laurence316
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martedì 30 gennaio 2018
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"ma quello è reale?"-un riuscito horror di serie b
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Ispirato al corto dello stesso Flanagan (Oculus: Chapter 3 – The Man with the Plan), poi riadattato e dilatato dallo stesso autore (con l'aiuto di Jeff Howard) alla durata di un lungometraggio, questo interessante horror risulta essere uno dei migliori della stagione.
Nell'ambito di un genere che raramente regala capolavori e spesso si rifugia negli stereotipi (finendo spesso per non fare nemmeno paura), Oculus – Il riflesso del male, nonostante alcuni cedimenti qua e là (dovuti al tentativo di ricavare dal corto un film intero), risulta assolutamente efficace.
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Ispirato al corto dello stesso Flanagan (Oculus: Chapter 3 – The Man with the Plan), poi riadattato e dilatato dallo stesso autore (con l'aiuto di Jeff Howard) alla durata di un lungometraggio, questo interessante horror risulta essere uno dei migliori della stagione.
Nell'ambito di un genere che raramente regala capolavori e spesso si rifugia negli stereotipi (finendo spesso per non fare nemmeno paura), Oculus – Il riflesso del male, nonostante alcuni cedimenti qua e là (dovuti al tentativo di ricavare dal corto un film intero), risulta assolutamente efficace.
La premessa suona alquanto ridicola (ma in realtà gioca abilmente con gli stereotipi dell'horror), e alcuni dialoghi e situazioni lasciano un po' a desiderare, ma la tensione c'è ed è innegabile e pertanto il film, prediligendo la creazione di un opprimente e claustrofobico clima di terrore e paranoia sul facile accumulo di effetti speciali, riesce ad essere inquietante e spesso a far paura. Essendo questa la sua unica ragion d'essere, risulta di conseguenza essere un film perfettamente riuscito, migliore della media.
Il cast se la cava (anche se Thwaites non è proprio molto espressivo), il montaggio, nel suo bisogno di alternare continuamente passato e presente, è spesso creativo, la regia calzante, e, nel suo complesso, il film riceve una (meritata) buona accoglienza di critica e pubblico, rivelandosi un'altra scommessa vinta dalla Blumhouse.
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ldf85
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sabato 19 aprile 2014
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cosa c'è dietro lo specchio?
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Il film si sviluppa in due diverse linee temporali: una, 11 anni prima, dove troviamo i nostri protagonisti ancora bambini e un'altra nel presente.
Undici prima, lo sviluppatore di software per computer Alan Russell si trasferisce in una nuova casa con la moglie Marie , il figlio Tim e la figlia Kaylie. Per la casa nuova Alan, acquista un antico specchio per decorare il suo ufficio ma da li a poco comincia ad avere allucinazioni di una donna con gli occhi ardenti.
Col andare avanti della storia Alan e Marie perdono il senno a causa dell'influenza malvagia dello specchio diventano sempre più psicopatici arrivando a tentare di uccidere i propri figli.
La forte componente di tensione e di paura di questo thriller/horror portano lo spettatore a rimanere incollato allo schermo per riuscire a scoprire sempre più informazioni in merito alle due trame che sono raccontate in parallelo attraverso flashback delle due linee temporali.
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Il film si sviluppa in due diverse linee temporali: una, 11 anni prima, dove troviamo i nostri protagonisti ancora bambini e un'altra nel presente.
Undici prima, lo sviluppatore di software per computer Alan Russell si trasferisce in una nuova casa con la moglie Marie , il figlio Tim e la figlia Kaylie. Per la casa nuova Alan, acquista un antico specchio per decorare il suo ufficio ma da li a poco comincia ad avere allucinazioni di una donna con gli occhi ardenti.
Col andare avanti della storia Alan e Marie perdono il senno a causa dell'influenza malvagia dello specchio diventano sempre più psicopatici arrivando a tentare di uccidere i propri figli.
