nfl 26
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domenica 19 febbraio 2012
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un capolavoro!
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Di ritorno dai festeggiamenti per la laurea appena raggiunta, Rhoda causa un terribile incidente nel quale muoiono una madre ed il suo bambino. Quattro anni sono la pena che Rhoda deve scontare in carcere. Al termine di questi quattro anni, Rhoda, viene accolta a braccia aperte dai familiari, ma la ragazza non è si sente comunque a casa sua; c'è qualcosa che lei sente il bisogno irrefrenabile di fare. Rhonda decide che deve avvicinarsi a quel padre che si è visto portare via tutta i suoi amori più grandi la notte di quattro anni fa! A fare da sfondo a questa drammatica vicenda vi è la scoperta più grande che il genere umano abbia mai fatto: un pianeta, con le stesse sembianze della Terra ed abitato da umani! Questa pellicola indipendente è stata presentata in anteprima al Sundance Film Festival, lasciando tutti a bocca aperta.
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Di ritorno dai festeggiamenti per la laurea appena raggiunta, Rhoda causa un terribile incidente nel quale muoiono una madre ed il suo bambino. Quattro anni sono la pena che Rhoda deve scontare in carcere. Al termine di questi quattro anni, Rhoda, viene accolta a braccia aperte dai familiari, ma la ragazza non è si sente comunque a casa sua; c'è qualcosa che lei sente il bisogno irrefrenabile di fare. Rhonda decide che deve avvicinarsi a quel padre che si è visto portare via tutta i suoi amori più grandi la notte di quattro anni fa! A fare da sfondo a questa drammatica vicenda vi è la scoperta più grande che il genere umano abbia mai fatto: un pianeta, con le stesse sembianze della Terra ed abitato da umani! Questa pellicola indipendente è stata presentata in anteprima al Sundance Film Festival, lasciando tutti a bocca aperta. Uno dei più grandi film indipendenti di quest'anno e non solo. Il film è diretto dal giovane regista Mike Cahill; ottime la fotografia (dello stesso Cahill) e la colonna sonora. Il film a sfondo fantascientifico, più che mai, analizza l'essere umano e il suo comportamento nelle situazioni più difficili.
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ashtray_bliss
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sabato 15 settembre 2012
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un viaggio verso l'espiazione e la redenzione.
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Another Earth e' un film intenso e di forte impatto emotivo. E' una metafora, una allegoria di un percorso personale verso la espiazione e la redenzione dei propri peccati, delle proprie colpe. E' un viaggio alla ricerca di se stessi, del vero 'io' quello piu' interno e nascosto. Ed e' anche una ricerca della felicita', forse vano, di quei frammenti di felicita' e gioia che ognuno di noi cerca per poter sopravvivere a noi stessi e andare avanti nel percorso chiamato "vita".
Tutte queste metafore si materializzano nel volto triste di Rhoda, una ragazza dalla mente brillante che eppure si rende a suo malgrado l'artefice di un terribile incidente automobilistico che costera la vita a tre persone.
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Another Earth e' un film intenso e di forte impatto emotivo. E' una metafora, una allegoria di un percorso personale verso la espiazione e la redenzione dei propri peccati, delle proprie colpe. E' un viaggio alla ricerca di se stessi, del vero 'io' quello piu' interno e nascosto. Ed e' anche una ricerca della felicita', forse vano, di quei frammenti di felicita' e gioia che ognuno di noi cerca per poter sopravvivere a noi stessi e andare avanti nel percorso chiamato "vita".
Tutte queste metafore si materializzano nel volto triste di Rhoda, una ragazza dalla mente brillante che eppure si rende a suo malgrado l'artefice di un terribile incidente automobilistico che costera la vita a tre persone. L'errore di un attimo, la sbadatezza di un istante si trasformeranno in un inferno personale dal quale la protagonista cerchera' di uscirne. Rhoda passera' quattro anni in prigione, eppure la sua coscienza non sara' ancora pulita, i sensi di colpa restano fitti e dolorosi come la prima volta. E attorno a tutto questo dolore inplacabile c'e' l'evento straordinario di un secondo pianeta, uguale alla terra, che fara la sua apparizione nel giorno dell'incidente (il pianeta e' la causa dell'incidente) e poi col passare degli anni diventera' un modo per espiarsi, diventera' un rifugio di speranza, il solo spiraglio di luce in una esistenza cupa e tenebrosa, come quella di Rhoda.
