Titolo originale | Das Leben der Anderen |
Anno | 2006 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Germania |
Durata | 137 minuti |
Regia di | Florian Henckel von Donnersmarck |
Attori | Martina Gedeck, Ulrich Mühe, Sebastian Koch, Ulrich Tukur, Thomas Thieme, Hans-Uwe Bauer Volkmar Kleinert, Matthias Brenner, Charly Hübner, Herbert Knaup, Bastian Trost, Marie Gruber, Zack Volker Michalowski, Werner Daehn, Martin Brambach, Hubertus Hartmann, Thomas Arnold, Hinnerk Schönemann, Paul Faßnacht, Ludwig Blochberger, Paul Maximilian Schüller, Susanna Kraus, Gabi Fleming, Michael Gerber. |
Uscita | venerdì 6 aprile 2007 |
Tag | Da vedere 2006 |
Distribuzione | 01 Distribution |
MYmonetro | 4,00 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 10 ottobre 2016
Un agente della Stasi entra nella vita di una coppia registrando ogni loro passo, ogni loro parola, fino a interferire con le loro azioni. Ha vinto un premio ai Premi Oscar, ha vinto un premio ai David di Donatello, Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, In Italia al Box Office Le vite degli altri ha incassato 3,7 milioni di euro .
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ASSOLUTAMENTE SÌ
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Berlino Est, 1984. Il capitano Gerd Wiesler è un abile e inflessibile agente della Stasi, la polizia di stato che spia e controlla la vita dei cittadini della DDR. Un idealista votato alla causa comunista, servita con diligente scrupolo. Dopo aver assistito alla pièce teatrale di Georg Dreyman, un noto drammaturgo dell'Est che si attiene alle linee del partito, gli viene ordinato di sorvegliarlo. Il ministro della cultura Bruno Hempf si è invaghito della compagna di Dreyman, l'attrice Christa-Maria Sieland, e vorrebbe trovare prove a carico dell'artista per avere campo libero. Ma l'intercettazione sortirà l'esito opposto, Wiesler entrerà nelle loro vite non per denunciarle ma per diventarne complice discreto. La trasformazione e la sensibilità dello scrittore lo toccheranno profondamente fino ad abiurare una fede incompatibile con l'amore, l'umanità e la compassione.
All'epoca dei fatti, quando le Germanie erano due e un muro lungo 46 km attraversava le strade e il cuore dei tedeschi, il regista Florian Henckel von Donnersmarck era poco più che un bambino. Per questa ragione ha riempito il suo film dei dettagli che colpirono il fanciullo che era allora. L'incoscienza e la paura diffuse nella sua preziosa opera prima sono quelle di un'infanzia dotata di un eccellente spirito di osservazione. La riflessione e l'interesse per il comportamento della popolazione, degli artisti e degli intellettuali nei confronti del regime comunista appartengono invece a uno sguardo adulto e documentato sulla materia. Ricordi personali e documenti raccolti rievocano sullo schermo gli ultimi anni di un sistema che finirà per implodere e abbattere il Muro.
La stretta sorveglianza, le perquisizioni, gli interrogatori, la prigionia, la limitazione di ogni forma di espressione e l'impossibilità di essere o pensarsi felici sono problemi troppo grandi per un bambino. Le vite degli altri ha così il filo conduttore ideale nel personaggio dell'agente della Stasi, nascosto in uno scantinato a pochi isolati dall'appartamento della coppia protagonista. È lui, la spia, il singolare deus ex machina che non interviene dall'alto, come nella tragedia greca, ma opera dal basso, chiuso tra le pareti dell'ideologia abbattuta dalla bellezza dell'uomo e dalla sua arte. Personaggio dolente e civilissimo, ideologo del regime che in un momento imprecisato del suo incarico si trasforma in oppositore. Il "metodo" della sorveglianza diventa per lui fonte di disinganno e di sofferenza, perchè lo costringe a entrare nella vita degli altri, che si ingegnano per conservarsi vivi o per andare fino in fondo con le loro idee. Gerd Wiesler contribuisce alla riuscita dello "spettacolo" con suggerimenti, correzioni (alle azioni della polizia), aggiustamenti (dei resoconti di polizia) e note di regia che se non avranno il plauso dei superiori avranno quello dei sorvegliati. "Attori" che recitano la vita ai microfoni della Stasi e nella cuffia stereo dei suoi funzionari. La vita quotidiana fatta di paure ed espedienti è restituita da una fotografia cupa e bruna, tinte monocromatiche che avvolgono i personaggi decisi a sopravvivere, a compromettersi e a resistere. La Stasi aveva un esercito di infiltrati, duecentomila collaboratori, Donnersmarck ne ha scelto uno e lo ha drammatizzato con la prova matura e sorprendente di Ulrich Mühe. Il drammaturgo "spiato" è invece Sebastian Koch, l'ufficiale riabilitato di Black Book, intellettuale "resistente" per salvare l'anima del teatro e della Germania.
