mario scafidi
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giovedì 3 maggio 2007
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una bomba inesplosa
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Molto buone le premesse, relegate al ruolo di regine incatenate in cima alla torre. Il film parte benissimo, sembra squarciare lo schermo per avviluppare lo spettatore in un vortice simile a quello in cui l'eccellente Greengrass coinvolge e strazia nel capolavoro United 93. Tuttavia pian piano la pellicola di Stone acquista un suo particolare aspetto, si distacca dalle alte cime del "cinema dell'anima" per tuffarsi vittima nel mare della mediocrità che nulla ha in più rispetto al livello generale degli altri film da cassetta (da dischetto, dovremmo dire). World Trade Center è un colpo andato a cilecca, un ordigno innescato ed inesploso...uno starnuto abortito. Un film dal grande potenziale (altissimo, a dire il vero), ma che perde per strada le buone intenzioni dei primi minuti.
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Molto buone le premesse, relegate al ruolo di regine incatenate in cima alla torre. Il film parte benissimo, sembra squarciare lo schermo per avviluppare lo spettatore in un vortice simile a quello in cui l'eccellente Greengrass coinvolge e strazia nel capolavoro United 93. Tuttavia pian piano la pellicola di Stone acquista un suo particolare aspetto, si distacca dalle alte cime del "cinema dell'anima" per tuffarsi vittima nel mare della mediocrità che nulla ha in più rispetto al livello generale degli altri film da cassetta (da dischetto, dovremmo dire). World Trade Center è un colpo andato a cilecca, un ordigno innescato ed inesploso...uno starnuto abortito. Un film dal grande potenziale (altissimo, a dire il vero), ma che perde per strada le buone intenzioni dei primi minuti. Dopo aver riscattato la propria immagine dall'aurea mediocritas di cui con costanza si è ammantato (il riferimento è all'eccellente prova d'attore nel bellissimo e sfortunato Il Ladro di Orchidee - Adaptation.) Nicolas Cage ripiomba nell'indesiderabile, gigioneggia con compiaciuto inopportunismo ed irrita più che commuovere. Menzione d'onore alla bravissima Maggie Gyllenhaal, intramontabile Secretary e perfetta candidata alle alte sfere degli Actor Studios.
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(di valvestino)
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beefheart
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venerdì 2 febbraio 2007
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soddisfacente
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La cosa può sorprendere ma il film non spazia tanto nella spettacolarità dei crolli o nel derivante caos apocalittico, quanto nella vera storia dell'incredibile sopravvivenza di due soccorritori rimasti intrappolati nelle macerie e degli inesauribili sforzi compiuti dai colleghi per tirarli fuori. Inevitabilmente quasi tutto il film scorre claustrofobicamente al buio in una drammatica staticità, ma non degenera e non scade quasi mai in particolari forzature tragiche o patriottiche. Tenendo presente che Stone è stato il primo ad azzardare un film interamente suo sulla catastrofe dell'11 Settembre (prima di lui si erano cimentati 11 registi con altrettanti cortometraggi raccolti nel film "11 September 2001") e che l'ha fatto scegliendo una visuale defilata focalizzando l'attenzione su di un particolare anzichè su panoramiche più spettacolari, o politicizzate, credo che il risultato si possa definire soddisfacente.
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piernelweb
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lunedì 26 febbraio 2007
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politically correct
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I primi venti minuti di World Trade Center sono di uno splendore cinematografico tale da giustificare, in ogni caso, la visione di questo controverso racconto dell'11 Settembre. L'alba a New York, il giorno dei tragici avvenimenti, è visivamente impeccabile: i colori del mattino fra i grattaceli di Manhattan, mentre la città ignara si sveglia, non sono mai stati così ben rappresentati al cinema. Chiusa questa doverosa parentesi che rende merito alle capacità tecniche di Stone, il film ovviamente entra nel vivo quando il crollo delle twin towers sepellisce circa 2700 persone e con loro il sogno americano. Stone decide di raccontarci la tragedia attraverso la storia (vera) di due soccoritori che sopravvivono ma restano intrappolati tra le macerie.