La forte componente di tensione e di paura di questo thriller/horror portano lo spettatore a rimanere incollato allo schermo per riuscire a scoprire sempre più informazioni in merito alle due trame che sono raccontate in parallelo attraverso flashback delle due linee temporali.
L'esordio di Mike Flanagan nel nostro paese si può dire che è stato molto buono e l'essersi ispirato a dei film horror cult del passato e del recente periodo, quali shinning e sinister, l'hanno portato sicuramente a creare un buon lavoro.
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[+] oculus.
(di mattia.p.)
[ - ] oculus.
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gianleo67
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lunedì 9 giugno 2014
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i sinistri riflessi dell'horror b-movie
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Due giovani fratelli, appena dimesso da un ospedale psichiatrico lui ed impiegata in una casa d'aste lei, sono ossessionati dalla morte dei genitori, avvenuta anni prima, e che loro attribuiscono al potere malefico di un antico specchio che ha attraversato i secoli cagionando terribili disgrazie ai suoi malcapitati proprietari.
Entrata in possesso del mefistofelico oggetto grazie al suo lavoro, sarà lei a convincere il fratello a rievocare i traumatici accadimenti della loro infanzia, progettando un piano per liberarsene una volta e per tutte e vendicare così la morte dei loro cari. Ma non hanno fatto i conti con una inquietante ed occulta presenza che sembra anticiparne misteriosamente le mosse.
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Due giovani fratelli, appena dimesso da un ospedale psichiatrico lui ed impiegata in una casa d'aste lei, sono ossessionati dalla morte dei genitori, avvenuta anni prima, e che loro attribuiscono al potere malefico di un antico specchio che ha attraversato i secoli cagionando terribili disgrazie ai suoi malcapitati proprietari.
Entrata in possesso del mefistofelico oggetto grazie al suo lavoro, sarà lei a convincere il fratello a rievocare i traumatici accadimenti della loro infanzia, progettando un piano per liberarsene una volta e per tutte e vendicare così la morte dei loro cari. Ma non hanno fatto i conti con una inquietante ed occulta presenza che sembra anticiparne misteriosamente le mosse.
Da un soggetto originale dello stesso Flanagan, già adattato nello short movie 'Oculus: Chapter 3 - The Man with the Plan', il giovane regista di Salem (il che è tutto dire!) si cimenta in un interessante horror indipendente che, nonostante l'apparente banalità del topos letterario (di oggetti stregati e case infestate sono lastricate le strade dell'inferno), sembra brillare dei sinistri e diabolici riflessi di una ispirazione cinematografica che trova negli opportuni accorgimenti della messa in scena e nella sapiente rielaborazione dei riferimenti meta-cinamatografici una sorprendente chiave di volta, capace tanto di generare tensione e attenzione negli spettatori meno smaliziati quanto di carpire l'interesse di più esigenti 'addetti ai lavori'. Laddove una consolidata tradizione narrativa suggerisce il riferimento ad arcani reperti latori di sventure (ed in questo gli specchi la fanno da padrone) e ad una trasmissione orale che rimanda all'inquientante esoterismo della provincia americana più profonda e misconosciuta, si inserisce il discorso di un film che se da un lato riflette la deriva pseudo-documentaristica più recente (dal capostipiste BWP ai vari Paranormal Activity e REC) dall'altro sembra aver metabolizzato gli elementi più suggestivi di una riflessione sul cinema tutt'altro che banale e scontata, ripescando nel torbido di quel repertorio artigianale in cui l'inquietudine nasce dall'inconoscibile o dalla insinuante mistificazione della percezione sensoriale della realtà (sogno o son desto?). Costruito attraverso un montaggio che articola una dialettica tra il tempo della memoria e quello di un presente di orrifici dejavù, il film di Flanagan contrappone diabolicamente il dubbio sulla sanità mentale dei suoi protagonisti e l'analisi razionale di eventi sovrannaturali, combattendo ad armi impari la lotta con un maligno che è, per sua stessa definizione, subdolo ed ingannevole e recuperando in un sol colpo le geniali intuizioni che portano dalla trasmutazione quantistica di un satanasso che attraversa lo specchio che separa realtà parallele ('Il Signore del Male' - J.Carpenter 1987) alle allucinazioni psicocinetiche di spiritelli burloni alle prese con l'amena tranquillità della famiglia americana davanti al focolare domestico di uno specchio catodico ('Poltergeist - Demoniache presenze' - Tob Hooper 1982). Un piccolo ma significativo contributo ad un cinema horror che, nonostante continui a ciurlare nel manico degli stessi luoghi comuni, si conferma come genere teorico per eccellenza capace come pochi altri di mettere in scena l'essenza stessa del discorso cinematografico dove niente, come il riflesso speculare della rappresentazione della realtà, sembra più ingannevole e mendace. Presentato al Toronto International Film Festival nel 2013 è l'esempio di un cinema minore degno di una migliore 'riflessione'.
