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domenica 19 giugno 2022
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accontsntate i vostri dei
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Visto il periodo storico sarebbe uno sbaglio finire il film con la distruzione di entrambi i pianeti meglio con la sola forza del amore di due dei cresciuti sui due pianeti diversi e la loro unione equilibrasero la polarità dei due pianeti che se invece tenuti a distanza sarebbe la fine della materia e quindi estinzione di massa visto che il Deo terrestre con la forza del amore rischierebbe di implodere creando la prima bomba atomica umana con il controllo del suo corpo e quindi la materia sapendo di non poterla più raggiungerla ma essendo parte della stessa materia della dea entrambi.. .
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antonio tramontano
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lunedì 7 dicembre 2015
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un "conosci te stesso" che attenua la solitudine.
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Interessante opera che si afferma con forza nel panorama decadente dell’offerta cinematografica contemporanea, “Another Earth” è un film sull’analisi della solitudine, che può nascere da atti irresponsabili o scaturire da un destino fatale ed imperscrutabile.
Su questa potente chiave interpretativa, si innesta l’originale elemento fantascientifico relativo alla scoperta di un nuovo pianeta Terra, in tutto e per tutto speculare al nostro, sia per caratteristiche fisiche che per i membri che lo popolano.
Rhoda e John, divenuti reietti dimenticati dalla società a causa di un evento drammatico che li lega indissolubilmente, costruiscono un disperato rapporto sentimentale in cui si fonde desiderio di espiazione, da un lato, e bisogno d’amore, dall’altro.
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Interessante opera che si afferma con forza nel panorama decadente dell’offerta cinematografica contemporanea, “Another Earth” è un film sull’analisi della solitudine, che può nascere da atti irresponsabili o scaturire da un destino fatale ed imperscrutabile.
Su questa potente chiave interpretativa, si innesta l’originale elemento fantascientifico relativo alla scoperta di un nuovo pianeta Terra, in tutto e per tutto speculare al nostro, sia per caratteristiche fisiche che per i membri che lo popolano.
Rhoda e John, divenuti reietti dimenticati dalla società a causa di un evento drammatico che li lega indissolubilmente, costruiscono un disperato rapporto sentimentale in cui si fonde desiderio di espiazione, da un lato, e bisogno d’amore, dall’altro.
Terra 2, rappresenta per loro una possibilità di rinascita, un nuovo Oracolo di Delfi che invita gli uomini ad attualizzare quel “Conosci te stesso” di socratica memoria.
L’affascinante esistenza fisica di un altro noi, al tempo stesso misteriosa ed inquietante, è un’occasione per discutere in modo concreto con il nostro Io, ma anche una presenza che attutisce l’eterno senso di solitudine.
Opera melanconica scritta con indubbia profondità, stimola importanti riflessioni.Da non perdere.
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renato c.
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venerdì 13 novembre 2015
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psico-fantascienza
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Con la scusa di un fatto puramente fantascientifico il film analizza la psicologia umana! Un musicista,fermo in macchina con la moglie ed il figlio viene investito da una macchina guidata da una ragazza che si era lasciata distrarre dalla presenza di un nuovo pianeta, visibile ad occhio nudo che verrà chiamato "Terra 2". Il musicista sopravvive, ma la moglie ed il figlio muoiono! La ragazza farà 4 anni di carcere ed al musicista verrà detto che l'incidente è stato provocato da un giovane ubriaco! Ovviamente il musicista odierà a morte questo presunto omicida colposo! La ragazza, invece uscita di carcere, si recherà da lui offrendosi come donna di pulizie e non confessando la propria colpa! Il musicista finisce per innamorarsi della ragazza, ma quando questa gli confessa che era lei la colp
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Con la scusa di un fatto puramente fantascientifico il film analizza la psicologia umana! Un musicista,fermo in macchina con la moglie ed il figlio viene investito da una macchina guidata da una ragazza che si era lasciata distrarre dalla presenza di un nuovo pianeta, visibile ad occhio nudo che verrà chiamato "Terra 2". Il musicista sopravvive, ma la moglie ed il figlio muoiono! La ragazza farà 4 anni di carcere ed al musicista verrà detto che l'incidente è stato provocato da un giovane ubriaco! Ovviamente il musicista odierà a morte questo presunto omicida colposo! La ragazza, invece uscita di carcere, si recherà da lui offrendosi come donna di pulizie e non confessando la propria colpa! Il musicista finisce per innamorarsi della ragazza, ma quando questa gli confessa che era lei la colpevole della morte della sua famiglia, la caccia via! E quando lei rientra in casa dalla finestra arriva quasi al punto di strozzarla! Ma la ragazza aveva vinto un concorso per essere una delle prime umane ad andare su Terra 2, dove pareva che esistesse per ogni essere umano un doppio! E quindi rinuncia a partire e si fa sostiture dal musicista che spera così di trovare i doppi della moglie e del figlio! Conclusione: nonostante l'innamoramento per la ragazza il musicista amava molto di più la sua famiglia originale! E fa di tutto per ritrovarla! E la ragazza, il cui sogno più grande era quello di andare su Terra 2, vi rinunzia per espiare la propria colpa e permettere al musicista di ritrovare coloro che ella, pur involontariamente, gli aveva portato via!
