laulilla
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sabato 17 aprile 2010
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donne americane in cucina, ieri e oggi
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Il film racconta, parallelamente, le vicende vere di due donne americane che hanno in comune il nome (una è Julie, parigina per elezione; l'altra è Julia), nonché la passione per la cucina. Le separano una cinquantina d'anni, durante i quali la vita di tutti ha subito molti cambiamenti. Julia, infatti, a differenza di Julie, vive del suo modestissimo lavoro, anche se per mantenersi deve rinunciare al suo sogno: la scrittura. Scrivere, d'altra parte, era stato il sogno anche di altre donne del passato, ma gli editori spesso approfittavano di questa loro passione per imporre contratti truffaldini e capestro. Oggi, Julia ha un bel blog, grazie al quale un pubblico di affezionati lettori la conosce e questo costituisce il punto di forza per lei nel rapporto cogli editori.
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Il film racconta, parallelamente, le vicende vere di due donne americane che hanno in comune il nome (una è Julie, parigina per elezione; l'altra è Julia), nonché la passione per la cucina. Le separano una cinquantina d'anni, durante i quali la vita di tutti ha subito molti cambiamenti. Julia, infatti, a differenza di Julie, vive del suo modestissimo lavoro, anche se per mantenersi deve rinunciare al suo sogno: la scrittura. Scrivere, d'altra parte, era stato il sogno anche di altre donne del passato, ma gli editori spesso approfittavano di questa loro passione per imporre contratti truffaldini e capestro. Oggi, Julia ha un bel blog, grazie al quale un pubblico di affezionati lettori la conosce e questo costituisce il punto di forza per lei nel rapporto cogli editori. Per le donne, però, il successo, anche in ambito culinario, bisogna sudarselo, dimostrando non solo bravura, creatività e inventiva, ma soprattutto rispetto per le tradizioni e velocità: Julia si imporrà realizzando in un solo anno quelle 524 ricette contenute in un libro che Julie aveva stampato qualche decennio addietro, imponendosi alle donne americane come modello inarrivabile. Julie, alla fine della guerra, in pieno maccartismo, cui non potrà sfuggire neppure il marito, diplomatico in Francia, frequenterà un corso di cucina per Cordon Bleu a Parigi (unica donna fra schiere di uomini beffardi e scettici), grazie al quale imparerà come si cucina alla francese. Al suo ritorno negli States, le conoscenze acquisite le permetteranno di condurre un popolarissimo programma televisivo, diventando, per le donne americane, un mitico e perfetto modello di cuoca e di donna non solo autrice di splendide ricette, ma anche esempio perfetto di comportamento femminile, ottimistico (un po' troppo, a mio parere), ed entusiasticamente dolce, quasi che la passione per il buon cibo dovesse necessariamente coincidere colla passione per il proprio partner, che però, guarda caso, trovava i suoi interessi al di fuori della linda casettina.
Nei panni di Julie è una ironica Meryl Streep, perfetta nel tratteggiare gli ideali femminili e familiari dell'epoca, che ha saputo trovare il tono stridulo e suadente delle attrici del cinema di quegli anni (e non è solo una questione di doppiaggio!), per dar vita alla casalinga americana stereotipata e giuliva nell'accettare il ruolo subalterno e marginale cui la società l'aveva costretta. Il film, nel suo complesso, mi sembra rievocare in modo eccessivamente affettuoso un passato in ogni caso improponibile (per l'eccesso di zucchero, vero e metaforico) e rappresenta un oggi in cui la femminilità, più inquieta e perciò più vera, è ancora un po' troppo legata a una visione romantica del ruolo della donna e dei suoi trascorsi da casalinga.
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fabrizio cirnigliaro
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lunedì 2 novembre 2009
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foodblogger di tutto il mondo unitevi!
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Due donne in due epoche diverse che danno una svolta alla loro vita facendo una delle cose più antiche e naturali: cucinare. Entrambi i mariti appoggiano in pieno le scelte delle rispettive mogli, facendo il possibile perché vengano raggiunti gli obiettivi preposti. Julia è un’americana che vive nell’Europa del dopo guerra, ma anche oltreoceano si sente lo spettro di McCharthy e della sua caccia alle streghe. Julie invece a lavoro è coinvolta emotivamente dalle tristi storie che le vengono raccontate al telefono, che la fanno sentire una burocrate impotente in un sistema troppo complesso. Il blog le sconvolgerà la vita in positivo. Con questo strumento anche chi non è giornalista, ma ha davvero qualcosa da dire, riesce a farlo.
