rongiu
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sabato 24 aprile 2010
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dai droni alle intelligenze artificiali.
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Al rientro da una prima missione uno stealth sperimentale, totalmente controllato da una intelligenza artificiale, viene colpito da un fulmine. Questo evento, modifica la rete neurale di EDI (nome dato allo stealth). Conseguenza di ciò è la totale impossibilità di controllare l’operatività di EDI. Infatti, in una successiva missione, nonostante il divieto di agire, EDI prende il comando delle operazioni distruggendo una base missilistica nucleare in territorio afgano, risultato di tale operazione è l’ingente numero di vittime tra militari e civili. Come se non bastasse,l’aereo inizia, sempre in modo autonomo, a cercare nuovi obbiettivi sensibili da colpire. Si decide così di abbatterlo. La cosa non risulta facile.
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Al rientro da una prima missione uno stealth sperimentale, totalmente controllato da una intelligenza artificiale, viene colpito da un fulmine. Questo evento, modifica la rete neurale di EDI (nome dato allo stealth). Conseguenza di ciò è la totale impossibilità di controllare l’operatività di EDI. Infatti, in una successiva missione, nonostante il divieto di agire, EDI prende il comando delle operazioni distruggendo una base missilistica nucleare in territorio afgano, risultato di tale operazione è l’ingente numero di vittime tra militari e civili. Come se non bastasse,l’aereo inizia, sempre in modo autonomo, a cercare nuovi obbiettivi sensibili da colpire. Si decide così di abbatterlo. La cosa non risulta facile. Il tenente Henry Purcell, durante l’inseguimento, perde la vita schiantandosi contro le rocce di una montagna, il tenente Kara Wade, che segue in copertura, è colpita dai frammenti dell’aereo di Henry, la stessa, si vede così costretta ad eiettarsi. Le ultime coordinate date identificano in territorio nord coreano la sua posizione. Il tenente Ben Gannon, intanto, convince EDI ad azzerare tutti gli obbiettivi da colpire ed a seguirlo per atterrare in una base alleata situata in Alaska. Purtroppo i guai per i due non sono finiti, tentano di eliminare Ben e di distruggere l'aereo. Riescono a fuggire e decidono di raggiungere la Corea per tentare di salvare il tenente Kara, verso la quale Ben nutre sentimenti che vanno al di là della semplice amicizia. Riusciranno a portare a termine l’ultima missione?
Può una macchina essere un uomo? Il dibattito tra scettici e possibilisti circa la potenziale capacità di una macchina di possedere un’autocoscienza è attualissimo. Si parla infatti di “IA debole” e di “IA forte”. Il “come se” divide le due posizioni. Una macchina può agire “come se” fosse intelligente, dicono i primi. I possibilisti invece parlano di macchina umana o uomo macchina e quindi della possibilità, di una macchina, di poter raggiungere l’autodeterminazione. Saper decidere. Avere vita autonoma. Essere, perché no, anche un leader.
Effetti speciali piacevoli, ottimo l’attore non protagonista che interpreta la parte del giovane tecnico di EDI. Banale la storia d’amore. Jamie Foxx al posto del power ranger Josh Lucas? Comunque, meglio una serata con lo Stealth di Cohen, che una serata in assemblea condominiale. Good Ciak.
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rickard
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lunedì 18 febbraio 2008
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innocuo
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Che dire... Computer che si ribellano ma poi si ravvedono in ultimus; il solito "negro" che crepa permettendo l'avvicinamento sentimentale tra l'americano "pallido" occhioni azzurri e la figa di turno Biel (una proto-Demi Moore?).
in Stealth ci sono tutti questi elementi ormai vecchi e stantii, messi insieme da un regista, Rob Cohen, buono solo a fare collage di scene d'azione, con inquadrature iper-veloci, esplosioni a go-go, effetti più o meno speciali, militari cattivi che abusano del potere e l'"originalissima" idea del rapporto macchina-libero arbitrio.
Onestamente vien da chiedersi chi l'abbia fatto fare a Fox, fresco di un oscar, di recitare in quello che è fondamentalmente un teen movie, pensato per far colpo coi suoi effetti, le sue inquadrature, le migliaia di esplosioni che vaporizzano i soliti arabi cattivi o i "musi gialli" coreani.
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Che dire... Computer che si ribellano ma poi si ravvedono in ultimus; il solito "negro" che crepa permettendo l'avvicinamento sentimentale tra l'americano "pallido" occhioni azzurri e la figa di turno Biel (una proto-Demi Moore?).
in Stealth ci sono tutti questi elementi ormai vecchi e stantii, messi insieme da un regista, Rob Cohen, buono solo a fare collage di scene d'azione, con inquadrature iper-veloci, esplosioni a go-go, effetti più o meno speciali, militari cattivi che abusano del potere e l'"originalissima" idea del rapporto macchina-libero arbitrio.
Onestamente vien da chiedersi chi l'abbia fatto fare a Fox, fresco di un oscar, di recitare in quello che è fondamentalmente un teen movie, pensato per far colpo coi suoi effetti, le sue inquadrature, le migliaia di esplosioni che vaporizzano i soliti arabi cattivi o i "musi gialli" coreani...
Gli elementi sono i soliti miscelati senza alcuna particolare abilità e tutti gli stereotipi del caso vengono rispettati nei minimi dettagli, dallo scienziato che si stupisce quando EDI prova sentimenti alla battuta "tosta" di chiusura finale; tutti quanti ingredienti che di per sé sarebbero anche buoni non fosse che sono ormai scaduti da non pochi decenni.
Stealth è quel classico film che passa e poi viene giustamente gettato nel dimenticatoio che l'ha partorito, assolutamente insignificante in quanto non aggiunge nulla né interpreta in modo brillante o capace gli elementi già esistenti.
Da vedere se non danno altro in TV o se volete una scusa per "far fuori" un chilo di pop-corn.
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