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I primi venti minuti di World Trade Center sono di uno splendore cinematografico tale da giustificare, in ogni caso, la visione di questo controverso racconto dell'11 Settembre. L'alba a New York, il giorno dei tragici avvenimenti, è visivamente impeccabile: i colori del mattino fra i grattaceli di Manhattan, mentre la città ignara si sveglia, non sono mai stati così ben rappresentati al cinema. Chiusa questa doverosa parentesi che rende merito alle capacità tecniche di Stone, il film ovviamente entra nel vivo quando il crollo delle twin towers sepellisce circa 2700 persone e con loro il sogno americano. Stone decide di raccontarci la tragedia attraverso la storia (vera) di due soccoritori che sopravvivono ma restano intrappolati tra le macerie. Il film diviene un'inno di speranza, un'agonia per la salvezza che alterna il dramma dei due protagonisti a quello di coloro che sono in attesa. Scelta questa strada narrativa il film di Stone, che non lesina momenti di sincera commozione, rimane imprigionato anch'esso sotto il peso di quelle stesse macerie finendo con l'essere troppo esplicito nel voler mostrare ciò che è palese. I dialoghi, le lacrime seppur credibili sconfinano troppo spesso nella retorica e nella banalizzazione del dolore che è già di per sè troppo intenso per essere raccontato tal quale. La realtà in tal senso travolge ogni finzione. Suggellando l'eroismo quotidiano e i tipici valori nazionali (patria, famiglia e religione), WTC diviene il film più "americano" degli ultimi anni. Una pellicola che per la prima volta nella filmografia del regista di Platoon è inaspettatamente "politically correct" e della quale l'immagine che rimarrà più a lungo impressa nella testa degli spettatori è l'impressionante veduta aerea della devastazione di ground zero. Davvero insostenibile nella sua tragica perfezione. Voto: 6 e 1/2
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luigi chierico
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giovedì 21 gennaio 2016
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sconvolgente
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Il giorno 11 di settembre del 2011 in una parte del mondo è l’ora di pranzo;si accende la televisione perché è l’unico momento della giornata in cui la famiglia è riunita e si può vedere uno show o un film.Sembra infatti che stiano trasmettendo proprio un film di fantascienza, spettacolare, incredibile, quando una voce americana,tradotta concitatamente,dice che un Boeing 767 si è abbattuto su una delle due Torre Gemelle a New York.La tv continua a mostrare il grattacielo perforato,in fumo,quando si vede arrivare un altro aereo diretto contro l’altra Torre che l’attraversa.Lo speaker tace.Chi è dinanzi al televisore smette di mangiare,od ogni altra attività stia facendo.Si e’ammutoliti in tutto il mondo a quell’ora in cui si è in piedi,in America sono circa le 10 del mattino,sono già tutti al lavoro per produrre non per distruggere,per sé e gli altri,non contro il prossimo.
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Il giorno 11 di settembre del 2011 in una parte del mondo è l’ora di pranzo;si accende la televisione perché è l’unico momento della giornata in cui la famiglia è riunita e si può vedere uno show o un film.Sembra infatti che stiano trasmettendo proprio un film di fantascienza, spettacolare, incredibile, quando una voce americana,tradotta concitatamente,dice che un Boeing 767 si è abbattuto su una delle due Torre Gemelle a New York.La tv continua a mostrare il grattacielo perforato,in fumo,quando si vede arrivare un altro aereo diretto contro l’altra Torre che l’attraversa.Lo speaker tace.Chi è dinanzi al televisore smette di mangiare,od ogni altra attività stia facendo.Si e’ammutoliti in tutto il mondo a quell’ora in cui si è in piedi,in America sono circa le 10 del mattino,sono già tutti al lavoro per produrre non per distruggere,per sé e gli altri,non contro il prossimo.
