romeo79
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lunedì 22 ottobre 2007
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io sto con gli ultracorpi...
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Uno shuttle che precipita, contaminato da sconosciute spore aliene,dà inizio ad una singolare invasione-infezione dell'intera razza umana.Sembra l'incipit dell'ennesimo film in cui l'umanità si trova ad affrontare l'alieno di turno,a lottare contro la totale estinzione, per poi riuscire ancora una volta a salvarsi (di solito grazie alla versatile mamma America) miracolosamente.E infatti lo è.Anche se questa volta,anche se per pochi minuti,abbiamo come l'impressione che possa esserci un barlume di diversità e profondità nel baratro del visto&rivisto.Fatto sta che gli alieni in questione non hanno zanne enormi,astronavi e raggi laser.Sono delle minuscole spore.E non trasformano gli esseri umani in mostruosi zombie cerebrolesi assetati di sangue.
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Uno shuttle che precipita, contaminato da sconosciute spore aliene,dà inizio ad una singolare invasione-infezione dell'intera razza umana.Sembra l'incipit dell'ennesimo film in cui l'umanità si trova ad affrontare l'alieno di turno,a lottare contro la totale estinzione, per poi riuscire ancora una volta a salvarsi (di solito grazie alla versatile mamma America) miracolosamente.E infatti lo è.Anche se questa volta,anche se per pochi minuti,abbiamo come l'impressione che possa esserci un barlume di diversità e profondità nel baratro del visto&rivisto.Fatto sta che gli alieni in questione non hanno zanne enormi,astronavi e raggi laser.Sono delle minuscole spore.E non trasformano gli esseri umani in mostruosi zombie cerebrolesi assetati di sangue.Semplicemente li trasformano nella copia di se stessi,ma più...compassati.L'uomo cessa di vivere le proprie emozioni e si trasforma in una sorta di vegetale.Bellissima la metafora citata da Daniel Craig a proposito degli alberi,ed infatti è proprio ad alberi che viene da paragonare i "nuovi" esseri umani.Creature che smettono di riconoscere nell' "altro" un nemico da schiacciare,ma che bensì si sentono parte di un tutt'uno.Non esiste più individualità,il mondo è unito come da un'intelligenza comune,che bypassa ogni religione,ogni credo politico,ogni etnia e cultura.Ed è questa la grande provocazione sulla quale il film purtroppo non si sofferma.La grande occasione mancata.Il concetto ci viene illustrato,in maniera anche troppo didascalica,dalla figura dell'ambasciatore russo che durante una cena formale comincia a farneticare, a sproposito,sulla natura umana,feroce in quanto mutuata dalle nostre origini animali.Sul fatto che non ci sia speranza per un mondo migliore fintanto che l'uomo e la sua "umanità" calchino questa terra.Concetti ai quali la Kidman,da buona scolaretta,risponde con la solita generica speranza sulla possibile evoluzione delle coscienze e su"un mondo migliore".Ben più pratiche appaiono le spore,che da questo punto di vista non le mandano a dire.Da sempre l'uomo sogna un mondo senza guerre,senza stragi e atrocità varie.Beh ecco la sola ed unica soluzione realmente funzionante.Ed infatti,senza troppa enfasi,sullo sfondo del film si susseguono notiziari che annunciano il ritiro delle truppe dall'Iraq,la fine dei vari conflitti mondiali,la distribuzione gratuita di vaccini contro l'AIDS .Tutto al prezzo di rinunciare alla sfera emozionale,alla propria isteria,alle proprie debolezze,all'odio come all'amore.Ovviamente gli alieni non lasciano possibilità di scelta,ma la verità è che se non la felicità stanno offrendo l'utopia di "un mondo davvero migliore".Cosa fare di fronte a questa possibilità?Arrendersi all'invasione?Accettare la pace nel mondo e la serenità eterna?Ai posteri le ardue dissertazioni filosofiche sulla questione.Al regista e ai produttori interessa di più che la Kidman e il suo figliolo (peraltro immune alle spore) escano illesi dalla faccenda.Ed ecco che il film va alla deriva e per tutta la seconda parte dell'opera assistiamo inermi,nell'ordine, a:iniezione intracardiaca di adrenalina da parte di un bambino alla madre,sparatoria della Kidman "one shot one kill" con unico superstite il suo amante (infetto),roboante fuga tra centinaia di "infetti",con tanto di auto in fiamme pilotata grazie all'aiuto dall'alto di un elicottero,scoperta del vaccino che riporta tutti gli infetti alla normalità,con tanto di memoria cancellata riguardo l'accaduto.Peccato,poveri ultracorpi!
