Titolo originale | Laurence Anyways |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Canada, Francia |
Durata | 159 minuti |
Regia di | Xavier Dolan |
Attori | Melvil Poupaud, Suzanne Clément, Nathalie Baye, Monia Chokri, Yves Jacques Catherine Bégin, Sophie Faucher, Susan Almgren, Magalie Lépine Blondeau, Emmanuel Schwartz. |
Uscita | giovedì 16 giugno 2016 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,79 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 17 giugno 2016
Nel giorno del suo 30° compleanno, Laurence rivela alla famiglia e alla sua ragazza il suo desiderio segreto di diventare una donna. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar, In Italia al Box Office Laurence Anyways ha incassato 46,9 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Montréal, Canada, 1989. Laurence è uno stimato professore di letteratura in un liceo e un apprezzato romanziere esordiente. Nel giorno del suo 35esimo compleanno, confessa alla propria fidanzata - la grintosa regista Frédérique - che la sua vita è una totale menzogna. Laurence ha sempre sentito di essere nato nel corpo sbagliato. Donna costretta in abiti e attributi maschili, Laurence ha finalmente preso consapevolezza del bisogno di non mentire più, agli altri e soprattutto a se stesso. Fred, che sta con lui da due anni, è sconvolta. Ma la loro è una relazione di passione, affinità, complicità, stima, sostegno e un affetto profondissimo. Dopo un iniziale allontanamento, la coppia si ricompone: Laurence ama Fred comunque, a prescindere dal suo desiderio di diventare donna; Fred non può fare a meno di lui e desidera sostenerlo nel difficile percorso di transizione. Inizia, così, una nuova vita. Ma le ostilità e i pregiudizi che i due innamorati dovranno affrontare, nei dieci anni seguenti, metteranno più volte in discussione il loro rapporto straordinario.
Può l'amore elevarsi così tanto da superare le differenze di genere? Esiste un sentimento talmente puro e accogliente da continuare ad ardere anche quando il corpo smette di diventare uno strumento di richiamo sessuale? Il terzo film di Xavier Dolan - giovane promessa del cinema canadese indie - pone domande a cui è arduo rispondere. Lo stesso regista non sembra interessato a proporre soluzioni ai molti interrogativi suscitati, così come non intende dare giudizi sulla storia narrata e sui personaggi che la abitano, così fuori dall'ordinario. A proprio agio con personaggi marginali, questa volta Dolan getta uno sguardo sulla marginalità più estrema, così poco raccontata anche dal cinema queer.
La transessualità non è un soggetto facile e il regista, poco più che ventenne, sceglie di trattarlo nel modo più semplice e naturale possibile: filtrandolo attraverso le lenti del sentimento d'amore, che stempera la drammaticità e l'estremizzazione della vicenda di Laurence, uomo affermato che decide, in età non più giovane, di rinunciare a tutte le certezze acquisite, pur di vivere finalmente se stesso. La posta in gioco è altissima, perché Laurence si assume la responsabilità di rischiare tutto ciò che ha costruito: l'affetto della famiglia e degli amici, la stima sociale, un lavoro che lo riempie di soddisfazioni e soprattutto l'amore della sua anima gemella. Improvvisamente solo in una società che, nonostante la dichiarata apertura mentale, non è disposta a rinunciare alla propria facciata di perbenismo e conformismo, Laurence deve affrontare la diffidenza e il pregiudizio di chi un anno prima lo ammirava.
Dolan rappresenta plasticamente questa condizione di reietto, con la falsa soggettiva che anima la sequenza iniziale del film, in cui il protagonista, vestito da donna, cammina per strada e la macchina da presa immortala gli sguardi stupiti, intimiditi o derisori che lo scrutano. Ma Laurence ha dalla sua la maturità e la consapevolezza di sé, oltre che la forza dell'amore, pur se la ferma volontà di andare fino in fondo comporta la necessità di rinunciare alla totalità di questo amore. Una totalità che i due attori protagonisti - Melvil Poupaud e Suzanne Clément, straordinari nei rispetti ruoli - rendono plasticamente, facendola pulsare davanti ai nostri occhi.
La tenerezza e la sensibilità con cui il regista guarda a questa storia - da cui la parola "speciale" è bandita, perché indicatore di un perbenismo che non ha neppure il coraggio di manifestarsi apertamente - costituiscono la cifra artistica e insieme umana del film che segna il passaggio definitivo del giovane cineasta alla maturità, dopo le due sorprendenti ma acerbe prove precedenti. Laurence Anyways è l'opera di Dolan dal tema più estremo, eppure è la meno urlata, la più delicata. La più narrata e la meno estetizzante, anche se riconosciamo la consueta cura dell'inquadratura, dei costumi, dei colori, della colonna sonora (rigorosamente anni '80 e '90) e dei dialoghi. La più disperata, ma anche quella più intrisa di speranza. In definitiva, la più vera.