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the thin red line
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giovedì 22 gennaio 2015
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quando l'horror fa il suo dovere
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I due fratellini Kaylie e Timbo vivono spensieratamente in famiglia fino a quando uno specchio, portato in casa dai genitori, dà il via a fenomeni paranormali dalle conseguenze drammatiche. Dieci anni dopo, ai giorni nostri, Timbo sta per uscire dall'ospedale psichiatrico in cui era rinchiuso da quel giorno dopo aver ucciso suo padre; ad attenderlo sua sorella Keylie, determinata a portare a termine la promessa che si erano fatti ovvero distruggere la forza demoniaca che ha ucciso i loro genitori.
Finalmente un bel prodottino horror da leccarsi i baffi, consigliato agli amanti del genere stufi della solita solfa. In "Oculus" tutto sembra reale e plausibile nonostante l'assurdità dei fatti, il fratello che passa anni in psichiatria per dimenticare ciò che veramente è successo per farsene una ragione più plausibile è lo specchio stesso della nostra società, volta ad escludere qualsiasi spiegazione al di fuori del raziocinio.
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I due fratellini Kaylie e Timbo vivono spensieratamente in famiglia fino a quando uno specchio, portato in casa dai genitori, dà il via a fenomeni paranormali dalle conseguenze drammatiche. Dieci anni dopo, ai giorni nostri, Timbo sta per uscire dall'ospedale psichiatrico in cui era rinchiuso da quel giorno dopo aver ucciso suo padre; ad attenderlo sua sorella Keylie, determinata a portare a termine la promessa che si erano fatti ovvero distruggere la forza demoniaca che ha ucciso i loro genitori.
Finalmente un bel prodottino horror da leccarsi i baffi, consigliato agli amanti del genere stufi della solita solfa. In "Oculus" tutto sembra reale e plausibile nonostante l'assurdità dei fatti, il fratello che passa anni in psichiatria per dimenticare ciò che veramente è successo per farsene una ragione più plausibile è lo specchio stesso della nostra società, volta ad escludere qualsiasi spiegazione al di fuori del raziocinio. Ma la vera anima del film è la sua protagonista, una ragazza armata di telecamere e tecnologie che ha calcolato qualsiasi evenienza e pianificato tutto per anni con il solo scopo di unire le forze insieme al fratello per demolire questa forza oscura che tanto male ha fatto ovunque sia stata. Il bene che sfida il male, che non si nasconde da lui ma anzi lo cerca e lo trova senza paura, una svolta significativa rispetto ai soliti horror dove il male demolisce ogni convinzione e inganna a piacimento i poveri sventuri di turno. Kaylie, interpretata dalla più che convincente Karen Gillian, ha lo sguardo sicuro e forte, sa ciò che fa ed è convinta che tutto ciò sia vero: uno specchio invincibile che riflette le nostre paure e le rende reali e letali. Mike Flanagan esce dal mondo del montaggio e ci regala questo pensierino orrorifico magistralmente confezionato e girato con dignità. Perchè Oculus ti sorprende, non è mai banale e non sai mai cosa sia vero oppure finzione, decisamente azzeccato il montaggio dei flashback e non dispiace nemmeno la fotografia che rende il film meno film e più realtà di tutti i giorni.
