La pelle che abito

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Un film di Pedro Almodóvar. Con Antonio Banderas, Elena Anaya, Marisa Paredes, Jan Cornet, Roberto Álamo.
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Titolo originale La piel que habito. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 120 min. - Spagna 2011. - Warner Bros Italia uscita venerdì 23 settembre 2011. - VM 14 - MYMONETRO La pelle che abito * * * - - valutazione media: 3,12 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
alessandra hendrix domenica 25 settembre 2011
un film audace e sorprendente Valutazione 4 stelle su cinque
61%
No
39%

Inquietante,conturbante e sconcertante al tempo stesso, "La pelle che abito" si rivela un cocktail di depravazione e genialità incisivo e ben fatto,che sciocca e sorprende tra follia e perversione. Ottima la performarce di Banderas, che dopo "Atame", si ritrova ancora una volta in preda ad un autentico delirio di potere e alla pazzia più totale e incontrollata. Rapimenti,tradimenti,stupri,tragici incidenti,suicidi,inaspettati cambiamenti di sesso,amori morbosi,follia,omicidi e bugie: sembra non mancare proprio nulla alla pellicola di Almodòvar, che pur affrontando così tanti temi non ne fa una cozzaglia noiosa e pacchiana ma un puzzle ben costruito dove ogni tassello contribuisce all'armonia di un film ardito ed elegante. [+]

[+] occhio allo spoiler! (di riccardo76)
[+] quando qualcuno ti brucia un film interessante... (di mcflay)
[+] almodovar rinnovato ma sempre geniale (di pino f)
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never_fear sabato 24 settembre 2011
almodòvar cambia solo pelle Valutazione 4 stelle su cinque
70%
No
30%

Almodòvar non disconferma affatto il suo stile. La Piel que habito rappresenta un ben riuscito cambiamento di "genere" ma i temi sono rigidamente mantenuti: la trasformazione, l'amore in ogni sua forma, la maternità deviata e distruttiva; la tenacia dei protagonisti incarcerati in ruoli che sanno incarnare-vestire alla perfezione. Anche questa volta è più di un film, è un omaggio al cinema. Come James Steward trasforma Kim Novak in Vertigo, Robert(Banderas) plasma la sua creatura con amorevole perversione e la osserva attraverso gli stessi schermi di The Truman show (Peter Weir). Schermi che diventano un veicolo di seduzione. Vera (Elena Anaya), armata dello sguardo, ricorda la Jeanne Moreau vendicatrice de La mariée était en noir (Truffaut). [+]

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blackredblues sabato 10 marzo 2012
fece una palla di pelle di pollo... Valutazione 2 stelle su cinque
71%
No
29%

Almodovar non è tra i miei registi del cuore, questo va detto. Al di là dei contenuti che veicola tramite i suoi film, non amo la sua composizione dell'immagine, non amo le sue inquadrature che trovo datate e da telefilm . Non amo le musiche che commentano le sue immagini. Premesso ciò sono stato incuriosito nel vedere il film in questione da un commento di una mia collega che mi disse una cosa tipo: "E' il film più perverso che abbia visto fin ora!" A parte il fatto che un asserto simile dice molte di più cose su chi l'ha proferito rispetto all'oggetto del commento, ho deciso di "toccare con occhio".
La storia è quella di un abuso (o tentato abuso) della figlia di un noto chirurgo plastico che già di suo pare essere affetta da gravi problemi psichici. [+]

[+] almodòvar ad uso della plebe? (di bronteion)
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viola96 sabato 24 settembre 2011
quanto è divo almodòvar a cambiar pelle. Valutazione 4 stelle su cinque
56%
No
44%


Sia maledetta la critica mondiale,troppo attaccata al passato di un autore per apprezzare anche la sua modernità.Come successo a Woody Allen,massacrato pesantemente per il discreto "Incontrerai l'uomo dei sogni",così succede al grande Almodòvar.Dopo il sottovalutatissimo "Gli abbracci spezzati",che difendemmo in pochissimi,Pedro sforna questo "La pelle che abito",interessante melodramma a tinte thriller,che cerca di riscrivere esattamente la forma del cinema del suo autore.Presentato in concorso a Cannes,"La pelle che abito" non è il miglior film del presente del pluripremiato regista spagnolo,ma è probabilmente quello che delinea il suo massimo tocco auto-referenziale. [+]

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linus2k venerdì 27 gennaio 2012
...quel capolavoro non raggiunto... Valutazione 4 stelle su cinque
74%
No
26%

Un noir grottesco che rivive del mito mai tramontato di Frankestein. Ecco cos'è "La piel que habito", ultimo film di Pedro Almodovar. Storia di una vendetta, di un chirurgo folle che punisce colui che, stuprando sua figlia, ne ha causato la follia ed il suicidio... e si vendica trasformandolo in donna... ma non tutto va come aveva calcolato.

La storia si muove su diversi piani temporali e cambi repentini di diversi punti di vista. Tutto si muove con precisione in un meccanismo perfetto dal punto di vista narrativo e recitativo.