Buon film!
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lionardo
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martedì 3 febbraio 2015
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un grande piccolo film
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Cosa bisogna fare per poter incontrare di nuovo se stessi dopo un grande errore commesso per l'effetto che ha creato, certo, ma piccolo o nullo nell'intenzione e nella volontà? Il film parla di questo, del tentativo di integrare nuovamente l'odio e l'amore, il bianco con il nero, la terra 1 con la terra 2, Dhora 1 e Dhora 2. Gli elementi che pensiamo in opposizione in realtà non lo sono affatto siamo noi a percepirli tali. Un'altra riflessione che mi ha portato a fare è che spesso pensiamo che il destino sia certo, non riflettendo sul fatto che la certezza è nel fatto che il tempo non lo possiamo rivivere cancellando gli accadimenti, ma solamente partendo dall'osservazione degli stessi, creando ulteriore entropia per poi riordinare continuamente, panta rei.
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Cosa bisogna fare per poter incontrare di nuovo se stessi dopo un grande errore commesso per l'effetto che ha creato, certo, ma piccolo o nullo nell'intenzione e nella volontà? Il film parla di questo, del tentativo di integrare nuovamente l'odio e l'amore, il bianco con il nero, la terra 1 con la terra 2, Dhora 1 e Dhora 2. Gli elementi che pensiamo in opposizione in realtà non lo sono affatto siamo noi a percepirli tali. Un'altra riflessione che mi ha portato a fare è che spesso pensiamo che il destino sia certo, non riflettendo sul fatto che la certezza è nel fatto che il tempo non lo possiamo rivivere cancellando gli accadimenti, ma solamente partendo dall'osservazione degli stessi, creando ulteriore entropia per poi riordinare continuamente, panta rei. Vivere è riordinare la casa, il corpo, la mente, questo vuol dire crescere che è sempre redenzione e benessere, magari non sul momento ma nel lungo termine è così..
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lelius
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domenica 16 marzo 2014
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due rhode, due pianeti, due destini.
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Film sul destino delle cose, dal finale dirimente e chiarificatore, non facile quasi ermetico, la trama la conoscete tutti, ma il finale è da interpretare, quando Rhoda vede se stessa, capisce che sull'altra terra non vi è stato alcun incidente e lei probabilmente quale brillante astrofisica è partita comunque non come derelitta umana dal senso di colpa devastante, ma per quel che meritava, non cedendo quindi il biglietto a nessuno. Bellissime le musiche e la fotografia, quasi artigianale. Fa parte di quel genere che si sta affermando con successo di fantascienza psico-introspettiva di cui fanno parte film come Solaris, Melancholia e Upsidedown dove appunto la fantascienza fa da sfondo ai rapporti umani.
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Film sul destino delle cose, dal finale dirimente e chiarificatore, non facile quasi ermetico, la trama la conoscete tutti, ma il finale è da interpretare, quando Rhoda vede se stessa, capisce che sull'altra terra non vi è stato alcun incidente e lei probabilmente quale brillante astrofisica è partita comunque non come derelitta umana dal senso di colpa devastante, ma per quel che meritava, non cedendo quindi il biglietto a nessuno. Bellissime le musiche e la fotografia, quasi artigianale. Fa parte di quel genere che si sta affermando con successo di fantascienza psico-introspettiva di cui fanno parte film come Solaris, Melancholia e Upsidedown dove appunto la fantascienza fa da sfondo ai rapporti umani.
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gianleo67
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domenica 1 dicembre 2013
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le inclinazioni metafisiche della giovane marling
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Mentre il mondo è scovolto dalla misteriosa comparsa nel cielo di un pianeta gemello della Terra,la vita di una giovane liceale con un luminoso futuro ed alle soglie del suo ingresso al MIT, viene stravolta da un incidente automobilistico in cui, a causa della sua ubriachezza e disattenzione, stermina un'intera famiglia. Uscita dal carcere dopo quattro anni tenta di riscattarsi accettando un lavoro di bidella e cercando di avvicinarsi all'unico sopravvissuto dell'incidente, padre e marito delle vittime. Proprio quando sembra avere conquistato la fiducia e le attenzioni dell'uomo, viene informata di essere stata scelta per un viaggio interplanetario alla volta del misterioso pianeta popolato da repliche esatte degli abitanti della Terra.
