bene) secondo una suggestiva logica machiavellica. Credibile quando ci parla dei sentimenti di una identità sessuale indefinita e inafferrabile ('Orlando: A Biography' - 1928 - Virginia Woolf 'Orlando: A Biography' - 1928 - Virginia Woolf da cui l'omonimo film del 1992 di Sally Potter con Tilda Swinton) che finisce per fecondare se stessa, che quando racconta di una bizzarra 'Nemesi' in chiave noir di chi finisce per uccidere se stesso riparando infine ai danni di una sorte beffarda e manipolatoria con cui si ribadisce l'ineluttabilità e l'univocità del destino umano.
Terzetto di protagonisti di tutto rispetto (bravissima la Snook). Migliore sceneggiatura al Toronto After Dark Film Festival del 2014.
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ericanobis_
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domenica 5 luglio 2015
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predestinato a cosa?
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Questo film mi ha incuriosito sin dalla prima visione del trailer. Guardando questo, infatti, sembrerebbe che Predestination sia un film d'azione. Bene, non lo è, o almeno non del tutto. La prima parte del film devo ammettere che mi è sembrata alquanto monotona e lenta, soprattutto quando si racconta la storia di Jane. Nel complesso, però, la trama risulta alquanto complessa e, fino alla fine, sembra che non si capisca nulla. Verso la fine del film si cominciano a capire i vari collegamenti che ci sono tra i protagonisti (o dovrei dire IL protagonista) e si riescono quindi a collegare piano piano le varie vicende che ci sono state raccontate nel corso della narrazione.
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Questo film mi ha incuriosito sin dalla prima visione del trailer. Guardando questo, infatti, sembrerebbe che Predestination sia un film d'azione. Bene, non lo è, o almeno non del tutto. La prima parte del film devo ammettere che mi è sembrata alquanto monotona e lenta, soprattutto quando si racconta la storia di Jane. Nel complesso, però, la trama risulta alquanto complessa e, fino alla fine, sembra che non si capisca nulla. Verso la fine del film si cominciano a capire i vari collegamenti che ci sono tra i protagonisti (o dovrei dire IL protagonista) e si riescono quindi a collegare piano piano le varie vicende che ci sono state raccontate nel corso della narrazione. La pecca più evidente di questa pellicola è il finale; sembra infatti che tutta la complessità della trama non si risolva affatto. Certo, si comprende che, in realtà, il protagonsita è unico però non esiste una spiegazione sulla sua vicenda. Insomma, sembra quasi un "Inception" a cui manca qualcosa per essere completo. In effetti sembra quasi un assemblaggio tra Inception e Minority Report.
L'interpretazione di Sarah Snook è la meglio riuscita, risulta benissimo sia nei panni di donna che in quelli di uomo. A un primo sguardo, quando interpreta John, assomiglia ad un giovane Leonardo di Caprio. Il film è basato su un racconto di Heinlein che personalmente non ho letto. Di certo, però, non bisognerebbe leggere il racconto su cui si basa un film per capirlo meglio.
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[+] la base è proprio il libro
(di andymnc)
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no_data
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martedì 14 luglio 2015
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una storia che lascia perplessi
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La trama di questo film lascia aperti troppi dubbi allo spettatore. Nonostante le concessioni alla fantasia i pezzi della storia non si incastrano come ci si attenderebbe. Inoltre l'intera sequenza non è verosimile, per esempio appare grottesco l'attore che interpreta la protagonista. A mero titolo di esempio cito la chiacchierata iniziale nel bar col coprotagonista. Tutto sembra eccessivo, ridondante, le interpretazioni caricaturali. Mi riferisco sempre alla scena del bar. Ciò per non parlare del doppiaggio, anch'esso difettoso dal punto di vista della verosimiglianza. Insomma io non capisco che film hanno visto gli altri...
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alex2044
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lunedì 6 luglio 2015
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un piccolo gioiello di intelligenza e mistero
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Sorpresa , una piacevole sorpresa ! Un ottimo film con due protagonisti molto bravi e piuttosto incisivi .Alcune scene veramente intriganti e coinvolgenti . Per esempio la scena del bar ,con le sue atmosfere alla Edward Hopper , è da cineteca . Il modernariato da fantascienza anni 60/70 curioso e colto . Passato l'incipit piuttosto rumoroso il film ti prende e ti affascina con le sue atmosfere misteriose e complesse che stimolano lo spettatore all'attenzione e lo portano ad evitare qualunque distrazione . Bravi i fratelli Spierig , con pochi soldi e quasi nessun effetto speciale, sono riusciti a confezionare un piccolo gioiello di intelligenza e mistero . Dimostrando ancora una volta che quando ci sono le idee i soldi non sono indispensabili .
