Secondo molti gli italiani, dal punto di vista professionale, esprimono il meglio di sè quando sono all'estero. Matteo "Mercury" il personaggio intepretato in questo film da Luca Barbareschi -che è anche il regista- ha invece scelto la Cina per dare il peggio di sè.
Matteo infatti è un commerciante/trafficante di cibi adulterati che nella Cina attuale -precisamente ad Hong Kong- nuova mecca del capitalismo dove tutto è permesso pur di massimizzare i profitti, ha trovato la sua America diventando uomo di fiducia del boss di una società dedita appunto a tali traffici. Il suo capolavoro sarà la creazione del "latte senza latte" un liquido biancastro con una parvenza di proteine che grazie al suo bassissimo costo farà vincere alla sua società un appalto milionario indetto dagli organismi internazionali umanitari per sfamare i bambini africani denutriti anche a costo delle loro vita (I titoli di coda ci ricordano lo scandalo del latte alla melanina scoppiato in Cina pochi anni fa e che ha effettivamente provocato la morte di alcuni bambini).
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Secondo molti gli italiani, dal punto di vista professionale, esprimono il meglio di sè quando sono all'estero. Matteo "Mercury" il personaggio intepretato in questo film da Luca Barbareschi -che è anche il regista- ha invece scelto la Cina per dare il peggio di sè.
Matteo infatti è un commerciante/trafficante di cibi adulterati che nella Cina attuale -precisamente ad Hong Kong- nuova mecca del capitalismo dove tutto è permesso pur di massimizzare i profitti, ha trovato la sua America diventando uomo di fiducia del boss di una società dedita appunto a tali traffici. Il suo capolavoro sarà la creazione del "latte senza latte" un liquido biancastro con una parvenza di proteine che grazie al suo bassissimo costo farà vincere alla sua società un appalto milionario indetto dagli organismi internazionali umanitari per sfamare i bambini africani denutriti anche a costo delle loro vita (I titoli di coda ci ricordano lo scandalo del latte alla melanina scoppiato in Cina pochi anni fa e che ha effettivamente provocato la morte di alcuni bambini).
Ma il suo successo genera invidia sia tra i concorrenti che tra gli altri dirigenti della società per cui lavora e da qui si innesta nel film una trama gialla -a mio giudizio non troppo chiara nè plausibile- che, seguendo il principio del non potersi fidare di nessuno, porterà Matteo ad essere stritolato da una meccanismo più grande di lui (nella nostra organizzazione ognuno è sacrificabile ricorda più volte il boss).
L'unica persona di cui Matteo si può fidare è una ragazza cinese che, dopo aver perso il figlio proprio a causa di un avvelenamento alimentare, ha aperto un ristorante improntato alla massima qualita -una specie di Slow Food cinese- e con cui Matteo forse prioprio come contrappasso al suo status di avvelenatore avrà una relazione sentimentale.
In conclusione il film è senz'altro interessante per il tema che affronta; dal punto di vista tecnico è bellissima la fotografia, in particolare le riprese aree che ci offrono delle immagini altamente spettacolari di una Hong Kong tutta grattacieli, ed ho trovato molto azzeccata anche la scelta di una colonna sonora che spazia da una musica elettronica ad una minimalista. Ritengo invece che il punto debole del film sia una scenggiatura che per quanto riguarda la trama gialla è poco chiara e plausibile e per quanto riguarda l'epilogo è un pò troppo prevedibile.
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