Beyond

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Un film di Pernilla August. Con Noomi Rapace, Ola Rapace, Outi Mäenpää, Ville Virtanen, Tehilla Blad Titolo originale Svinalängorna. Drammatico, durata 92 min. - Svezia, Finlandia 2010. - Sacher uscita mercoledì 16 marzo 2011. MYMONETRO Beyond * * 1/2 - - valutazione media: 2,98 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
ashtray_bliss domenica 17 febbraio 2013
varcare la dolorosa porta del passato. Valutazione 4 stelle su cinque
84%
No
16%

Beyond e' un film potente e di rara bellezza: a volte ruvido; a volte delicato ma sempre struggente ed intenso, parla di sentimenti umani forti. Una pellicola assolutamente non leggera, perche' tratta della violenza domestica ma sopratutto dei effetti che questa ha sui membri piu' piccoli della famiglia ma che non evita di indagare e interrogare il tormentato animo umano. Un film che racconta dei traumi dell'infanzia negata, delle ferite mai rimarginate e di come quest'ultime siano ancora in grado di segnare la vita adulta di una persona quando riemergono bruscamente ricordi ed esperienze dolorose, mai superate.
Tutto questo si racchiude nella protagonista assoluta della pellicola, Leena (una bravissima e molto convincente Rapace), una donna apparentemente completa: madre di due bambine e moglie di un uomo che la ama e la rispetta. [+]

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laulilla giovedì 24 marzo 2011
un tuffo nel passato Valutazione 3 stelle su cinque
92%
No
8%

Questo è un film svedese che racconta molto bene una storia durissima, interpretata splendidamente dall'ottima Noomi Rapace, la Lisbeth di Uomini che odiano le donne.

Nel giorno di Santa Lucia, la festa, che una famiglia si appresta a celebrare, viene improvvisamente interrotta da due telefonate, che riportano Leena ai problemi del suo passato che credeva definitivamente rimossi. La madre morente, infatti, vuole rivederla ed è proprio ciò che la giovane vorrebbe evitare: il marito la spingerà ad accettare quest'ultimo incontro. Nel passato della giovane donna, il racconto del quale occupa, con continui flash back, la maggior parte del film, la famiglia di Leena ha un ruolo centrale e fortemente negativo. [+]

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annelise sabato 19 marzo 2011
il peso dell'infanzia Valutazione 3 stelle su cinque
82%
No
18%

Leena ed il suo fratellino sono figli di due immigrati finlandesi in Svezia. I genitori sono instabili,spesso ubriachi, mal inseriti nel nuovo ambiente, sia sociale che lavorativo. La piccola Leena prova a caricarsi sulle spalle la sofferenza dell'intero nucleo, cercando di vivere piccoli sprazzi di fanciullezza che le danno una parvenza di normalità. Tra il frastuono delle risse dei genitori e le bottiglie di alcol, lei si muove accanto al fratellino con premura e amorevolezza materne,tentando di isolarlo da quel mondo violento. I ricordi difficili e dolorosi di questa infanzia riemergono quando Leena, ormai moglie e madre di due bambine ,viene chiamata dalla madre morente. Accompagnata dal marito e dalle figlie va,suo malgrado, al capezzale della madre. [+]

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renato volpone lunedì 21 marzo 2011
quanta violenza tra le mura domestiche Valutazione 4 stelle su cinque
63%
No
37%

Leena è chiamata, suo malgrado,  ad assistere la madre sul letto di morte, e ripercorre con la memoria il vissuto della sua infanzia con i genitori, immigrati in Svezia dalla Finlandia, che affogano i loro problemi e le loro preoccupazioni nel bere. La storia è altamente drammatica per il vissuto dei figli, amati dai genitori, ma costretti a subirne le debolezze e le violenze. Il film delicatissimo nei sentimenti ci presenta degli attori bravissimi, capaci di donare forti emozioni e un senso di grande calore umano. Bellissima la scena del pianto della protagonista avvolta nell'abbraccio del marito. Fantastica l'interpretazione dei bambini, tutti.ì, ma in particolare della piccola Leena. [+]

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molenga giovedì 28 luglio 2011
ferite che non si rimarginano Valutazione 4 stelle su cinque
71%
No
29%