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lillidrac
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martedì 23 ottobre 2007
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la perfezione? non è di questo mondo(terrestre)
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Un film di fantascienza senza alieni stile calamaro, navicelle spaziali, armi ipertecnologiche: eppure anche gli appassionati del genere non restano delusi. Sì, perchè per creare suspance non c'è sempre bisogno di scene orripilanti; certo il materiale viscido che ricopre i soggetti infettatti non è propriamente "invitante" ma rappresenta solo una parte (necessaria a dare il senso dell'invasione-infezione)delle scene ben più angoscianti del film. La vera tragedia è ritrovarsi in un mondo uguale ma sconosciuto al tempo stesso, senza più i tuoi simili, dove sei costretto a fingere continuamente per non apparire diverso, per non apparire "imperfetto" e invece tu sei terrorizzato e avresti voglia di urlare, disperarti, scappare.
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Un film di fantascienza senza alieni stile calamaro, navicelle spaziali, armi ipertecnologiche: eppure anche gli appassionati del genere non restano delusi. Sì, perchè per creare suspance non c'è sempre bisogno di scene orripilanti; certo il materiale viscido che ricopre i soggetti infettatti non è propriamente "invitante" ma rappresenta solo una parte (necessaria a dare il senso dell'invasione-infezione)delle scene ben più angoscianti del film. La vera tragedia è ritrovarsi in un mondo uguale ma sconosciuto al tempo stesso, senza più i tuoi simili, dove sei costretto a fingere continuamente per non apparire diverso, per non apparire "imperfetto" e invece tu sei terrorizzato e avresti voglia di urlare, disperarti, scappare. Non so quante attrici sarebbero state capaci di rendere tutto questo, di apparire ora spaventate, ora glaciali, ora crudelmente decise. Come in "The others" la Kidman trasmette ansia allo spettatore solo con lo sguardo: il film senza di lei perderebbe molto. Trovo più monocorde invece l'interpretazione di Daniel Craig. Tornando al film, bello lo spunto riflessivo di un'umanità impegnata a distruggersi a vicenda mentre la coesione e il perfetto gioco di squadra della specie aliena mostrano che l'unione è fondamentale nel processo di selezione darwiniano. Nella nostra inferiorità però quello che ci rende moralmente superiori è che il nostro essere imperfetti ci ha insegnato (o almeno dovrebbe insegnare)ad accettare la diversità così mentre per fra gli alieni non c'è posto per gli "immuni" noi riusciamo anche se a fatica a convivere con gli innumerevoli altri e diversi che ci circondano e se lo facciamo è una scelta consapevole non solo frutto dell'istinto: come dire, il libero arbitrio ha i suoi vantaggi e svantaggi. Ecco perchè in un film così originale era davvero necessario trovare un finale diverso e non la solita fuga improbabile all'americana!
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paolo ciarpaglini
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sabato 19 aprile 2008
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invasion
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Remake dell'omonimo film del '56, di Don Seagel, Invasion, nonostante la presenza di una bravissima Kidman, non riesce ad avvicinare neppure lontanamente, l'originale. L'unica spiegazione che riesco a darmi, come risposta al perchè Nicol abbia accettato la parte, è nella chiave di lettura. Nel messaggio che il film cerca di comunicare; "un chiaro monito all'umanità intera". Questo è l'unico fattore che unito ad una certa dose di azione, può valere il prezzo del biglietto. Potrà sembrare poco, ma ad una profonda ed attenta analisi, appare chiarissimo l'intento del regista Oliver Irschbiegel. Quando infatti l'infezione raggiunge la sua massima espansione, iniziamo non a caso, a sentire in sottofondo ai dialoghi, le notizie che giungono da ogni parte del mondo.