Cosi, la ragazza, nel' infinito tentativo di espiare la sua terribile ma involontaria colpa, si rechera' a casa dell'uomo al quale ha distrutto la vita. E nel tentativo di pulire o alleggerire la sua coscienza si presenta come donna delle pulizie, con lo scopo di pulire materialmente la casa dell'uomo e ridare un senso di ordinatezza nella vita di entrambi. Lei non ha il coraggio di ammettere e confessare la sua reale identita' e cosi vincera' la fiducia dell;uomo e infine anche il suo amore. Nascera' un storia d'amore impossibile e pre-destinata a finire.
E Terra2 si scorprira' essere un vero e proprio doppio del nostro pianeta, abitato da altri umani uguali a noi.
Rhoda vincera alla fine il concorso per il viaggio su questo secondo-pianeta, metafora per la seconda chance che ogni essere umano si merita. Ma la verita' avra il sopravvento e Rhoda rivelera' a Bourroughs di essere lei l'artefice della tragedia. E come ultimo tentativo esasperato di liberarsi da un passato che la insegue ogni giorno, cedera' a Bourroughs il suo biglietto, nella speranza che su Terra2 possa trovare la sua famiglia, nella speranza che su Terra2 ci sia un altro 'Io' che ha fatto scelte diverse. Rhoda non raggiungera' mai la catharsis totale della sua anima ma forse riuscira' ad alleggerire la sua coscienza, ed in fondo ritrovera' se stessa. La Rhoda di sempre, la brillante ragazza del MIT. Forse anche per lei esiste una seconda chance.
Film profondo, che tratta in modo brillante, tra fantascienza e realta, il confrontarsi con noi stessi dopo una tragedia, i sensi di colpa, il peso sulla nostra coscienza, il cammino verso la redenzione e l'espiazione delle proprie colpe ed errori. Un viaggio spirituale e metaforico, quello su terra2, che rappresenta le opportunita' di ritrovare se stessi, confrontarsi e alla fine accettarsi e perdonarsi. Il perdono piu' difficile da accettare e proprio quello destinato a noi stessi. Ma a volte perdonarsi vuol dire esattamente ritrovare la parte di noi che avevamo perso.
Another Earth, rappresenta una bellissima parabola sull'amore incompiuto, sui sensi di colpa e le seconde opportunita' che ci vengono date. Un film, a parer mio, imperdibile, sorretto da due attori strabiglianti. Bellissimi dialoghi, con particolare attenzione alla parabola di Platone, la fotografia e la regia (ho saputo apprezzare i zoom della machina da presa manuale). Offre ottimi spunti sui quali riflettere. Non credo sia sulla falsariga di Melancholia, altro capolavoro cinematografico, se non per la presenza di Terra2, ma mi ha ricordato piuttosto il bellissimo e commovente Rabbit Hole (per via delle referenze ad universi paralleli, espiazione dei peccati, famiglie distrutte e altri elementi chiave).
8/10
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salvatore marfella
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venerdì 18 maggio 2012
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grande film tra kieslowski e il "dogma"
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Bellissimo esordio, cinema indipendente a 18 carati. Più che a Tarkovskij e al suo "SOLARIS", è un riuscito incontro tra Kieslowki (a kivello narrativo, in particolare quello della Trilogia), a volte citato esplicitamente, e il "Dogma" di Lars von Trier a livello tecnico (inquadrature "sporche", utlizzo della macchina a mano e dello zoom, molte scene girate con luce naturale). E' un film che coinvolge, spiazza, turba, inquieta con due ottimi protagonisti. Un raro esempio di film di fantascienza senza neppure un effetto speciale. Qua e là irrisolto e con un finale discutibile, resta un ottimo esempio di come si possa fare cinema di livello a basso costo. Da vedere!