Ecco da pernilla August un film che mi ha commosso, coinvolgendomi come pochi altri. La storia è quella di un viaggio fisico, quello di leena per dare l'addio alla madre morente , che s'intreccia con l'angosciante incalzare dei ricordi. Ormai donna  sposata e madre, Leena ha chiuso con il suo passato e con chi ne ha fatto parte: i genitori erano due immigrati finlandesi-la pellicola è ambientata in Svezia-, entrambi alcolisti, il padre violento e mai completamente entrato nella mentalità del nuovo paese, il fratello era invece traumatizzato, muto: Leena aveva tentato invano di proteggerlo dall'ambiente familiare, sobbarcandosi il peso di fingere un'esistenza normale; cercando di non perdonare la madre fino all'ultimo si troverà a fronteggiare i suoi demoni e un inspiegabile senso di colpa fino ad esplodere. [+]

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algernon giovedì 17 marzo 2011
salvarsi dall'infanzia Valutazione 3 stelle su cinque
75%
No
25%

Leena è madre e moglie felice e niente farebbe pensare che abbia avuto un'infanzia difficile. ma quando la madre in fin di vita chiede la sua presenza, i ricordi cancellati e nascosti a sé stessa e ai familiari ritornano drammaticamente. viene allora ripercorsa un'infanzia dura e squallida, soggetta alle violenze di due genitori sempre alcoolizzati ed incapaci di gestire i bambini, Finlandesi immigrati in Svezia, con difficoltà sociali e culturali. È dunque la piccola e forte Leena che deve proteggere sé stessa e il fratellino e trovare il modo di salvarsi. Bravissima la bambina, Tehilla Blad, giovane promessa del cinema. Bravi anche gli altri attori. Ottimo la prima prova di Pernilla August nella regia, nel solco tracciato da Bergmann.

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luana domenica 24 luglio 2011
più che altro di denuncia Valutazione 2 stelle su cinque
67%
No
33%

Tutti possiamo almeno intuire la vita particolarmente grama in famiglie altamemente disturbate. Qui si parla di alcolisti all'ultimo stadio e il film non racconta niente ma espande il grumo di dolore nell'anima di una donna che è sopravissuta grazie ad una sua forza interna e alla valvola di sfogo del nuoto a cui l'ha iniziata la madre.Straziante rimane per lei il ricordo del fratello a cui il destino ha riservato ben altro. Sono proprio le scene in cui si vede questo bimbo già vinto ad essere particolarmente intense nella loro tragicità;l'impotenza della sorella e il suo rimpianto che si trascina fin da adulta insieme all'odio per i genitori colpevoli.L'ultima scena, molto umana, si chiude con la morte della madre e della voce della donna che la chiama "Mamma". [+]

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filippo catani martedì 18 giugno 2013
un'infanzia tristissima Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

Svezia. Una giovane donna vive felicemente in compagnia del marito e delle due piccole figlie. Il giorno di santa Lucia la donna riceve una comunicazione dall'ospedale che le dice che la madre, ormai in punto di morte, avrebbe voglia di rivederla per l'ultima volta. Dopo anni in cui madre e figlia non si sono nè viste nè sentite, la seconda si mette in viaggio e avrà modo di ripercorrere la sua terribile infanzia.
Un dramma cupo e intenso per una storia davvero triste. Troviamo infatti una coppia di coniugi finlandesi che decidono di trasferirsi in Svezia in cerca di lavoro. Oltre a queste difficoltà, il vero problema della coppia è la dipendenza dall'alcol. [+]

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gianleo67 lunedì 17 giugno 2013
girasoli in un clima piu' freddo Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%

Moglie e madre felice di due belle bambine, Leena serba dentro di sè i traumi di un'infanzia difficile tra l'alcolismo dei genitori e la prematura morte del fratello. Quando riceve una telefonata dall'ospedale della sua cittadina d'origine che la avvisa della volontà della madre, malata terminale, di rivederla per l'ultimo saluto, per lei si materializzano le paure e le irrisolte tensioni di un rapporto da sempre complesso e problematico.
Dramma psicologico che si fonda sul classico impianto sinottico tra le traumatiche reminescenze di un'infanzia da cui emergono gli spettri ancora vividi di un passato irrisolto e la tragica elaborazione del lutto di una donna ormai adulta cui una condizione attuale di serenità e stabilità familiare non ha restituito una definitiva pacificazione interiore. [+]

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