Berlino Est 1984. Gerd Wiesler è un agente della Stasi, la polizia di Stato che semina terrore e sospetto nella Ddr. Taciturno e glaciale conduce una vita arida ma sinceramente votata alla causa del governo. Incaricato di sorvegliare il drammaturgo Georg Dreyman, celebrato intellettuale di regime, Wiesler spia minuto per minuto la vita dello scrittore e della sua compagna Christa-Maria, attrice di successo. Quando un regista dissidente suo amico si suicida, Dreyman abbandona l'inerzia e scrive un articolo di denuncia da far passare oltrecortina. A quel punto Wiesler, che potrebbe consegnarlo ai superiori su un piatto d'argento, inizia a nutrire dei dubbi sulla politica della Ddr. E diventa complice invisibile e determinante dei destini di Dreyman e Christa-Maria. Dopo l'incetta di premi in Europa e l'Oscar come miglior film straniero, arriva anche da noi Le vite degli altri, felicissimo esordio del giovane Florian Henckel von Donnersmarck. A differenza di alcune opere recenti che indagavano la storia in maniera superficiale e che hanno fatto gridare prematuramente alla rinascita del cinema tedesco (La caduta, La Rosa Bianca), questo film ha il coraggio di affrontare senza facili rassicurazioni un passato ancora scomodo e rimosso, calandosi perfettamente nel clima grigio e persecutorio del regime comunista. Regia precisa, sceneggiatura infallibile e personaggi umani e credibili, interpretati da attori in stato di grazia, evitano ogni stereotipo e danno vita a un melodramma spionistico appassionante, viscerale, commovente Un film che ha la limpidezza, l'onestà e il respiro dei classici, da non perdere.
Da L'Indipendente, 22 aprile 2007
LE VITE DEGLI ALTRI Germania dell'est, Berlino. 1984. Il capitano della Stasi, Gerd Wiesler, viene incaricato di spiare un famoso scrittore di teatro, Georg Dreyman, gradito al regime della DDR. L'ufficiale installa un centro d'ascolto, in una mansarda sopra l'abitazione dell'artista, la riempie di microspie, e inizia un'attività di controllo a tutto campo [...] Vai alla recensione »
Germania dell'Est in piena guerra fredda. Un agente della potentissima Stasi riceve il compito di sorvegliare con microspie e pedinamenti un noto drammaturgo sospettato di scrivere articoli e passare dati sensibili oltre il Muro a Berlino Ovest. Un film agghiacciante che descrive la terribile vita dei cittadini della Repubblica Democratica Tedesca.
