kasinakd
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lunedì 14 novembre 2011
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tarsem singh firma un altro capolavoro visivo
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Un film che riprende un episodio della mitologia greca, l'eterna lotta fra bene e male.. già visto? Certo.. la trama è moderatamente avvincente, deboluccia e con qualche incongruenza.. ma non si va a vedere Immortals 3D per questo motivo.. si va a vederlo perchè è un film unico nel suo genere, nessun regista ha mai usato i colori, la prospettiva, la luce come fa Singh in questa bellissima pellicola.. sulla sua tavolozza di pittore, mischia con magnificenza creatività ed effetti speciali (ralenty, 3D). Il risultato è un film estetico, una pura ed incantevole gioia per gli occhi, che accenderà la vostra fantasia, trasportandovi nel mondo colorato ed immaginifico che solo da bambini abbiamo.
Il regista ha rischiato molto.
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Un film che riprende un episodio della mitologia greca, l'eterna lotta fra bene e male.. già visto? Certo.. la trama è moderatamente avvincente, deboluccia e con qualche incongruenza.. ma non si va a vedere Immortals 3D per questo motivo.. si va a vederlo perchè è un film unico nel suo genere, nessun regista ha mai usato i colori, la prospettiva, la luce come fa Singh in questa bellissima pellicola.. sulla sua tavolozza di pittore, mischia con magnificenza creatività ed effetti speciali (ralenty, 3D). Il risultato è un film estetico, una pura ed incantevole gioia per gli occhi, che accenderà la vostra fantasia, trasportandovi nel mondo colorato ed immaginifico che solo da bambini abbiamo.
Il regista ha rischiato molto. Con le maschere, i simbolismi ed i costumi originali usati, poteva diventare un film ridicolo, ma non è 300, fortunatamente.
Anche gli effetti grafici sono diversi (guardare per credere il film precedente di Singh, THE FALL, uscito l'anno prima di 300) dove lui già utilizzava queste tecniche per raccontare una fiaba dolcissima e coloratissima ad una bimba che si annoiava. Strepitoso.
Dategli una chance, vi stupirà.
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(di eddyr3v)
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riccardo76
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domenica 27 novembre 2011
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fotografia degna di un quadro rinascimentale
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Sulla scia del revival del genere peplum, Tarsem Singh confeziona un film che si distingue per due aspetti: l’interpretazione di Mickey Rourke, che ci regala uno dei migliori cattivi della storia del cinema, e l’aspetto visivo della pellicola.
Lo stesso regista ha affermato di essersi ispirato per la fotografia del suo Immortals 3D ai quadri rinascimentali, in particolare a quelli del Caravaggio. In effetti, tutta la fotografia è incentrata sul gioco di luce ed ombra tipico del grande pittore, qui sfruttato soprattutto per esaltare la muscolatura dei guerrieri e, quindi, la loro forza. Spesso, inoltre, si ha l’impressione di assistere alla visione di una grande tela, dove non basta un unico sguardo per carpire ogni dettaglio del paesaggio, così l’occhio è costretto a spaziare da un lato all’altro dello schermo, contemplando ogni particolare, reso estremamente realistico da un buon uso della stereoscopia.
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Sulla scia del revival del genere peplum, Tarsem Singh confeziona un film che si distingue per due aspetti: l’interpretazione di Mickey Rourke, che ci regala uno dei migliori cattivi della storia del cinema, e l’aspetto visivo della pellicola.
Lo stesso regista ha affermato di essersi ispirato per la fotografia del suo Immortals 3D ai quadri rinascimentali, in particolare a quelli del Caravaggio. In effetti, tutta la fotografia è incentrata sul gioco di luce ed ombra tipico del grande pittore, qui sfruttato soprattutto per esaltare la muscolatura dei guerrieri e, quindi, la loro forza. Spesso, inoltre, si ha l’impressione di assistere alla visione di una grande tela, dove non basta un unico sguardo per carpire ogni dettaglio del paesaggio, così l’occhio è costretto a spaziare da un lato all’altro dello schermo, contemplando ogni particolare, reso estremamente realistico da un buon uso della stereoscopia. Nonostante la pellicola sia stata convertita in seguito in 3D, essa è infatti in grado di offrire scenari mozzafiato, dove l’illusione della profondità dello spazio regna sovrana.