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Due donne in due epoche diverse che danno una svolta alla loro vita facendo una delle cose più antiche e naturali: cucinare. Entrambi i mariti appoggiano in pieno le scelte delle rispettive mogli, facendo il possibile perché vengano raggiunti gli obiettivi preposti. Julia è un’americana che vive nell’Europa del dopo guerra, ma anche oltreoceano si sente lo spettro di McCharthy e della sua caccia alle streghe. Julie invece a lavoro è coinvolta emotivamente dalle tristi storie che le vengono raccontate al telefono, che la fanno sentire una burocrate impotente in un sistema troppo complesso. Il blog le sconvolgerà la vita in positivo. Con questo strumento anche chi non è giornalista, ma ha davvero qualcosa da dire, riesce a farlo. A volte i risultati che si possono ottenere possono essere straordinari. Julie non si limita a pubblicare un ‘alchimia di ingredienti. Lei prepara nella sua cucina tutte le ricette che pubblica, inserendo nei post anche dei fatti della propria vita quotidiana, compreso i “meltdown”, quei momenti in cui tutto le va storto ed è sull’orlo di una crisi di nervi. Julia invece ha un altro temperamento. Andando contro tutti i pregiudizi dell’epoca non sembra mai mostrare segni di debolezza. Lei è convinta che sia necessario riuscire a pubblicare il suo libro, sente che potrebbe cambiare davvero il modo di cucinare degli americani.
Infatti la storia le ha dato ragione. Anche se lei non avrebbe mai immaginato che in quegli stessi anni in cui lei si sforzava di poter insegnare la cucina francese agli americani, negli States stavano nascendo i fast food, che avrebbero cambiato per sempre, in peggio, le abitudini dei suoi connazionali.
Ci penserà Julie a coinvolgere e aiutare i lettori del blog ad apprezzare il piacere della cucina, della lunga preparazione delle pietanze, correndo anche il rischio di addormentarsi nell’attesa prolungata della cottura a forno tradizionale. Julie da foodblogger riuscirà a diventare scrittrice e pubblicare un libro.
Nora Ephron, sua anche la sceneggiatura che è tratta dai 2 libri di Julia e Julie, dopo i flop degli ultimi anni (Vita da strega e Magic Numbers), riporta sul grande schermo dei personaggi femminili che convincono. Julia si rivolge alle donne medie della società americana, quelle senza servitù. Julie invece scrive nel blog soprattutto per aiutare se stessa, per trovare la propria strada. Forse non verrà ricordato come uno dei migliori film che parla di cucina, però in molti, critica e pubblico, hanno trascurato un piccolo dettaglio, Julia and Julie è la prima grande produzione inspirata , in parte, ad un blog, strumento che comunque è diverso da un social network.
Per il blogger ogni commento positivo o critica da parte di un lettore sconosciuto, è motivo di orgoglio, è una soddisfazione per il lavoro che si compie quasi quotidianamente.
Se è vero che alcuni nascono e muoiono nel giro di poco tempo, altri invece continuano a produrre un post dietro l’altro, e alcuni, come quello di Julie Powell, hanno la fortuna di diventare libri. Grazie al suo blog in molti hanno potuto conoscere l’arte di Julia Child,
e scoprire che in America non c’è solo o cibo spazzatura o ristoranti di lusso,o almeno, non è sempre stato cosi. Visto il successo che ha avuto il blog di Julia Powell, il consiglio nasce spontaneo:Foodblogger di tutto il mondo, unitevi!
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raffaella
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sabato 24 ottobre 2009
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bon appétit!
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Due donne danno una svolta alla propria vita mediante un’avventura culinaria: negli anni cinquanta Julia Child diventa la cuoca americana più famosa in Europa e negli USA, mentre nel 2002 Julie Powell decide di mettersi alla prova con le 524 ricette della Child, documentando su un blog le sue imprese gastronomiche da completare in un anno.
Questo è il nucleo biografico di “Julie&Julia”, il film di Nora Ephron ispirato a due storie vere.
Decisamente convincenti le prove di Meryl Streep nei panni dell’estrosa Julia Child e di Amy Adams in quelli della trentenne frustrata Julie Powell. Quest’ultima riflette una tendenza oggi molto diffusa presso i trentenni insoddisfatti a causa soprattutto di un lavoro inappagante: la realizzazione personale attraverso il web.