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Remake dell'omonimo film del '56, di Don Seagel, Invasion, nonostante la presenza di una bravissima Kidman, non riesce ad avvicinare neppure lontanamente, l'originale. L'unica spiegazione che riesco a darmi, come risposta al perchè Nicol abbia accettato la parte, è nella chiave di lettura. Nel messaggio che il film cerca di comunicare; "un chiaro monito all'umanità intera". Questo è l'unico fattore che unito ad una certa dose di azione, può valere il prezzo del biglietto. Potrà sembrare poco, ma ad una profonda ed attenta analisi, appare chiarissimo l'intento del regista Oliver Irschbiegel. Quando infatti l'infezione raggiunge la sua massima espansione, iniziamo non a caso, a sentire in sottofondo ai dialoghi, le notizie che giungono da ogni parte del mondo. E queste parlano di PACE, espliciti riferimenti al ritiro delle truppe dall'Iraq, ecc. Quindi il film potrà anche non essere gradito, ma il messaggio, pur in un contesto poco riuscito, è chiaro: "come la stessa dottoressa Carol spiega al collega russo, è auspicabile un futuro 'migliore', oppure il vero virus siamo noi, nella nostra 'normalità'?". Questo è il quesito ammirevole, colmo di dubbi che il film consegna allo spettatore. Il luminare sovietico, le sue parole tornano infine alla mente di Carol, ma qesta volta il suo viso non è più pieno di speranza e certezza. Il dubbio adesso è in lei, e forse quando tornerà ad occuparsi dei propri pazienti la sua visione del mondo, tutte le certezze che erano in passato scontate, dovranno essere rivalutate. Pessima invece l'idea, di utilizzare le vere immagini della tragedia dello Shuttle. Una mancanza di rispetto per le vittime, imperdonabile.
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samanta
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mercoledì 22 febbraio 2017
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un mondo umano che cessi di essere umano
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Occorre fare una premessa il remake di un film cult come nel caso in esame "l'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel si trova sempre in un posizione difficile anche perché i raffronti spesso sono impietosi. Invasion che viene tratto da un romanzo come il film di Don Siegel non sfugge a questo logica, ma a me sembra giusto vederlo senza fare raffronti tenuto conto che i due film sono stati girati a distanza di più di 50 anni.
La storia vede come protagonisti Carol (Nicole Kidman) Medico psichiatra divorziata con un figlio (Oliver) e Ben (Daniel Craig) medico chirurgo che hanno una relazione. Uno Shuttle precipita dallo spazio e diffonde un virsu che s'impadronisce degli uomini quando dormono nella fase REM.
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Occorre fare una premessa il remake di un film cult come nel caso in esame "l'invasione degli ultracorpi" di Don Siegel si trova sempre in un posizione difficile anche perché i raffronti spesso sono impietosi. Invasion che viene tratto da un romanzo come il film di Don Siegel non sfugge a questo logica, ma a me sembra giusto vederlo senza fare raffronti tenuto conto che i due film sono stati girati a distanza di più di 50 anni.
La storia vede come protagonisti Carol (Nicole Kidman) Medico psichiatra divorziata con un figlio (Oliver) e Ben (Daniel Craig) medico chirurgo che hanno una relazione. Uno Shuttle precipita dallo spazio e diffonde un virsu che s'impadronisce degli uomini quando dormono nella fase REM. Non muta l'aspetto esteriore e il modo di parlare ma le vittime sono prive di sentimenti ed emozioni e sembrano agire come autonomi. Carol per il suo lavoro scopre questa situazione e affronta momenti terribili anche perché l'ex marito (che era stato contaminato) si era fatto dare con una scusa il figlio per iniettargli il virus. Carol aiutata da Ben si metta alla ricerca del figlio che scopre immune al virus perché aveva preso a suo tempo un tipo di varicella che creava anticorpi che impedivano al virus di diffondersi. Con Ben cerca di mettersi in contatto con un laboratorio segreto del governo che cerca di studiare il fenomeno che si è ormai diffuso. Il finale ovviamnete è positivo: Oliver viene salvato e con Carol raggiunge il laboratorio che produrrà un vaccino che elimina il virus. Anche Ben che è stato contaminato si potrà salvare perché in una scena drammatica Carol uccide gli alieni che cercano di prenderle i figlio ma ferisce solo Ben.
Innanzitutto il film è notevolemente avvincente specie nella seconda parte, la scena al supermercato abbandonato e in cui si è rifugiata Carol con Oliver è assai efficace così ci sono numerosi effetti speciali veramente ben fatti mi riferisco ad esempio all'inseguimento delle macchine. La prima parte invece è un pò carente di quella tensione e di quella atmosfera di incubo che invece abbondava nel film di Don Siegel , in realtà si vede la mano di due registi diversi.
Ottima l'interpretazione di Nicole Kidman non solo molto bella ma anche molto brava, buona anche l'interpretazione di Daniel Craig che mi conferma che lavora meglio quando non si trova nei panni di James Bond. In conclusione un buon film che non ebbe gran successo quando uscì e penso proprio a causa della diversità di regia, però neanche il film di Don Siegel in allora fu un successo.
UN MONDO UMANO CHE CESSI DI ESSERE UMANO può essere il traguardo dell'umanità?
