mickey97
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lunedì 7 gennaio 2013
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finalmente un film dei vanzina degno di nota
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I fratelli Vanzina ritornano al cinema con Mai Stati Uniti che di certo risulta l'opera più vitale fra tutte le produzioni Vanziniane, risultando così di gran lunga la più abile nell'arte della gang. Una nota di merito la si deve obbligatoriamente attribuire alla perfetta scelta del cast, all'interno del quale troviamo la magnifica Ambra Angiolini nei panni dell'ansiolitica Angela, l'incredibile coatta romana Anna foglietta, l'efficace Ricky Memphis, il bravo Vincenzo Salemme più in forma che mai e il simpatico Giovanni Vernia. Insieme rappresentano le fondamenta di questo film degno di nota anche per la trama del tutto coinvolgente e incalzante, priva di punti morti e di qualsiasi forma di superficialità e banalità anche grazie a un sorprendente finale dal quale ho potuto estrarre un messaggio più che significativo ovvero che il bene più prezioso non sono i soldi ma la famiglia.
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I fratelli Vanzina ritornano al cinema con Mai Stati Uniti che di certo risulta l'opera più vitale fra tutte le produzioni Vanziniane, risultando così di gran lunga la più abile nell'arte della gang. Una nota di merito la si deve obbligatoriamente attribuire alla perfetta scelta del cast, all'interno del quale troviamo la magnifica Ambra Angiolini nei panni dell'ansiolitica Angela, l'incredibile coatta romana Anna foglietta, l'efficace Ricky Memphis, il bravo Vincenzo Salemme più in forma che mai e il simpatico Giovanni Vernia. Insieme rappresentano le fondamenta di questo film degno di nota anche per la trama del tutto coinvolgente e incalzante, priva di punti morti e di qualsiasi forma di superficialità e banalità anche grazie a un sorprendente finale dal quale ho potuto estrarre un messaggio più che significativo ovvero che il bene più prezioso non sono i soldi ma la famiglia. I cinque fratelli perdono la spettata eredità ma alla fine riacquistano il legame fraterno oramai divenuto solido e compatto, lasciandosi così alle spalle gli anni che li hanno tenuti separati, tra l'altro complici della verità mai proferita da nessuno che non ha avuto modo di venir a galla e solo alla fine questa è venuta fuori, nonostante dietro di questa si celi un inganno che a sua volta ha dato luogo al bene più prezioso presente nella vita di tutti i giorni ossia la famiglia.
Carlo Vanzina con questo film è riuscito a centrare in pieno il suo bersaglio, mancato da anni con altre sue pellicole che non hanno raggiunto l'obbiettivo minimo per via della troppa stupidaggine che confluiva in queste, ma con questa opera intelliggente e dinamica ovvero viva e colorata in tutte le sue forme Vanzina riesce a far valere la sua pellicola, dimostrando che si tratta di una commedia importante da non sottovalutare e prendere sottogamba. Complimenti al regista per aver realizzato questo film che si pone allo stesso livello di Colpi di Fulmine e del peggior natale della mia vita, anche questi bei film. Concludo dicendo che il cinema italiano non è morto, non è mai morto ma è sempre vissuto anche se ha avuto a volte in questi anni sia alti che bassi.
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[+] beata gioventù
(di francsi)
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primo 74
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lunedì 14 gennaio 2013
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pessimo
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Davvero un film triste, una storia non originale ma presa in prestito da altre storie simili fuse in un accozzaglia di genere incerto.
Per l'ambientazione statunitense sembra ricordare il vecchio vacanze in america con Claudio Amendola e Cristian De Sica, per quanto riguarda poi la storia del padre defunto dei fratelli che non si conoscono e dell'eredità sono tutti temi fritti e rifritti. Il film non ha ritmo, non nasconde ne palesa alcun messaggio per lo spettatore, dopo i primi quindici minuti già mi sono pentito della scelta effettuata. La pellicola non ha alcun valore artistico nè pare utile a fine di mero intrattenimento, non si ride mai e francamente non fa onore all'italia una produzione del genere.
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Davvero un film triste, una storia non originale ma presa in prestito da altre storie simili fuse in un accozzaglia di genere incerto.