La gente incredula è stupefatta, inorridita, ci si avvicina allo schermo quasi a volersi portare sul luogo dove oramai è solo un inferno.Le Torri cedono, si piegano su stesse,crollano i giganti!;fumo e fiamme avvolgono i due più famosi grattacieli al mondo. Vi lavorano migliaia di persone. Non c’è modo di salvarsi,ci si getta nel vuoto,inutilmente.Una visione apocalittica.Il Centro Commerciale del Mondo crolla portandosi via uomini e donne,vigili del fuoco,soccorritori,forze dell’ordine. Da una parte un attentato così vile per uccidere migliaia di persone,un atto indegno da poter pensare che sia stato concepito da mente umana, dall’altra vi sono ”UOMINI CHE SI OCCUPANO DI ALTRI UOMINI”. Gente che si sacrifica perdendo la vita,uomini di coraggio,atti di generosità,di fratellanza,di totale partecipazione al di là del proprio dovere,sino a morire per salvare uno sconosciuto.
Chi è a casa è informato nel peggiore dei modi che suo marito o moglie,suo figlio o figlia,suo padre o madre,suo fratello o sua sorella, è lì in quella bolgia, salvo,disperso o morto. Il regista Oliver Stone avvalendosi di una squadra di attori veramente bravi con a capo Nicolas Cage,rivive e fa rivivere quella incredibile interminabile mattinata durata una giornata ed oltre . Ottimo film che riesce a trasmettere nello spettatore ogni sentimento umano che occupò famigliari e soccorritori. Ci sono due vigili del fuoco rimasti tra le macerie, son vivi o morti? I cuori dei parenti tutti sussultano, sperano pregano in silenzio. Arrivano notizie frammentarie incerte,intanto si assiste ad una scena che sembra rappresentare gli inferi; i due sepolti sotto le macerie stanno per attraversare l’Acheronte ma una luce, un angelo, un immagine divina li illumina. Nessuno ascolta le grida e i segnali dei due sepolti vivi finché un marines,soccorritore volontario,compie una missione impossibile,riesce a portarsi là dove sono i due pompieri sanguinanti,schiacciati, agonizzanti. Gli spettatori vivono per un lungo periodo una suspense incredibile,la finzione diventa realtà, come realtà è stata, la partecipazione,commozione. E’l’ultima speranza legata ad un filo che tiene gli spettatori col fiato sospeso mentre continuano crolli ed incendi.Un ottimo film con tempi e ritmi perfetti, che mette in risalto la bontà degli uomini a confronto con la malvagità, crudeltà ed inciviltà di altri. Un film sulla generosità,sull’amore verso il prossimo,verso la Patria, verso i propri simili.L’odio ha guidato i kamikaze verso la morte di 2.749 innocenti ma l’ Amore di uno solo è servito a ridare speranza e fiducia all’umanità intera.
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davide chiappetta
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sabato 31 marzo 2012
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il viaggio dell'eroe campbelliano
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Stone o lo si ama o lo si odia. Non cerca la filologia o l'esattezza storica degli avvenimenti, lui è un visionario e spinge sempre forte sul pedale della violenza dello choch e a volte del cattivo gusto, ma è l'unico regista che mette un energia furiosa impossibile da trovare in altri registi, basta anche ricordarsi che ha scritto 'Fuga di mezzanotte' 'Scarface' e 'Conan il Barbaro' per non parlare del suo 'Assassini nati' film che portano i cosiddetti attributi anche se a molta critica non è piaciuta qualcuno di questi film menzionati, (critici che vogliono sempre trovare significati in posti dove non esistono), Stone secondo mè un mammuth gigantesco che riesce, quando vuole, a pedalare in una bicicletta da bambini, lui ama il cinema e si vede in tutti i film che fa, i suoi film sprigionano energia colori musica e a volte anche con gigionerie ed esagerazioni di recitazione, ma che danno quel quid in piu ai suoi film.
