Non ho letto il romanzo, ma il film l'ho trovato ben fatto, coinvolgente, grazie a una straordinaria interpretazione di tutti gli attori e ad una straordinaria fotografia e scenografia. Da segnalare anche le musiche, molto suggestive. La regia è vincente nella capacità di creare angoscia senza bisogno di calcare la mano sulla violenza (bastano poche inquadrature ed è l'immaginazione dello spettatore a fargli vedere l'orrore, ma sullo schermo non si vede quasi nulla: bravo davvero Hillcoat!), ma anche nel commuoverci nel descrivere il rapporto fra padre e figlio.
Personalmente ho trovato molto singolare il fatto che, ultimamente al cinema i rapporti fra padre e figlio vengano affrontati togliendo di mezzo la madre (vedi anche il bel film di Luchetti: "La nostra vita"). Non saprei come leggere questo fatto: mi piacerebbe inaugurare un dibattito su questo, se qualcuno è interessato (magari anche la redazione).
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