ultimoboyscout
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lunedì 27 febbraio 2012
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povero peppino...
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Opera prima dello sceneggiatore Ivan Cotroneo, che adatta per il grande schermo un suo romanzo omonimo. E' una commedia ambientata a Napoli negli anni '70 e vede il piccolo Peppino alle prese con la madre depressa e il padre fedifrago. Sarà salvato dalla nonna, dai due assurdi ma vitalissimi zii e da uno strano personaggio con l'ossessione per la kryptonite. Lo si può definire come la storia di un'educazione sentimentale, tenera e al tempo stesso crudele, su uno sfondo di realismo evitando accuratamente gli stereotipi del luogo e quelli tipici dell'epoca, perchè non si tratta di un'operazione nostalgia. E' un'opera fortemente autobiografica (basti pensare che il bel bimbetto sulla copertina del libro è proprio Cotroneo), un viaggio alla scoperta della felicità e della libertà, una commedia umana di cui Peppino ne è il testimone più acerbo e ingenuo e sul quale aleggia lo spirito folle e allegro di Gennaro, il superman dei vicoli.
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Opera prima dello sceneggiatore Ivan Cotroneo, che adatta per il grande schermo un suo romanzo omonimo. E' una commedia ambientata a Napoli negli anni '70 e vede il piccolo Peppino alle prese con la madre depressa e il padre fedifrago. Sarà salvato dalla nonna, dai due assurdi ma vitalissimi zii e da uno strano personaggio con l'ossessione per la kryptonite. Lo si può definire come la storia di un'educazione sentimentale, tenera e al tempo stesso crudele, su uno sfondo di realismo evitando accuratamente gli stereotipi del luogo e quelli tipici dell'epoca, perchè non si tratta di un'operazione nostalgia. E' un'opera fortemente autobiografica (basti pensare che il bel bimbetto sulla copertina del libro è proprio Cotroneo), un viaggio alla scoperta della felicità e della libertà, una commedia umana di cui Peppino ne è il testimone più acerbo e ingenuo e sul quale aleggia lo spirito folle e allegro di Gennaro, il superman dei vicoli. La cosa meglio riuscita del film è aver ricreato la verità dei tempi grazie a macchine, abiti e immagini in bianco e nero appese ai muri, tutto recuperato e nulla rifatto. Un piccolo sogno di una Napoli diversa da quella attuale, meno caotica, meno sporca, meno violenta ma pur sempre viva, animata da personaggi da favola tragicomica, uno scorcio di Sud sui generis, colorato, ultrafemminista e rivoluzionario visto con gli occhi puri e innocenti di un bimbo di 7 anni. L'esordio alla regia di Cotroneo non va bocciato ma rivisto, il film sulla distanza cala fino ad annoiare, manca il cambio di passo nei momentio decisivi e qualche scelta ragistica va migliorata, visto che gioca troppo sulla (riuscita) visionarietà.
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giambattista
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martedì 17 luglio 2012
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un film dovrebbe dare emozioni.
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Il film non coinvolge. Appare freddissimo. Zingaretti è un padre ridicolo con la storia dei 3 pulcini. Diventa di una crudeltà estrema, un vero torturatore, quando lascia il figlio sulla giostra. La Golino è sprecata. Riceve la lettera e si affloscia. La credibilità della storia e dei personaggi appare molto modesta.
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