Il cosmo sul comò |
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Un film di Marcello Cesena.
Con Aldo Baglio, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Silvana Fallisi, Sara D'Amario.
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Commedia,
durata 100 min.
- Italia 2008.
- Medusa
uscita venerdì 19 dicembre 2008.
MYMONETRO
Il cosmo sul comò
valutazione media:
1,92
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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IL COSMO SUL COMO': C'erano una volta tre comici..di HoussyFeedback: 0 |
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venerdì 2 gennaio 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Correva l'anno 1997 quando la penisola tutta veniva scossa da capo a piedi da un terremoto chiamato Aldo, Giovanni e Giacomo, che con il rutilante Tre uomini e una gamba avevano fatto divertire tutti gli italiani che gli avevano dato fiducia seguendoli nel grande salto dal piccolo schermo (e dai teatri) a quello grande, al cinema. Sono passati 10 anni e dopo alti (Chiedimi se sono felice) e bassi (La storia di Al, John e Jack) il dinamico trio si ripresenta anche questo natale all'appello del cinema italiano. Fughiamo subito il campo dai dubbi, questo Il cosmo sul comò è un brutto film, non fa ridere e non ha nemmeno la corposità o la cattiveria necessarie per risultare un'apologo sull'italianità contemporanea. Non aiuta certo la divisione in quattro episodi più un quinto che fa da imbarazzante collante, la sensazione è di una discontinua sceneggiatura tutta buchi e battutine da bar, il sapore che rimane in bocca usciti dalla sala, è amaro ed ha il gusto della beffa. Ma vediamo di entrare meglio nel dettaglio. Il primo episodio parte bene inanellando una serie di divertenti siparietti che ben predispongono lo spettatore, peccato che il finale cada in una telefonatissima trovata che più che divertente appare triste e scontata. Il secondo episodio è quanto di più imbarazzante il trio di comici abbia mai portato sullo schermo, scrittura scontata, pochissimi momenti divertenti, la noia regna sovrana. Nel terzo la musica non cambia e la trovata dei quadri che parlano è francamente mal sviluppata, chiudendo il tutto in modo superficiale e porgendo la guancia ad un irritante siparietto gay. Finalmente la narrazione decolla e la carne al fuoco si fa saporita nel quarto ed ultimo episodio del film, in cui un bravo Giacomo tenta disperatamente di avere un figlio. L'episodio ha una scrittura forte e risulta estremamente godibile e divertente, peccato che nel finale non abbia il coraggio di osare fino in fondo, un pizzico di cattiveria in più avrebbe giovato al punteggio del film. Tutto qui, l'ennesima occasione mancata che dopo il malriuscito Amplagghed conferma una crisi profonda all'interno del trio comico più famoso del bel paese. La sensazione è quella di un'eterna indecisione tra un film vero, impegnato, affrontando tematiche di spessore magari col sorriso sulle labbra e l'ennesima prova comica calcolata sulle aspettative del pubblico. Credo che sia giunto il momento di scegliere, di maturare e di crescere, ora basta giocare a fare il cinema.
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