Per l'ambientazione statunitense sembra ricordare il vecchio vacanze in america con Claudio Amendola e Cristian De Sica, per quanto riguarda poi la storia del padre defunto dei fratelli che non si conoscono e dell'eredità sono tutti temi fritti e rifritti. Il film non ha ritmo, non nasconde ne palesa alcun messaggio per lo spettatore, dopo i primi quindici minuti già mi sono pentito della scelta effettuata. La pellicola non ha alcun valore artistico nè pare utile a fine di mero intrattenimento, non si ride mai e francamente non fa onore all'italia una produzione del genere. Lo sconsiglio
con decisione e consiglio al regista e allo sceneggiatore di smetterla con queste mediocrità.
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[+] ma che cosa ci si può mai aspettare da vanzina?
(di cantodiluna)
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ultimoboyscout
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venerdì 15 maggio 2015
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fratelli...ma non troppo.
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Cinque persone, apparentemente senza alcun legame, tutte più o meno fallite, scoprono in realtà di essere fratelli quando ricevono la chiamata di un notaio per una grossa eredità. Per ottenerla, devono però, portare e cospargere le ceneri del defunto padre in Arizona, luogo da lui amatissimo. Il viaggio dei cinque sarà utilissimo per conoscersi, scoprirsi e litigare. I Vanzina, stavolta, sono brothers on the road, in questa commedia frizzantina ma non particolarmente bella, in cui si distinguono attori in forma che ben si amalgamano, ma che, ad onor del vero, sono la cosa migliore della pellicola. Piace Ricky Memphis, Anna Foglietta continua la sua crescita esponenziale ma piace soprattutto Ambra, che nonostante venga regolarmente additata per gli errori di gioventù, è la vera ancora di salvezza del film.
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Cinque persone, apparentemente senza alcun legame, tutte più o meno fallite, scoprono in realtà di essere fratelli quando ricevono la chiamata di un notaio per una grossa eredità. Per ottenerla, devono però, portare e cospargere le ceneri del defunto padre in Arizona, luogo da lui amatissimo. Il viaggio dei cinque sarà utilissimo per conoscersi, scoprirsi e litigare. I Vanzina, stavolta, sono brothers on the road, in questa commedia frizzantina ma non particolarmente bella, in cui si distinguono attori in forma che ben si amalgamano, ma che, ad onor del vero, sono la cosa migliore della pellicola. Piace Ricky Memphis, Anna Foglietta continua la sua crescita esponenziale ma piace soprattutto Ambra, che nonostante venga regolarmente additata per gli errori di gioventù, è la vera ancora di salvezza del film. Il resto è discutibile, da Salemme a Vernia che fa sempre e solo la battuta alla DeNiro per tutto il film, stancando dopo la seconda volta. Commedia uscita ad inizio anno che non ha nulla del film natalizio o del cinepanettone ma che immancabilmente affronta la crisi che attanaglia l'Italia e che colpisce, in maniera e per motivi diversi, i cinque protagonisti. Commedia esile e leggera che sa tanto di farsa, per fortuna senza volgarità, che parla soprattutto di crisi, sfruttando il viaggio, più che di legami tra fratelli. Pellicola buonista, troppo buonista, con un umorismo estremamente televisivo non adatto e con lo spirito guascone e sognante di "Vacanze in America", tanto per citarne uno famosissimo, lontano migliaia di anni luce. Pochi gli spunti da ricordare, il duetto tutto romanesco Memphis-.Mattioli è uno di questi, forse davvero l'unico.
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trammina93
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domenica 5 ottobre 2014
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d'altronde che puoi aspettarti dai vanzina?
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Per carità devo dire che per essere un film dei Vanzina è già tanto quello che hanno ottenuto, perlomeno è guardabile e non tremendamente osceno e volgare però ancora non ci siamo. La trama tratta di cinque persone completamente differenti l'uno dall'altro: Angela interpretata da Ambra Angiolini isterica, ansiosa che da anni è sotto analisi e non vede altro Dio al di fuori della sua psicologa e dei suoi ansiolitici; poi c'è la frivola e facile Carmen, interpretata da Anna Foglietta, che ha uno spessore morale veramente basso; Nino, interpretato da Ricky Memphis, che è un padre divorziato con un figlio da gestire e una lavoro da clown che non fa per lui; Antonio (Vincenzo Salemme) che si crede un grande giocatore di poker ma perde sempre e infine Michele (Giovanni Vernia) che lavora in uno zoo perciò ama gli animali ed è profondamente bisognoso d'affetto non essendo cresciuto con la figura dei genitori.
