cinephilo
|
lunedì 22 luglio 2019
|
bravo almodovar
|
|
|
|
Il film è molto bello, recitazione sentita e regia come al solito che non delude da parte del maestro Almodovar. Rimane nella categoria "Buon film" senza entrare in quella "grande film" davvero per poco e per un unico motivo: non viene fatta piena chiarezza sulle dinamiche dell'abuso della giovane donna in coma. Insomma non viene illustrata una vera e propria prova che dimostri l'innocenza di Benigno allo spettatore che rimane cosi indeciso se compatire il povero infermiere per la sua innocenza o se al contrario condannare il suo comportamento. Tre stelle e mezzo sarebbero state più giuste.
|
|
[+] lascia un commento a cinephilo »
[ - ] lascia un commento a cinephilo »
|
|
d'accordo? |
|
lgiulianini
|
martedì 21 marzo 2017
|
amore ed arte, amore e morte.
|
|
|
|
Benigno è il classico bravo ragazzo timido e sensibile che si occupa con amore di quello che lo circonda. Che si tratti della madre, che ha assistito per vent'anni fino alla sua morte e non soltanto dal punto di vista infermieristico (Benigno è infermiere), ma anche tagliandole e pettinandole i capelli, curandole le unghie ed il trucco (Benigno è anche parrucchiere estetista e truccatore anche se questo “solo per corrispondenza”), o delle piantine da innaffiare su balcone, Benigno fa tutto con attenzione, generosità ed amore. Già, il balcone. Proprio dal suo balcone Benigno guarda ballare Alicia, che studia danza alla scuola di Caterina (una sempre maestosa Geraldine Chaplin), e se ne innamora perdutamente.
[+]
Benigno è il classico bravo ragazzo timido e sensibile che si occupa con amore di quello che lo circonda. Che si tratti della madre, che ha assistito per vent'anni fino alla sua morte e non soltanto dal punto di vista infermieristico (Benigno è infermiere), ma anche tagliandole e pettinandole i capelli, curandole le unghie ed il trucco (Benigno è anche parrucchiere estetista e truccatore anche se questo “solo per corrispondenza”), o delle piantine da innaffiare su balcone, Benigno fa tutto con attenzione, generosità ed amore. Già, il balcone. Proprio dal suo balcone Benigno guarda ballare Alicia, che studia danza alla scuola di Caterina (una sempre maestosa Geraldine Chaplin), e se ne innamora perdutamente. Benigno è incapace di non “perdersi”, pedina la ragazza e riesce a conoscerla, fissa una visita presso il padre di lei psichiatra soltanto per poterla vedere, ha la tenacia di uno stalker , ma è come lui stesso dice “inoffensivo”.
Marco è un giornalista di viaggi per conto di “EL Paìs”, ha alle spalle una storia tormentata ed ancora non risolta con Angela per la quale soffre violentemente, ed assiste per caso al litigio televisivo ove la torera Lydia manda a quel paese la laida conduttrice che invece di intervistarla sulla sua attività di torera, e sulla sua imminente rischiosissima corrida, vuole solo spettegolare in diretta TV sulle sue vicende amorose con un altro torero, il Nino di Valencia, con cui a sua volta Lydia vive un tormentato amore. Benigno e Marco si sono già incontrati senza conoscersi ad un balletto di Pina Baush, che commuove Marco ed incuriosisce Benigno: la vita darà loro occasione di diventare grandi amici nel loro vicino futuro.
Infatti mentre Marco approccia Lydia e tra i due nasce una non facile storia d'amore, Benigno si sta già prendendo cura di Alicia che in seguito ad un grave incidente stradale, è finita in coma irreversibile ed in stato vegetativo, ed è ricoverata proprio presso la clinica ove Benigno è uno dei migliori infermieri. Benigno è sessualmente ambiguo, la clinica crede che sia gay, quindi la cura di Alicia, che deve essere massaggiata in tutto il corpo, e di cui bisogna ad es. gestire anche il ciclo mestruale, viene affidata alla collega Rosa ed a lui, ritenendolo sessualmente inoffensivo.
E' così è infatti per anni, Benigno massaggia, sparge linimenti e profumi, lava e taglia i capelli ad Alicia, e soprattutto parla, le parla di tutto. Alicia ama il balletto ed il cinema muto: Benigno va ai balletti e vede film muti e poi li racconta ad Alicia, convinto che Alicia senta e capisca, nonostante la medicina ufficiale, Benigno senza sosta parla con lei.