Xavier Dolan è un regista prodigio, giovanissimo e poliedrico, pieno di idee orginali in grado di creare lungometraggi d'autore che restano impressi, ti colpiscono e ti rapiscono. La sua tematica principale? La ricerca della sessualità come componente individuale, capire come le costruzioni sociali di genere sono intrinsicamente legate alla sessualità degli individui, quella [...] Vai alla recensione »
Puo' la forza dell'Amore ergersi al di sopra delle definizioni dei sessi? Puo' la voglia di liberta' sciogliere le incrostazioni imposte dalla societa'? Puo' la determinazione a raggiungere il successo inibire la poltiglia di ormoni deviati? Laurence e' un giovane scrittore e professore di lettere classiche, ingabbiato lui con animo e sensibilita' di donna in un corpo di uomo.
Xavier Dolan, l' "enfant prodige" del cinema canadese, torna in questi giorni nelle sale cinematografiche con il film "Laurence Anyways" che in realtà è il suo terzo cortometraggio, antecedente pertanto al suo ultimo capolavoro "Mommy" che l'ha reso conosciuto ad un pubblico di più vasta portata.
Il film è piuttosto godibile ed emotivamente intenso, tecnicamente realizzato bene e con un buon ritmo. Anche la tematica amorosa, come quelle legate all'accettazione, sono trattate con profondita e grande senso della realtà. Ahimè però il film zoppica proprio sull'argomento cardine, cioè la transizione. Si rivela una certa ingenuità nella messa in [...] Vai alla recensione »
L’identità di genere categorizzata, trattata quasi sempre asfitticamente, non è mai spunto e non lo è nemmeno nel caso di Laurence Anyways per una riflessione sulla frattura esistenziale ed insanabile tra psiche, natura, e società, che si rivela anche nella ribellione al ruolo sociale, al colore della propria pelle, all’età anagrafica, temi assimilabili [...] Vai alla recensione »
Dolan si conferma un talento tra i piu' geniali e completi del nuovo millennio . Laurence Anyways esce finalmente nei cinema e dopo Mommy , grazie alla distribuzione della MovieInspired , vedremo tutta la filmografia del giovane regista del Quebec. La pellicola in questione e' pura poesia grazie soprattutto alla capacita' di Dolan di filmare primi piani , che fanno sognare lo spettatore.
Bellissimo film dell'enfant prodige del cinema canadese xavier dolan.Un film che parla di un rapporto di coppia e dell'amore,tra un transgender ed una donna,che durera' tutta la vita pur assumendo diverse sembianze.un film che pur parlando di una realta' assolutamente particolare arriva dritto al cuore e non ti lascia' piu'. Pur avendolo visto ormai qualche tempo fa' non [...] Vai alla recensione »
La storia di un uomo che alla fine decide di mostrarsi per quello che sente: Una donna. Ben definiti i ruoli e le interazioni, ottima recitazione e una storia che è molto interessante.
poteva benissimo trasformarsi in farsa questo movie,ma ne è uscito un capolavoro di maestria,due attori protagonisti stupendi,due ore e quaranta di puro perfezionismo,un tema delicato trattato con delicatezza e nel contempo analizzato alla perfezione,sarebbero 4 stelle e mezzo e pure commovente alla fine.
Diciamo che siamo quasi alle quattro stelle e mezza. film d'amore e trasformazione, non convenzionale. astenersi fans di Ghost. il giovane regista ,23enne all'epoca, ci regala una sceneggiatura che in 159 minuti non perde colpi, ci apassiona ai suoi personaggi, ci fa riflettere (chi ne è in grado..) sulla ricerca interiore, partendo proprio dalla schiavitù dell'apparenza [...] Vai alla recensione »
Se continua così diventerà un sottogenere. Il film su un uomo che diventa una donna, in senso più o meno letterale (raro l'opposto, torna in mente solo Transamerica). Ma non generalizziamo. Il terzo lavoro di Xavier Dolan (premiato a Cannes nel 2012), l'enfant prodige canadese noto da noi solo per Mommy, svetta su tutti i trans-film usciti in Italia, dal consolatorio The Danish Girl al cerebrale Una [...] Vai alla recensione »