Parla con lei |
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Un film di Pedro Almodóvar.
Con Leonor Watling, Javier Cámara, Rosario Flores, Darío Grandinetti.
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Titolo originale Habla con ella.
Drammatico,
durata 112 min.
- Spagna 2002.
- CG Entertainment
uscita lunedì 10 giugno 2024.
MYMONETRO
Parla con lei
valutazione media:
4,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Pedro lo chef (1)di Mario ContiFeedback: 0 |
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martedì 22 febbraio 2005 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'amore è l'incontro di due corpi vivi. Nel capolavoro di Almodovar l'assunto è totalmente rovesciato: si ama, si può amare un corpo che non c'è, si può desiderare l'anima immota di una donna che non ci ascolta, anche se ci si ostina a parlare con lei. Di più: l'amore dell'uno esclude la vita dell'altra; la vita (ritrovata) dell'altra cancella, pur inconsapevolmente, quella dell'altro, elide la possibilità di un amore finalmente spendibile. Benigno e Alicia: un rapido incontr, poi il nulla che assume le vesti di un destino che non sa, o forse troppo bene conosce le leggi dell'ostinazione, la regola che fa di un uomo innamorato un essere immemore della realtà, un candido animale smarrito che nella violenza ad un corpo arreso ritrova ed afferma il proprio bisogno di darsi. Intendiamoci: in "Parla con lei" lo stupro è sotteso, tollerabile, quasi dolce. Gli fa da prologo una enorme vulva di gomma che si apre (viene aperta) ad accogliere un uomo, piccolo fallo in un mondo di giganti, tenero feto che riscopre le origine, proprie e della specie. E' una scena surreale, eppure bellissima e straziante, con cui il regista comunica che l'assoluto è l'unica forma di amore possibile. L'assoluto che non esclude prepotenze e soprusi, che anzi li contiene e li coltiva. Parla con lei: e se lei non vuole o non può ascoltarti, amala nell'unico modo che sai. Benigno e Alicia. E poi Marco e Lydia. Altri due esseri soli che vivono nel passato e per il passato, e che in esso rimarrano. Lydia uccisa dalla sua unica vera passione, Marco senza compagnie come è sempre stato, a viaggiare per il mondo, a conoscere posti e a perdere se stesso. E ancora: Marco e Benigno. La razionalità e la follia, la razionalità che, nell'amicizia, diventa compartecipe pazzia, quindi identificazione, la follia che si fa ragione e metodo nella scelta di abbandonare un mondo che non regala amore, e disprezza il tuo. Marco e Alicia, infine. C'è uno sguardo di dolcezza inspiegabile a legare i due superstiti. E' un incontro di quelli che cambiano la vita. Forse. C'è un passato da dimenticare, ma anche da dipanare; ci sono parole da dire e da tacere; ci sono ricordi e sofferenze da far affiorare. Almodovar non ce lo dice: non dice se i due si ameranno. Troppo facile chiudere così un film disperato e bellissimo, un film di solitudini e amori, di amori che sono anche solitudine, di speranze e disinganni, di amicizie virili e lacrime non consolatorie, di corpi nudi, inermi o inutili a se stessi e agli altri
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