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Stone o lo si ama o lo si odia. Non cerca la filologia o l'esattezza storica degli avvenimenti, lui è un visionario e spinge sempre forte sul pedale della violenza dello choch e a volte del cattivo gusto, ma è l'unico regista che mette un energia furiosa impossibile da trovare in altri registi, basta anche ricordarsi che ha scritto 'Fuga di mezzanotte' 'Scarface' e 'Conan il Barbaro' per non parlare del suo 'Assassini nati' film che portano i cosiddetti attributi anche se a molta critica non è piaciuta qualcuno di questi film menzionati, (critici che vogliono sempre trovare significati in posti dove non esistono), Stone secondo mè un mammuth gigantesco che riesce, quando vuole, a pedalare in una bicicletta da bambini, lui ama il cinema e si vede in tutti i film che fa, i suoi film sprigionano energia colori musica e a volte anche con gigionerie ed esagerazioni di recitazione, ma che danno quel quid in piu ai suoi film. Il film logicamente non è piaciuto a molti perchè in primo luogo non è stato polemico come volevano, poi non è stato fedelissimo alla storia, e per finire secondo i suoi detrattori doveva parlare anche delle altre vittime di quel tragico 11 Settembre, ma se lo avesse fatto sicuramente sarebbe stato uno dei piu brutti film/documentari del secolo, visto che abbiamo visto l'avvenimento in diretta e sappiamo quasi tutto di quello che successe; al contrario il regista si concentra solo su due sopravvissuti essendo la loro storia perfetta per un film di tensione. Il difetto principale del film se proprio vogliamo dirlo è sulla narrazione parallela tra le famiglie in trepida attesa e gli sventurati protagonisti sepolti sotto le macerie, e la banalizzazione dello sconforto e disperazione dei membri di queste famiglie, questo diluisce di molto la tensione, ma nel complesso è un film perfettamente riuscito, ti dimentichi che si stia parlando delle torri gemelle e sembra di rivederti un Platoon o un inferno vietnamita in mezzo a una New York; magnifico lo sguardo di Cage sia quando guarda sua moglie mentre insegna alcuni lavori a suo figlio, che quando si trova sotto le macerie, (Cage diretto da grandi registi è straordinario, basta vedere lui sdoppiato nel "il ladro di Orchidee" considerato uno dei film chiave di certo cinema di inizio millennio) e magnifico il finale notturno quando cercano di estrarre uno dei protagonisti interpretato da Pena con l'aiuto di un vigile del fuoco e un ex-paramedico, e il giorno dopo sotto un sole accecante il protagonista principale Cage esce dalle macerie che con un dolly a salire mostra centinaia di poliziotti e vigili del fuoco in minor numero la notte precedente, è impossibile non commuoversi, e come se fosse arrivato il settimo cavalleggeri a salvare due loro colleghi, questo subito mi ha fatto pensare al "viaggio dell'eroe" di Christoper Vogler e il grande saggista Joseph Campbell che (a differenza di Mckee e Field) nel descrivere il personaggio che risorge e torna al suo mondo porta con se l'elisir e un messaggio da dare, ebbene il messaggio era chiarissimo da parte del protagonista principale che con la sua voce fuori campo dice: "L'11 settembre ci ha fatto vedere di cosa è capace l'essere umano...del male, sì, certo. Ma ha anche messo in luce una bontà di cui avevamo dimenticato l'esistenza. Uomini che si occupano di altri uomini solamente perchè...è la cosa giusta da fare". Da aggiungere, a detta di Sone, che il marines invasato che salva i due sfortunati si è ri-arruolato nei marines "...E'un uomo che ha seguito il suo istinto di vendetta. Dobbiamo ammetterlo. Gli americani erano arrabbiati e volevano vendicarsi. Rabbia e vendetta sono sentimenti comprensibili che non potevo censurare." Film fordiano con l'inconfondibile firma di Stone, di profonda umanità e solidarietà.
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paolo ciarpaglini
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giovedì 22 marzo 2007
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world trade center.