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Per carità devo dire che per essere un film dei Vanzina è già tanto quello che hanno ottenuto, perlomeno è guardabile e non tremendamente osceno e volgare però ancora non ci siamo. La trama tratta di cinque persone completamente differenti l'uno dall'altro: Angela interpretata da Ambra Angiolini isterica, ansiosa che da anni è sotto analisi e non vede altro Dio al di fuori della sua psicologa e dei suoi ansiolitici; poi c'è la frivola e facile Carmen, interpretata da Anna Foglietta, che ha uno spessore morale veramente basso; Nino, interpretato da Ricky Memphis, che è un padre divorziato con un figlio da gestire e una lavoro da clown che non fa per lui; Antonio (Vincenzo Salemme) che si crede un grande giocatore di poker ma perde sempre e infine Michele (Giovanni Vernia) che lavora in uno zoo perciò ama gli animali ed è profondamente bisognoso d'affetto non essendo cresciuto con la figura dei genitori. Tutti e cinque scoprono di essere fratelli e che il loro defunto padre gli ha lasciato un'eredità che potranno riscuotere solo se dimostrano di aver disperso le sue ceneri tutti insieme in America proprio come voleva lui. La trama è carina ma non basta solo questo per un film. Innanzitutto gli attori non sono stati scelti molto bene. Ambra e la Foglietta mi sono come sempre piaciute tantissimo e le ho adorate, le battute e scene divertenti sono state con loro. Trovo che alla Angiolini si addica proprio tanto il ruolo della psicotica e alla Foglietta quella della trucida. Ricky Memphis non è stato neanche male, è particolare come sempre il suo modo schietto di parlare in romano. Salemme faceva tanto sentire lo stampo vanzinesco del film, infatti è un attore che spesso scelgono e gli hanno affibbiato battute non molto geniali e molto stereotipate. La scelta di Giovanni Vernia è a dir poco pessima, non c'era una battuta che mi facesse ridere, quando parlava sembrava essere un ritardato menomato, a dir poco stupido con quella gag che ripeteva sempre del v********o. Potevano evitare di metterlo nel cast sinceramente. Le battute per tutto il film non sono così divertenti, nessuna mi ha fatto ridere in modo particolare. Ho visto sicuramente film commedia decisamente migliori. I Vanzina non sanno proprio scrivere dialoghi brillanti, è questo il punto. Perlomeno hanno cambiato la solita trama del Natale o del matrimonio e ho apprezzato la scelta della location in America. Ovviamente la location straniera ha giocato a loro favore permettendo le classiche battute sull'inglese che gli Italiani non capiscono, come nella scena di Salemme e Memphis con le "figlie del benzinaio", scena all'inizio carina ma che poi è cascata un pò nel volgare. Un dettaglio che mi ha shockato è stata l'ignoranza nelle scene in cui Angela (la Angiolini) chiama di notte dall'America la psicologa che è in Italia ed anche in Italia è notte. Si rendono conto i Vanzina che esiste il fuso orario? No c'è poco da fare per me anche questa volta i Vanzina sono da rimandare anche se con un 5/10 e non un 2/10 o un 3/10 come certi film passati.
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rdn75
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sabato 23 agosto 2014
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road movie a cura vanzina!
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Mettendo nell'impasto gli ingredienti giusti, alcuni cuochi abituati a fare sempre i stessi piatti riescono a rinnovarsi, ispirandosi a ricetti nuove ma gia collaudate.
I fratelli Vanzina, questa volta hanno abbandonato i tradizionali "Vacanze a....." e si sono messi in auto attraverso le polverose strade USA insiema ad un gruppo di bravi e collaudati attori della commedia italiana.
Una storia di fratelli, che non sanno di esserlo, con lo scopo di potare a termine la richiesta del padre morto, e mai conosciuto, al fine di ricevere ingente eredita.
Dei gruppo di fratelli, tutti stereotipi, della società italiana e figli della crisi, in cui molti si posso rispecchiare.