Una splendida Elena Ananya cattura ed affascina, Antonio Banderas stupisce in una tesa e misuratissima interpretazione del chirurgo. [+]

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graziellamazzoni lunedì 10 ottobre 2011
la poetica di almodovar Valutazione 4 stelle su cinque
65%
No
35%

Il primo spettacolo è finito. Il film di Pedro Almodòvar, proiettato in una piccola sala, attrae meno di quello di Salemme (nella sala grande). Incrocio sulle scale un uomo sulla sessantina, capelli bianchi e occhialini di metallo, che mi guarda dicendo: "scuote". E’ cosi. Il film di Almodòvar "La pelle che abito" è un film che scuote. Perché la trama non è lineare, lontana dai classici criteri spazio-temporali, scorre intensamente tra il grottesco e il drammatico, in un susseguirsi di scene di ambiguità e di angoscia. Antonio Banderas recita con una maschera fissa, un automa, lui stesso già clone di un altro, la parte di uno chirurgo che dopo aver perso la moglie, rimasta carbonizzata in un incidente, s’impegna a costruire una pelle in laboratorio più resistente di quella umana. [+]

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never_fear sabato 24 settembre 2011
almodòvar cambia solo pelle Valutazione 4 stelle su cinque
58%
No
42%

Almodòvar non disconferma affatto il suo stile. La Piel que habito rappresenta un ben riuscito cambiamento di "genere" ma i temi sono rigidamente mantenuti: la trasformazione, l'amore in ogni sua forma, la maternità deviata e distruttiva; la tenacia dei protagonisti incarcerati in ruoli che sanno incarnare-vestire alla perfezione.
Anche questa volta è più di un film, è un omaggio al cinema. Come James Steward trasforma Kim Novak in Vertigo, Robert (Banderas) plasma la sua creatura con amorevole perversione e la osserva attraverso gli stessi schermi di The Truman show (Peter Weir). Schermi che diventano un veicolo di seduzione. [+]

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andyzerosettesette domenica 2 ottobre 2011
dilemmi bioetici per un almodovar "freddo" Valutazione 4 stelle su cinque
63%
No
38%

L'ossessione contemporanea per la perfezione estetica, il superamento del confine "sacro" fra naturale e artificiale, il rapporto controverso con un corpo che non si accetta ma in cui si è imprigionati, la difficoltà di affrontare un lutto, la malattia mentale, la vendetta: questi alcuni dei temi, impagnativi, che Almodovar combina in modo originale in un melodramma dall'intreccio ben dipanato, dai toni e dall'atmosfera volutamente "fredda" (e dunque poco "almodovariana"), e dal genere più noir che tendente all'horror (come invece è stato singolarmente etichettato La pelle che abito da molti mass media italiani). In estrema sintesi, senza rivelare nulla di specifico perchè i numerosi colpi di scena possono rendere poco piacevole conoscere prima della visione i particolari della trama, e perchè già hanno rivelato tutto i critici di professione, è la storia di un chirurgo estetico di successo (un Antonio Banderas molto bravo anche in un ruolo "algido") che, distrutto da drammi che hanno colpito le persone a lui più care, sublima il dolore trasformandolo in energia creativa al servizio della scienza, e si dedica in segreto a un suo progetto personale che mescola vendetta e delirio di onnipotenza, non sempre riuscendo a controllarne gli esiti pericolosi. [+]

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annamaria vergara mercoledì 5 ottobre 2011
grottesco sì, ma eccellente Valutazione 4 stelle su cinque
57%
No
43%

L'esteriorità è solamente un abito. Spesso si sceglie un bell'abito per sopperire ad una mancanza interiore, ma non è il caso trattato in questa stupefacente pellicola di Almodovar. Il ragazzo è stato - contro sua volontà, sottoposto ad un cambiamento radicale della sua esteriorità che col passare degli anni lo ha portato ad accettarla, a conviverci, ma solo esteriormente e questo è palesemente dimostrato dal fatto che continuasse a disegnare sul muro il corpo di una donna la cui testa era stata imprigionata in una casa; una metafora, questa, che lascia spazio a diverse interpretazioni, e che a mio avviso si potrebbe tradurre in: un cervello e un'anima di uomo costretti in un corpo di una donna, e per quanto quel corpo perfetto abbia represso la mascolinità del protagonista, non è certamente stato lo stesso per ciò che davvero Vicente era: nient'altro che un uomo che ha affondato le radici nel suo essere per sopravvivere in un contesto (interiore ed esteriore) che non gli apparteneva e il finale è stato magistrale, per quanto un pizzico scontato, ma complicare ulteriormente l'intreccio della trama avrebbe - secondo me, reso il film eccessivo sotto ogni aspetto. [+]

[+] ottima lettura, ma contiene spoiler (di riccardo76)
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riccardo76 lunedì 10 ottobre 2011
una storia classica dal sapore vagamente horror Valutazione 4 stelle su cinque
57%
No
43%

Attraverso rimandi al gotico classico, con il mito del mad doctor e della sua creatura (Frankenstein), e al recente torture porn, accennato nelle immagini della cattura e della prigionia della vittima, Almodovar costruisce una cornice dal sapore vagamente horror e thriller per raccontare una sua storia classica. In definitiva una nuova veste, o, in questo caso, è più appropriato parlare di “una nuova pelle”, per un’altra delle sue grandi storie.
La pelle diventa sinonimo di prigione ed emblema di una non accettazione del proprio corpo e della propria sessualità, tematica assai cara al grande regista, che sviluppa in questo film con risvolti sorprendenti. [+]

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