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ashtray_bliss
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domenica 15 febbraio 2015
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lo specchio maledetto confonde ma convince poco.
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Trailer promettente e storia intrigante, Oculus inizia con aspettative elevate da parte dello spettatore ma si perde inevitabilmente a metà racconto, risultando solo un'opera confusionaria e abbastanza sconclusionata. Un horror sicuramente di serie B, che promette molto ma alla fine delude.
Se inizialmente infatti, sembra presentarsi come un ottimo prodotto di qualità, che indaga la vita di due fratelli dal tragico passato che si ricongiungono dopo 11 anni, man mano che la trama si snoda, appaiono le prime lacune della sceneggiatura le quali non si aggiustano mai ma proseguono sulla falsa riga del thriller psicologico con poche punte di brivido o terrore che possano giustificare la collocazione nel suddetto genere.
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Trailer promettente e storia intrigante, Oculus inizia con aspettative elevate da parte dello spettatore ma si perde inevitabilmente a metà racconto, risultando solo un'opera confusionaria e abbastanza sconclusionata. Un horror sicuramente di serie B, che promette molto ma alla fine delude.
Se inizialmente infatti, sembra presentarsi come un ottimo prodotto di qualità, che indaga la vita di due fratelli dal tragico passato che si ricongiungono dopo 11 anni, man mano che la trama si snoda, appaiono le prime lacune della sceneggiatura le quali non si aggiustano mai ma proseguono sulla falsa riga del thriller psicologico con poche punte di brivido o terrore che possano giustificare la collocazione nel suddetto genere.
Si inizia cosi ad assistere alla storia di Kaylie e Timbo fratelli che da piccoli si trasferiscono insieme ai genitori in una nuova abitazione (come da copione, una villetta neo-vittoriana). Insieme a loro c'è una novità riguardante l'arredamento: uno specchio fatiscente ed elegante, un vero pezzo d'antiquariato che si distingue tra il resto del mobilio e viene posizionato nello studio del padre. Ben presto però tutti si accorgono che lo specchio emana un determinato tipo di potere/energia essendo in grado di controllare il pensiero e l'azione degli individui. Uno specchio particolare e malefico che si nutre di energia da parte degli abitanti della casa portando progressivamente alla pazzia i genitori dei piccoli. Una follia incontrollabile, perchè guidata dal maligno che porterà i coniugi ad una irrazionale esplosione di violenza che ricadrà anche sui loro pargoletti. Tim, proprio per proteggere sua sorella maggiore, si vedrà costretto ad uccidere il padre durante l'ennesima esplosione di violenza da parte dell'uomo. Da quel momento in poi, Tim viene recluso in un istituto per l'igiene mentale e Kaylie viene affidata ad un'altra famiglia sino al raggiungimento della maggiore età.
I fratelli però si scambiano una promessa: quella di ricongiungersi e di sconfiggere il male, distruggendo lo specchio una volta per tutte. Cosa che avviene. Una volta individuato lo specchio, Keylie lo porta nella vecchia casa di famiglia e cerca di convincere suo fratello a partecipare ad un documentario da lei creato per dimostrare la forza dell'occulto che si cela nello specchio. Timbo inizialmente è restio e scettico nell'aiutare la sorella, convinto che stia per mandare all'aria anni e anni di terapie che lo hanno aiutato a superare la difficile fase della morte dei genitori.
Ben presto però passato e presente si confondono sempre di più nelle menti dei protagonisti. Reale e irreale si fondono diventando indistinguibili, portando i ragazzi ad affrontare nello stesso tempo le loro paure infantili, legate ai macabri ricordi, e alle potenze sovrannaturali che stanno affrontando causa dello specchio. Realtà e immaginazione si sovrappongono confondendosi nella psiche di Timbo e Kaylie i quali vedono materializzarsi davanti agli occhi tutti gli orrori e i disagi famigliari che hanno dovuto vivere da bambini, guidandoli passo dopo passo verso il tragico epilogo.
