carloalberto
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mercoledì 19 maggio 2021
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tra miller e rocky
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Classico drammone all’americana costruito seguendo lo schema triangolare affettivo conflittuale, incentrato sui sensi di colpa genitoriali e sull’ambivalenza dei sentimenti nelle relazioni familiari, di Morte di un commesso viaggiatore. Al centro della scena c’è un padre veterano di guerra ex alcolista redento, Nick Nolte, che cerca disperatamente di recuperare il rapporto con i due figli, Edgerton e Hardy, entrambi lottatori di arti marziali miste, che nutrono un profondo rancore verso il padre e si odiano rinfacciandosi reciprocamente l’abbandono ed il tradimento al momento della separazione dei genitori. Aspirazioni, sogni, vissuti diversi, confluiscono fatalmente, per i due fratelli, nell’imitazione inconscia del modello paterno, tanto amato quanto odiato.
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Classico drammone all’americana costruito seguendo lo schema triangolare affettivo conflittuale, incentrato sui sensi di colpa genitoriali e sull’ambivalenza dei sentimenti nelle relazioni familiari, di Morte di un commesso viaggiatore. Al centro della scena c’è un padre veterano di guerra ex alcolista redento, Nick Nolte, che cerca disperatamente di recuperare il rapporto con i due figli, Edgerton e Hardy, entrambi lottatori di arti marziali miste, che nutrono un profondo rancore verso il padre e si odiano rinfacciandosi reciprocamente l’abbandono ed il tradimento al momento della separazione dei genitori. Aspirazioni, sogni, vissuti diversi, confluiscono fatalmente, per i due fratelli, nell’imitazione inconscia del modello paterno, tanto amato quanto odiato. Lo sceneggiatore purtroppo non è Arthur Miller ed il dramma non potendo contare sulla potenza dei dialoghi e sulla complessità psicologica dei personaggi, bensì soltanto sulla bravura di un cast d’eccezione, si trasforma in una performance sportiva, ricalcando le orme di Rocky Balboa. I sentimenti si materializzano nei corpi tatuati che si avvinghiano, lottando spasmodicamente e senza esclusione di colpi, nella gabbia di ferro sotto i riflettori dello stadio allestito per la grande gara, ad eliminazione diretta, per la conquista del premio messo in palio per il vincitore. Il dramma umano scade prosaicamente nella spettacolarizzazione dei combattimenti, che si sostituiscono allo scontro delle emotività e dei caratteri contarpposti, e nei commenti insulsi e stereotipati dei cronisti a bordo ring. Suggestivo il sorriso, appena accennato, del vecchio istrione Nolte, per un finale, tuttavia, da dimenticare, scontato e zuccheroso come nella migliore tradizione hollywoodiana, in un film che forse aspirava ad essere un dramma alla Miller ed invece è l'ennesimo prodotto commerciale usa e getta.
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mastic
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martedì 10 novembre 2020
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scontato
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L'ho trovato scontato. un concentrato di luoghi comuni. Lo so, sono una voce fuori dal coro, ma veramente... un filmetto.
Tra l'altro, anche la MMA è poco verosimile agli occhi di un esperto.Perdonate la stroncatura
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filippo.bigliardi@gmail.com
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mercoledì 15 aprile 2020
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ho sofferto con loro
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Visto con colpevole e imperdonabile ritardo, l’ho trovato meraviglioso, dalle parti del capolavoro, inaspettato quanto sorprendente.
Prima di tutto è una storia famigliare di rancori e vecchi addii, dove il destino ha segnato tutti: due figli con opposte scelte di vita, un padre con un passato da alcolizzato che ha marchiato entrambi, e un lutto che pur se in modo diverso accomuna e separa tutti.
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Visto con colpevole e imperdonabile ritardo, l’ho trovato meraviglioso, dalle parti del capolavoro, inaspettato quanto sorprendente.
Prima di tutto è una storia famigliare di rancori e vecchi addii, dove il destino ha segnato tutti: due figli con opposte scelte di vita, un padre con un passato da alcolizzato che ha marchiato entrambi, e un lutto che pur se in modo diverso accomuna e separa tutti.
Lo sport come riscatto, come salvezza o come seconda occasione: ognuno di loro ha la propria storia, e ognuno di loro con le proprie armi farà di tutto per raggiungere la quiete.
La prima parte di film è pacata, fatta di atmosfere urbane, di costruzione dei personaggi: la storia però non è mai lenta e avvinghia col passare dei minuti. I combattimenti finali sono l’inevitabile epilogo, dove la violenza non è fine a se stessa, ma un mezzo per arrivare al proprio destino, in una sorta di riscatto di dolore, lacrime e sangue dove ognuno pagherà i propri debiti.
Toma Hardy, Joel Edgerton e Nick Nolte gareggiano per bravura, senza oscurarsi, con la sensazione finale che la somma dei tre sia ben oltre il valore dei singoli.
Tom Hardy ha una presenza fisica impressionante: già di suo lo è, ma in questo ruolo sembra esprimersi col solo linguaggio del corpo, ti travolge, con una forza inarrestabile.