Anche i costumi contribuiscono alla costruzione degli ottimi scenari, soprattutto quelli delle divinità, che ricordano vagamente quelli del marveliano Thor.
Per ciò che concerne la trama invece, il film non brilla di particolare originalità, finendo per passare in secondo piano, divenendo così, elemento prettamente in funzione dell’aspetto estetico.
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priscilla piazza
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giovedì 1 dicembre 2011
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"questo è neofigurativismo".
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Terza opera per il regista Tarsem Singh, il quale ha alle spalle due pellicole quali "The Cell" e "The Fall" e che ci presenta questo suo ultimo lavoro come disponibile anche in 3D. La storia è una rivisitazione della mitologica figura di Teseo, l'eroe reso celebre dall' aver sconfitto il Minotauro. Qui, Teseo (Henry Cavill) si trova a dover fronteggiare l'esercito di Iperione (Mickey Rourke) per difendere il popolo ellenico e il leggendario "arco di Epiro" e impedire al re invasore di liberare i Titani. Sicuramente il film perde dal punto di vista del contenuto a favore dell'esaltazione pura della forma, in perfetta linea neofigurativa, pertanto risulta un pò "forzata" la storia d'amore tra Teseo e l'oracolo sibillino, Fedra (Freida Pinto), la quale sembra voglia essere la trasposizione dell'Arianna mitologica in chiave rivisitata.
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Terza opera per il regista Tarsem Singh, il quale ha alle spalle due pellicole quali "The Cell" e "The Fall" e che ci presenta questo suo ultimo lavoro come disponibile anche in 3D. La storia è una rivisitazione della mitologica figura di Teseo, l'eroe reso celebre dall' aver sconfitto il Minotauro. Qui, Teseo (Henry Cavill) si trova a dover fronteggiare l'esercito di Iperione (Mickey Rourke) per difendere il popolo ellenico e il leggendario "arco di Epiro" e impedire al re invasore di liberare i Titani. Sicuramente il film perde dal punto di vista del contenuto a favore dell'esaltazione pura della forma, in perfetta linea neofigurativa, pertanto risulta un pò "forzata" la storia d'amore tra Teseo e l'oracolo sibillino, Fedra (Freida Pinto), la quale sembra voglia essere la trasposizione dell'Arianna mitologica in chiave rivisitata. A mio avviso il film perde molto dal punto di vista dei dialoghi che appiattiscono i personaggi, i quali non compiono alcun processo di maturazione psicologica durante i 110 min. e si presentano come clichè del loro ruolo nella storia, effondendo ideali universali come l'onore per la patria o la gloria di morire combattendo - concetti che si evincono, ad esempio, dal discorso che Teseo espone ai soldati prima della battaglia finale - e risultando, spesso, sin troppo banali. Anche l'elemento dell'oggetto magico, l'arco di Epiro, pare essere quasi una presenza ingiustificata in quanto "partecipa" poco della battaglia, nonostante sia rappresentato molto bene grazie anche all'effetto in digitale. Se da un punto di vista narrativo il film lascia alquanto a desiderare, visivamente è da apprezzare. Evidente la lezione di 300, sebbene Singh sia ben lungi da Snyder, sia nelle scene dei combattimenti - come la carrellata orizzontale a seguire nella scena in cui Teseo uccide uno dopo l'altro i soldati avversari che stanno assalendo la madre - sia nella resa dei colori e dei chiaroscuri per cui è notevole, tra l'altro, l'esposizione fotografica che avvicina il fim a un dipinto rinascimentale. Apprezzabili molti espedienti stilistici circa la regia in alcune inquadrature, sicuramente una regia dinamica e assolutamente non statica, fantasiosa. L'elemento più spettacolare del fim, tuttavia, sembra essere la scenografia davvero suggestiva - ad eccezione di qualche pecca "anacronistica" - che "avvolge" lo spettatore, così come è stato reso particolare il "labirinto" in cui avviene lo scontro con il Minotauro. L'impronta neofigurativa è presente per quasi tutto il film, accentuandosi maggiormente nella rappresentazione degli dei olimpici, vestiti interamente con un color oro brillante che esalta la loro condizione sovraumana conferendogli un'aura visivamente divina e nella raffigurazione alquanto "splatter" e copiosa del sangue presente nelle scene del combattimento tra gli dei e i Titani, un sangue che grazie all'uso del rallenty si offre nella sua densità tanto da renderlo simile a vernice sospesa nell'aria, un sangue dal colore rosso fragola ad esaltarne la rappresentazione formale e visiva quasi a voler dire "questo è neofigurativismo".Da non sottovalutare è l'onirica scena finale "ad affresco" che davvero rende Immortals un film che vale la pena di essere visto. Complessivamente, per gli amanti dello stile che vogliono vedere del colore e delle forme puri, il film risulta apprezzabile e gradevole e pur mantendendo dei limiti circa la parte testuale e contenutistica, "si fa vedere".
