Captain America - The Winter Soldier |
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Un film di Anthony Russo, Joe Russo.
Con Chris Evans, Sebastian Stan, Scarlett Johansson, Samuel L. Jackson, Anthony Mackie.
continua»
Titolo originale Captain America: The Winter Soldier.
Azione,
durata 136 min.
- USA 2014.
- Walt Disney
uscita mercoledì 26 marzo 2014.
MYMONETRO
Captain America - The Winter Soldier
valutazione media:
3,29
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Captain America – Il soldato d’invernodi catcarloFeedback: 13499 | altri commenti e recensioni di catcarlo |
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martedì 8 aprile 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La seconda puntata dedicata a quello che appare (specie da lontano) come il più sciovinista dei suoi eroi rafforza il sospetto che alla Marvel stiano puntando con sempre maggior convinzione a una serialità su grande schermo che si ispira a quella nata sul piccolo. Ci sono così i film dedicati ai singoli personaggi che si intrecciano con i momenti ‘collettivi’ raccolti sotto il marchio degli Avengers richiamandosi gli uni con gli altri in una sorta di unico, grande filone narrativo contrassegnato da azione a palate, un tocco di humour e colonna sonora tonitruante (qui di Henry Jackman), il tutto per la delizia degli appassionati: categoria a cui non appartengo, ma ogni film sta in piedi da solo pure per chi non afferra i rimandi e anche questo regala intrattenimento ben fatto e, nel suo genere, efficace. Se siamo lontani dai momenti migliori del cinema di supereroi – spesso l’Uomo Ragno oppure l’ultimo Batman – la pellicola dei fratelli Russo ha comunque qualche buona freccia al suo arco e le due ore e un quarto scorrono quasi senza intoppi. Fatta la tara sugli inevitabili effetti speciali che allungano un po’ il brodo specie nell’interminabile finale – ma, si legge qua e là, si è cercato di ridurre quanto possibile la grafica al computer in favore di un approccio ‘analogico’ – emerge una struttura della storia, più complessa della media, che prende a prestito in abbondanza dal thriller spionistico con una serie di disvelamenti e cambi di prospettiva che colpiscono nel segno. La S.H.I.E.L.D. – la struttura sovranazionale che fa da poliziotto del mondo e nelle cui fila milita anche l’ipersoldato Steve Rogers, alias Capitan America – si cova in seno le uova del drago depositate dall’arci-nemica Hydra, di derivazione nazista: tocca a Rogers, insieme a pochi amici fidati, correre contro il tempo perché il piano di controllo mondiale pensato dai cattivi non sia posto in essere e, allo stesso tempo, lottare contro un combattente altrettanto dotato che proviene dal suo passato. Da notare come, malgrado il clima sia senza dubbio Stati-Uniti-centrico, il progetto Insight sia, al tirar delle somme, una sorta di estremizzazione del concetto di ‘guerra preventiva’: in ogni caso, il fatto che l’avversario sia quasi del tutto ‘in casa’ consente agli sceneggiatori Christofer Markus e Stephen McFeely di giocare al ‘nulla è come appare’ infilando un buon numero di colpi di scena opportunamente dosati per evitare i momenti di stanca. A rimetterci, in una struttura siffatta, sono gli aspetti di contorno, tanto è vero che l’umorismo è meno presente rispetto a pellicole simili - il personaggio di SamWilson/Falcon (Anthony Mackie) ne ha quasi l’esclusiva – e poco sfruttato è lo spaesamento di Rogers, addormentatosi ai tempi della Guerra Fredda e risvegliatosi ai giorni nostri. Fra una sequenza di botti e i numerosi combattimenti a mani nude (alcuni dei quali coreografati come in un film orientale, ad esempio quello iniziale tra il Capitano e Batroc), gli attori ci mettono il mestiere e danno l’impressione di divertirsi, a partire da Redford che fa il cattivo per la prima volta in vita sua regalando il suo volto meravigliosamente stropicciato dalle rughe al perfido Pierce (non è uno spoiler, lo si sapeva prima che il film uscisse). Samuel L. Jackson è burbero come di consueto nei panni di un Nick Fury di non si sa quanto sottile doppiezza (trovando anche il modo di citare Ezechiele, 25:17) mentre l’ormai onnipresente Johansson regala poco al personaggio forse più fuori fuoco, ovvero la Vedova Nera. Fra di loro si muove, nei panni del protagonista, un palestratissimo Chris Evans che, forse per colpa del ciuffettino biondo, tende un po’ al bambolotto e risulta lontanissimo, in tutti i sensi, dall’ombroso (anti-)eroe appena ammirato in ‘Snowpiercer’. Quando, infine, i buoni trionfano, il film si premura di ricordarci la serialità di cui sopra con una scena dopo la prima parte dei titoli di coda disegnati in uno stilosissimo bianco e nero (quelli di testa, come da moda del momento, non esistono) e con un’altra sequenza, molto più breve, alla fine del rullo – ma ci vuole davvero tanta pazienza per arrivarci.
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