Sono stato rapito da questa pellicola, mi sono identificato e ho sofferto con loro.
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verbal
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lunedì 30 dicembre 2019
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nick nolte: l'essenza emotiva del film.
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Brendan è un uomo che conduce una vita ordinaria e tranquilla, padre di una bellissima famiglia e professore di fisica al liceo. Ma ad un certo punto si scontra con un' infelice situazione bancaria. Tommy è un ex marines, eroe anche se disertore, evidentemene segnato dalla drammaticità della guerra, che si sente in dovere di aiutare economicamente la madre e il figlio di un suo commilitone deceduto in combattimento. Paddy, padre di Brendan e Tommy e veterano di guerra, la cui vita e quella di chi gli è stato vicino sono state irreversibilmente danneggiate dall'abuso di alcol, sta cercando di redimersi attraverso la chiesa e gli incontri con gli alcolisti anonimi.
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Brendan è un uomo che conduce una vita ordinaria e tranquilla, padre di una bellissima famiglia e professore di fisica al liceo. Ma ad un certo punto si scontra con un' infelice situazione bancaria. Tommy è un ex marines, eroe anche se disertore, evidentemene segnato dalla drammaticità della guerra, che si sente in dovere di aiutare economicamente la madre e il figlio di un suo commilitone deceduto in combattimento. Paddy, padre di Brendan e Tommy e veterano di guerra, la cui vita e quella di chi gli è stato vicino sono state irreversibilmente danneggiate dall'abuso di alcol, sta cercando di redimersi attraverso la chiesa e gli incontri con gli alcolisti anonimi. I personaggi hanno in comune la lotta professionistica: i due fratelli sono ex lottatori e il padre un allenatore vecchio stampo, ma molto capace. Le loro vite torneranno ad incrociarsi sullo sfondo di un torneo di MMA che offre al vincitore un generoso montepremi.
Il regista Gavin O'Connor ci offre la rara possibilità di guardare una storia durissima ed emozionante allo stesso tempo. Joel Edgerton e Tom Hardy si rendono protagonisti di due interpretazioni molto vere , soprattutto il primo che ci regala un maggior numero di sfumature. Ma il punto di forza lo si trova nella recitazione di Nick Nolte, vera motrice emotiva del film. L'attore riesce a farci vedere, anzi toccare con mano, la tenerezza di un uomo anziano che sta disperatamente cercando di rimediare ad una vita tremendamente sbagliata, facendoci (quasi) provare rabbia per il modo in cui viene trattato dai suoi figli. Questo fino al momento in cui non ricade nel vizio e ci mostra una stilla di quello che poteva essere stato nel passato, ma che in realtà sarà sempre, nonostante lo spessore della maschera che cerca di indossare.
L'ultima scena in cui, nel vedere Brandan e Tommy sorreggersi l'un l'altro a fine incontro, si sistema con un movimento distratto la coppola e accenna un sorriso soddisfatto e quasi liberatorio, mette il punto ad una storia densa di emozioni, che ci racconta cosa significa essere "guerrieri" sul ring (poco) e nella vita (molto di più).
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roberto
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sabato 8 giugno 2019
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non lo terrò
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Mi piace conservare le registrazioni dei buoni film, ma questo no. E' proprio la parte di Nick Nolte, che peraltro considero un attore straordinario, l'aspetto del film che "fa acqua" e toglie valore a tutto il resto. Non per la qualità della sua interpretazione, intendiamoci, ma per quello che la sceneggiatura e la regia lo costringono a fare: la credibilità del personaggio dura poco. Un uomo duro, ex lottatore, alcolizzato, assente verso i figli e peggio verso la ex moglie, che diventa molto piagnucoloso e "mammoletta": cioè così tanto diverso dal suo passato, di cui vieni informato nel corso della narrazione, fino a perdere presto la credibilità.
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Mi piace conservare le registrazioni dei buoni film, ma questo no. E' proprio la parte di Nick Nolte, che peraltro considero un attore straordinario, l'aspetto del film che "fa acqua" e toglie valore a tutto il resto. Non per la qualità della sua interpretazione, intendiamoci, ma per quello che la sceneggiatura e la regia lo costringono a fare: la credibilità del personaggio dura poco. Un uomo duro, ex lottatore, alcolizzato, assente verso i figli e peggio verso la ex moglie, che diventa molto piagnucoloso e "mammoletta": cioè così tanto diverso dal suo passato, di cui vieni informato nel corso della narrazione, fino a perdere presto la credibilità. Non mi ha convinto per nulla, anzi mi ha dato addirittura fastidio, troppo caricato, al punto da inficiare l'impeccabilità e la bellezza che riconosco a tutto il film. Trovo che sia una parte di disequilibrio.
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giorgio postiglione giorpost
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giovedì 6 giugno 2019
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muscoli e sudore per una complicata risalita
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Tommy e Brendan Conlon sono fratelli, ma non si parlano da anni; Paddy è il loro padre, veterano di guerra ed ex lottatore, allontanato dai suoi congiunti a causa dei suoi comportamenti molesti dovuti all'alcolismo da cui sta provando a liberarsi. La moglie, scomparsa anni prima per una grave malattia, venne curata ed accudita dal solo Tom, ancora adolescente, motivo che lo spinse ad arruolarsi e a ripudiare anche Brendan, scappato dalla fidanzatina e verso cui nutre un profondo rancore.