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nfl 26
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sabato 18 febbraio 2012
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immortali in un film non immortale!
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Tutte le anime degli uomini sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine. Così apre Immortals pellicola di grande intrattenimento diretta da Tarsem Singh. La mitologia greca trova, in questa pellicola, tutti i suoi più grandi protagonisti: divinità, semidei, titani, re senza scrupoli, armi magiche e greci! Gli dei proteggono la Grecia e i suoi cittadini; essi, tuttavia, non possono convivere con il mondo degli umani ed a causa di ciò agli occhi di molti mortali, gli immortali non sono mai esistiti. Un re crudele e senza pietà vuole mettere fine al mondo ellenico e per farlo è alla ricerca dell'arco di Epiro, un'arma magica forgiata da Ares in persona.
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Tutte le anime degli uomini sono immortali. Ma le anime dei giusti sono immortali e divine. Così apre Immortals pellicola di grande intrattenimento diretta da Tarsem Singh. La mitologia greca trova, in questa pellicola, tutti i suoi più grandi protagonisti: divinità, semidei, titani, re senza scrupoli, armi magiche e greci! Gli dei proteggono la Grecia e i suoi cittadini; essi, tuttavia, non possono convivere con il mondo degli umani ed a causa di ciò agli occhi di molti mortali, gli immortali non sono mai esistiti. Un re crudele e senza pietà vuole mettere fine al mondo ellenico e per farlo è alla ricerca dell'arco di Epiro, un'arma magica forgiata da Ares in persona. Le uniche speranze di salvezza sono rappresentate da un giovane in cerca di vendetta ed inconsapevolmente molto vicino al mondo degli dei e dagli dei stessi, i quali dovranno decidere se mostrarsi al cospetto dell'uomo e fermare il massacro causato dalle truppe di Iperione. Il film si presenta prima di tutto come avversario principale della pellicola "300". Entrambe le pellicole sono caratterizzate da un alto tasso di effetti speciali ed una particolarissima e sempre molto apprezzata fotografia. Tutto ciò però ad Immortals non basta per superare "300". I più grandi difetti del film sono la recitazione: al suo primo ruola da protagonista Henry Cavill (futuro Superman nella pellicola "Man Of Steel" diretta da Zack Snyder e prodotta da Christopher Nolan) non convince. Il film affonda ancora di più con la totale mancanza di talento da parte di Freida Pinto. Ciò che caratterizza, in positivo, la pellicola è la colonna sonora di Trevor Morris, meno rock rispetto alla soundtrack di "300" ma comunque molto epica! Altro punto a favore del film sono i combattimenti sempre molto spettacolari; il sangue e la violenza gratuita sono presenti in maniera copiosa rispetto a "300", senza comunque dare troppo fastidio alla spettatore.
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ultimoboyscout
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lunedì 28 gennaio 2013
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non chiamatelo singh.