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elgatoloco
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venerdì 15 dicembre 2017
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forse meglio l'originale
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Curioso questo remake del 2007 de"L'invasione degli ultracorpi"("Invasion of the Body-Snatchers")di Don Siegel(da"The Body Snatchers"di Jack Finney. Il romanzo era del 1955, il film di un anno dopo). Qui Oliver Hirschbiegel dispone di mezzi tecnici impensabili nel 1956(bianco e nero di Siegel), ne dispone anche con intelllgenza e i due interpreti principali, l'apprezzatissima Nicole Kidman e Daniel Craig, ex-Bond, sono bravi, pur se, soprattutto nella Kidman, emerge la formazione accademica a livello di recitazione, con il peso determinante del metodo Stanislawsky, con la parziale identificazione tra attore e personaggio, che qui è comunque meno dominante che, per ex.
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Curioso questo remake del 2007 de"L'invasione degli ultracorpi"("Invasion of the Body-Snatchers")di Don Siegel(da"The Body Snatchers"di Jack Finney. Il romanzo era del 1955, il film di un anno dopo). Qui Oliver Hirschbiegel dispone di mezzi tecnici impensabili nel 1956(bianco e nero di Siegel), ne dispone anche con intelllgenza e i due interpreti principali, l'apprezzatissima Nicole Kidman e Daniel Craig, ex-Bond, sono bravi, pur se, soprattutto nella Kidman, emerge la formazione accademica a livello di recitazione, con il peso determinante del metodo Stanislawsky, con la parziale identificazione tra attore e personaggio, che qui è comunque meno dominante che, per ex., in"Bewitched"("vita da Strega", 2005, di Nora Ephron, dal famoso telefilm su Samantha). Il film è sempre ben giocato-ben realizzato, non ci sono più(ovviamente, visti i tempi e lo spirito diverso del tempo)i riferimenti un po'pesanti all'anticomunismo un po'maccartista del film di Siegel, che però, complessivamente, risultava molto più interessante e"inquietante". Qui, vaghi riferimenti iniiziali a vicende politiche internazionali(compresa la questione del chavismo in Venezuela, ancora vivo ma trasfromato a suo modo dall'attuale presidente Nicolàas Maduro Moros..)risultano, più ancora che sfumati, completamente decontesualizzati e, se alcune sequenze fanno veramente"paura"(l'incursione in casa della Kidman, che si realizza solo a metà, con un"incursore"che si limita ad essere spia, sostanzilamente), il finale"happy end"è comunque ampiamente prevedibile e il remake risulta un onesto rifacimento, non un'innovazione che continua l'opera originale. El Gato
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elgatoloco
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giovedì 28 gennaio 2021
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ma, insomma...
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Decisamente, Jack Finney, scrittore SF, fa ancora scuola... Terzo remake del suo celebre romanzo"Invasion of the Body Snatchers"(1955)con questo "Invasione"(2007, Oliver Hirschbiegel, con una collaborazione non"sancita", ma decisamente più che probabile, di James Mac Tague e sceneggiatura di Daniel Kagganich), dove la proliferazione di mutazioni cellulari avvenutee nei corpi(non"ultracorpi", ma corpi di umani, prima)arriva poi a realizzare gli"ultra", ossia persone completamente uguali a livello fisico ma caratterialmnete ben diverse. Una realizzazione totalmente"altra", diversa da quanto aveva fatto Don Siegel nel 1956, in realtà solo u anno dopo la pubbilcazione e il relatvo grande successo del libro di Finney, regia(allora)di DOn Siegel, rispetto al quale i due registi(o il regista, se veramente Hirschibeigel ha fatto tutto da solo)sono decisamente inferiori.