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skywalker70
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domenica 26 luglio 2015
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il cerchio non quadra
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Quando parliamo di viaggi nel tempo entriamo inevitabilmente in un mondo di paradossi tanto affascinanti quanto difficili da gestire sul piano della trama. Predestination non fa eccezione, ma riesce nonostante questo, a non cadere nel banale. L'originalita del racconto sta non tanto nel soggetto fantascientifico in sè quanto nell'affrontare tematiche intimistiche (transgender) non proprio comuni, almeno in questo ambito.
Molto bravi gli interpreti. Apprezzabile lo sforzo di creare un percorso narrativo in grado di sorprendere lo spettatore con un colpo di scena finale e di dare un senso all'intricata vicenda. Peccato però che, come spesso succede in questi casi, molti paradossi non vengano risolti lasciando allo spettatore meticoloso un senso di incompiutezza.
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Quando parliamo di viaggi nel tempo entriamo inevitabilmente in un mondo di paradossi tanto affascinanti quanto difficili da gestire sul piano della trama. Predestination non fa eccezione, ma riesce nonostante questo, a non cadere nel banale. L'originalita del racconto sta non tanto nel soggetto fantascientifico in sè quanto nell'affrontare tematiche intimistiche (transgender) non proprio comuni, almeno in questo ambito.
Molto bravi gli interpreti. Apprezzabile lo sforzo di creare un percorso narrativo in grado di sorprendere lo spettatore con un colpo di scena finale e di dare un senso all'intricata vicenda. Peccato però che, come spesso succede in questi casi, molti paradossi non vengano risolti lasciando allo spettatore meticoloso un senso di incompiutezza.
Rimane comunque un film piacevole, mai noioso, che riesce coinvolgere senza dover stupire con effetti speciali.
3 stelle meritate.
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[+] se fosse almeno un cerchio...
(di jeanreview)
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filippo catani
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martedì 7 luglio 2015
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e' possibile scegliere?
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Un agente della polizia temporale deve cercare di catturare un pericoloso terrorista prima che faccia esplodere una bomba che causerà centinaia di morti.
I fratelli Spierig si assumono un compito gravoso e cioè quello di portare al cinema una novella fantascientifica di Robert Heinlein riuscendo però a confezionare un buon prodotto. Questo perchè si esce dai soliti e abusati clichè dei viaggi nel tempo e si punta su riflessioni diverse. Il personaggio interpretato da un bravissimo Hawke vivrà una serie di sconvolgenti avvenimenti che non vanno rivelati onde non rovinare una pellicola che forse andrebbe vista un paio di volte per apprezzarne in toto la complessità.
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Un agente della polizia temporale deve cercare di catturare un pericoloso terrorista prima che faccia esplodere una bomba che causerà centinaia di morti.
I fratelli Spierig si assumono un compito gravoso e cioè quello di portare al cinema una novella fantascientifica di Robert Heinlein riuscendo però a confezionare un buon prodotto. Questo perchè si esce dai soliti e abusati clichè dei viaggi nel tempo e si punta su riflessioni diverse. Il personaggio interpretato da un bravissimo Hawke vivrà una serie di sconvolgenti avvenimenti che non vanno rivelati onde non rovinare una pellicola che forse andrebbe vista un paio di volte per apprezzarne in toto la complessità. Questo non deve però assolutamente sconvolgere lo spettatore perchè dopo una parte introduttiva complessa e lenta il film ingrana la marcia assumendo un ritmo godibile. Non bisogna però cercare di dare un senso a tutto ma semplicemente il filo che ci deve condurre nella vicenda è ma noi siamo padroni del nostro destino? E se potessimo viaggiare nel tempo e incontrare noi stessi come ci comporteremmo?. Peccato per la collocazione estiva che lo farà passare un po' sotto silenzio ma questo film è assolutamente da recuperare.
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eugenio
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martedì 21 luglio 2015
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viaggi a incastro
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Che mal di testa con tutti questi salti carpiati, con inviluppo elicoidale che fa della science fiction territorio fertile per l’ingranaggi narrativo in grado descrivere i difetti delle società contemporanee.
