Titolo originale | Oh Boy |
Titolo internazionale | A Coffee in Berlin |
Anno | 2012 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Germania |
Durata | 83 minuti |
Regia di | Jan Ole Gerster |
Attori | Tom Schilling, Friederike Kempter, Marc Hosemann, Katharina Schüttler, Justus von Dohnányi Andreas Schröders, Arnd Klawitter, Martin Brambach, Frederick Lau, Ulrich Noethen, Michael Gwisdek, Inga Birkenfeld, Robert Hofmann, Steffen C. Jürgens, RP Kahl, Leander Modersohn, Theo Trebs, Katharina Hauck, Lis Böttner, Alexander Altomirianos, Ellen Schlootz, Jakob Bieber, Tim Williams (III), Sanne Schnapp, Silvaine Faligant, Annika Ernst, Victor Ellinghaus, Paul von Habsburg-Lothringen, Helen Kühn, Joachim Gern, Lina Kramer, Tim Wustrack, Kathryn Fischer. |
Uscita | giovedì 24 ottobre 2013 |
Distribuzione | Academy Two |
MYmonetro | 2,86 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 25 ottobre 2013
Film rivelazione in Germania, campione di incassi e vincitore di sei premi "Lolas" tra i quali miglior film, miglior sceneggiatura, miglior attore protagonista. Il film ha ottenuto 3 candidature e vinto un premio ai European Film Awards,
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CONSIGLIATO SÌ
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Niko Fischer ha poco più di vent'anni e ha bisogno di un caffè. La fidanzata lo ha lasciato, lo sportello della banca gli ha trattenuto la carta di credito, suo padre ha scoperto che ha lasciato l'università e ha deciso di non passargli più il denaro mensile con cui lo manteneva ... e, come se non bastasse, la fortuna si mette di traverso e non c'è modo, per lui, di riuscire a prendere quel benedetto caffè. Da mattina a sera, l'occhio meccanico diretto (per la prima volta) da Jan Ole Gerster segue il pellegrinare di Niko nello spazio metropolitano berlinese: gli incontri con un amico, un'ex compagna di scuola, ma anche un nuovo vicino di casa e uno sconosciuto con una storia che viene da lontano ma pesa ancora, su tutti. Niko stesso è tanto il protagonista di questi incontri quanto il suo spettatore, guidato dall'inerzia ma chiamato in qualche modo a fare i conti, in una sola volta, con il presente, il passato e il futuro.
Bastano pochi minuti, il tempo di inquadrare l'espediente narrativo della ricerca del caffè e d'imbattersi nel primo piano iniziale della ragazza con la maglietta a righe, per capire la volontà del regista di ricreare un clima da Nouvelle Vague francese, dove l'erranza, la musica, la scena artistica contemporanea e la tragicommedia della vita quotidiana sono elementi costitutivi e non accessori, e la dinamica tra artificio e autenticità si gioca a carte scoperte. Impossibile, dunque, non pensare a Cléo dalle 5 alle 7, ma anche non andare con la mente ad opere molto più recenti, come quelle di Jarmusch (Coffee & Cigarettes) o di Chazelle (Guy and Madeline on a park bench), che hanno utilizzato il bianco e nero alla maniera di Gerster per far sfumare le definizioni temporali e creare una sorta di ambientazione cinematografica per antonomasia, nella quale il presente e il passato dialogano senza filtri e il naturalismo non è una preoccupazione necessaria.
Date queste premesse esplicite, però, il risultato cui perviene Oh Boy è piuttosto limitato e destinato ad accogliere molti più consensi in patria, dove si propone come un oggetto particolare nel panorama medio, che non a livello internazionale.
Tom Schilling fa dono al personaggio di Niko del giusto volto, delicatamente malinconico ma capace di grande ironia, e alla stessa funzione adempie il jazz del commento sonoro, per quanto con maggior insistenza, ma il film nel suo complesso non va oltre la natura di un'opera garbata eppure incapace di superare la soglia dell'ingenuità e dell'imitazione. Così, tra artificio e autenticità, la bilancia finisce per pesare dalla parte del primo.