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(di misesjunior)
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donni romani
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venerdì 18 maggio 2012
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fantascienza umanissima
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Dopo essersi fatto apprezzare al Sundance Festival dove ha vinto il prestigioso Premio Speciale della Giuria "Another Earth" approda finamente anche in Italia. E' un film di fantascienza e allo stesso tempo un film strettamente legato alla nostra realtà.
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Dopo essersi fatto apprezzare al Sundance Festival dove ha vinto il prestigioso Premio Speciale della Giuria "Another Earth" approda finamente anche in Italia. E' un film di fantascienza e allo stesso tempo un film strettamente legato alla nostra realtà. Dopo Von Trier e il suo Melancholia un'altra pellicola affronta il tema di un pianeta che si avvicina alla terra. Meno metafisico e catastrofico del film di Von Trier la bella storia intimista ed umanissima che Cahill ci propone si svolge in un tempo presente ma turbato dall'avvicinarsi di un pianeta perfettamente speculare e simmetrico alla terra, dove ognuno di noi ha un suo doppio che ha vissuto le nostre stesse esperienze. In questo clima la diciassettenne Rhoda, studentessa talmente brillante da essere stata appena ammessa alla prestigiosa Università del MIT, provoca per distrazione - sta appunto guardando il nuovo pianeta - un tragico incidente stradale in cui muoiono la moglie incinta e il figlio di tre anni di John Burroughs, professore universitario e compositore di successo. Dopo quattro anni di carcere Rhoda ha perso tutto, la possibilità di una brillante carriera, i suoi amici, una prospettiva. Il senso di colpa la devasta e la spinge ad andare da Burroughs per tentare di scusarsi, ma trova un uomo alla deriva che vive in stato di abbandono, la casa in completo disordine, il piano dimenticato sotto la polvere e non ha il coraggio di confessargli chi è (visto che l'incidente avvenne quando lei era minorenne il suo nome non fu mai comunicato a Burroughs per questioni di privacy) e cosa ha fatto, ma si offre come domestica per pulirgli la casa. Pian piano riuscirà a stanare l'uomo dalla sua solitudine, a fargli riscoprire la vita, a farlo tornare a suonare e comporre. Parallelamente Rhoda cercherà di essere inserita nel numero minimo di astronauti che saranno inviati come esploratori sull'altro pianeta. Per ricominciare a vivere, per dare uno scopo a quell'esistenza spezzata, per provare a dimenticare e perdonare se stessa. Grande attenzione alle sfumature in questa opera prima di grande pregio, grande sensibilità nel mettere in scena sentimenti forti e violenti che diventano prigioni, magnifica interpretazione dei due protagonisti, misurati ed intensi allo stesso tempo. E un sottofinale ed un finale che spiazzano e riconciliano con il cinema meno convenzionale che come sempre ha il coraggio di non dare risposte semplici e compiaciute.
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filippo catani
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sabato 21 luglio 2012
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un'altra terra e un altro io
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Una giovane studentessa sta festeggiando la sua ammissione al prestigioso M.I.T. Tornado in macchina dalla festa, la giovane si distrae per osservare la comparsa di un pianeta che si rivelerà essere in tutto e per tutto una copia identica del nostro. Purtroppo la ragazza travolgerà la macchina in cui si trovano un brillante compositore, la moglie incinta e il figlio. Dopo quattro anni di prigione, la ragazza prova a ricominciare lavorando nelle pulizie e decide di partecipare a un concorso che mette in palio un biglietto per Terra 2.
Il film è davvero molto interessante e offre una serie di chiavi di lettura che non sono (e non vogliono essere) esaustive. Il grande tema è quello del nostro io e delle scelte che, consciame4nte o no, lo formano.
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Una giovane studentessa sta festeggiando la sua ammissione al prestigioso M.I.T. Tornado in macchina dalla festa, la giovane si distrae per osservare la comparsa di un pianeta che si rivelerà essere in tutto e per tutto una copia identica del nostro. Purtroppo la ragazza travolgerà la macchina in cui si trovano un brillante compositore, la moglie incinta e il figlio. Dopo quattro anni di prigione, la ragazza prova a ricominciare lavorando nelle pulizie e decide di partecipare a un concorso che mette in palio un biglietto per Terra 2.