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Due donne danno una svolta alla propria vita mediante un’avventura culinaria: negli anni cinquanta Julia Child diventa la cuoca americana più famosa in Europa e negli USA, mentre nel 2002 Julie Powell decide di mettersi alla prova con le 524 ricette della Child, documentando su un blog le sue imprese gastronomiche da completare in un anno.
Questo è il nucleo biografico di “Julie&Julia”, il film di Nora Ephron ispirato a due storie vere.
Decisamente convincenti le prove di Meryl Streep nei panni dell’estrosa Julia Child e di Amy Adams in quelli della trentenne frustrata Julie Powell. Quest’ultima riflette una tendenza oggi molto diffusa presso i trentenni insoddisfatti a causa soprattutto di un lavoro inappagante: la realizzazione personale attraverso il web. Nel caso della Powell il successo diventa poi anche cartaceo.
Un invito all’ottimismo, probabilmente, a non arrendersi mai. Anche quando una complessa ricetta non riesce a soddisfare le aspettative. Perché ciò che importa davvero è il nostro impegno e la volontà di misurarsi con una sfida mai affrontata prima.
“Julie&Julia” è di certo un film che fa venire appetito e che può esortare le donne a precipitarsi ai fornelli per cimentarsi con una ricetta della stravagante Child.
E allora… bon appétit!
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dano25
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mercoledì 28 settembre 2011
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interpreti da leccarsi i baffi ma film indigesto
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La regista newyorkese Nora Ephron (sceneggiatrice di Herry ti presento Sally- 1989) porta sullo schermo il libro omonimo al film di Julie Powell regalando una commedia sentimentale al femminile dai toni molto bassi ma dalle interpretazioni ottimali.
Julia Child e Julie Powell sono due donne divise da uno spazio temporale di 50 anni; la prima vive nel 1949 a Parigi dove il marito lavora per l’ambasciata americana, la seconda è una 30enne del Queens, operatrice di un call canter alla ricerca della propria identità. Ad accomunare le due ci pensa la cucina. Julia Child è folgorata da quella francese e decide di scrivere un libro di ricette accessibile a tutti e soprattutto in inglese.
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La regista newyorkese Nora Ephron (sceneggiatrice di Herry ti presento Sally- 1989) porta sullo schermo il libro omonimo al film di Julie Powell regalando una commedia sentimentale al femminile dai toni molto bassi ma dalle interpretazioni ottimali.
Julia Child e Julie Powell sono due donne divise da uno spazio temporale di 50 anni; la prima vive nel 1949 a Parigi dove il marito lavora per l’ambasciata americana, la seconda è una 30enne del Queens, operatrice di un call canter alla ricerca della propria identità. Ad accomunare le due ci pensa la cucina. Julia Child è folgorata da quella francese e decide di scrivere un libro di ricette accessibile a tutti e soprattutto in inglese. Tra lo snobismo dei francesi, le difficoltà di realizzazione e la testardaggine di una donna d’altri tempi, dopo mille peripezie e con l’indistruttibile sostegno del marito, finalmente il libro prende vita diventando nel tempo una vera Bibbia facendo della Child una star americana. Dal canto suo Julie Powell è folgorata dalla personalità di Julia e, sotto suggerimento del fidanzato, disposto come il suo illustre “dirimpettaio” ad aiutare la propria donna oltre ogni limite, decide di aprire un blog su internet lanciando la sua personale sfida a se stessa: le 524 ricette del libro di Julia, cucinate e provate in 365 giorni.
L’idea del film è originale ma c’è troppa distanza tra i due personaggi, le storie sono scontate come i singoli finali e i 123min di durata fanno sì che decada la soglia dell’attenzione.
Capitolo a parte per le due interpreti: la sempre eccezionale Meryl Streep ci diverte con un accento (sia nel doppiaggio italiano che in lingua originale) meravigliosamente azzeccato al personaggio ed un interpretazione magnifica, la dolcezza di Amy Adams (già principessa in “Come d’incanto”) nata in Italia nel 1974, ci accompagna nelle difficoltà di realizzazioni personali dei 30enni.
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marta
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lunedì 5 giugno 2023
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un film a cui affezionarsi!