Film straordinario che descrive come il sistema di potere lentamente, ma inesorabilmente, riesce a sopraffare la volontà dei propri cittadini servendosi di ogni mezzo. Utilizzando il ricatto (la paura di perdere il proprio lavoro di attrice, il calore del pubblico, la creatività) il film descrive come il sistema spinge gli individui a mettersi gli uni contro gli altri, tradendo anche i propri familiari [...] Vai alla recensione »
Ogni dittatura porta dietro di sé distruzione e abbandono, spazza via come polvere al vento ricordi personali e gioie passate abbattute dalla violenta mano del totalitarismo che impone conformità, repressione e conseguente condizionamento psico-fisico limitando ogni forma di libertà sia intrinseca che estrinseca. Le vite degli altri, un titolo che immediatamente rende chiaro allo [...] Vai alla recensione »
un film degno della migliore cinematografia di tutti i tempi.. delicato nella narrazione, non stanca, nonostante la lunga durata, ma, in uno con l'esperienza del protagonista della Stasi, ti porta a compenetrarti con le "vite" degli altri, artisti e intellettuali, giornalisti e attori, perseguitati da un regime totalitario spietato e brutale nelle sue metodiche.
Questo eccellente film d'esordio di F.H.V.Donnesmarck possiede il grande merito(già ricordato da molti)di saper mescolare insieme dei generi diversi tra loro come il thriller,il sentimentale e il documentaristico arrivando a costruire un quadro paurosamente e sinceramente realistico del regime di terrore imposto dalla stasi nella DDR negli anni del muro di Berlino.
Il capitano Gerd Wiesler (Ulrich Mühe) è in servizio presso la Stasi (nome comune per identificare il Ministero per la Sicurezza di Stato) della Germania dell’Est (DDR) nel 1984. Il suo compito è di spiare e interrogare fino all’esasperazione i cittadini del Paese e per la tutela della politica nazionale. Gli stessi cittadini sembrano ormai essersi abituati a questo [...] Vai alla recensione »
Che emozione ieri rivedere questo film su Rai Storia! L'avevo visto qualche anno fa e mantiene anche in tv la sua magia, la sua romantica tristezza. Gli ideali vincono sempre, a dispetto di tutto, della storia,, della prospettiva di carriera. Il moto interiore, di giustizia e di umanità, prevale su tutto. E' l'uomo, con le sue scelte, con le sue decisioni, che muove la società, [...] Vai alla recensione »
Che cos’è il cinema se non emoziona?Ho visto questo stupendo film ieri sera e sento forte il bisogno di condividere con voi le mie emozioni e I miei pensieri scaturiti da questa esperienza. Guardo parecchi film, ma non scrivo quasi mai recensioni. Mi limito a conservare l’esperienza dentro di me per I film che sono riusciti a toccarmi in qualche modo e a buttare nella spazzatura ciò che avrei benissimo [...] Vai alla recensione »
Il Teatro, l’Amore, la Politica, la sete del Potere costituiscono le colonne portanti di quest’ottimo film rientrante a ragione nel genere di “ spionaggio”. I fatti si svolgono in un periodo storico a tutti vicinissimo, tanto vicino che tutti gli ultratrentenni l’hanno vissuto ed ancora molti ne portano con la memoria anche i segni. Il Teatro assoggettato alla Politica, l’Amore alla sete di Potere [...] Vai alla recensione »
Rivedere questo film e restarne ancora impressionati pure se il Muro di Berlino è caduto già 24 anni fa. La DDR voleva nelle dichiarazioni pubbliche assicurare la tutela e la felicità dei suoi cittadini, la loro Sicherheit, perciò non divulgava dal 1977 il numero di suicidi che avvenivano ogni anno nello Stato: in realtà proteggeva il benessere e la sicurezza [...] Vai alla recensione »
Non trovo niente da criticare in questa pellicola di von Donnersmark: perfetta l'ambientazione, bravi tutti gli attori, ineccepibile l'evoluzione del protagonista, musiche eccelse e regia ben studiata. Meriterebbe un "cinque stelle più" per l'importanza storica che riveste, credo che non mi stancherò mai di guardarlo.
Un film che parla da solo. Diretto, immediato, coinvolgente, assolutamente attuale. Un capolavoro assoluto. Ne consiglio la visione a tutti.
Uno dei più bei film del decennio, interpretazione fenomenale di Ulrich Muhe.