L'idea di partenza era indubbiamente valida, lo spunto decisamente interessante, cosi come la decisione di produrre un horror a basso costo che non scadesse nel trash o splatter. Niente violenza gratuita qui, niente eccessi di sangue e pochi colpi di scena, tuttavia funzionanti. Il problema sta nel fatto che si perde a metà strada. La scelta di fondere e alternare costantemente le scene del passato con quelle del presente dei protagonisti non fanno altro che aumentare la confusione e a tratti lo rendono pesante da seguire. Molti elementi metafisici vengono sparsi per tutta la pellicola ma non vengono nemmeno approfonditi, ad esempio [spoiler]: la donna che i fratelli vedono nello specchio è un fantasma o un'amante dell'uomo? oppure, se il raggio di potenza dello specchio arriva solo alla cucina perchè i protagonisti vivono le allucinazioni/ricordi anche quando si allontanano da quelle stanze, e adirittura nel piano superiore della casa o al suo esterno ? Ma la cosa principale, perchè non distruggono lo specchio con l'ancora sin da subito?
In definitiva si tratta di un prodotto mediocre che poteva e doveva essere sviluppato meglio. Regia discreta, montaggio confusionario, sceneggiatura che fà acqua da tutte le parti, interpretazioni modeste (valutando il range di espressività facciali e/o gestuali) e troppi incroci temporali che servono a malo modo la storia.
Vedibile ma la fuori c'è decisamente di meglio.
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eltanker
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sabato 1 agosto 2015
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questo background narrativo meritava di più
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Inutile ripetere ciò che è contenuto nella descrizione principale; mi soffermerò col dirvi che il film cattura dall'inizio alla fine, riuscendo a coinvolgere lo spettatore come pochi altri horror movie dei giorni nostri. Altro punto di forza sta nella bravura degli attori grandi e piccini capaci di farvi rabbrividire anche nel solo mangiare una "mela". Unico neo il finale che invece di dare un senso alla trama principale lascia con sensazioni non positive circa un eventuale e/o plausibile sequel. (SPOILER) Credo sia arrivato il momento di introdurre una sorta di lieto fine anche nei film horror.
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gufetta76
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sabato 11 marzo 2017
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finalmente un horror degno di questo nome
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Il film ha un ottimo ritmo. La storia non è banale ma neanche originale però a me mi ha convinto. Ottima la fotografia e anche la regia. Molto bravi gli attori. Si poteva lavorare meglio sul finale. .. magari a sorpresa!
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new flesh
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mercoledì 16 luglio 2014
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i fantasmi possono ancora dire qualcosa
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Fantasmi e demoni infestanti sono da sempre materiale ghiotto per il cinema horror e gli ultimi anni sono stati particolarmente floridi in questo senso:dopo il boom dei demoni orientali con i capelli davanti agli occhi,dopo i vari (falsi) resoconti documentaristici e/o amatoriali su fenomeni paranormali,dopo svariate pellicole basate su fatti realmente (ma anche no) accaduti,adesso di che cosa parliamo quando parliamo di presenze?alcune intelligenti e creative variazioni sul tema le abbiamo avute in questi 2-3 anni (l’innesto nel clichè della casa infestata di “insidious” o la fiaba horror del recente “la madre”). Oculus,che idealmente si può collocare in questo ultimo filone,offre una declinazione dell’argomento ancor più intelligente e creativa,col valore aggiunto di una consapevole e calibrata (auto)ironia.