Oh boy - Un caffé a Berlino di Jan Ole Gerster Una giornata della vita di Niko (Tom Schilling), eterno studente a Berlino, alla ricerca di un buon caffè , che sembra non possa gustare mai. Il giovane esce dalla casa di una ragazza, con la quale ha appena chiuso una storia, ed incappa nella disavventura di pochi spiccioli in tasca e di un bancomat che gli mangia la carta di credito. [...] Vai alla recensione »
Oh boy - un caffè a Berlino. L'incarnazione di un ragazzo, Niko, soggetto a dubbi e ostacoli esistenziali che il cinema ha ormai trasformato in luoghi comuni. La scelta di una tecnica in bianco e nero (che sottolinea e rimarca la costante pseudo-apatia del ragazzo nei confronti di ciò che gli sta attorno) e la coinvolgente introspettività del protagonista rendono però [...] Vai alla recensione »
Film in cui si racconta di un giovane uomo che è alla ricerca di se stesso come anche di una tazza di caffè che non riesce invece mai ad acquistare. Nel corso delle varie vicende che gli succedono nell'arco di un'intera giornata tale giovane affronterà molto svogliatamente e con quasi una sorta di apatia ogni evento che però, appunto, sembra non turbarlo più [...] Vai alla recensione »
Un film e tante solitudini. Tante solitudini e altrettanti modi di colmarle. Tra queste c'è quella di Niko, un ragazzo qualunque, al bivio tra alcune scelte che necessitano di essere fatte, magari, davanti a un caffè che rassereni, che ridia qualcosa che è andata persa col tempo e con un padre che è alla ricerca delle soddisfazioni che sostituisc [...] Vai alla recensione »
Un film e tante solitudini. Tante solitudini e altrettanti modi di colmarle. Tra queste c'è quella di Niko, un ragazzo qualunque, al bivio tra alcune scelte che necessitano di essere fatte, magari, davanti a un caffè che rassereni, che ridia qualcosa che è andata persa col tempo e con un padre che è alla ricerca delle soddisfazioni che sostituisc [...] Vai alla recensione »
Sacrosanto e preciso il giudizio di Marianna Cappi su mymovies.it: “il film nel suo complesso non va oltre la natura di un'opera garbata eppure incapace di superare la soglia dell'ingenuità e dell'imitazione”. Chissà se un film così vuole definirsi di avanguardia o se esso sia di retroguardia, minimale e in fondo non molto significativo né importante [...] Vai alla recensione »
Onestamente il film mi ha lasciato un po' perplesso in quanto è mancata l'atmosfera che una città come Berlino può dare,per i contenuti il ragazzo pur rappresentando il classico giovane d'oggi non interessato al mondo e a tutti i problemi sociali,mi è parso più profondo alla ricerca di un qualcosa ,forse a lui sconosciuta ma che alla fine troverà .Il film ottimamente girato in bianco nero e personalmente [...] Vai alla recensione »
il film devo dire è molto carino , una graffiante commedia noir in bianco e nero divertente ed ironica mi ha colpito l'intimita con cui il regista riesce a far sembrare quasi un diario questo film che forse non è di facile comprenione ma è un film ben diretto con un'ottima fotografia
Mi stupisco del forum così negativo..per non parlare di Marianna Cappi. Alcuni non vi hanno visto rappresentata la vera particolarissima atmosfera berlinese.Rispondo la scelta del bianco e nero non ha suggerito niente?Non il "negativo"di una fotografia colorata??!! Si, forse a qualcuno come a Brian ha suggerito "leziosità e fasullità modaiola" (un suo tipico leitmotiv del resto.
Un film certamente malinconico, ma non mediocre, tutt'altro. Il protagonista è riuscito a rappresentare l'angoscia ed al tempo stesso l'irrequietezza di chi non si sente in pace e non ha voglia di scegliere, perché forse già altri hanno scelto troppo. Bella la fotografia.