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Come ho già scitto nella precedente recensione, a Stone va riconosciuto il merito di avere affrontato un''avventura' tortuosa, piena di insidie. Di ordine morale, politico, etico, e soprattutto umano. Stone evita sapientemente e giustamente quindi di dare un nome, a ciò che accadde quel giorno. Vi è una scelta precisa, quella di raccontare in tempo reale gli avvenimenti di quel mattino, attraverso gli occhi ed i ricordi di due poliziotti, realmente sopravvissuti. Sarebbe stata un'offesa ingiustificabile scadere, in sontuosi effetti speciali o roba del genere per narrare, una tragedia di tale portata. Si resta però sbalorditi davanti a tanta prosciugazione dell'accaduto, una sorta di dieta cinematografica che troppo toglie a mio avviso al film.
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Come ho già scitto nella precedente recensione, a Stone va riconosciuto il merito di avere affrontato un''avventura' tortuosa, piena di insidie. Di ordine morale, politico, etico, e soprattutto umano. Stone evita sapientemente e giustamente quindi di dare un nome, a ciò che accadde quel giorno. Vi è una scelta precisa, quella di raccontare in tempo reale gli avvenimenti di quel mattino, attraverso gli occhi ed i ricordi di due poliziotti, realmente sopravvissuti. Sarebbe stata un'offesa ingiustificabile scadere, in sontuosi effetti speciali o roba del genere per narrare, una tragedia di tale portata. Si resta però sbalorditi davanti a tanta prosciugazione dell'accaduto, una sorta di dieta cinematografica che troppo toglie a mio avviso al film. Poi ci sono i dialoghi vero tallone di Achille, incredibilmente scontati, 'poveri'. Solo i primi 20 minuti della pellicola sono da antologia. Una New York che lentamente si risveglia in un mattino di tanti, John che si alza alle 3,20 per andare a prendere servizio. I primi 20 minuti della pellicola sono da antologia, straordinariamente belli. Le prime luci dell'alba, i grattacieli che lentamente si 'risvegliano', ma manca qualcosa, un non so che. Si percepisce la netta sensazione di trovarsi ai confini del mondo, in una città semi-fantasma e ciò è sconcertante, nonchè privo di fondamento. L'atmosfera è surreale, forse, anzi sicuramente troppo. Sembra che tutta la gente che avrebbe dovuto esserci riversata sulle strade, sia stata fatta sgombrare per girare il film, è un effetto strano, allucinante. "Ricordo come adesso quel pomeriggio, quando alle 3,30 circa l'autista di un'autocisterna entrata nella fabbrica dove lavoravo, ci mostrava dalla piccola tv a bordo, ciò che stava accadendo. Sul momento stentavo a credere, ma in pochi minuti realizzai che tutto era drammaticamente ed orribilmente vero. Un evento inimmaginabile, apocalittico, sconvolgente. Questo è il punto, nel seguire minuto dopo minuto il film, non si respira il terrore, il caos, tutto sembra saltato a piè pari da Stone. E questo non è ammissibile. Quando la squadra di Cage entra nella torre 1, solo poche persone sfilano via verso le uscite, e con apparente calma, quando invece sappiamo che furono migliaia i più 'fortunati', che trovandosi ai piani sottostanti poterono mettersi in salvo. Niente da eccepire sulla magnificaa ricostruzione di Ground-Zero, sembra di trovarsi sopra le fauci dell'inferno Dantesco spalancate, terribile!. Resta comunque un film da vedere assolutamente, girato in modo unico anche se può lasciare sorpresi, a seconda delle aspettative dello spettatore.