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Decisamente, Jack Finney, scrittore SF, fa ancora scuola... Terzo remake del suo celebre romanzo"Invasion of the Body Snatchers"(1955)con questo "Invasione"(2007, Oliver Hirschbiegel, con una collaborazione non"sancita", ma decisamente più che probabile, di James Mac Tague e sceneggiatura di Daniel Kagganich), dove la proliferazione di mutazioni cellulari avvenutee nei corpi(non"ultracorpi", ma corpi di umani, prima)arriva poi a realizzare gli"ultra", ossia persone completamente uguali a livello fisico ma caratterialmnete ben diverse. Una realizzazione totalmente"altra", diversa da quanto aveva fatto Don Siegel nel 1956, in realtà solo u anno dopo la pubbilcazione e il relatvo grande successo del libro di Finney, regia(allora)di DOn Siegel, rispetto al quale i due registi(o il regista, se veramente Hirschibeigel ha fatto tutto da solo)sono decisamente inferiori. Dopo la scoperta del virus da parte di una psichiatra(negli States la psichiatrria viene a includere anche il ruolo della psicologia e dlela psicanalisi), la stessa, in particolare perché attenta anche a sé e ai figlio viene a prendere precauzioni maggiori di quelle assunte in precedenza e a difendersi con maggiore attenzione e vigore e ciò viene reso con uno stile decisamente più incalzante, qausi parosssistico, rispetto alla"quasi lentezza"della prima parte... Ritmo lisergico e parossistico, dunque, dove natrualnente il riferimento pesante del romanzo di FInney e del film originale di Siegel ai"rossi"(reds), nel senso di Russi.rossi(all'ecpoa c'era l'URSS)qui decandono, fatalmnete, in quanto antistorici oggi, ma permangono in forma"criptata", dato che si parla ancora di ospiti russi e cechi a una festa, meglio ad una cena, cena nella quale possiamo intravedere anche qualche velata minaccia alla psichiatra e all suo status, senza che ciò, peraltro, venga in alcun modo esplicitato(potremmo aggiungere che il fantasma del passato, anche maccartista negli USA è comunue ancora presente-si pensi a come Bernie Sanders è stato escludo dalla competizione per la nonination democratica a favore di Joe Biden, ultracentrsita, dove non solo un fattore economico è stato deterlinante...). Film degli anni Duemila, questo"Invasion"(senza specificazione da parte di chi)appare un onesto lavroo di regia e di realizzazione filmica, senza particolare inventiva. L'alleva di Strasberg. Nicole Kidman ricopre il suo ruolo con una certa efficacia, più convenzionale appare Daniel Craig, il cui ruolo è comunque meno profilato... El Gato
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renato c.
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venerdì 26 settembre 2014
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remake di un classico del cinema
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Siamo al terzo remake del capolavoro di Don Siegel "L'invasione degli ultracorpi"; nel suo complesso non è male anche se si discosta parecchio dall'originale. Qui la protagonista è una donna, una splendida Nicole Kidman nel ruolo di una psicologa che è anche un'ottima mamma. Il partner Daniel Craig è un po' di contorno e, verso la fine del film diventa ultracorpo. Un'altra novità, rispetto ai precedenti, è la presenza del bambino, figlio della protagonista, che gli ultracorpi vorrebbero eliminare, in quanto immune dal contagio. Alla fine pare che tutto finisca bene, anche se al primo momento non è chiaro se tutti guariscono o se divantano tutti ultracorpi. La spiegazione può essere data dal bambino che rimane presente, ed essendo immune dal contagio non può diventare ultracorpo, per cui si può dedurre che veramente anche gli ultracorpi siano tornati uomini normali; cosa che nei primi films non pareva possibile in quanto la mutazione sembrava irreversibile! Quindi "happy end", come nel film di Don Siegel, mentre nel romanzo di Jack Finney, gli ultracorpi hanno il sopravvento! Questo finale è mantenuto nel primo remake, uscito in Italia col titolo: "Terrore dallo spazio profondo" diretto da Philip Kaufman ben interpretato da Donald Sutherland! Questo primo remake ricalca in pieno l'originale di Don Siegel tranne che nel finale.
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Siamo al terzo remake del capolavoro di Don Siegel "L'invasione degli ultracorpi"; nel suo complesso non è male anche se si discosta parecchio dall'originale. Qui la protagonista è una donna, una splendida Nicole Kidman nel ruolo di una psicologa che è anche un'ottima mamma. Il partner Daniel Craig è un po' di contorno e, verso la fine del film diventa ultracorpo. Un'altra novità, rispetto ai precedenti, è la presenza del bambino, figlio della protagonista, che gli ultracorpi vorrebbero eliminare, in quanto immune dal contagio. Alla fine pare che tutto finisca bene, anche se al primo momento non è chiaro se tutti guariscono o se divantano tutti ultracorpi. La spiegazione può essere data dal bambino che rimane presente, ed essendo immune dal contagio non può diventare ultracorpo, per cui si può dedurre che veramente anche gli ultracorpi siano tornati uomini normali; cosa che nei primi films non pareva possibile in quanto la mutazione sembrava irreversibile! Quindi "happy end", come nel film di Don Siegel, mentre nel romanzo di Jack Finney, gli ultracorpi hanno il sopravvento! Questo finale è mantenuto nel primo remake, uscito in Italia col titolo: "Terrore dallo spazio profondo" diretto da Philip Kaufman ben interpretato da Donald Sutherland! Questo primo remake ricalca in pieno l'originale di Don Siegel tranne che nel finale.
Il migliore rimane comunque il capolavoro di Don Siegel.
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