Il film è davvero molto interessante e offre una serie di chiavi di lettura che non sono (e non vogliono essere) esaustive. Il grande tema è quello del nostro io e delle scelte che, consciame4nte o no, lo formano. Infatti prima di riuscire a poter instaurare un rapporto con ciò che è altro da noi è necessario essere coscienti di ciò che siamo. Chiaramente la presenza di un'altra Terra e di un altro me stesso porterebbe a fare la sconvolgente presa di coscienza di come siamo da fuori e forse di come gli altri ci percepiscono veramente. Ma tutto diventa più tragico quando non si riesce ad accettare il proprio se il che è rappresentato non solo dalla terribile parabola vissuta dalla giovane protagonista ma anche da un suo collega al lavoro che, non certo casualmente, dopo essersi versato detersivo sugli occhi lo ha fatto anche nelle orecchie per cercare di isolarsi completamente dal mondo e da se stesso. La protagonista vive una profonda lacerazione interiore dovuta alla grave tragedia che ha provocato e che ha stroncato ogni sua ambizione ed è per questo che vorrebbe andare sull'altra Terra per vedere se anche l'altra lei ha commesso gli stessi errori. Ovviamente per quanto lei cerchi di riscattarsi agli occhi dell'uomo di cui a causato la tragedia, il passato non si riesce a cancellare. Sarebbe quindi una consolazione vedere che un altro me ha fatto scelte diverse? O una ulteriore dannazione?. Insomma il film tocca il grande tema delle diverse personalità che convivono ma spesso confliggono in noi che a partire dalla nascita della psicologia è stato studiato da medici e letterati.
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giugy3000
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giovedì 11 aprile 2013
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un'altra me.
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Tre aggettivi mi vengono a primo acchito per descrivere questa pellicola: interessante,particolare ed introspettivo. Un drammatico-fantascientifico-filosofico: un genere che in assoluto sento particolarmente mio e che capita a fagiolo ad una che come me è sempre alla ricerca come un cane da tartufi per trame diverse e fruibili più psicologicamente possibile. Il debutto alla regia di Mike Cahill si aggiudica il premio del Sundance Festival 2011, portando con sè anche le prime prove recitative di due grandissimi attori esordienti, fra cui Brit Carling, fidanzata nella vita reale del regista.
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Tre aggettivi mi vengono a primo acchito per descrivere questa pellicola: interessante,particolare ed introspettivo. Un drammatico-fantascientifico-filosofico: un genere che in assoluto sento particolarmente mio e che capita a fagiolo ad una che come me è sempre alla ricerca come un cane da tartufi per trame diverse e fruibili più psicologicamente possibile. Il debutto alla regia di Mike Cahill si aggiudica il premio del Sundance Festival 2011, portando con sè anche le prime prove recitative di due grandissimi attori esordienti, fra cui Brit Carling, fidanzata nella vita reale del regista.
Una trama che mi aveva colpito da subito, a cui poi la bellissima locandina aveva contribuito a far crescere curiosità. Una giovane liceale interessata all'astrofisica nel giorno in cui alla radio proclamano la scoperta di un pianeta affine morfologicamente alla Terra (tanto da esser soprannominato Terra2) investe la moglie e il bambino di un professore concertista. Due vite spezzate e riunite solo quattro anni dopo, quando Terra2 è vicinissima alla Terra tanto da essere grande il triplo della Luna nel cielo e si professa senza dubbio che quel pianeta sia abitato da un doppio speculare d'ognuno di noi. Comincia così un altrettanto doppio binario di racconto, che segue in primis il cammino d'espiazione della protagonista verso il professore a cui ha rovinato la vita, nonchè unico superstite dell'incidente e quello di un misterioso concorso che premia chi tramite un racconto si dimostrerà più "bisognoso" di andare nello spazio, a vedere chi risieda e cosa realmente nasconda il pianeta affine al nostro. Freno subito coloro che ne vedranno forse una tendenza drammatica ed imitativa del film di Von Trier, ovvero "Melancholia": il film è uscito negli USA nel 2010, un anno prima