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enzo70
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sabato 30 gennaio 2016
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god bless the america
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Oliver Stone torna a dirigere un film di guerra, questa volta non ci sono le giungle del Vietnam di Platoon, perché la guerra è a New York, dopo Pearl Harbour gli Stati Uniti vengono nuovamente colpiti al cuore, l’obiettivo è il simbolo dell’America e dei suoi sogni, le torri gemelle. 11 settembre 2001, JJ Mc Loughin, Nicolas Cage è un poliziotto, padre di quattro figli, in difficoltà nel rapporto matrimoniale, vive la sua normale giornata di americano normale. Ma un rumore improvviso scuote il dipartimento di polizia portuale, le torri gemelle, New York, gli States ed il mondo intero. Bin Laden ha sferrato il suo attacco. Stone racconta la storia da un lato diverso, utilizza poco le solite immagini che hanno fatto la storia ed entra nelle viscere delle twin towers, perché Mc Loughin e l’agente Jimeno sono rimasti intrappolati sotto le macerie ed il film è ambientato tra il groviglio di tubi e calcinacci e le ansie dei parenti dei due poliziotti.
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Oliver Stone torna a dirigere un film di guerra, questa volta non ci sono le giungle del Vietnam di Platoon, perché la guerra è a New York, dopo Pearl Harbour gli Stati Uniti vengono nuovamente colpiti al cuore, l’obiettivo è il simbolo dell’America e dei suoi sogni, le torri gemelle. 11 settembre 2001, JJ Mc Loughin, Nicolas Cage è un poliziotto, padre di quattro figli, in difficoltà nel rapporto matrimoniale, vive la sua normale giornata di americano normale. Ma un rumore improvviso scuote il dipartimento di polizia portuale, le torri gemelle, New York, gli States ed il mondo intero. Bin Laden ha sferrato il suo attacco. Stone racconta la storia da un lato diverso, utilizza poco le solite immagini che hanno fatto la storia ed entra nelle viscere delle twin towers, perché Mc Loughin e l’agente Jimeno sono rimasti intrappolati sotto le macerie ed il film è ambientato tra il groviglio di tubi e calcinacci e le ansie dei parenti dei due poliziotti. God bless the America, un inno alla dignità del paese, incarnata dal Marines che arriva al world trade center in missione su richiesta di Dio. E da solo trova i due poliziotti. Quando chiama i rinforzi si presenta, sergente Slame, mi dia un nome più breve, sergente, signore. L’orgoglio del Paese della libertà.
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jsaequh
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venerdì 9 febbraio 2007
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per ricordare sempre cosa e' stato l'11/9
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Un giorno come un altro, questo poteva essere martedi 11 settembre 2001 per l'America come per il resto del mondo. Un caldo giorno estivo che invece destino ha voluto passasse per sempre alla storia. Perche se c'e qualcosa che caratterizza il nostro secolo e' proprio quell evento, e' ovviamente i risultati che ha provocato. E questo film ci racconta la storia, vera di due polizioti sopravvissuti a quel giorno. Ma ci racconta anche le ore d'ansia trascorse dalle rispettive famiglie e il dolore che quel giorno porto con se. Film sicuramente toccante, anche se a tratti diventa il solito film filo-americano, ma nonostante cio' e' un buonissimo prodotto che ci ricorda come ha vissuto l'america quel giorno attraverso le emozioni, le paure, le speranze dei due protagonisti principali dal crollo delle twin-towers fino al loro recupero dalle macerie.
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Un giorno come un altro, questo poteva essere martedi 11 settembre 2001 per l'America come per il resto del mondo. Un caldo giorno estivo che invece destino ha voluto passasse per sempre alla storia. Perche se c'e qualcosa che caratterizza il nostro secolo e' proprio quell evento, e' ovviamente i risultati che ha provocato. E questo film ci racconta la storia, vera di due polizioti sopravvissuti a quel giorno. Ma ci racconta anche le ore d'ansia trascorse dalle rispettive famiglie e il dolore che quel giorno porto con se. Film sicuramente toccante, anche se a tratti diventa il solito film filo-americano, ma nonostante cio' e' un buonissimo prodotto che ci ricorda come ha vissuto l'america quel giorno attraverso le emozioni, le paure, le speranze dei due protagonisti principali dal crollo delle twin-towers fino al loro recupero dalle macerie. Bravi anche gli altri attori che sicuramente hanno affrontato parti parecchio complesse.