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Mettendo nell'impasto gli ingredienti giusti, alcuni cuochi abituati a fare sempre i stessi piatti riescono a rinnovarsi, ispirandosi a ricetti nuove ma gia collaudate.
I fratelli Vanzina, questa volta hanno abbandonato i tradizionali "Vacanze a....." e si sono messi in auto attraverso le polverose strade USA insiema ad un gruppo di bravi e collaudati attori della commedia italiana.
Una storia di fratelli, che non sanno di esserlo, con lo scopo di potare a termine la richiesta del padre morto, e mai conosciuto, al fine di ricevere ingente eredita.
Dei gruppo di fratelli, tutti stereotipi, della società italiana e figli della crisi, in cui molti si posso rispecchiare. (una nota forse negativa è il tormentone di Giovanni Vernia - quasi autistico e disadattato - che per tutto il film imita AL CAPONE di DE NIRO negli Intoccabili!!, che rende un personaggio che poteva avere interessanti sviluppi, troppo pesante e non costruttivo).
Su tutto il gruppo degli attori, forse spicca Vincenzo Salemme, che come un esperto capo comico guida il gruppo.
Molto simpatico il personaggio, reale icona di un tipo di ragazze dei nostri anni, interpretato da Anna Foglietta!!
Ambra Angioni e Ricky Memphis si dimostrano attori di commedia scafati ed esperti capaci di mantere costante interesse sui loro personaggi, forse meno esplosivi rispetto agli altri...ma significativi della società (padri separati con figli, e psicotiche che trovano unico apporto dalle terapie psichiatriche).
Il cammeo di Maurizio Mattioli, è molto carino e completa questo quintetto!!
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nino pell.
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lunedì 14 gennaio 2013
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buona comicità di gruppo
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Come commedia leggera e da puro passatempo, questo film è risultato di mio gradimento. Il critico Boris Sollazzo che ha recensito il film nella sezione "scheda" di mymovies a tratti mi è sembrato alquanto severo sul contesto della narrazione e delle idee, ma tutto sommato mi sembra del tutto inutile razionalizzare troppo la questione, anche perché ritengo che in fin dei conti lo scopo di una pellicola comica è quella di far ridere e sotto questo aspetto quest'ultima fatica cinematografica di Vanzina ci riesce alla perfezione. Fortunatamente l'attuale tendenza dei film di questo genere è quella di ridurre al minimo le volgarità e le scene di nudità o di tradimenti vari a titolo gratuito e già questa situazione è un dato di fatto assolutamente positivo.
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Come commedia leggera e da puro passatempo, questo film è risultato di mio gradimento. Il critico Boris Sollazzo che ha recensito il film nella sezione "scheda" di mymovies a tratti mi è sembrato alquanto severo sul contesto della narrazione e delle idee, ma tutto sommato mi sembra del tutto inutile razionalizzare troppo la questione, anche perché ritengo che in fin dei conti lo scopo di una pellicola comica è quella di far ridere e sotto questo aspetto quest'ultima fatica cinematografica di Vanzina ci riesce alla perfezione. Fortunatamente l'attuale tendenza dei film di questo genere è quella di ridurre al minimo le volgarità e le scene di nudità o di tradimenti vari a titolo gratuito e già questa situazione è un dato di fatto assolutamente positivo. Come il recente "Colpi di fulmine", anche "Mai stati uniti" sembra intraprendere con credibilità e dignità questo nuovo cammino del Cinema comico italiano. Si ritorna pertanto ai canoni classici in cui bisogna che ci siano perlomeno un minimo di elementi creativi per dare vigore e spinta alle varie situazioni paradossali che inevitabilmente spingono lo spettatore nel farsi delle sane e gustose risate, senza ricorrere a della inutile volgarità. La forza di quest'ultima produzione di Vanzina sta nella bravura degli attori in quanto ciascun protagonista conferisce calore e squisitezza alla trama grazie al proprio estro comico: sotto questo aspetto attori come Ricky Memphis e Maurizio Mattioli si confermano una garanzia, mentre il buon Salemme si contraddistingue per una serie di simpaticissime gag, tra cui la scena del funerale in cui sono presenti varie persone anziane o lo stile sornione con il quale egli racconta ai suoi fratellastri il suo momentaneo successo con successiva debacle durante una partita a poker in un Casinò di Las Vegas (troppo forte). C'è poi Anna Foglietta che si conferma quale nuova simpaticissima leva della commedia all'italiana ed inoltre complimenti anche ad Ambra Angiolini che si cala perfettamente nel ruolo di una fragile ragazza in cura da una psicologa. Infine molto originale il ruolo di strampalato guastafeste da parte del protagonista interpretato dall'attore Giovanni Vernia. Valutando il film nell'insieme del suo spessore, gli attribuisco, con molto equilibrio, un convincente tre stelle, anche se la parte più entusiastica di me vorrebbe, per simpatia, tanto dargli un caloroso 4 stelle. Film comunque molto godibile e spassoso.