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Mentre il mondo è scovolto dalla misteriosa comparsa nel cielo di un pianeta gemello della Terra,la vita di una giovane liceale con un luminoso futuro ed alle soglie del suo ingresso al MIT, viene stravolta da un incidente automobilistico in cui, a causa della sua ubriachezza e disattenzione, stermina un'intera famiglia. Uscita dal carcere dopo quattro anni tenta di riscattarsi accettando un lavoro di bidella e cercando di avvicinarsi all'unico sopravvissuto dell'incidente, padre e marito delle vittime. Proprio quando sembra avere conquistato la fiducia e le attenzioni dell'uomo, viene informata di essere stata scelta per un viaggio interplanetario alla volta del misterioso pianeta popolato da repliche esatte degli abitanti della Terra.
Seguendo le inclinazioni metafisiche del soggetto scritto a due mani con la giovane Brit Marling e replicando i temi di uno straniamento esistenziale che vede la stessa protagonista già ambigua viaggiatrice del tempo nel contemporaneo 'Sound of my voice' (anche qui co-sceneggiatrice insieme al regista Zal Batmanglij), il giovane Mike Cahill tenta la carta di un cinema indipendente che se da un lato eccede nella supponenza di un lirismo 'a tema' che troppo spesso sembra scadere nel patetico e nel dimostrativo, dall'altro vibra di una sotterranea energia creativa che (in sprezzo del ridicolo o dell'inverosimile) precipita le miserie di una tragedia umana, ordinaria e banale, nel fantastico quotidiano di una strabiliante alterità.
Costruita come una parabola esistenziale di colpa ed espiazione, cerca di interrogarsi ed interrogarci sulla supposta univocità ed irreversibilità dell'esperienza umana traguardando le ragioni di un tragico dualismo tra bisogni e desideri profondi e la ineludibile deriva di un destino cinico e crudele , nella ricerca di un dialogo interiore (con se stessi? con un altro se stesso possibile e sconosciuto?) come aspirazione ad un irraggiungibile equilibrio, come surrogato di una 'seconda occasione' che infranga le leggi del tempo e della logica per ristabilire il nostro posto nel mondo.
Attraverso una rigida scansione temporale e la messa in scena di un documentarismo in presa diretta (camera mobilissima, primi e primissimi piani di crudo realismo) si evitano abilmente le trappole di una grossolana inverosimiglianza,iscrivendo così il tragico realismo della storia nel contesto di una straniante eccezzionalità, nelle suggestioni metaforiche evocate dalla persistenza del tema musicale e dalla stralunata prospettiva di un inusitato orizzonte celeste. Purtroppo Cahill non è Tarkovskij e la sua storia talvolta ricorre forzatamente agli espedienti di un ingenuo simbolismo (il vegliardo bidello indiano quale 'anima del mondo' che si acceca come un vecchio Aedo per vedere meglio le miserie e le sofferenze degli uomini) ovvero rischia di cadere nella banalizzazione del fantastico (la dottoressa del SETI che parla con l'altra se stessa in un dualismo speculare contro cui si infrange la conclusiva teoria dello 'specchio rotto'), ma riesce comunque a sorprendere per il coraggio nel cimentarsi con una materia così difficile e scivolosa pur nella spartana ristrettezza dei mezzi a disposizione (distribuito dalla Fox Searchlight Pictures solo dopo la ribalta internazionale).Premi al Sundance Film Festival 2011 ed al Sitges - Festival internazionale del cinema della Catalogna. Buona la prima.
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rita branca
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domenica 29 settembre 2013
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viaggio verso noi stessi
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Another Earth, film (2011) di Mike Cahill, con William Mapother, Brit Marling, Jordan Baker, Robin Lord Taylor, Flint Beverage, Kumar Pallana, Richard Berendzen, Diana Ciesla, Rupert Reid, Arl Gold
Film drammatico con forte connotazione fantascientifica, caratterizzato sia da bella fotografia e colonna sonora che da convincente recitazione da parte dei protagonisti coinvolti in una tragedia della strada, in cui per la guida in stato di ebbrezza di una conducente minorenne, perdono la vita il bambino di cinque anni e la moglie in attesa di un altro figlio di un docente universitario americano su cui piomba, trasformandosi in un’arma mortale, la macchina di Rhoda, che lascia l’unico superstite in coma.