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Dopo gli echi dei vari scontri contro i Titani, ecco che fa capolino un altro bel pasticciaccio. Iperione ha messo insieme un esercito spaventoso per liberare i Titani e impossessarsi di un micidiale arco. Zeus, che non può intervenire in prima persona, si affida a Teseo per contrastare il piano del malvagio Iperione. Il regista Tarsem (Singh) viene dai videoclip e dall pubblicità ed è in assoluto uno dei più acclamati per la sua straordinaria visionarietà. Con lui il fantasy sposa l'estetica, il design e la modernità e non a caso ha già diretto film visivamente sontuosi. I produttori di "300" Nunnari e Canton si sono affidati proprio a lui per rinverdire i fasti dei miti greci adattandoli ai gusti delle nuove generazioni, rendendoli decisamente più masticabili.
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Dopo gli echi dei vari scontri contro i Titani, ecco che fa capolino un altro bel pasticciaccio. Iperione ha messo insieme un esercito spaventoso per liberare i Titani e impossessarsi di un micidiale arco. Zeus, che non può intervenire in prima persona, si affida a Teseo per contrastare il piano del malvagio Iperione. Il regista Tarsem (Singh) viene dai videoclip e dall pubblicità ed è in assoluto uno dei più acclamati per la sua straordinaria visionarietà. Con lui il fantasy sposa l'estetica, il design e la modernità e non a caso ha già diretto film visivamente sontuosi. I produttori di "300" Nunnari e Canton si sono affidati proprio a lui per rinverdire i fasti dei miti greci adattandoli ai gusti delle nuove generazioni, rendendoli decisamente più masticabili. Ma non si tratta di un fumetto pop, la pellicola non ricorda "300", anzi non gli somiglia neanche un pò, semmai le immagini rimandano a dei tableaux vivants o a dei quadri in pittura. Lo stile del regista è quello che esalta un'elaborata meraviglia ma funziona solo a tratti ed è davvero troppo poco, "Immortals" ha il merito di rielaborare, reinventandoli, i dettagli della mitologia e tante convenzioni assodate, immergendosi in una notte che sembra eterna, innaffiata di sangue rossissimo che scorre e schizza copioso. Tarsem spiazza tutti col suo scarso interesse per la narrativa lineare preferendo perdersi nei particolari di un'inquadratura o di una macchia di colore, per apprezzare appieno il film occorre dimenticare le nozioni di mitologia e la logica scorrevole ma banale e cercare di perdersi nell'evidente artificioso che rende ancora più affascinante l'aspetto pittorico. Una versione rock della mitologia ellenica, molto personale e originale ma non proprio riuscita in cui probabilmente il regista ha voluto strafare, mettendo fin troppa carne sul fuoco, fondendo miti, scontri e titanomachia. Belli i chiaroscuri e i rallenty di grande effetto ma a conti fatti sembra che la confezione valga molto più dei contenuti. Bastasse riempirsi gli occhi di violenza stilizzata o panorami mozzafiato sarebbe un capolavoro, purtroppo è una mezza tamarrata diretta da uno bravo che si compiace fin troppo e lascia in bocca il gusto amarissimo dell'occasione sprecata.
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no_data
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martedì 16 luglio 2013
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non riesco proprio a capire
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Prima di registrare il film su Sky, sono ventuo qua su Mymoviescosì per controllare cosa che si diceva di questo film, decisione: deve essere veramente bello! Ma poi ecco che me lo guardo... Ma comnciamo dalle note positive: la fotografia: con i suoi colori e i paesaggi mozzafiato è vermente bellissima. Può bastare? Beh direi di no dato che anche il desktop del mio computer è molto colorato ma non per questo merita chissà quale riconoscimento. Le scene di azione: queste veramente belle, grazie ad un magistrale uso del rallenty e coreografie studaite perfettamente come insegna la migliore scuola americana. e poi cosa troviamo? Innanzitutto c'è la rivistiazione del mito.