Per ricordare tutti quelli che se ne sono andati in quel giorno!
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paolo ciarpaglini
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mercoledì 7 febbraio 2007
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11 settembre 2001!!
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Osservando le recensioni del pubblico, possiamo chiaramente notare come il film in questione, divida, quasi omogeneamente, le opinioni favorevoli da quelle non. 'Intelligente' il commento del sig. texans, che in ultima analisi accusa gli americani di non sapersi raccontare, senza tirare in ballo il patriottismo 'marinaresco'. Non sò quanti anni hai 'ragazzo', ma come qualcuno, ha già detto prima di me, è in gran parte grazie a 'loro', se oggi a casa nostra parliamo ancora l'italiano, e non il tedesco! Non azzannare gratuitamente chì in passato, ha lottato, muorendo per la tua causa. Gli americani sono un popolo a se stante, spesso criticabili per la loro bellicosità se vogliamo, ma occupano anche un ruolo estremamente difficile nel contesto degli equilibri mondiali.
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Osservando le recensioni del pubblico, possiamo chiaramente notare come il film in questione, divida, quasi omogeneamente, le opinioni favorevoli da quelle non. 'Intelligente' il commento del sig. texans, che in ultima analisi accusa gli americani di non sapersi raccontare, senza tirare in ballo il patriottismo 'marinaresco'. Non sò quanti anni hai 'ragazzo', ma come qualcuno, ha già detto prima di me, è in gran parte grazie a 'loro', se oggi a casa nostra parliamo ancora l'italiano, e non il tedesco! Non azzannare gratuitamente chì in passato, ha lottato, muorendo per la tua causa. Gli americani sono un popolo a se stante, spesso criticabili per la loro bellicosità se vogliamo, ma occupano anche un ruolo estremamente difficile nel contesto degli equilibri mondiali. Come recita una frase, cui attingo dal film 'La Tunica', "ove grande è il potere, grande è anche l'errore". Il film di cui parliamo, come tutte le pellicole della storia del cinema, offre il fianco a critiche. Ma scusami, le tua mi appaiono sopra le righe, e fuori luogo. Non ho capito l'abbinamento Cristo-Marzullo, una battuta di malogusto?. Gli 'eventi medianici' forse li avrai visti in Ghost, quà si tratta di eventi 'mediatici'. Cosa vuol significare la frase, apparente credibilità?. Il film non è un documentario. In quanto alla credibilità, nutri per caso perplessità sulla veridicità dell'evento che cerca di riproporre?. La frase 'ti amo', ha credo, attraversato nel tempo, non soltanto migliaia di pellicole più o meno riuscite, ma la vita di ognuno di noi. Tu pensi chiaramente, che Stone faccia abuso di detta frase, ma sfido chiunque si possa trovare in una simile situazione. Non ti appelli mai all'amore? sei un duro? o hai ancora come credo, molto da imparare dalla vita?. World Trade Center, non costituisce la morte del cinema, ma la morte, la fine dei sogni di 3000 esseri umani!!!