Da poco ho scoperto il cinema tedesco...e mi sono disperato molto per non averlo scoperto prima....questi sono film che ti dicono qualcosa....che ci fanno capire il valore delle cose...non il cinema italiano, superficiale, ripetitivo, anonimo.....Da vedere più d'una volta
Film di alto livello senza avere grossa critica o pubblicità, nonostante l'Oscar.
Volevo solo fare un piccolo ma rilevante chiarimento. Nella recensione di Marzia Gandolfi c'e un errore. Gerd Wiesler, il nostro abile e inflessibile agente della STASI non opera da uno scantinato a pochi isolati dall'appartamento della coppia , ma dal piano più alto dello stesso palazzo. Nella scena in cui gli uomini della STASI posizionano cimici e quant'altro, ad un certo punto si vede chiaramente [...] Vai alla recensione »
E' un autentico capolavoro; ho visto l'edizione italiana e tedesca. Suggerirei di modificare il titolo in italiano, mantenendolo fedele al titolo originale tedesco in "La vita degli altri". Sembra un particolare irrilevante, ma, riflettendoci, non lo è.
le vite degli altri,narra la storia di un meticoloso,fedele e solitario agente della stasi,al quale viene affidato il compito di spiare la vita di un autore teatrale e di sua moglie attrice di grande fama della germania est. è prorpio la grande notorietà e bellezza di quest'ultima della quale si invaghisce,il ministro della cultura Bruno Hempf,che induce il ministro ad asprire un [...] Vai alla recensione »
uno dei film più belli del decennio.forte,intenso,commovente,coinvolgente con grandi interpretazioni,un finale tenero e un senso d'angoscia durante tutto il film fanno si che questo film sia un capolavoro indimenticabile e commovente.da vedere e rivedere,una vera poesia.
Un capolavoro, uno dei pochi film dell'ultimo decennio capace di toccare testa e cuore dello spettatore.
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Che dire.....e' un film meraviglioso,uno di quei film che ti regalano delle emozioni che ti accompagnano per tutta la vita.Attori,regista,musica,storia,e' tutto assurdamente straordinario.Uno dei piu' bei film che abbia mai visto,un capolavoro.
un capolavoro.Toccante,senza ombra di dubbio uno dei piu' bei film della storia del cinema.
ben interpretato e diretto, fa rivivere quel periodo grigio e buio della DDR dove niente era lasciato al caso e dove la Stasi poteva satere tutto di tutti; un grande fratello in versione "modivi di stato". Triste e frustrante (cosa che si può capire visionando gli extra del dvd, ma intuire alla fine del film) vedere come chi è al potere riesca sempre a rimanere saldamente al comando delle poltrone [...] Vai alla recensione »
Ottimo film, nonostante la durata il finale commuove ed è una bella storia ambientata negli anni duri del Muro in cui la stasi controllava la vita delle persone nella Germania dell'Est. Le vite di questi artisti intrecciate per forza di cose con quelle del capitano Gerd, persona a prima impatto durissima, ma che nasconde un cuore grande e passioni nascoste, in fondo in fondo non vi è alcuna differenza [...] Vai alla recensione »
Non è certo un film per chi vuole distrarsi un pò sgranocchiando noccioline, il debutto del regista dal nome più lungo di un codice fiscale: è ottimo, il corso del racconto impegna seriamente ma appassiona volentieri, nella trama, l'arte, come le cose buone della vita, alla fine trionfa ma paga dazio al male come è e sarà sempre, triste finale di un lavoro [...] Vai alla recensione »
oggi, 04/07/2012 ho visto finalmente e dico finalmente questo film. un grande grande film sul coraggio e sulla libertà.ma soprattutto sulla forza delle persone su quella forza interiore che ognuno di noi dovrebbe avere ma che non tutti sanno tirare fuori perchè significherebbe rimettere tutto in gioco, di più anche significherebbe annullare tutte le nostre convinzione e accettare quelle degli altri, [...] Vai alla recensione »
Un impeccabbile agente della stasi ha il compito di controllare uno scrittore con idee scomode per il socialismo. Colpito dall'umanità dello scrittore e accortosi che il ministro della cultura lo vuole togliere da mezzo per questioni personali decide di proteggerlo. Gli costerà la sua promettente carriera. Lo scrittore dopo aver saputo della collabborazione dell'agente e [...] Vai alla recensione »