dell'uscita del film del regista danese. Qui non si tratta di una sfera gigante e luminosa nel cielo che incombe sulla nostre vite portandoci angoscia e sapore di distruzione; qui ci troviamo di fronte ad un pianeta che si avvicina sempre più alla Terra per salvarci, per concederci un'altra occasione, una seconda chance dove incontrare un altro nostro "io" e ricominciare, forse. Una tematica molto fichtiana, dove sono in ballo valori e temi molto forti: il nostro io, un probabile non-io che però è sempre parte di noi. La religione cade e si piega alla fantascienza, dove i peccati si scontano su un altro pianeta analogo, senza bisogno di aspettare la fine dei tempi per scorgere il Paradiso. Siamo vivi e pensanti e da vivi cerchiamo il perdono, la redenzione e la conoscenza. Come diceva Aristotele la vista è il più completa ed indispensabile dei cinque sensi per la conoscenza...ed è proprio la vista di ciò che mai l'uomo comune prima d'ora non aveva mai assaporato (ovvero il luogo dove vive nella sua interezza e magnificenza nel cielo) che desta in lui la meraviglia, la miccia di ogni filosofia, da quella greca a quella contemporanea. La bellissima domanda di fondo che il regista si pone è però la seguente: siamo o saremo mai pronti a tutto ciò? Siamo pronti a riconoscere che non è nella più piccola o grande parte dell'universo che giace il "mistero" ma solo ed esclusivamente dentro di noi? Siamo pronti a fare i conti con noi stessi? Un bellissimo finale aperto e a mio avviso per nulla scontato a a detta di molti "sbrigativo" apre un ulteriore interrogativo filosofico: L'uomo sarà pronto ad uscire dalla caverna di Platone e vedere le cose alla luce del sole o preferirà restarci rinchiuso dentro con le spalle alla verità? Un film da vedere, per(ma non solo) palati sopraffini.
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giugy3000
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martedì 2 ottobre 2012
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almeno io nell'universo...
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Tre aggettivi mi vengono a primo acchito per descrivere questa pellicola: interessante,particolare ed introspettivo. Una giovane liceale interessata all'astrofisica nel giorno in cui alla radio proclamano la scoperta di un pianeta affine morfologicamente alla Terra (tanto da esser soprannominato Terra2) investe la moglie e il bambino di un professore concertista. Due vite spezzate e riunite solo quattro anni dopo, quando Terra2 è vicinissima alla Terra tanto da essere grande il triplo della Luna nel cielo e si professa senza dubbio che quel pianeta sia abitato da un doppio speculare d'ognuno di noi. Comincia così un altrettanto doppio binario di racconto, che segue in primis il cammino d'espiazione della protagonista verso il professore a cui ha rovinato la vita, nonchè unico superstite dell'incidente e quello di un misterioso concorso che premia chi tramite un racconto si dimostrerà più "bisognoso" di andare nello spazio, a vedere chi risieda e cosa realmente nasconda il pianeta affine al nostro.
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Tre aggettivi mi vengono a primo acchito per descrivere questa pellicola: interessante,particolare ed introspettivo. Una giovane liceale interessata all'astrofisica nel giorno in cui alla radio proclamano la scoperta di un pianeta affine morfologicamente alla Terra (tanto da esser soprannominato Terra2) investe la moglie e il bambino di un professore concertista. Due vite spezzate e riunite solo quattro anni dopo, quando Terra2 è vicinissima alla Terra tanto da essere grande il triplo della Luna nel cielo e si professa senza dubbio che quel pianeta sia abitato da un doppio speculare d'ognuno di noi. Comincia così un altrettanto doppio binario di racconto, che segue in primis il cammino d'espiazione della protagonista verso il professore a cui ha rovinato la vita, nonchè unico superstite dell'incidente e quello di un misterioso concorso che premia chi tramite un racconto si dimostrerà più "bisognoso" di andare nello spazio, a vedere chi risieda e cosa realmente nasconda il pianeta affine al nostro. Qui non si tratta di una sfera gigante e luminosa nel cielo che incombe sulla nostre vite portandoci angoscia e sapore di distruzione; qui ci troviamo di fronte