Grindhouse - A prova di morte

Che Tarantino abbia dato una svolta al Cinema, è un fatto. Che abbia fatto film interessanti, alcuni sicuramente originali e in qualche caso persino belli, anche. Pulp fiction e Le Iene, rimarranno nella memoria dei cinefili per sempre. Persino il baroccheggiante Kill Bill ha un suo spazio nel cinema contemporaneo, come pure il più "normale" Jackie Brown. Con Grindhouse - A prova di morte, Tarantino fa l'autopsia ai suoi cadaveri e a tutto il b-movie e ai telefilm degli anni '70-80. Se prima Tarantino vi si ispirava, ora li copia. Purtroppo. Pellicola (fintamente) rovinata compresa. Il film che si svolge in due parti, la prima (quasi) bianco e nero e la seconda a colori, è piuttosto noiosa con discorsi tra ragazze dei quali non ce ne può fregare di meno. Certo, ogni fotogramma è pieno zeppo di immagini subliminali oppure esplicite che rimandano al periodo tanto amato da Tarantino, che di fatto appesantiscono ulteriormente il film. Non c'è la leggerezza degli esordi, nè l'ironia e mancano le idee. Quasi due ore di attesa per un minuto raccapricciante alla fine della prima parte e circa una decina alla fine del film. Peccato davvero. milomar