Uno dei piu` bei film europei degli ultimi anni, il piu` interessante sulla ddr. in una repubblica dove 1/3 dei cittadini e` impegnato a spiare il prossimo per salvarsi, in una berlino grigia e lontana millenni da quella che conosciamo oggi, il destino di un autore teatrale e della sua fidanzata attrice si incrociano con quello di un funzionario della stasi, che "deve" trovare qualcosa sull`appare [...] Vai alla recensione »
Visivamente impacchettato come film per la tv, in realtà vanta una rara delicatezza e un gusto registico raffinatissimo. Alcune immagini non riescono a tradire l'affetto per una cultura da telefilm tedesco (vedasi il finale che si interrompe in un unico fotogramma), lo stesso dicasi per la recitazione degli attori; ma è una pellicola che rispetta ciò che è stato il terribile passato europeo tra est-ovest [...] Vai alla recensione »
Non amo particolarmente i film tedeschi, mah devo dire che ieri sera mi sono lasciata piacevolmente affascinare da questo. Bella recitazione, bella storia. Finalmente un buon film con dei contenuti che dovrebbero aprire le porte sulla storia contemporanea che nonostante la viviamo sulla nostra pelle quotidianamente ce ne disinteressiamo completamente lasciando che gli eventi ci scivolino addesso e [...] Vai alla recensione »
Sentirsi sempre sotto minaccia era destino comune in questo spazio soffocante oltre cortina , al punto da creare reciprocità e confusione tra vittime ed aguzzini , in una spirale degna del terrore giacobino di fine settecento . Lo sottolineava Orwell nel celebre "1984" , tutte le dittature popolari generano con sè una psicopolizia , che macina il cervello degli inquisiti ,prima ancora di deciderne [...] Vai alla recensione »
A Berlino Est ,nell'estenuante dopoguerra ,si viveva nell'angoscia . La Stasi, la polizia politica , il braccio del regime , aveva messo su una fitta rete di vigilanza, per impedire minacce al credo comunista . La capillare censura non colpiva solo i progetti di cospirazione , ma soprattutto ogni espressione intellettuale di dissenso, nelle parole , negli scritti, negli spettacoli o nei romanzi . [...] Vai alla recensione »
Intendiamoci: il film mi e' piaciuto molto; il tema trattato e' stato trattato con intensita' e pathos; interessante il fatto che racconti di un reale spaccato di storia. I capolavori cinematografici hanno bisogno di altri ingredienti, ma nulla da dire di male di questo coinvolgente film!
Ho visto raramente un fim scontato quanto questo, quando la protagonista viene stirata da un camion, giuro, mi sono messo a ridere... l'unico colpo di scena e' che mi aspettavo una moto e non un camion, vabbe' (ovviamente quando sono scoppiato a ridere mi sono guadagnato sguardi stizziti "bipartisan"). Belli, Meravigiosi, tutti questi intellettuali "pericolosi per il regime" che vivono in case [...] Vai alla recensione »
Il film per me è sopravvalutato nelle recensioni che ho letto finora, in particolare nelle recensioni della critica ufficiale che lo ha ampiamente premiato. In primo luogo dal punto di vista cinematografico è povero, girato in interni, molto dialogato, contenuti riportati riporto di casi e avvenimenti tra un protagonista e l'altro o sulla base di lettura o di documenti, quelli della stasi: protagonisti [...] Vai alla recensione »
Sono freddi e vuoti, gli occhi di Gerd Wiesier (Ulrich Mühe). Su di essi si ferma la macchina da presa già all'inizio di Le vite degli altri (Das Leben der Anderen, Germania, 2006,137'). E a noi pare che riflettano non la singolarità di un uomo, ma una totalità opaca. E un funzionario solerte, il capitano della Stasi. La sua è la vita di un idealista votato a una causa politica garantita da un'ideologia [...] Vai alla recensione »
Se siete tra quelli che vanno al cinema una volta l'anno, questo è film che dovete vedere nel 2007. Non ci sono premi sufficienti per rendere giustizia a Le vite degli altri , opera prima del giovane tedesco Florian Henckel Von Donnersmarck. Ha ricevuto un Oscar come miglior film straniero dell'anno, tre premi europei e sette Lola tedeschi, più un coro di plausi che ha unito le rive degli oceani.