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Fantasmi e demoni infestanti sono da sempre materiale ghiotto per il cinema horror e gli ultimi anni sono stati particolarmente floridi in questo senso:dopo il boom dei demoni orientali con i capelli davanti agli occhi,dopo i vari (falsi) resoconti documentaristici e/o amatoriali su fenomeni paranormali,dopo svariate pellicole basate su fatti realmente (ma anche no) accaduti,adesso di che cosa parliamo quando parliamo di presenze?alcune intelligenti e creative variazioni sul tema le abbiamo avute in questi 2-3 anni (l’innesto nel clichè della casa infestata di “insidious” o la fiaba horror del recente “la madre”). Oculus,che idealmente si può collocare in questo ultimo filone,offre una declinazione dell’argomento ancor più intelligente e creativa,col valore aggiunto di una consapevole e calibrata (auto)ironia.Qui a dare problemi è un oggetto(lo specchio)che porta in se il male assoluto e senza un(solo) volto e questo puo gia essere un primo riferimento alla letteratura di genere di King e Matheson(maestri anche di ironia,tra l’altro)oltre che un punto in comune con tantissimi altri film.Ma più che la decisione di chi o cosa infestare,l’originalità di questo film risiede innanzitutto nell’espediente efficacie del capovolgimento dei ruoli:a essere preda minacciata e cacciata qui è la presenza,letteralmente sfidata da una eroina dai capelli rossi che mette a punto una strategia di guerra e un vero e proprio campo di battagliaLa sua lucida voglia di vendetta arriva dall’infanzia,quando lo specchio arrivato a casa come oggetto di arredo ha devastato la sua famiglia.Questo ne fa anche una storia di regolazione di conti,che in tanti film abbiamo visto e di certo non horror,tant’è che quasi completamente non curante del fatto che il nemico sia una forza sovrannaturale in teoria imbattibile fronteggia e sbeffeggia le armi che l’entità sfodera(e che in genere neutralizzano e terrorizzano l’umano),come allucinazioni,controllo psichico,piante e animali morti e soprattutto distorsione della realtà.Quest’ultima si rivela essere l’arma più potente dello specchio,sia perché è l’unica che effettivamente piega e mette in crisi i protagonisti,sia perché offre la possibilità di una regia e un montaggio strepitosi, strumenti di una narrazione originalissima(passato,presente e immaginazione che si fondono)e ricca di trovate azzeccate.A noi tutto ciò assicura un’affezione alla vicenda e ai personaggi che non si vede spesso e un intrattenimento sì strettamente legato ai canoni horror( tensione ,spaventi e anche un po’ di sangue)ma anche di puro divertimento.
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emanuel_88
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venerdì 7 novembre 2014
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non è reale?!?
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Tim e Kaylie sono fratello e sorella,entrambi hanno assistito da piccoli all'omicidio della loro madre da parte del padre che in un raptus omicida voleva portare a compimento la strage uccidendo anche loro,salvo poi "pentirsi" e decidere di suicidarsi con un colpo di pistola sparato dalla pistola impugnata dal figlio minore Tim; Sono trascorsi 11 lunghi anni in cui Tim ha cercato di "elaborare" la vicenda in una clinica psichiatrica mentre la sorella maggiore Kaylie sembra aver trovato con fatica un posto nel mondo, tutto cambia nel momento in cui Tim viene dimesso; Kaylie coinvolgerà suo malgrado Tim per scoprire cosa si celi dietro un fantomatico specchio,potenziale colpevole della carneficina avvenuta durante la loro infanzia.
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Tim e Kaylie sono fratello e sorella,entrambi hanno assistito da piccoli all'omicidio della loro madre da parte del padre che in un raptus omicida voleva portare a compimento la strage uccidendo anche loro,salvo poi "pentirsi" e decidere di suicidarsi con un colpo di pistola sparato dalla pistola impugnata dal figlio minore Tim; Sono trascorsi 11 lunghi anni in cui Tim ha cercato di "elaborare" la vicenda in una clinica psichiatrica mentre la sorella maggiore Kaylie sembra aver trovato con fatica un posto nel mondo, tutto cambia nel momento in cui Tim viene dimesso; Kaylie coinvolgerà suo malgrado Tim per scoprire cosa si celi dietro un fantomatico specchio,potenziale colpevole della carneficina avvenuta durante la loro infanzia.