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Prima di registrare il film su Sky, sono ventuo qua su Mymoviescosì per controllare cosa che si diceva di questo film, decisione: deve essere veramente bello! Ma poi ecco che me lo guardo... Ma comnciamo dalle note positive: la fotografia: con i suoi colori e i paesaggi mozzafiato è vermente bellissima. Può bastare? Beh direi di no dato che anche il desktop del mio computer è molto colorato ma non per questo merita chissà quale riconoscimento. Le scene di azione: queste veramente belle, grazie ad un magistrale uso del rallenty e coreografie studaite perfettamente come insegna la migliore scuola americana. e poi cosa troviamo? Innanzitutto c'è la rivistiazione del mito. Ok, non c'è niente di male nei cambiamenti, nel prendere alcuni personaggi e aggiungerci qualcosa, magari modificare un pò la loro storia e così via. Qui però si esagera: passi che Teseo che da re figlio di Poseidone diventi contadino allevato da Zeus; ma il resto sono dei nomi mitologici messi a casaccio: Iperione si trasforma in un ex contadino divenuto re di non si capisce quale regno, Fedra di figlia di principessa figlia di Minosse è diventata oracolo, i titani poi... beh qui è geniale: a parte che non si capisce mai quanti essi siano dato che in alcune scene sembrano 6 poi diventano12 poi ancora 1000, non si capisce neanche cosa effettivamente siano, stando al film comunque sono dei samurai allevati in Congo. e per finire gli dei che hanno costumi da viados al carnevale di Viereggio potranno mai avere un qualcosa di epico? Poi ci sono i dialoghi: il discorso d'incoraggiamente di Teseo su tutti è di una banalità che va oltre ogni limite consentito, e tra tutti è il migliore... vi lascio immagginare il resto del film che perle di saggezza che sparano i geniacci. Francamente di motivi validi per vedere questo film non ne trovo. Effetti speciali e panorami non trasformano un brutto film in un capolavoro. Qui il limite di americanata consentito è stato superato ampiamente.
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buluspi
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giovedì 17 novembre 2011
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una pellicola che non guadagna l' immortalità
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L' immortalità non è cosa facile da ottenere e questo film non riesce nell' intento. Il legame visivo tra Immortals e 300 è di palmare evidenza, non altrettanto può dirsi per il ritmo, i dialoghi (o meglio i monologhi) e l' adrenalina. Il 3D rende il quadro molto meno luminoso e a volte addirittura torbido. Inoltre la nuova tecnologia non da quella profondità e quegli effetti "fuori schermo" sempre meno agognati dal pubblico. Non mancano nel film scene a dir poco epiche che, possiamo dire, aspirerebbero a buona ragione all' immortalità se non fosse per una trama a dir il vero poco appassionante e molto prevedibile. Nonostante ciò la mitologia (assolutamente reinventata con creatività Hollywoodiana) finisce sempre per piacere ed intrigare.
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L' immortalità non è cosa facile da ottenere e questo film non riesce nell' intento. Il legame visivo tra Immortals e 300 è di palmare evidenza, non altrettanto può dirsi per il ritmo, i dialoghi (o meglio i monologhi) e l' adrenalina. Il 3D rende il quadro molto meno luminoso e a volte addirittura torbido. Inoltre la nuova tecnologia non da quella profondità e quegli effetti "fuori schermo" sempre meno agognati dal pubblico. Non mancano nel film scene a dir poco epiche che, possiamo dire, aspirerebbero a buona ragione all' immortalità se non fosse per una trama a dir il vero poco appassionante e molto prevedibile. Nonostante ciò la mitologia (assolutamente reinventata con creatività Hollywoodiana) finisce sempre per piacere ed intrigare. A dir poco entusiasmante risulta entrare nel mondo degli Dei greci, ascoltare i loro litigi, studiare le loro passioni, ammirare la loro somiglianza (non solo fisica) agli esseri umani. Ritrovarsi a guardare poi gli stessi Dei, con Zeus a capo, scendere sulla Terra a combattere i titani (per la verità molto poco "titanici") è entusiasmante. Peccato quindi per una storia migliorabile, un ritmo sottotono ed i monologhi sentiti e risentiti (il genere di questi è lo stesso del Signore degli anelli, Troy, Le crociate, 300, Braveheart, L' ultimo samurai ecc. ecc. ecc.)... ma "che goduria" gli effetti visivi, la mitologia, le ambientazioni e le riprese epiche mozzafiato.