Pluripremiato ovunque, trionfatore dell'Award europeo e vincitore dell'Oscar 2006 per la migliore opera straniera, Le vite degli altri si colloca in primissima linea tra quei film che, ormai, autorizzano a parlare di una "nouvelle vague" tedesca. L'azione si svolge a Berlino Est, alla metà degli anni 80. Un esperto funzionario della Stasi, Gerd Wiesler, è incaricato di sorvegliare Georg Dreymann, drammaturg [...] Vai alla recensione »
Il tempo è (anche) un dispositivo cinematografico. Ne Le vite degli altri di primo acchito sembrerebbe lento, ma poi ti accorgi che - via via focalizzandosi nei lucidi riflessi di un corrusco labirinto - fa assumere al film la forma della chiarezza e della perfezione. Il senso dell'opera prima di Florian Henckel von Donnersmarck viene, come in tutti i capidopera, dal cuore del racconto: un viaggio [...] Vai alla recensione »
Andateci. Subito. Film così belli capitano di rado. Esordienti così bravi – a poco più di 30 anni – sono merce ancor più rara. Lasciamo giudicare a chi c'era. Per esempio Neal Ascherson, corrispondente da Berlino per l'Observer quando il muro ancora era in piedi, e la Stasi riempiva dossier su dossier, grazie al solerte lavoro di 300.000 agenti (per una popolazione di 17 milioni di cittadini) e al [...] Vai alla recensione »
Un esordio folgorante questo Le vite degli altri giustamente premiato in ogni dove (Oscar americani, europei, tedeschi...), che si rintana nella brechtiana Germania dell'Est dominata dalla Stasi, la terribile polizia segreta che spiava tutto e tutti, in una sorta di Grande Fratello esatto contraltare ideologico del Big Brother capitalistico: là, nel comunismo, nessuno avrebbe voluto essere controllato, [...] Vai alla recensione »
Prima della caduta del Muro, a Berlino Est, anche il visitatore più sprovveduto sapeva di non dover mai pronunciare la parola Stasi, sentendosi anche raccomandare caldamente, ma a bassa voce, di non andare mai, neanche per sbaglio, in Normannenstrasse, una via che aveva gli stessi echi sinistri della nostra via Tasso nella Roma occupata del'43. Oggi della Stasi, la polizia segreta che aveva la sua [...] Vai alla recensione »
Sul rapporto tra arte e potere uno dei migliori modelli letterari resta a tutt'oggi il "Mephisto" di Klaus Mann (figlio di Thomas), pubblicato nel 1936 quando l'autore era stato costretto all'esilio dal regime nazista e portato sullo schermo nel 1981 da Istvan Szabo. Si raccontava di un attore che, per natura incline solo al successo, lo perseguiva a tutti i costi, rinunciando alle lotte giovanili [...] Vai alla recensione »
L'ottantaquattro orwelliano è una triste realtà, non una fantasia distopica. Siamo nella Repubblica Democratica Tedesca e il muro di Berlino separa l'Est dall'Ovest: la polizia segreta sorveglia scrupolosamente tutti gli abitanti, o quasi, grazie ai suoi centomila agenti, a cui si aggiungono altrettanti "informatori volontari". Gli appartamenti sono infestati da cimici elettroniche.