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Another Earth, film (2011) di Mike Cahill, con William Mapother, Brit Marling, Jordan Baker, Robin Lord Taylor, Flint Beverage, Kumar Pallana, Richard Berendzen, Diana Ciesla, Rupert Reid, Arl Gold
Film drammatico con forte connotazione fantascientifica, caratterizzato sia da bella fotografia e colonna sonora che da convincente recitazione da parte dei protagonisti coinvolti in una tragedia della strada, in cui per la guida in stato di ebbrezza di una conducente minorenne, perdono la vita il bambino di cinque anni e la moglie in attesa di un altro figlio di un docente universitario americano su cui piomba, trasformandosi in un’arma mortale, la macchina di Rhoda, che lascia l’unico superstite in coma.
Tale vicenda si svolge in una cittadina statunitense bombardata dalla notizia della straordinaria scoperta di un’altra terra, visibile a occhio nudo in cielo accanto alla luna, e che si ipotizza come un’esatta replica della nostra, abitanti inclusi, insieme all’affascinante possibilità di vivere godendo di nuove chance, quindi della potenziale possibilità di evitare o cancellare disastri commessi quaggiù.
Rhoda, uscita dal carcere, dopo aver scontato la condanna per il crimine commesso, è comprensibilmente stravolta e dopo aver cercato un lavoro umile, ancora tormentata dall’esperienza vissuta, cerca il professor Burroughs, il marito sopravvissuto e con uno stratagemma riesce a lavorare alle sue dipendenze. La narrazione del rapporto che nasce lentamente fra loro è svolta con notevole intensità e capacità di penetrazione che affascina lo spettatore anche per le ottimistiche prospettive suggerite, con auspicabili alternative a quelle offerte dal nostro pianeta e con l’ipotesi suggestiva dell’incontro che potremmo fare con noi stessi, con la nostra esatta replica di sapore esplicitamente platonico.
Rita Branca
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aldolg
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mercoledì 11 settembre 2013
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da vedere
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Utopico, affascinante, prossimo al capolavoro, film a basso costo che lascia un ricordo, ottimi interpreti e musiche all'altezza, proprio un bel lavoro. Tematica : UNIVERSI PARALLELI
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grey urania
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sabato 31 agosto 2013
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un film che non è quel che ci si aspetta
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Un'altra terra e musica melodica sono i protagonisti del trailer:non lo sono in realtà in questo che,al di lá delle giuste aspettative,non é un film di fantascienza. Per lo meno non nel suo "animo". Lo definirei un film drammatico,esistenzialista,a tratti filosofico,ricco di messaggi importanti e mai toccati tutti insieme e in modo talmente organico:l'ego,l'altro,il riscatto,l'espiazione,l'affetto,l'odio,la scienza. Tutti partecipi di un viaggio che Rhoda,ragazza brillante ma colpevole e poi vittima di un normale incidente,compie per redimersi,permettendoci di identificarci in lei. Tra una quasi assente colonna sonora ai tratti aspra,dialoghi brevi ma pungenti,e un ritmo lento ma serrato,che nonostante la pesantezza a volte percepibile, rende il film accattivante e commovente senza la necessità di grandi colpi di scena come invece é necessario in altri film,comincia la strada per la riscoperta di noi stessi,per rispondere a domande che tutto il genere umano si pone,a cui la storia non da soluzioni.
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Un'altra terra e musica melodica sono i protagonisti del trailer:non lo sono in realtà in questo che,al di lá delle giuste aspettative,non é un film di fantascienza. Per lo meno non nel suo "animo". Lo definirei un film drammatico,esistenzialista,a tratti filosofico,ricco di messaggi importanti e mai toccati tutti insieme e in modo talmente organico:l'ego,l'altro,il riscatto,l'espiazione,l'affetto,l'odio,la scienza. Tutti partecipi di un viaggio che Rhoda,ragazza brillante ma colpevole e poi vittima di un normale incidente,compie per redimersi,permettendoci di identificarci in lei. Tra una quasi assente colonna sonora ai tratti aspra,dialoghi brevi ma pungenti,e un ritmo lento ma serrato,che nonostante la pesantezza a volte percepibile, rende il film accattivante e commovente senza la necessità di grandi colpi di scena come invece é necessario in altri film,comincia la strada per la riscoperta di noi stessi,per rispondere a domande che tutto il genere umano si pone,a cui la storia non da soluzioni. Proprio qui sta il grande valore del film:la ricchezza di domande e tematiche che ti obbligano a riflettere,a trovare le risposte in te stesso. All'ombra di Terra 2,sempre sullo sfondo in immagini dai colori cupi ma brillanti, si svolge il dramma. Questa Terra 2 opprimente ma in cui contemporaneamente gli uomini trovano la via di fuga.