Insomma, il film in se è veramente lodevole ma avrebbe potuto veramente essere IMMORTAL!!!
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cenox
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domenica 20 maggio 2012
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epica storia di teseo senza essere fedele al mito
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Immortals è un film caratterizzato da una notevole computer grafica che riesce a rendere l'epicità delle scene che racconta. A metà tra 300 e scontro tra titani (anche se inferiore...soprattutto se confrontato col primo!) il regista riesce a descrivere le gesta di Teseo, l'eroe protetto da Zeus, tralasciando la fedeltà al mito vero e proprio. Questo poteva essere un vantaggio per la libertà della sceneggiatura e la stessa imprevedibilità, invece si trasforma nel suo limite, in quanto il mito è di gran lunga superiore. Un film che che si fa disprezzare affatto comunque, con un alto dosaggio di scene violente e un po' splatter.
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Immortals è un film caratterizzato da una notevole computer grafica che riesce a rendere l'epicità delle scene che racconta. A metà tra 300 e scontro tra titani (anche se inferiore...soprattutto se confrontato col primo!) il regista riesce a descrivere le gesta di Teseo, l'eroe protetto da Zeus, tralasciando la fedeltà al mito vero e proprio. Questo poteva essere un vantaggio per la libertà della sceneggiatura e la stessa imprevedibilità, invece si trasforma nel suo limite, in quanto il mito è di gran lunga superiore. Un film che che si fa disprezzare affatto comunque, con un alto dosaggio di scene violente e un po' splatter.
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khaleb83
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giovedì 26 settembre 2013
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un ingiustificabile pasticcio
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Il film ha un pregio: visivamente, è impeccabile. E' un affresco in costante movimento, pura gioia per gli occhi.
Se stessimo parlando di un videoclip, o di un'installazione, probabilmente il voto schizzerebbe al massimo. Purtroppo è di un film che stiamo parlando, e di un film realizzato male praticamente sotto ogni punto di vista.
I miti classici meriterebbero rispetto: certo, nessuno si vuole schierare contro una rivisitazione, purché questa abbia senso. Qui il mito è una banale scusa per prendere nomi "già sentiti" in un contesto da poema epico.
La sceneggiatura ha buchi enormi, portata avanti in maniera assolutamente passiva. Schierarsi contro il deus ex machina nella trama e poi adottarlo costantemente a livello di sceneggiatura è peraltro anche abbastanza di dubbio gusto.
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Il film ha un pregio: visivamente, è impeccabile. E' un affresco in costante movimento, pura gioia per gli occhi.
Se stessimo parlando di un videoclip, o di un'installazione, probabilmente il voto schizzerebbe al massimo. Purtroppo è di un film che stiamo parlando, e di un film realizzato male praticamente sotto ogni punto di vista.
I miti classici meriterebbero rispetto: certo, nessuno si vuole schierare contro una rivisitazione, purché questa abbia senso. Qui il mito è una banale scusa per prendere nomi "già sentiti" in un contesto da poema epico.
La sceneggiatura ha buchi enormi, portata avanti in maniera assolutamente passiva. Schierarsi contro il deus ex machina nella trama e poi adottarlo costantemente a livello di sceneggiatura è peraltro anche abbastanza di dubbio gusto. Personaggi assolutamente piatti e prevedibili, quanto le loro azioni. I tentativi di dare spessore con motivazioni profondamente umane falliscono in pieno con i personaggi principali, diventando grottescamente ridicoli con le divinità. La trama è incoerente e zoppicante, i dialoghi inascoltabili. Persino i "colpi di scena" sono assolutamente letti con ampio anticipo.
La recitazione è un tasto dolente almeno quanto il casting in sè per sè. La scelta dei volti è legata a doppio filo allo stesso problema in generale dei film: grande accuratezza estetica, contenuti e qualità praticamente nulli. Sullo schermo non compaiono personaggi, ma attori travestiti da personaggi.
Carina l'idea di rappresentare le divinità come giovani e vigorose, ma Tarsem per l'ennesima volta si dimostra la riprova della proporzionalità inversa tra qualità ed effetti speciali di un film.
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