L'uomo privato |
|||||||||||||
Un film di Emidio Greco.
Con Tommaso Ragno, Myriam Catania, Giulio Pampiglione, Mia Benedetta, Ennio Coltorti.
continua»
Thriller,
durata 100 min.
- Italia 2007.
- Cinecittà Luce
uscita venerdì 2 novembre 2007.
MYMONETRO
L'uomo privato
valutazione media:
2,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
|
|||||||||||||
|
|||||||||||||
|
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un "film-fantasma" senza fantasia.di SilencioFeedback: |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
mercoledì 31 ottobre 2007 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
A nostro parere (condiviso peraltro dal 90% della stampa accreditata che ne ha coperto i titoli di coda con fischi e cori di disappunto) "L'uomo privato" è un “film fantasma”, un film che in realtà non c’è. In conferenza stampa Greco parla di un linguaggio “nuovo, rivoluzionario”, di un “film che, nell’affrontare un tema di avvertita attualità, percorre strade meno frequentate nella costruzione drammaturgica e narrativa”. Emidio Greco parte da lontano, nella sua carriera si appoggia volentieri ai riferimenti letterari, da Karen Blixen a Leonardo Sciascia. La storia de “L’uomo privato” (qui i dettagli della trama), invece, si limita a non essere originale. Il tema dell’uomo che “si guarda vivere”, oltre ad essere toccato da molti ("Lo straniero" di Camus, "L'uomo che non c'era" dei Coen), è anche uno dei più difficili da rappresentare, soprattutto sullo schermo. Una lezione che Emidio Greco, classe 1938, non ha saputo cogliere neppure lontanamente. Tommaso Ragno, che viene dal teatro, è un protagonista immobile e antipatico, che fa perdere subito interesse alla storia, per niente aiutato dalla fissità dello sguardo (imposta da Greco?), i movimenti di macchina inesistenti e, in prima battuta, da un estenuante monologo di Vanessa Gravina. Con esemplare lentezza e ampollosità si snoda la “rappresentazione” della vita pubblica dell’uomo privato, fatta di fugaci storie di letto (una sola, gratuita scena di sesso non è un po’ poco per raccontarcele?), lezioni di diritto che in nulla sfiorano la plausibilità, un irreale e distantissimo rapporto con il padre (Nanni Materassi), la preparazione di un misterioso convegno su economia e cultura (l’espediente misterioso e ambiguo dell’argomento sempre taciuto stanca immediatamente, se trattato in quel modo) e la rottura con la studentessa Silvia (un’isterica e spiritata Myriam Catania, che manovra a stento un personaggio assolutamente scontato). Tutto questo, gestito con il ritmo più sonnolento che si possa provare a immaginare (un’interminabile e ripetitiva sequenza a una festa per studenti, ben 8 minuti abbondanti, e un’irritante carrellata finale sul tanto chiacchierato convegno, di poco dentro ai 15 minuti). Con queste premesse la “svolta” del film non esce dalle virgolette, ma comunque eccola: uno studente viene ritrovato morto suicida con in tasca nome e indirizzo del professore di diritto. Emidio Greco parla di “virata nel giallo”. Ma non è possibile in nessun modo appassionarsi alla misteriosa morte di un personaggio che fino a quel momento non esiste e dopo non acquista comunque spessore, né essere vinti dalla tensione per conoscere la sorte di un protagonista così antipatico. La scelta di utilizzare attori mediocri o troppo attaccati al teatro e di inserirli in situazioni pensate e scritte con rara ingenuità narrativa non sembra essere un presupposto rassicurante. E in alcuni casi assistiamo al “freestyle” della gratuità, una svendita di sequenze approssimate, compiaciute e senza un briciolo d’inventiva. No a un cinema di sola apparenza, soprattutto quando nemmeno la confezione è curata a dovere. Sì allo svecchiamento delle idee, in termini di età biologica, sì (Greco è del ’38), ma anche e soprattutto di età creativa.No alla presunzione, alla pretenziosità e al farsene profeti. No a un “uomo privato” così. Sì a qualcosa di meglio, che, fortunatamente, si è visto provenire da cantieri italiani (e realizzato anche con meno soldi, che non è mai male) durante la Festa del Cinema di Roma.
[+] lascia un commento a silencio »
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Recensioni & Opinionisti | Articoli & News | Multimedia | Shop & Showtime |
|
Link esterni
|