E' stata vergognosa anche la mia reazione e me ne rammarico.D'altronde i film entrano in risonanza o meno coi nostri vissuti..le fasi della nostra vita e con la nostra personalità. Ho detto cose ovvie che a volte dimentico. Poi ci sono entrata veramente dentro questo film.Ti sei dimostrato un gentiluomo molto pacato perchè mi hai insegnato il distacco da certe furie emotive da cui talvolta sono presa.Grazie [...] Vai alla recensione »
Che sicuramente non pubblicherà il mio post ad Angelo Umana il quale ha davvero scritto un commento vergognoso ed estremamente travisante del film stesso.E' stato pure messo dalla Redazione nella selezione pubblico ( magari facendo il conteggio di quante parole "stupide" sono state infilate ). Non è mia intenzione polemizzare con la Redazione che fa il suo lavoro difficile imperfetto e frettoloso ma [...] Vai alla recensione »
Quando un ragazzo di belle speranze, e parlo del giovane Jan Ole Gerster, regista tedesco, si racconta con l’alter ego di niko, giovane stavolta senza troppe speranze, come è il protagonista del film OH BOY, allora si compie il piu’ classico espediente narrativo, che il cinema conosca. Basti pensare a snaporaz oppure a tutti i personaggi che il grande marcello ha rappresentato [...] Vai alla recensione »
il giovane trentenne Nico si muove in una Berlino molto diversa dalla capitale attraente che viene pubblicizzata dai media, si vedono solo grattacieli poco attraenti e tram e metro esterne, il bianco e nero rende tutto più opaco ma penso sia voluto per rendere l'atmosfera di incomunicabilità fra i soggetti che agiscono, si ricordi l'incontro con il padre che aveva le sue ragioni ma appare freddo direi [...] Vai alla recensione »
Ho scelto di guardare "Oh Boy" perché è ambientato a Berlino, città in cui vivo da un anno, e ho letto che l'esordiente regista Gerster ha trasportato perfettamente l'atmosfera berlinese sullo schermo. Non voglio stare stare a entrare troppo nei meriti del film. La mia personale opinione è che sia un film di bassissimo livello, basato su una storia inconsistente e animato da personaggi piatti, [...] Vai alla recensione »
L'ho trovato un film molto lezioso, con quel bianco e nero furbetto che ormai fa solo estetica modaiola, personaggi e situazioni fino-Nouvelle Vague che personalmente non mi hanno mai minimamente interessato, perché li ho trovati pretestuosi e fasulli. Non capisco cosa c'entri Woody Allen, che -piaccia o meno- nei suoi film ha una struttura fortissima e calibratissima da commedia tradizionale: questo [...] Vai alla recensione »
La giornata particolare di Niko Fischer, ventenne berlinese che, dopo la rottura mattutina con la fidanzata, si aggira per la città all'inutile ricerca di una tazza di caffè. Troverà altro: uno psicologo che gli sospende la patente (per aver guidato con alcol nel sangue); il padre che gli taglia i viveri (Niko ha lasciato gli studi senza avvertire); un nuovo vicino di casa (il giovane ha appena traslocato) [...] Vai alla recensione »
Fragile ma interessante Oh Boy - Un caffè a Berlino, opera d'esordio di un giovane tedesco, Jan Ole Gerster, che prende a modello il cinema della nouvelle-vague, quasi per caso citando la Jean Seberg in maglietta a righe del godardiano A bout de souffle; e raccontando in bianco e nero il vagabondaggio esistenziale di Niko che - lasciato dalla fidanzata e deprivato dell'assegno mensile dal padre perché [...] Vai alla recensione »
L'aggiunta al titolo originale di «Un caffé a Berlino» sarà venuta ai distributori perché quella tazzina costa ben 3 euro e 40 al protagonista Niko (Tom Schilling) che ne ha veramente bisogno dopo aver affrontato lo psicologo della municipalità. Ha deciso di non rinnovargli la patente perché recidivo e perché il suo ultimo tasso alcolemico alla guida è risultato essere dello 0,07%.
Bianco e nero, commento jazz, echi nouvelle vague, una traccia che evoca C'era una volta un merlo canterino di Iosseliani, con la Berlino di oggi al posto della Georgia anni 70... Sarebbe facile inserire questo debutto di un giovane tedesco nell'affollata casella dei film "sotto influenza". Invece Oh Boy ha stile, personalità, un tono tutto suo. Né ragazzo né adulto, Nico vaga 24 ore per la città indeciso [...] Vai alla recensione »