algernon
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venerdì 7 gennaio 2011
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una piccola storia improbabile
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il film è gradevole e ben diretto. racconta una storia un po' inverosimile di un ragazzo del sud, nella Basilicata degli anni '60, buono e docile, ma affascinato dal cinema al punto tale di rubare dei soldi dalla sezione del PCI della quale suo padre era un attivo miltante, e così riuscire a comprare il proiettore dei suoi sogni. al ragazzo non passa neanche per la testa che così verrà incolpato qualcun altro, che quei soldi non sono suoi e servono alla sezione per recarsi a Roma ai funerali di Togliatti, e che suo padre, per quanto severo e burbero, è certamente uno che i soldi se li è sudati e che gli ha sempre dato esempi di onestà e rettitudine.
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il film è gradevole e ben diretto. racconta una storia un po' inverosimile di un ragazzo del sud, nella Basilicata degli anni '60, buono e docile, ma affascinato dal cinema al punto tale di rubare dei soldi dalla sezione del PCI della quale suo padre era un attivo miltante, e così riuscire a comprare il proiettore dei suoi sogni. al ragazzo non passa neanche per la testa che così verrà incolpato qualcun altro, che quei soldi non sono suoi e servono alla sezione per recarsi a Roma ai funerali di Togliatti, e che suo padre, per quanto severo e burbero, è certamente uno che i soldi se li è sudati e che gli ha sempre dato esempi di onestà e rettitudine. e così il ragazzo finisce in riformatorio: certo, è giusto perché ha rubato. ma ci disturba perché il ragazzo appare buono e gentile. e infatti così dovrebbe essere, date le premesse. quello che non va è che abbia poi commesso questo furto, che non ci azzecca.
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adriano1
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giovedì 6 gennaio 2011
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una favola tra valori e nostalgia
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Basilicata, anni Sessanta. Salvatore, un bambino di dodici anni, ha una grande passione per il cinema, ma deve affrontare quotidianamente l’ostilità di suo padre, un contadino egoista e manesco, che vede come fumo negli occhi la passione del figlio. Un giorno, l’annuncio della vendita di un vecchio proiettore fà nascere in Salvatore l’idea di creare un piccolo cinema. Però mancano i soldi. Salvatore non si perde d’animo e acquista il proiettore rubando dalle casse della locale sezione del Partito comunista i soldi raccolti tra i militanti per inviare una delegazione ai funerali di Togliatti.... Ma il furto viene scoperto e Salvatore finisce in riformatorio… Il film, sceneggiato da Giuseppe Papasso e Mimmo Rafele, è ben diretto dallo stesso Papasso.
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Basilicata, anni Sessanta. Salvatore, un bambino di dodici anni, ha una grande passione per il cinema, ma deve affrontare quotidianamente l’ostilità di suo padre, un contadino egoista e manesco, che vede come fumo negli occhi la passione del figlio. Un giorno, l’annuncio della vendita di un vecchio proiettore fà nascere in Salvatore l’idea di creare un piccolo cinema. Però mancano i soldi. Salvatore non si perde d’animo e acquista il proiettore rubando dalle casse della locale sezione del Partito comunista i soldi raccolti tra i militanti per inviare una delegazione ai funerali di Togliatti.... Ma il furto viene scoperto e Salvatore finisce in riformatorio… Il film, sceneggiato da Giuseppe Papasso e Mimmo Rafele, è ben diretto dallo stesso Papasso. I bambini sono bravi e spigliati. Una Cucinotta che fa con efficacia la parte di una moglie vittima di un marito ignorante ed egoista (il bravo Pascal Zullino), un Alessandro Haber nella parte di un piccolo giornalista e un Mahieux che tratteggia con sicurezza la figura di un sacerdote di provincia. A poco a poco ci si affeziona ai personaggi, e sul finale ci si commuove. Un omaggio dichiarato a Guareschi e Tornatore. Aiutato da una buona fotografia e dalla colonna sonora, Un giorno della vita è un film grazioso; nel suo sottosuolo fermentano umori teneri e malinconici che ben si addicono ad una favola. La sceneggiatura è abbastanza convincente. Film da vedere!
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g_andrini
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giovedì 6 gennaio 2011
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veramente piacevole.
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La produzione è ottima. Mi ricorda da vicino Nuovo Cinema Paradiso, che affianca senza copiare. E' un piccolo capolavoro, perché fa sognare. Ottima la Cucinotta, ma anche gli altri attori hanno recitato bene. Niente da dire, un film da vedere.
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francesco 80
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mercoledì 5 gennaio 2011
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da una piccola storia un grande film
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SONO GIORNI CHE SIAMO TEMPESTATI DA UNA MIRIADE DI PUBBLICITA CINEMATOGRAFICHE HANNO RIEMPITE LE SALE DI CINEMA PANETTONI COL SOLO RISULTATO DI ALLONTANARE LO SPETTATORE DAL VERO SPETTACOLO DI UNA SANA VISIONE. FINALMENTE POSSO DIRE DI AVER VISTO IN ANTEPRIMA UN FILM FATTO CON TUTTI I CRISMI.ASPETTO CON ANSIA CHE VENGA DISTRIBUITO NELLE VARIE SALE D ITALIA.
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biancogas
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venerdì 24 dicembre 2010
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un film da visionare
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ho visto l anteprima ed esprimo il mio apprezzamento per un film ben fatto ed inserito ottimamente nel periodo anni 60.La regia mostra un bagagliaio di esperienza ottimale inoltre il periodo della uscita in sala da la possibilita allo spettatore di assistere ad una proiezione che si ditingue dai numerosi film panettoni che girani nelle sale in questi giorni.
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