Che bellezza tuttavia sognare ad occhi aperti quando in tutte le storie fumettistiche (come dimenticare la macchina del tempo di Zapotec e Marlin in “Topolino”?) veniamo a contatto con il fascino dei viaggi nel tempo, nel vorticoso continuum spazio-temporale che tutti noi, ammettiamolo, almeno una volta nella vita avremmo voluto deviare, quantomeno per evitare di lasciar andare via persone a noi care.
Certo, il passato è quello che è, occorre guardare avanti tuttavia non possiamo esimerci dal pensare cosa potrebbe succedere per esempio se fossimo in grado di “prevedere” omicidi prima ancora che vengano compiuti, di evitare efferatezze dando una risposta a tutte le aberrazioni sociali e agli inquietanti interrogativi esistenziali sui molteplici baratri verso cui l’umanità potrebbe auto-condursi.
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Che mal di testa con tutti questi salti carpiati, con inviluppo elicoidale che fa della science fiction territorio fertile per l’ingranaggi narrativo in grado descrivere i difetti delle società contemporanee.
Che bellezza tuttavia sognare ad occhi aperti quando in tutte le storie fumettistiche (come dimenticare la macchina del tempo di Zapotec e Marlin in “Topolino”?) veniamo a contatto con il fascino dei viaggi nel tempo, nel vorticoso continuum spazio-temporale che tutti noi, ammettiamolo, almeno una volta nella vita avremmo voluto deviare, quantomeno per evitare di lasciar andare via persone a noi care.
Certo, il passato è quello che è, occorre guardare avanti tuttavia non possiamo esimerci dal pensare cosa potrebbe succedere per esempio se fossimo in grado di “prevedere” omicidi prima ancora che vengano compiuti, di evitare efferatezze dando una risposta a tutte le aberrazioni sociali e agli inquietanti interrogativi esistenziali sui molteplici baratri verso cui l’umanità potrebbe auto-condursi.
Spielberg e molti altri prima di lui ce lo avevano accennato. Molti film sono stati realizzati (tra tanti Minority Report); K Dick ci aveva già abituato a salti cronospaziali.
Robert A. Heinlein nel racconto “Tutti voi zombie”composto nel 1959 inserisce la matrice militare nei viaggi del tempo sfruttati, appunto (chiaramente in segreto) da un’organizzazione governativa con lo scopo di prevenire i crimini fermando killer e terroristi prima che questi compino insani attentati.
Due gemelli registici (Michael e Pter Spierig) realizzano una storia “temporale” ad anelli in cui tutte le carte vengono ribaltate, capovolte, rilucidate nuovamente per stupire ma soprattutto stimolare la mente dello spettatore che si trova quindi inviluppato in una trama che va avanti e indietro nel tempo con la facilità (seppur con mal di testa) di bere un bicchiere d’acqua.
L’idolo delle folle protagonista è l’agente temporale interpretato da Ethan Hawke alla caccia, come spiegato in un lungo incipit- di un serial killer che non riesce mai a catturare in quanto, pare, stranamente più rapido di lui, capace di alterare, con i suoi misteriosi omicidi, il corso della storia.
Non pensiamo però a pasticci e confusioni temporali, non soffermiamoci sugli effetti speciali. L’effetto iniziale qui costruito abbastanza fluidamente è ambientato in un bar dove vediamo il protagonista finto barman farsi raccontare una storia terribilmente triste e difficile di un avventore/trice, fondamentale per capire poi lo sviluppo.
E’ la vicenda di una ragazza intellettualmente agile, timida e esclusa dal mondo circostante con l’obiettivo di divenire astronauta, capace quindi di superare le varie prove psico-fisiche necessarie per l’addestramento ma che a causa di un concatenarsi poco piacevole di eventi è spinta a rinunciare. Storie di vita singolari che si intrecciano allo scopo di svelare i successivi colpi di scena chiaramente numerosi e tutti, ahimè, concentrati nella seconda parte del film, estremamente più dinamica ma ahimè non esente da difetti rispetto alla prima.
Ora se si pensa a Predistination come un calderone costituito dai clichè del romanzo di genere si legge una mezza verità: l’impatto iniziale che si svolge in gran parte in un bar è elegante, ben costruito , ricercato. I personaggi coinvolti sono minimi, le storie sono essenzialmente due e risulta semplice alla luce del lungo flashback comprendere come i nodi vengano al pettine. Tuttavia il film travalica la struttura narrativa a incastro frutto di intrattenimento per analizzare l’effetto filosofico dei viaggio spaziali,dei paradossi temporali e non ultimo del libero arbitrio assai relegato alla dimensione esistenziale di una straordinaria protagonista femminile: Sarah Snook.
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