Shelter - Identità paranormali |
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Un film di Måns Mårlind, Björn Stein.
Con Julianne Moore, Jonathan Rhys Meyers, Frances Conroy, Jeffrey DeMunn, Brooklynn Proulx.
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Titolo originale Shelter.
Thriller,
durata 112 min.
- USA 2010.
- Moviemax
uscita venerdì 25 febbraio 2011.
- VM 14 -
MYMONETRO
Shelter - Identità paranormali
valutazione media:
1,70
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un thriller che si perde tra i montidi Alan RubinoFeedback: 4892 | altri commenti e recensioni di Alan Rubino |
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mercoledì 29 giugno 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Cara Jessup (Julianne Moore) è una psichiatra forense di Pittsburgh (USA) convinta che le personalità multiple non esistano, ma che siano in realtà soltanto dei cavillosi meccanismi di difesa che vanno smontati. Un giorno suo padre, anch'egli psichiatra, la invita ad analizzare uno dei suoi pazienti, David Bernburg (Jonathan Rhys Meyers), un giovane disabile. La donna si lascia persuadere e decide di incontrare David per porgli alcune domande, cui quest'ultimo risponde in maniera pacata e piuttosto "normale", per poi assumere, dopo alcune dolorose contorsioni corporee, l'identità di Adam Saber, irriverente e perfettamente ambulante. Volendo dare una spiegazione logica all'accaduto, Cara inizia a indagare e scopre che David Bernburg è il nome di un ragazzo che anni prima era stato brutalmente assassinato. Nel frattempo, cominciano a verificarsi delle morti. inquietanti. Considerando l'assunto e l'ottimo cast, ci si aspetterebbe un buon horror psicologico/paranormale. E così è, ma solo nella prima ora, in cui la storia, sebbene con qualche inverosimiglianza narrativa, risulta suggestiva e avvincente. Poi però si assiste ad un cambio di marcia: la sceneggiatura diventa repentinamente farraginosa, e il mistero perde di fascino fino ad afflosciarsi in un deludente finale che, per giunta, non spiega molti dei sinistri eventi verificatisi nella prima parte, lasciando la vicenda irrisolta e lo spettatore con molti interrogativi. Ed è un vero peccato perchè questo "Shelter" avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere un thriller di pregevole fattura, ma senza un copione valido non si va da nessuna parte e, come in questo caso, ci si perde tra i monti.
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