ad un pianeta che si avvicina sempre più alla Terra per salvarci, per concederci un'altra occasione, una seconda chance dove incontrare un altro nostro "io" e ricominciare, forse. Una tematica molto fichtiana, dove sono in ballo valori e temi molto forti: il nostro io, un probabile non-io che però è sempre parte di noi. La religione cade e si piega alla fantascienza, dove i peccati si scontano su un altro pianeta analogo, senza bisogno di aspettare la fine dei tempi per scorgere il Paradiso. Siamo vivi e pensanti e da vivi cerchiamo il perdono, la redenzione e la conoscenza. Come diceva Aristotele la vista è il più completa ed indispensabile dei cinque sensi per la conoscenza...ed è proprio la vista di ciò che mai l'uomo comune prima d'ora non aveva mai assaporato (ovvero il luogo dove vive nella sua interezza e magnificenza nel cielo) che desta in lui la meraviglia, la miccia di ogni filosofia, da quella greca a quella contemporanea. La bellissima domanda di fondo che il regista si pone è però la seguente: siamo o saremo mai pronti a tutto ciò? Siamo pronti a riconoscere che non è nella più piccola o grande parte dell'universo che giace il "mistero" ma solo ed esclusivamente dentro di noi? Siamo pronti a fare i conti con noi stessi? Un bellissimo finale aperto e a mio avviso per nulla scontato a a detta di molti "sbrigativo" apre un ulteriore interrogativo filosofico: L'uomo sarà pronto ad uscire dalla caverna di Platone e vedere le cose alla luce del sole o preferirà restarci rinchiuso dentro con le spalle alla verità? Un film da vedere, per(ma non solo) palati sopraffini.
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grey urania
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sabato 31 agosto 2013
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un film che non è quel che ci si aspetta
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Un'altra terra e musica melodica sono i protagonisti del trailer:non lo sono in realtà in questo che,al di lá delle giuste aspettative,non é un film di fantascienza. Per lo meno non nel suo "animo". Lo definirei un film drammatico,esistenzialista,a tratti filosofico,ricco di messaggi importanti e mai toccati tutti insieme e in modo talmente organico:l'ego,l'altro,il riscatto,l'espiazione,l'affetto,l'odio,la scienza. Tutti partecipi di un viaggio che Rhoda,ragazza brillante ma colpevole e poi vittima di un normale incidente,compie per redimersi,permettendoci di identificarci in lei. Tra una quasi assente colonna sonora ai tratti aspra,dialoghi brevi ma pungenti,e un ritmo lento ma serrato,che nonostante la pesantezza a volte percepibile, rende il film accattivante e commovente senza la necessità di grandi colpi di scena come invece é necessario in altri film,comincia la strada per la riscoperta di noi stessi,per rispondere a domande che tutto il genere umano si pone,a cui la storia non da soluzioni.
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Un'altra terra e musica melodica sono i protagonisti del trailer:non lo sono in realtà in questo che,al di lá delle giuste aspettative,non é un film di fantascienza. Per lo meno non nel suo "animo". Lo definirei un film drammatico,esistenzialista,a tratti filosofico,ricco di messaggi importanti e mai toccati tutti insieme e in modo talmente organico:l'ego,l'altro,il riscatto,l'espiazione,l'affetto,l'odio,la scienza. Tutti partecipi di un viaggio che Rhoda,ragazza brillante ma colpevole e poi vittima di un normale incidente,compie per redimersi,permettendoci di identificarci in lei. Tra una quasi assente colonna sonora ai tratti aspra,dialoghi brevi ma pungenti,e un ritmo lento ma serrato,che nonostante la pesantezza a volte percepibile, rende il film accattivante e commovente senza la necessità di grandi colpi di scena come invece é necessario in altri film,comincia la strada per la riscoperta di noi stessi,per rispondere a domande che tutto il genere umano si pone,a cui la storia non da soluzioni. Proprio qui sta il grande valore del film:la ricchezza di domande e tematiche che ti obbligano a riflettere,a trovare le risposte in te stesso. All'ombra di Terra 2,sempre sullo sfondo in immagini dai colori cupi ma brillanti, si svolge il dramma. Questa Terra 2 opprimente ma in cui contemporaneamente gli uomini trovano la via di fuga.