Di Le vite degli altri, il film tedesco vincitore dell'Oscar per la miglior pellicola straniera, ve ne abbiamo parlato a inizio settimana quando il regista Florian Henckel von Donnersmarck è passato da Roma: oggi vogliamo semplicemente ribadirvi che è magnifico. È un film sulla Stasi, la polizia segreta della fu Rdt: nella Berlino Est del 1984, il tenente della Stasi Gerd Wiesler si offre di controllare [...] Vai alla recensione »
Snobbato dal grandi festival, pare anche Cannes e Venezia, ma campione di incassi in Germania e pluripremiato altrove, a Locarno come miglior film europeo e ad Hollywood con l'Oscar per il miglior film straniero, "Le vite degli altri", benché appena un esordio per Florian Henckel von Donnersmark, è film ben riuscito che inquieta ed emoziona rievocando viscidi rapporti tra Potere e Cultura nel clima [...] Vai alla recensione »
Quello di Henckel von Donnersmarck è un debutto eccezionale visto che Le vite degli altri, ambizioso negli obiettivi e classico nella messa in scena, sembra l'opera di un regista consumato. Il film affronta un tema difficile: il tradimento e la redenzione ai tempi in cui la Stasi, la polizia politica del partito comunista, imponeva l'ordine nella Germania est.
Un paese che non c'è più, la Germania Est, e una piaga tristemente attuale: lo spionaggio, le intercettazioni telefoniche, il vizio di frugare nelle case, nelle vite, nei sentimenti della gente. Nel film-Oscar dell'esordiente von Donnersmarck, dalla parte di chi spia ci sono un inflessibile capitano della Stasi, tentacolare polizia segreta della Repubblica Democratica Tedesca, e i suoi superiori, compreso [...] Vai alla recensione »
Il ministero per la Sicurezza dello Stato e il suo apparato segreto di repressione detto Stasi, nella Ddr, Repubblica democratica tedesca retta dal Sed, Partito socialista unificato tedesco, insomma la polizia politica della Germania Est, nel 1984 aveva la sua sede centrale a Berlino nella Normannenstrasse. Era composta da 13 mila funzionari e da 170 mila collaboratori non ufficiali.
Enormi caseggiati dalle cui finestre non traspare alcun segno di vita, lunghe e ampie strade deserte, un'atmosfera gelida che circonda un panorama tanto in apparenza tranquillo quanto internamente percorso da una impalpabile tensione: è questo lo sfondo in cui «Le vite degli altri» - Oscar come miglior film straniero - presenta Berlino Est sotto il regime comunista di Honecker.
Georg Dreyman non ha motivo di -preoccuparsi: scrittore di successo, il suo Lavoro è ben visto dai capi supremi della Germania Est, Paese in cui ha la sfortuna di vivere. Si svolge infatti nel 1984 Le vite degli altri, di Florian Hepckel von Donnersmack, quando ancora il regime comunista non dà segni evidenti di cedimento. Tutti irregimentati, tutti spiati dagli occhi vigili della Stasi, l'onnipotente [...] Vai alla recensione »
Berlino est, 1984, quando c'era ancora il Muro. Una coppia di intellettuali vuole informare l'occidente sulla drammatica situazione del Paese. Amati dal regime, non temono la potentissima polizia segreta Stasi che tutti controlla. Errore: dove non c'è democrazia nessuno è al sicuro. Il duro capitano-spia Wiesler è in ascolto, ma il contatto con queste vite così diverse cambierà per sempre anche la [...] Vai alla recensione »
Il ministro della Cultura della DDR, un brutto grassone, s'è innamorato d'una attrice di teatro. Lei ci sta, per non urtarlo e per procurarsi in caso di bisogno una importante protezione: una volta alla settimana si incontrano in automobile o in albergo, per frettolose strette sessuali. L'attrice ha un amante, drammaturgo brillante, comunista perfetto.
C'è un'atmosfera di tragedia imminente, il peso di un crepuscolo plumbeo ormai inevitabile nel film Le vite degli altri (da oggi al cinema) col quale il regista Florian Henckel von Donnersmarck racconta la storia del drammaturgo Georg Dreyman e della sua compagna, la famosissima attrice Christa-Maria Sieland, che si muovono nello scenario della Berlino Est in un orwelliano 1984.