Il casa vuole che Benigno e Marco si incontrino di nuovo. Lydia è stata incornata da un toro da mezza tonnellata, il cervello ha subito un danno tale che lo stato vegetativo si presenta anche per lei, a pochi passi da Alicia, e soprattutto da Benigno. I due uomini si conoscono, diventano amici, condividendo questo difficile momento, Benigno con la sua vitalità ottimistica senza fine, Marco col suo dolore sordo e muto, che riesce ad esprimere solo piangendo.
E' fondamentale nel film il ruolo che l'arte gioca nelle vicende dei protagonisti: se l'ascolto de “La Paloma” vissuto in diretta assistendo ad una performance privata di uno stupefacente Caetano Veloso, determinerà un punto di svolta nella storia di Marco e Lydia; parimenti la visione di un film muto in cui un amante viene rimpicciolito a tal punto da vivere nella vagina della sua amata per sempre, scatenerà l'istinto sessuale in Benigno, fino allora amante profondissimo ma casto, determinando la gravidanza di Alicia. E' questo il messaggio di fondo che Almodòvar vuole lasciarci: l'Arte è dirompente e determinante nella vita degli uomini, può imprimere accelerazioni altrimenti impensabili.
Chiaramente Benigno sarà severamente punito per il suo gesto, anche se immaginiamo compiuto con tutto l'amore dell'universo, perdendo il posto e finendo in un centro di internamento. L'unico a stargli vicino sarà Marco, a lui Benigno indirizzerà il suo ultimo messaggio, prima di assumere i farmaci che secondo il suo piano lo porteranno in stato vegetativo, e quindi a ricongiungersi con l'adorata Alicia, senza la quale Benigno non concepisce nemmeno la vita. Benigno raccomanderà a Marco, quando si troverà in stato vegetativo di parlare con lui, e questo mi ha letteralmente commosso.
Benigno non sa che Alicia è uscita dal coma ed il bambino è nato morto, e non sa neanche dosare i farmaci, tanto che il suo tentativo di raggiungere l'amata si concluderà con la morte. La stessa sorte toccherà a Lydia, mentre Alicia e Marco si incontreranno ad un balletto di Pina Baush, che metaforizzando l'amore fa presagire nuovi sviluppi per la vita dei due, sotto lo sguardo vigile della saggia e profonda Caterina.
Un film bellissimo, struggente ma anche divertente, infarcito di stimoli e di messaggi, forse il più maturo di Pedro Almodòvar, con cambi di passo continui ed inserti d'arte di enorme spessore ad ogni momento significativo attraverso un lavoro di incastro che è simbolo non solo di abilità registica, ma anche di profonda sensibilità artistica tout court. Assolutamente da vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a lgiulianini »
[ - ] lascia un commento a lgiulianini »
|
|
d'accordo? |
|
luigichierico
|
giovedì 9 marzo 2017
|
tristemente bello
|
|
|
|
Ad un artista qual è il regista Pedro Almodovar non si può porre né freno né limite alla genialità, all’estro creativo, alla fertile fantasia. In questo film per i soli amanti del vero cinema non manca proprio nulla ed è per questo che non esito ad annoverarlo tra i capolavori. Può anche non essere di gradimento per molti, ma ciò non toglie che sia uno straordinario spettacolo, una bellissima storia tra dolore e amore, tra uomini e donne, scene nuove devastanti per la crudezza e le immagini vere e verosimili, un’infinità di dettagli fotografati con grande maestria, anzi con arte. La musica è magnifica, dolce avvolgente è la voce di Gaetano Veloso che canta Cucurrucucu Paloma così triste come tutta la vicenda che travolge ogni sentimento elevando al cielo l’amore nella sua sacralità mentre il cantante intona ”le pietre, colomba, che potranno mai sapere dell’amore?” Una interpretazione ineccepibile di Javier Camara, nella parte di Benigno Martin, e di Dario Grandinetti, nella parte di Marco Zuluaga.