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Il film intraprende parallelamente le vite di due appassionate di cucina: da un lato la famigerata (almeno in America) Julia Child, nota per aver insegnato agli americani a cucinare; e dall’altro Julie Powell, impiegata statunitense che si dedica intensamente alla cucina per sfuggire alla quotidianità; sarà poi la base del suo blog personale.
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Il film intraprende parallelamente le vite di due appassionate di cucina: da un lato la famigerata (almeno in America) Julia Child, nota per aver insegnato agli americani a cucinare; e dall’altro Julie Powell, impiegata statunitense che si dedica intensamente alla cucina per sfuggire alla quotidianità; sarà poi la base del suo blog personale.
Risulta impossibile non lasciarsi trasportare dall’allegria, dalla spensieratezza e allo stesso tempo dalla tenacia di questi due goffi personaggi. Entrambe donne semplici ma carismatiche (e non di meno importante, innamorate), ti faranno sentire compartecipe di questo loro intraprendente viaggio senza bisogno di effetti speciali o del solito umorismo da film americano a cui siamo abituati.
La semplicità è alla base di tutta la pellicola, semplice è infatti lo stesso messaggio che vuole suggerire a noi ascoltatori: le idee più ingenue e spontanee possono di fatto cambiarci la vita, per il meglio.
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ultimoboyscout
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domenica 23 gennaio 2011
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gnam gnam!
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Due vite parallele, tanto affini quanto distanti e diversissime, si incrociano a 50 anni di distanza l'una dall'altra, unite dall'amore, anzi dalla venerazione per la buona cucina. Nel cinema il cibo ha sempre avuto un ruolo centrale che si ripete in questo film allegro e leggero, ben realizzato e mai banale. Peccato che Amy Adams non mi sembri all'altezza della situazione ma tutto somamto va bene così. CMibo & amore, gran bel binomio! Bon appetit.
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ennedì
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domenica 8 novembre 2009
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"ping-pong" culinario mediante lo spazio-tempo
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Come in un "ping-pong" ideale, Julie & Julia benché separate da 50 anni, grazie alla sapiente sceneggiatura e agli ingredienti della riuscita regia di Nora Ephrom, riescono a duettare in sincronia perfetta.
Si tratta di due storie di vita vissuta realmente, quella di Julie Powel (interpretata dalla bravissima Amy Adams), trentenne dei giorni nostri appena trasferitasi insieme al marito nel Queens, e quella di Julia Child (la sempre ottima Merryl Streep), moglie di un diplomatico (Stanley Tucci) appena trasferitasi a Parigi insieme al marito nel 1949.
I tempi, le epoche, sono completamente diverse ed anche il contesto del mondo in cui si muovono in parallelo le due protagoniste, è completamente diverso.
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Come in un "ping-pong" ideale, Julie & Julia benché separate da 50 anni, grazie alla sapiente sceneggiatura e agli ingredienti della riuscita regia di Nora Ephrom, riescono a duettare in sincronia perfetta.
Si tratta di due storie di vita vissuta realmente, quella di Julie Powel (interpretata dalla bravissima Amy Adams), trentenne dei giorni nostri appena trasferitasi insieme al marito nel Queens, e quella di Julia Child (la sempre ottima Merryl Streep), moglie di un diplomatico (Stanley Tucci) appena trasferitasi a Parigi insieme al marito nel 1949.
I tempi, le epoche, sono completamente diverse ed anche il contesto del mondo in cui si muovono in parallelo le due protagoniste, è completamente diverso. Ciononostante la trama risulta perfettamente continua, come se le due vicende avvenissero contemporaneamente, inoltre il salto fra le due epoche è sempre ben riuscito e gradevole, fornendo alla pellicola un piccolo valore aggiunto.
I problemi di una trentenne dei giorni nostri, insoddisfatta del lavoro e della quotidianità che le fa sentire un gran vuoto, si contrappongono alla spensierata brillantezza di una donna matura negli anni 50.
In comune le due donne hanno il desiderio di realizzarsi. La prima ci riesce prendendo spunto dalla seconda, la quale trova nella cucina francese l'interesse con cui riempire le proprie giornate e attraverso cui arrivare al successo. Le due donne non entreranno mai in contatto veramente nel corso della storia, solo in una occasione quasi si sfioreranno.
Ne nasce una commedia dai ritmi piacevoli che non lascia mai spazio alla noia, mentre riesce sempre a divertire e a tratti a stimolare le corde giuste dei sentimenti. 123 minuti gradevolissimi, da non perdere.
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