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angela.busacca
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martedì 22 gennaio 2013
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dopo le feste...ecco servita la "cine-camomilla"!
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In un pomeriggio domenicale bigio e carico di pioggia si potrebbe decidere di restare a casa a bere una camomilla calda...oppure uscire e nonostante il freddo, andare al cinema: in questa seconda ipotesi, mentre fuori piove e fa freddo, il cielo azzurro sopra gli Stati Uniti si segnala come una delle note positive di questa commedia diligente e piuttosto ordinaria, che ha il merito di scaldare con qualche sorriso le temperature di questo gelido inverno.
Atmosfera estiva e distribuzioni all'indomani delle feste impediscono di definirlo un "cinepanettone", ma l'impronta vanziniana non perdona: plot prevedibile e collage di situazioni piuttosto scontate anche se occasionalmente divertenti, consegnate ad un gruppo di attori (Salemme, Angiolini, Memphis e Foglietta) ben calibrati sui ritmi della commedia pur con il "guastatore" Giovanni Vernia, che appare del tutto incapace di emanciparsi dall'angusto orizzonte del cabaret televisivo.
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In un pomeriggio domenicale bigio e carico di pioggia si potrebbe decidere di restare a casa a bere una camomilla calda...oppure uscire e nonostante il freddo, andare al cinema: in questa seconda ipotesi, mentre fuori piove e fa freddo, il cielo azzurro sopra gli Stati Uniti si segnala come una delle note positive di questa commedia diligente e piuttosto ordinaria, che ha il merito di scaldare con qualche sorriso le temperature di questo gelido inverno.
Atmosfera estiva e distribuzioni all'indomani delle feste impediscono di definirlo un "cinepanettone", ma l'impronta vanziniana non perdona: plot prevedibile e collage di situazioni piuttosto scontate anche se occasionalmente divertenti, consegnate ad un gruppo di attori (Salemme, Angiolini, Memphis e Foglietta) ben calibrati sui ritmi della commedia pur con il "guastatore" Giovanni Vernia, che appare del tutto incapace di emanciparsi dall'angusto orizzonte del cabaret televisivo.
Una breve premessa serve a spiegare la partenza dell'eterogeneo gruppo alla volta degli Stati Uniti: convocati da un notaio, cinque sconosciuti scoprono di essere figli dello stesso padre e di poter entrare in possesso di una ingente eredità solo adempiendo le ultime volontà del genitore, cioè disperderne, naturalmente tutti insieme, le ceneri in un canyon dell'Arizona. Il denaro giustifica tutto e, pertanto, gli sceneggiatori ritengono di non dover indugiare minimamente sui rapporti con le madri (tutte sedotte dallo stesso mascalzone..) e con i padri "putativi": pronti ad intascare la somma che rimetterà in sesto le loro vite i cinque partiranno, urna in pugno, per gli USA, ben certi di portare a termine l'incarico e tornare a riscuotere. Inutile sottolineare come il viaggio sarà l'espediente per far emergere i caratteri di ognuno (la nevrotica, l'immaturo, lo sfortunato, l'animalista, la maliarda) e per far nascere in pochi giorni un (improbabile) sentimento fraterno...
Fra gag e siparietti dal sapore prettamente televisivo, il film scivola via senza suscitare particolari emozioni, gioca con qualche stereotipo di troppo, ma nel complesso non fa rimpiangere eccessivamente la scelta di aver lasciato il comodo (e caldo) divano di casa.
