Wall Street - Il Denaro non dorme mai |
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Un film di Oliver Stone.
Con Michael Douglas, Shia LaBeouf, Josh Brolin, Carey Mulligan, Eli Wallach.
continua»
Titolo originale Wall Street: Money Never Sleeps.
Drammatico,
durata 133 min.
- USA 2010.
- 20th Century Fox Italia
uscita venerdì 22 ottobre 2010.
MYMONETRO
Wall Street - Il Denaro non dorme mai
valutazione media:
2,83
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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tempo persodi parte riparioFeedback: 422 | altri commenti e recensioni di parte ripario |
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martedì 26 ottobre 2010 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Si va al cinema soprattutto per dare il bentornato a Michael Douglas. Non si vedeva da un po’ e - sinceramente - è difficile ricordarsi come recitasse. Il problema è che non se lo ricorda nemmeno lui ed è palese non appena appare in scena. Per trovargli un’espressione bisogna decifrare le sue rughe che ricordano i piatti nella lavastoviglie, ma anche così non si capisce che cosa tenti di comunicare. Ad agosto ha annunciato al mondo di avere un tumore alla gola. La cosa ci dà un po’ fastidio (a lui senz’altro di più) perché se non ci fosse stato da lanciare il film non credo che l’avremmo mai saputo. Come dire che la pubblicità ha (giustamente) infranto un nuovo limite. La prossima volta l’attrice di turno dovrà dire di essere incinta di un capodoglio per attrarre l’attenzione. La protagonista femminile si chiama Carey Mulligan. Non è incinta perché è improbabile che trovi anche soltanto un suricato che voglia dormire con lei: è nata brutto anatroccolo ma con lo sviluppo si è trasformata in un pellicano, con tanto di mento molle ed espressione da lumacone. Probabilmente russa. Di recitare non se ne parla. Il giovane co-protagonista, l’attore Shia LaBeouf, lo salviamo con un omissis Il regista: Oliver Stone. Comincia mostrando immagini di New York per 7 infiniti minuti nei titoli di testa, con il sottofondo di una colonna sonora che sta alle immagini come la panna sta al cerume. Occhio che il montaggio potrebbe scatenare attacchi di epilessia in soggetti predisposti. Per fortuna i dialoghi sono pallosi e, se hai culo, e nessuno fa casino in sala, puoi dormire. Il film vorrebbe raccontare genesi e sviluppi della bolla speculativa dei mutui sub prime, quella che ha generato la crisi finanziaria del 2008. Purtroppo non ha la forza per dire qualcosa che non sapessimo già. Un pregio, però, Oliver Stone può vantarlo: il suo nome: “Oliver Stone, quello di JFK”, “Un film di Oliver Stone”, “Wow, Oliver Stone”. Provate a dirlo a voce alta: “Oliver Stone”. Riempie decisamente la bocca. Mi non basta per riempire le sale. ac
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