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giugy3000
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giovedì 11 aprile 2013
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un'altra me.
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Tre aggettivi mi vengono a primo acchito per descrivere questa pellicola: interessante,particolare ed introspettivo. Un drammatico-fantascientifico-filosofico: un genere che in assoluto sento particolarmente mio e che capita a fagiolo ad una che come me è sempre alla ricerca come un cane da tartufi per trame diverse e fruibili più psicologicamente possibile. Il debutto alla regia di Mike Cahill si aggiudica il premio del Sundance Festival 2011, portando con sè anche le prime prove recitative di due grandissimi attori esordienti, fra cui Brit Carling, fidanzata nella vita reale del regista.
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Tre aggettivi mi vengono a primo acchito per descrivere questa pellicola: interessante,particolare ed introspettivo. Un drammatico-fantascientifico-filosofico: un genere che in assoluto sento particolarmente mio e che capita a fagiolo ad una che come me è sempre alla ricerca come un cane da tartufi per trame diverse e fruibili più psicologicamente possibile. Il debutto alla regia di Mike Cahill si aggiudica il premio del Sundance Festival 2011, portando con sè anche le prime prove recitative di due grandissimi attori esordienti, fra cui Brit Carling, fidanzata nella vita reale del regista.
Una trama che mi aveva colpito da subito, a cui poi la bellissima locandina aveva contribuito a far crescere curiosità. Una giovane liceale interessata all'astrofisica nel giorno in cui alla radio proclamano la scoperta di un pianeta affine morfologicamente alla Terra (tanto da esser soprannominato Terra2) investe la moglie e il bambino di un professore concertista. Due vite spezzate e riunite solo quattro anni dopo, quando Terra2 è vicinissima alla Terra tanto da essere grande il triplo della Luna nel cielo e si professa senza dubbio che quel pianeta sia abitato da un doppio speculare d'ognuno di noi. Comincia così un altrettanto doppio binario di racconto, che segue in primis il cammino d'espiazione della protagonista verso il professore a cui ha rovinato la vita, nonchè unico superstite dell'incidente e quello di un misterioso concorso che premia chi tramite un racconto si dimostrerà più "bisognoso" di andare nello spazio, a vedere chi risieda e cosa realmente nasconda il pianeta affine al nostro. Freno subito coloro che ne vedranno forse una tendenza drammatica ed imitativa del film di Von Trier, ovvero "Melancholia": il film è uscito negli USA nel 2010, un anno prima dell'uscita del film del regista danese. Qui non si tratta di una sfera gigante e luminosa nel cielo che incombe sulla nostre vite portandoci angoscia e sapore di distruzione; qui ci troviamo di fronte ad un pianeta che si avvicina sempre più alla Terra per salvarci, per concederci un'altra occasione, una seconda chance dove incontrare un altro nostro "io" e ricominciare, forse. Una tematica molto fichtiana, dove sono in ballo valori e temi molto forti: il nostro io, un probabile non-io che però è sempre parte di noi. La religione cade e si piega alla fantascienza, dove i peccati si scontano su un altro pianeta analogo, senza bisogno di aspettare la fine dei tempi per scorgere il Paradiso. Siamo vivi e pensanti e da vivi cerchiamo il perdono, la redenzione e la conoscenza. Come diceva Aristotele la vista è il più completa ed indispensabile dei cinque sensi per la conoscenza...ed è proprio la vista di ciò che mai l'uomo comune prima d'ora non aveva mai assaporato (ovvero il luogo dove vive nella sua interezza e magnificenza nel cielo) che desta in lui la meraviglia, la miccia di ogni filosofia, da quella greca a quella contemporanea. La bellissima domanda di fondo che il regista si pone è però la seguente: siamo o saremo mai pronti a tutto ciò? Siamo pronti a riconoscere che non è nella più piccola o grande parte dell'universo che giace il "mistero" ma solo ed esclusivamente dentro di noi? Siamo pronti a fare i conti con noi stessi? Un bellissimo finale aperto e a mio avviso per nulla scontato a a detta di molti "sbrigativo" apre un ulteriore interrogativo filosofico: L'uomo sarà pronto ad uscire dalla caverna di Platone e vedere le cose alla luce del sole o preferirà restarci rinchiuso dentro con le spalle alla verità? Un film da vedere, per(ma non solo) palati sopraffini.
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