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francisdeckhaunt
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sabato 22 settembre 2012
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bel dramma in salsa fantascientifica
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Cosa succederebbe se ci fosse data una seconda occasione? Se potessimo ricominciare da capo? E se questo riuscissimo a farlo non in un altro paese, ma addirittura su un altro pianeta? Another Earth affronta questi argomenti mettendo in scena una storia drammatica su uno sfondo fantascientifico (è stato scoperto un pianeta in tutto e per tutto uguale alla terra, chiamato Terra 2). La protagonista Rhonda, dopo quattro anni di carcere scontati per aver ucciso con un incidente d'auto moglie e figlio del compositore John Burroughs, si iscrive al concorso istituito per vincere un viaggio su Terra 2. Nel frattempo, però, cerca di redimersi facendo le pulizie a casa di John (il quale non conosce l'identità dell'assassino della sua famiglia), che, ormai alcolizzato, vive nella sporcizia.
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Cosa succederebbe se ci fosse data una seconda occasione? Se potessimo ricominciare da capo? E se questo riuscissimo a farlo non in un altro paese, ma addirittura su un altro pianeta? Another Earth affronta questi argomenti mettendo in scena una storia drammatica su uno sfondo fantascientifico (è stato scoperto un pianeta in tutto e per tutto uguale alla terra, chiamato Terra 2). La protagonista Rhonda, dopo quattro anni di carcere scontati per aver ucciso con un incidente d'auto moglie e figlio del compositore John Burroughs, si iscrive al concorso istituito per vincere un viaggio su Terra 2. Nel frattempo, però, cerca di redimersi facendo le pulizie a casa di John (il quale non conosce l'identità dell'assassino della sua famiglia), che, ormai alcolizzato, vive nella sporcizia. Tra i due nascerà qualcosa, mentre nel mondo si parla ininterrottamente di Terra 2, che è onnipresente in ogni inquadratura all'esterno. Nonostante la cornice fantascientifica, che comunque contribuisce ad arricchire il tutto, Another Earth è un film drammatico sull'espiazione di una donna lacerata dai sensi di colpa per quello che ha fatto (lo è talmente tanto che vuole lasciare il pianeta). Tematica molto interessante, quindi, che viene trattata con una buona sceneggiatura, una regia soddisfacente, degli attori eccezionali e una fotografia molto dinamica (camera a mano e zoom sono frequentissimi). Peccato per il finale che ha voluto risolvere, per modo di dire, tutto troppo in fretta.
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1962thor
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mercoledì 10 ottobre 2012
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magico
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Riuscitissima opera prima di Mapother che pur mettendo in scena un film che
poteva rifarsi a molte altre idee precedenti, riesce a mantenersi originale nella
sua regia attraverso musiche, ambientazioni e camera a spalla e soprattutto attraverso
la bella prova di Brit Marling che buca lo schermo ad ogni primo piano. La storia
racconta di un tragico incidente che stronca la vita di una famiglia e soprattutto
quella del sopravvissuto andato alla deriva per le conseguenze emotive a cui
soccombe.Il contesto fa molto effetto perchè rispecchia la paura di ogni genitore che si
chiede "se perdessi moglie e figli cosa farei ?
Il tutto avviene sullo sfondo di un fenomeno epocale : l'apparizione nei cieli, di una
seconda terra, una sorta di universo parallelo dove gli abitanti sono gli stessi e nella
stessa condizione del nostro pianeta.
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Riuscitissima opera prima di Mapother che pur mettendo in scena un film che
poteva rifarsi a molte altre idee precedenti, riesce a mantenersi originale nella
sua regia attraverso musiche, ambientazioni e camera a spalla e soprattutto attraverso
la bella prova di Brit Marling che buca lo schermo ad ogni primo piano. La storia
racconta di un tragico incidente che stronca la vita di una famiglia e soprattutto
quella del sopravvissuto andato alla deriva per le conseguenze emotive a cui
soccombe.Il contesto fa molto effetto perchè rispecchia la paura di ogni genitore che si
chiede "se perdessi moglie e figli cosa farei ?
Il tutto avviene sullo sfondo di un fenomeno epocale : l'apparizione nei cieli, di una
seconda terra, una sorta di universo parallelo dove gli abitanti sono gli stessi e nella
stessa condizione del nostro pianeta.
un film capolavoro !!!
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