[+]
Ad un artista qual è il regista Pedro Almodovar non si può porre né freno né limite alla genialità, all’estro creativo, alla fertile fantasia. In questo film per i soli amanti del vero cinema non manca proprio nulla ed è per questo che non esito ad annoverarlo tra i capolavori. Può anche non essere di gradimento per molti, ma ciò non toglie che sia uno straordinario spettacolo, una bellissima storia tra dolore e amore, tra uomini e donne, scene nuove devastanti per la crudezza e le immagini vere e verosimili, un’infinità di dettagli fotografati con grande maestria, anzi con arte. La musica è magnifica, dolce avvolgente è la voce di Gaetano Veloso che canta Cucurrucucu Paloma così triste come tutta la vicenda che travolge ogni sentimento elevando al cielo l’amore nella sua sacralità mentre il cantante intona ”le pietre, colomba, che potranno mai sapere dell’amore?” Una interpretazione ineccepibile di Javier Camara, nella parte di Benigno Martin, e di Dario Grandinetti, nella parte di Marco Zuluaga. Alla danza che è espressione di dolcezza si unisce e la corrida che è dolore e tragedia quando insanguina l’arena. Così come Alicia balla, Lydia da toreador affronta il toro in una specie di danza, brandendo la rossa capote ed indossando una vistosa tuta, la “traje de luces", bordata in oro. C’èdanza, canto musica e corrida. Il cerimoniale nel vestire Lydia Gonzales, interpretata benissimo da Rosario Flores,è tra i più interessanti e ricchi di colore visto sullo schermo. Predomina il colore dell’oro ed il rosso, come si conviene in un’arena dove si combatte tra la vita e la morte.
Se Dario piange in silenzio, perché è un puro che si commuove facilmente,Benigno invece parla sempre di tutto alla povera ballerina Alicia,la bella Leonor Watling dal corpo statuario. Nel finale durante una bellissima coreografia il corpo della ballerina viene elevata al cielo ed ancora ascolto le parole della canzone”quella colomba non è altro che la sua anima”. A completare il quadro vi è la presenza della maestra di ballo Katerina Bilova, la brava Geraldine Chaplin. Parla con lei dice Benigno a Dario accanto a Lydia. Quanti lo fanno nella speranza di essere ascoltati durante un lungo interminabile silenzio, quanti credono in un miracolo, aspettano un segno, una risposta! Benigno candidamente innamorato di Alicia le racconta una storia fantastica, incredibile, impossibile, portata visivamente sullo schermo da un genio qual è il regista Almodovara, l’incredibile vicenda è ascoltata nel subconscio da Alicia al punto da rendere reale l’irreale, la parola entra nel suo corpo nella maniera più impossibile ma lei rispondendo a Benigno lo condanna, per poi ricordarlo in Dario di cui Benigno è diventato l’intimo amico, prima di perdersi per sempre, vittima di se stesso, del suo candore, del suo amore per il ballo ed il bello. Ancora una volta un gran bel film sull’amore, sugli affetti che non toccano la volgarità ma si sollevano da terra con le ali della poesia anche quando il corpo è inerme alle carezze e alle cure di chi cerca una risposta. Il dolore si accompagna alla speranza nella certezza di essere ascoltati sempre. Parla con lei: quanti ancora le parlano tenendola per mano in un giardino, su un balcone, su una veranda o accanto ad un letto in ospedale!Ecco il capolavoro per chi sa apprezzare una storia nel suo insieme e sa aspettare che lei, la paloma, ritorni a vivere tra le sue mani. come ha cantato Gaetano Veloso. chibar22@libero.it
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luigichierico »
[ - ] lascia un commento a luigichierico »
|
|
d'accordo? |
|
aldo marchioni
|
lunedì 25 aprile 2016
|
non ho capito niente
|
|
|
|
Visualmente, è molto bello: è Almodovar, non potrebbe essere altrimenti.
Però non ho capito niente. Ma proprio niente niente. Lo ho guardato di nuovo, ma ho capito ancora meno. Vorrei esprimere il mio giudiziop, ma non ho gli elementi.
|
|
[+] lascia un commento a aldo marchioni »
[ - ] lascia un commento a aldo marchioni »
|
|
d'accordo? |
|
jeff lebowsky
|
mercoledì 17 febbraio 2016
|
recensione imbarazzante
|
|
|
|
PREMETTO CHE IL FILM NON L'HO ANCORA VISTO, MA SE DIPENDESSE DA QUESTA RECENSIONE, NON LO GARDEREI MAI.
SEMBRA SCRITTA DA UN INCOMPETENTE, L'HO TROVATA FUORI LUOGO E CONFUSIONARIA.