A svolgere un ruolo importante è la comune passione dei tre per le Arti Marziali Miste, delle quali Paddy fu maestro: i due fratelli coltelli, per ragioni diametralmente opposte (seppur accomunate da mire economiche) tenteranno di partecipare al torneo MMA di Atlantic City, una prova di livello mondiale che potrebbe metterli inaspettatamente a confronto.
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Tommy e Brendan Conlon sono fratelli, ma non si parlano da anni; Paddy è il loro padre, veterano di guerra ed ex lottatore, allontanato dai suoi congiunti a causa dei suoi comportamenti molesti dovuti all'alcolismo da cui sta provando a liberarsi. La moglie, scomparsa anni prima per una grave malattia, venne curata ed accudita dal solo Tom, ancora adolescente, motivo che lo spinse ad arruolarsi e a ripudiare anche Brendan, scappato dalla fidanzatina e verso cui nutre un profondo rancore.
A svolgere un ruolo importante è la comune passione dei tre per le Arti Marziali Miste, delle quali Paddy fu maestro: i due fratelli coltelli, per ragioni diametralmente opposte (seppur accomunate da mire economiche) tenteranno di partecipare al torneo MMA di Atlantic City, una prova di livello mondiale che potrebbe metterli inaspettatamente a confronto...
Warrior (USA, 2011) è un film sulle dinamiche familiari che si dipanano a seguito di eventi tragici o nei casi di brutalità domestiche; la storia raccontata mette a confronto due personaggi (egualmente protagonisti) che hanno affrontato diversamente un lutto (la madre) e la violenza e l'inadeguatezza di un padre che, tardivamente, prova a rimediare.
Da un lato Brendan -l'ottimo Joel Edgerton- reagisce laureandosi e divenendo professore di fisica, pur costretto a indebitarsi per salvare sua figlia da una morte che il sistema sanitario americano non eviterebbe, rischiando anche il posto di lavoro; dall'altro Tommy -che l'America l'ha servita arruolandosi nei marines- si "costruisce" un futuro da semi bullo tutto muscoli, tatuaggi e adrenalina, scarsa cultura e poca voglia di lavorare, tornato dall' Iraq come disertore e il cognome della madre. Impressionante la prova di Tom Hardy che, per interpretare l'omonimo personaggio, ha dovuto aumentare la sua massa di una dozzina di chili, curvando la testa in giù e rendendo credibile un ritratto di uomo di periferia che considera "fratello" l'amico caduto al fronte, con il quale decide -peraltro- di avere un debito spontaneo, d'onore, nei riguardi della moglie ispanica rimasta vedova.
I difetti nella pellicola ci sono, ma le prove dei tre attori compensano ampiamente alcune scivolate e banalità (l'eroismo e la diserzione di Tom risultano superflui).
Una particolare menzione la riservo a Nick Nolte, che finalmente -negli ultimi anni- sembra divertirsi, scegliendo ruoli a lui più congeniali rispetto al passato, in una parabola che lo accosta a Jeff Bridges, anche per via di una vaga somiglianza, ed anche per Kevin Dunn, straordinario caratterista, sempre perfetto e al posto giusto.
Un'opera in stile Rocky Balboa (inteso come il sesto capitolo), tra telecronache onnipresenti e video amatoriali a farla da padrone; una storia fatta di cadute, con un mezzo estremo per tentare la risalita: combattere.
Voto: 7
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rodolfo
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domenica 7 ottobre 2018
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il film
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Miglior film del genere, al di la dei combattimenti che sono ben realizzati anche la trama e la fotografia sono veramente validi e la fotografia sigilla tutto in un ottima confezione. Ottimo!!!!
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mercoledì 5 settembre 2018
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indimenticabile!
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Uno dei film più belli che abbia mai visto. Senza fronzoli, dettagli inutili...Solo emozioni vere, forti tra due fratelli e un padre interpretati divinamente. Consigliatissimo!
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dandy
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martedì 6 marzo 2018
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prendi a pugni la vita...
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Il regista affronta un genere che non è certo nuovo,guardando sia a "Rocky" che al più recente "The wrestler",da cui riprenfde il parallelo tra la gloria sul ring e lo squallore dei drammi nella vita quotidiana.Se il tutto è già stato proposto e riproposto,è comunque innegabilmente emozionante:le scene dei combattimenti sono ottime,ci si emoziona per Brendan e ci si esalta per Tommy.Merito della recitazione di Edgerton e Hardy,ma anche i duetti con Nolte sono notevoli.Il match finale ha forse qualche cedimento sentimentalista,ma fa parte del gioco.Regia solida e lunghezza scorrevole.Un film che pur non essendo perfetto sa entusiasmare.
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39loko
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venerdì 15 dicembre 2017
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capolavoro, emozioni fortissime
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Ottimo, coniugati eccellentemente la profondità della vita e la toccante dinamica della lotta in senso lato, film stupendo! Consiglio fortemente
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