Ben assortito il cast di interpreti, con una nota positiva in più per le protagoniste femminili: Ambra gioca con le nevrosi della sua Angela ed Anna Foglietta disegna una divertente seduttrice coatta; per conto loro, divertenti anche Vincenzo Salemme, napoletano con il pallino del poker, e Ricky Memphis, le cui doti di attore brillante non sono più una sorpresa; più spaesato appare Giovanni Vernia, nelle intenzioni degli sceneggiatori il fratello animalista e naif, che finisce per risultare macchiettistico e fastidiosamente caricaturale nell'imitazione di De Niro o nella gag della merendina sull'aereo.
Finale affrettato, ma coerente con lo spirito buonista dell'intera vicenda, che forse avrebbe meritato un pizzico di cinismo e di pepe in più...oppure no, magari questi ingredienti avrebbero guastato il sapore leggermente dolciastro di questa "cine-camomilla".
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edgar pironti
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venerdì 4 gennaio 2013
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no ma, no.
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Difficile fare di peggio.
Un'idea mediocre sfruttata male.
Personaggi stereotipati interpretati da professionisti esperti, esperienza proveniente da altre pellicole da cui quei personaggi (insieme ai professionisti che li interpretano) sono stati copiaincollati.
Unica nota nontropponegativa il solito Salemme (senza troppe sconvolgenti innovazioni) che riesce a strappare qualche sorriso ma, purtroppo, non vale il prezzo del biglietto, nemmeno il prezzo dei pop corn, nemmeno la benzina per raggiungere il cinema.
Dulcis in fundo: spettatori divertiti che all'uscita dal cinema ripetono quell'assolutamente originale "ce l'hai con me?" citando inconsapevoli l'imitazione trita e ritrita della celeberrima scena di Taxi Driver.
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Difficile fare di peggio.
Un'idea mediocre sfruttata male.
Personaggi stereotipati interpretati da professionisti esperti, esperienza proveniente da altre pellicole da cui quei personaggi (insieme ai professionisti che li interpretano) sono stati copiaincollati.
Unica nota nontropponegativa il solito Salemme (senza troppe sconvolgenti innovazioni) che riesce a strappare qualche sorriso ma, purtroppo, non vale il prezzo del biglietto, nemmeno il prezzo dei pop corn, nemmeno la benzina per raggiungere il cinema.
Dulcis in fundo: spettatori divertiti che all'uscita dal cinema ripetono quell'assolutamente originale "ce l'hai con me?" citando inconsapevoli l'imitazione trita e ritrita della celeberrima scena di Taxi Driver.
Basta.
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flyanto
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venerdì 4 gennaio 2013
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un viaggio on the road per conoscersi un pò più a
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Film in cui si narra il viaggio che devono intraprendere negli Stati Uniti cinque fratelli (da parte dello stesso padre), mai sinora conosciutisi, al fine di spargere le ceneri del defunto genitore ed intascare la spettata eredità. Ennesima produzione dei fratelli Vanzina, molto leggera e banale nel contenuto, che punta principalmente sulle figure più o meno comiche dei vari personaggi che incarnano svariate tipologie di individui (da Ambra Angiolini che rappresenta una giovane donna nevrotica, alla Foglietta che qui ritorna nei panni di una borgatara romana mangia uomini, a Vincenzo Salemme che arrabatta la propria esistenza giocando continuamente d'azzardo e sperando in qualche improvviso colpo di fortuna, ecc.
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Film in cui si narra il viaggio che devono intraprendere negli Stati Uniti cinque fratelli (da parte dello stesso padre), mai sinora conosciutisi, al fine di spargere le ceneri del defunto genitore ed intascare la spettata eredità. Ennesima produzione dei fratelli Vanzina, molto leggera e banale nel contenuto, che punta principalmente sulle figure più o meno comiche dei vari personaggi che incarnano svariate tipologie di individui (da Ambra Angiolini che rappresenta una giovane donna nevrotica, alla Foglietta che qui ritorna nei panni di una borgatara romana mangia uomini, a Vincenzo Salemme che arrabatta la propria esistenza giocando continuamente d'azzardo e sperando in qualche improvviso colpo di fortuna, ecc...). Nulla di più da aggiungere.
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[+] appunto, leggeri e banali
(di cantodiluna)
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