MI DISPIACE PERCHE' RISCHIA DI ROVINARE UN FILM PRIMA DELLA VISIONE,
|
|
[+] lascia un commento a jeff lebowsky »
[ - ] lascia un commento a jeff lebowsky »
|
|
d'accordo? |
|
francesco2
|
sabato 18 aprile 2015
|
bravissimo
|
|
|
|
......recensione ancora più bella del film che...............recensisce.
|
|
[+] lascia un commento a francesco2 »
[ - ] lascia un commento a francesco2 »
|
|
d'accordo? |
|
il befe
|
martedì 10 marzo 2015
|
capolavoro
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a il befe »
[ - ] lascia un commento a il befe »
|
|
d'accordo? |
|
kondor17
|
martedì 10 settembre 2013
|
straordinario
|
|
|
|
Ho recentemente (ri)scoperto Almodovar, forse perchè non mi aveva convinto nei suoi primi lavori, e giungo quindi decisamente in ritardo a vedere anche questo film. E me ne rammarico! Il grande regista spagnolo merita decisamente tutto il successo che ha avuto e che avrà, se non altro per il coraggio e la maestria dimostrata in tutta la sua carriera, da sempre improntata a sfatare miti e tabù, a spezzare lance a favore di chi soffre in silenzio, discriminato, andando a spada tratta contro tutto e tutti: morale comune, senso del pudore, chiesa. Rendendo umani i "mostri", le "streghe", le "donne dai cappelli neri", che non tanto tempo fa, non dimentichiamo venivano bruciate ed ancor oggi vivono nell'ombra nel ricordo degli orrori del passato.
[+]
Ho recentemente (ri)scoperto Almodovar, forse perchè non mi aveva convinto nei suoi primi lavori, e giungo quindi decisamente in ritardo a vedere anche questo film. E me ne rammarico! Il grande regista spagnolo merita decisamente tutto il successo che ha avuto e che avrà, se non altro per il coraggio e la maestria dimostrata in tutta la sua carriera, da sempre improntata a sfatare miti e tabù, a spezzare lance a favore di chi soffre in silenzio, discriminato, andando a spada tratta contro tutto e tutti: morale comune, senso del pudore, chiesa. Rendendo umani i "mostri", le "streghe", le "donne dai cappelli neri", che non tanto tempo fa, non dimentichiamo venivano bruciate ed ancor oggi vivono nell'ombra nel ricordo degli orrori del passato. Ero indeciso se dare finalmente 5 stelle ad un film... era da tanto che non lo facevo. Ma alla fine non ho potuto farne a meno. STRAORDINARIO!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a kondor17 »
[ - ] lascia un commento a kondor17 »
|
|
d'accordo? |
|
brokenflower
|
martedì 4 settembre 2012
|
brividi di arte
|
|
|
|
Sicuramente uno dei migliori film di Almodovar. Quello che più mi ha colpito e commosso sono i meravigliosi rimandi artistici che ha creato il regista. Curandoli e definendoli come creature a sè nel suo film, questi camei risultano delicati e toccanti fino alle lacrime. Intima, profondamente,struggente l'interpretazione di Caetano Veloso e denso, carico e angosciante l'inizio che apre su Cafè Muller. Immancabile l' amore del cinema di far cinema.Questa volta l'omaggio al muto percorre tutto il film, dalla divisione in capitoli fino al rifacimento di uno strambo muto che conduce all'intuizione della "colpa" di Benigno.
|
|
[+] lascia un commento a brokenflower »
[ - ] lascia un commento a brokenflower »
|
|
d'accordo? |
|
tiamaster
|
mercoledì 9 novembre 2011
|
questo è almodovar...prendere o lasciare....
|
|
|
|
Pedro almodovar è uno di quei registi che o ami o odi...nel mio caso lo adoro.Parla con lei è il capolavoro del regista iberico,e uno dei migliori del 2001.purtroppo nel mondo c'è gente ignorante che critica questo tipo di film perchè è troppo stupida per vedere simili pellicole.La recitazione e SOPRATUTTO la sceneggiatura,che è una delle migliori mai fatte,sono incredibili.molte idee sono assolutamente geniali,come pedro d'altronde.Una grande dote di pedro è inoltre racchiudere il meglio del cinema in film in generale corti 90-100 minuti,che si può dire se non che "parla con lei"è un capolavoro???
|
|
[+] lascia un commento a tiamaster »
[ - ] lascia un commento a tiamaster »
|
|
d'accordo? |
|
|