Tutta la pellicola si snoda su 2 linee temporali (il presente e il passato di 11 anni prima) che si mischieranno con maestria con un'effetto di disorientamento sui protagonisti e sullo spettatore che dovrà tenere la sua attenzione ben vivida per seguire il tutto.
OCULUS è sicuramente debitrice a pellicole come 1408,Shining ed altri sui generi,ma non per questo va accusata anzi...la vicenda non risulta mai banale,è tutto orchestrato alla perfezione (riprese,colonna sonora,flashback),persino i 2 "anonimi" interpreti riescono perfettamente a rendere inquietante il susseguirsi della vicenda; Oculus è decisamente una piccola perla del genere,Lassù nell'olimpo dell'emotivamente disturbante come Shining o il più recente Insidious.
MINI SPOILER
Molti hanno criticato il finale definendolo "scontato e affrettato"..concordo in parte,ma ciò che conta in questo genere,quello che davvero lo spettatore inconsciamente teme ma desidera è che il male per quanto lo si possa combattere vince..sempre.
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francismetal
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giovedì 27 luglio 2017
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finalmente un buon film recente
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Non credo di avere mai visto un film come questo.
L'idea alla base non ricordo di averla mai trovata in altri film.
Quando uno pensa agli specchi pensa a tutt'altro, però questa idea ricorda altri film o leggende o storie su oggetti maledetti.
Mi è piaciuto il fatto che un protagonista è scettico e l'altro crede nel paranormale, ci sono per tre quarti di film tutti gli elementi per suggerire sia una conclusione razionale che una paranormale. Anche perché funziona bene il fatto che la ragazza non sia stata aiutata da nessuno psicologo mentre il ragazzo è stato per 11 anni in clinica psichiatrica, e che quindi magari lei non ha superato i traumi e lui sì, ma anche l'idea opposta, quella secondo cui lui era normale prima di entrare in clinica, ed era solo un bambino, e poi gli hanno fatto il lavaggio del cervello, mentre la ragazza, visto anche come si era organizzata e come conduceva l'indagine sul paranormale, era nel pieno delle sue facoltà.
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Non credo di avere mai visto un film come questo.
L'idea alla base non ricordo di averla mai trovata in altri film.
Quando uno pensa agli specchi pensa a tutt'altro, però questa idea ricorda altri film o leggende o storie su oggetti maledetti.
Mi è piaciuto il fatto che un protagonista è scettico e l'altro crede nel paranormale, ci sono per tre quarti di film tutti gli elementi per suggerire sia una conclusione razionale che una paranormale. Anche perché funziona bene il fatto che la ragazza non sia stata aiutata da nessuno psicologo mentre il ragazzo è stato per 11 anni in clinica psichiatrica, e che quindi magari lei non ha superato i traumi e lui sì, ma anche l'idea opposta, quella secondo cui lui era normale prima di entrare in clinica, ed era solo un bambino, e poi gli hanno fatto il lavaggio del cervello, mentre la ragazza, visto anche come si era organizzata e come conduceva l'indagine sul paranormale, era nel pieno delle sue facoltà.
La ragazza indagava meglio dei Warren in "The Conjuring"... non per gli strumenti moderni, ma perché aveva fatto le ricerche e aveva organizzato tutto molto bene.
All'inizio sembrava che il film fosse strutturato con dei normalissimi flashback, ma in realtà il filo narrativo prinipale si alterna e si completa perfettamente con i flashback e le visioni.
Si capisce che i flashback sono dal punto di vista dei protagonisti, e quindi se vedi qualcosa di paranormale potrebbero essere allucinazioni, è normale andarsene di testa dopo un episodio del genere.
Però avrebbero potuto risparmiarsi il mostro di turno, gli zombie, e simili...
il finale è un po' inaspettato, ma la cosa che fa davvero orrore è il comportamento delle forze dell'ordine, degli inquirenti, ecc...
La storia si ripete, il protagonista è in trappola
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