Anche se fosse un brutto film, e non lo è, nessuno 'scivolone' ha mai impedito al grande schermo, di continuare nel distribuire emozioni. E correggimi se sbaglio, ma non credo tu sia un estimatore del 'nostrano', texans mi sà tanto di States. La tabellina dei Marines, mio confuso amico, non è quella da te visibilmente acclamata dei Platoon, Salvate il soldato Ryan etc. ma bensì una 'storia' degna di un rispetto sommo, che tu sembri invece maleducatamente, e scusa ignorantemente da un punto di vista storico, schernire. Vi sono macerie che hanno seppellito nella storia dell'umanità l'intelligenza, il buon senso ed il rispetto del passato. Mai nessuna maceria, ha seppellito se stessa!. Platoon fa parte della storia del cinema, ma a mio avviso vi è entrato con troppo clamore. Grande regia, sceneggiatura, interpreti! Brando è un attore che ha fatto la storia del cinema, ma non quella che piace a me. Martin Sceen altresì, nel suddetto film, è il pernio che permette alla pellicola di non scadere nella truculenza, ovvia e tipica degli action-movie. Se vogliamo proprio parlare di 'politica', vatti a rileggere qualcosa sugli accadimenti del Vietnam. Quello sì che è stato un 'filone' tristemente sfruttato sino all'osso, e facilmente narrabile. World Trade Center, è la storia di UN giorno, UNO, che nella sua evoluzione, drammatica, estremamente costrinta. Troppo viva ancora nei ricordi di tutti, difficilissima da trasformare in un lungometraggio. Stone ci ha provato, ed io sono dalla sua parte. Dalla parte di chì sa di avere a che fare con una 'patata bollente', ma che ugualmente decide di narrare.
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texans_881@yahoo.it
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lunedì 4 settembre 2006
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11 settembre, la morte del cinema
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L'evento cinematografico tenta invano di surclassare l'evento (anche) medianico.
L'ultimo film di Stone è un disastro dove il cinema dell'autore di Platoon (che vorrebbe tanto riportarci nel "suo" Vietnam) sembra seppellito come le macerie delle twin towers.
Un film egoista, che parla al "popolo americano" (o newyorkese?) senza curarsi degli altri, aprendo una ferita aperta attraverso il ricorso alla retorica, ai valori familiari, a un linguaggio degno di un reazionario John Wayne ("Voi siete la nostra missione", "il dolore è nostro amico" cit. dal peggior Ridley Scott di sempre, non a caso). Non è necessaria una cronaca ideologica (ma qualcosa sul comportamento di Bush avrebbe potuto anche dirla) ma nemmeno una brutta fiction infarcita di retorica e luoghi comuni, di coppie in crisi.
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L'evento cinematografico tenta invano di surclassare l'evento (anche) medianico.
L'ultimo film di Stone è un disastro dove il cinema dell'autore di Platoon (che vorrebbe tanto riportarci nel "suo" Vietnam) sembra seppellito come le macerie delle twin towers.
Un film egoista, che parla al "popolo americano" (o newyorkese?) senza curarsi degli altri, aprendo una ferita aperta attraverso il ricorso alla retorica, ai valori familiari, a un linguaggio degno di un reazionario John Wayne ("Voi siete la nostra missione", "il dolore è nostro amico" cit. dal peggior Ridley Scott di sempre, non a caso). Non è necessaria una cronaca ideologica (ma qualcosa sul comportamento di Bush avrebbe potuto anche dirla) ma nemmeno una brutta fiction infarcita di retorica e luoghi comuni, di coppie in crisi. di "santini" che vedono Cristo (o era Marzullo? Oddio) e di frasi costruite ("dì a mia moglie che l'amo") per ricattare un'emozione che pero' non arriva mai. Solo tanta noia, compiaciuta della sua apparente "credibilità", o dell'alibi di essere COMUNQUE un tema che desta l'interesse dello spettatore.
Sembra un orrido film bellico, ma non lo è: e visto che l'11 settembre è stato già la morte del cinema, in quanto la Realtà ha preso il sopravvento sull'immagine(ario), le VERE dichiarazioni dei sopravvissuti e le loro testimonianze sanno imprimere qualcosa di forte che il film di Stone, certamente il peggiore della sua carriera, non riesce mai a dare.
Resta soltanto un profondo senso di fastidio e malessere, davanti all'incapacità degli Usa di raccontare le proprie (che poi sono anche le nostre) ferite senza ripassare la tabellina dei marines e di tutti i tipi di idealismo nazionale
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[+] quando si risponde al richiamo delle sirene ...
(di andrea66)
[ - ] quando si risponde al richiamo delle sirene ...
[+] bhè, questo è ciò che penso
(di giangi)
[ - ] bhè, questo è ciò che penso
[+] world trade center
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