alan rubino
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domenica 29 maggio 2011
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un dono più che gradito
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Nella piccola cittadina (fittizia) di Brixton (Georgia, USA), vive Annie Wilson (Cate Blanchett), giovane vedova
con tre figli avente il dono, da cui il titolo, della chiaroveggenza, che usa a favore dei suoi clienti in cambio
di libere offerte che le permettono di sbarcare il lunario.
Tra le persone che si recano da lei per farsi leggere le carte Zener, ma anche per essere ascoltate e consigliate,
vi sono Buddy Cole (Giovanni Ribisi), un bizzarro meccanico con qualche scheletro nell'armadio, e Valerie Barksdale
(Hilary Swank), che viene spesso picchiata dal marito Donnie (Keanu Reeves), un uomo violento ed alcolista.
Quando dal paese scompare Jessica King (Katie Holmes), una ragazza di buona famiglia nonché fidanzata di Wayne
Collins (Greg Kinnear), preside della scuola locale, la polizia decide, dopo qualche riluttanza, di rivolgersi ad
Annie, la quale, in seguito ad una visione, conduce gli inquirenti ad un laghetto nella proprietà dei Barksdale: ed
è proprio lì che viene rinvenuto il cadavere di Jessica.
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Nella piccola cittadina (fittizia) di Brixton (Georgia, USA), vive Annie Wilson (Cate Blanchett), giovane vedova
con tre figli avente il dono, da cui il titolo, della chiaroveggenza, che usa a favore dei suoi clienti in cambio
di libere offerte che le permettono di sbarcare il lunario.
Tra le persone che si recano da lei per farsi leggere le carte Zener, ma anche per essere ascoltate e consigliate,
vi sono Buddy Cole (Giovanni Ribisi), un bizzarro meccanico con qualche scheletro nell'armadio, e Valerie Barksdale
(Hilary Swank), che viene spesso picchiata dal marito Donnie (Keanu Reeves), un uomo violento ed alcolista.
Quando dal paese scompare Jessica King (Katie Holmes), una ragazza di buona famiglia nonché fidanzata di Wayne
Collins (Greg Kinnear), preside della scuola locale, la polizia decide, dopo qualche riluttanza, di rivolgersi ad
Annie, la quale, in seguito ad una visione, conduce gli inquirenti ad un laghetto nella proprietà dei Barksdale: ed
è proprio lì che viene rinvenuto il cadavere di Jessica.
Diretto da Sam Raimi, "The Gift" è un bel thriller, dai risvolti paranormali, che rifugge dallo splatter e dalla
truculenza gratuita che purtroppo caratterizzano buona parte degli horror odierni, puntando invece su una storia
ben scritta, coerente e senza falle, non particolarmente innovativa ma misteriosa e avvincente fino alla fine.
Ad aggiungere realismo alla vicenda, che si dipana tra atmosfere e paesaggi suggestivi, è l'attenzione riservata
alla psicologia dei personaggi, tutti credibili e interpretati da attori molto bravi, con una lode particolare alla
protagonista. Buone anche la regia e le musiche. 3 stelle e mezza. Da vedere.
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alberto
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domenica 10 febbraio 2002
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the gift
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Il dovere dare stelle per giudicare la qualità di un film non mi sembra un metodo di giudizio corretto perchè indubbiamente soggettivo; bisogna valicare il muro della propria opinione che viene emozionalmente rappresentata anche in una lettura epidermicamente resa della visione di un film.
Il film è sicuramente ben sceneggiato,montato e sicuramente ottimamente fotografato; Sam Raimi, ha comunque ottime credenziali, seppur attinte da un genere diverso come l'horror e non il thriller, per gestire la storia del buon Thornton, e l'intreccio che si sviluppa intorno alla figura della brava Cate Blanchett è sapientemente reso con una conditura di suspence che diviene la qualità primaria del film.
Nota stonata a fronte di un'eccellente Giovanni Ribisi, la performance dell'inespressivo Keanu Reeves, nonchè il finale davvero prevedibile.
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Il dovere dare stelle per giudicare la qualità di un film non mi sembra un metodo di giudizio corretto perchè indubbiamente soggettivo; bisogna valicare il muro della propria opinione che viene emozionalmente rappresentata anche in una lettura epidermicamente resa della visione di un film.
Il film è sicuramente ben sceneggiato,montato e sicuramente ottimamente fotografato; Sam Raimi, ha comunque ottime credenziali, seppur attinte da un genere diverso come l'horror e non il thriller, per gestire la storia del buon Thornton, e l'intreccio che si sviluppa intorno alla figura della brava Cate Blanchett è sapientemente reso con una conditura di suspence che diviene la qualità primaria del film.
Nota stonata a fronte di un'eccellente Giovanni Ribisi, la performance dell'inespressivo Keanu Reeves, nonchè il finale davvero prevedibile.
Rimane comunque la professionalità di Raimi che confeziona,in tempi veramente di vacche magre, un prodotto un po' patinato ma sicuramente superiore alla media.
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elgatoloco
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martedì 14 aprile 2020
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decisamente un film da vedere e rivedere-raimi gra
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"THe Gift"(2000, Sam Raimi)è si inserisce in una fase nella quale Raimi, reduce da"Evil Dead"e"Evil Dead"e prima delle megaproduzioni dedicata al ciclo di"Spider-Man"e poi a"Oz the Great and Powerful", costruisce un thriller fantastico basato su una veggente(che legge le carte ma anche visioni ad occhi aperti e sogni premonitori), che vede pericoli(raramente, bisogna pur dirlo, ma in qualche modo è circostanza usuale in questo tipo di parapsicologia) che incombono su suoi/sue clienti, Avviene un delitto, che coinvolge una ragazza e vi sono vari"papabili"come assassini... Straordinaria capacità narrativa, di inserire nel ductus "normale"(che cosa voglia poi dire normale, ce lo si dovrebbe dire, diciamo meglio"consueto")le visioni e i sogni premonitori, che sono non solo gli ingredienti del suo lavoro, ma anche fonte di scoperta per gli investigatori, che ovviamente vorrebbero procedere"razionalisticamente", in maniera quasi"positivistica", ma poi devono arrendersi al fatto che le rivelationi della signora portano realmente non solo a indizi ma anche ad elementi probatori molto forti, per cui "fatalmente"vengono a cadere pregiudizi e ostracismi che si erano manifestati(siamo in una cittadina, quasi un semplice paese della Georgia, dunque non nel"Big Apple", ciò va assolutamente detto e sottolineato).
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"THe Gift"(2000, Sam Raimi)è si inserisce in una fase nella quale Raimi, reduce da"Evil Dead"e"Evil Dead"e prima delle megaproduzioni dedicata al ciclo di"Spider-Man"e poi a"Oz the Great and Powerful", costruisce un thriller fantastico basato su una veggente(che legge le carte ma anche visioni ad occhi aperti e sogni premonitori), che vede pericoli(raramente, bisogna pur dirlo, ma in qualche modo è circostanza usuale in questo tipo di parapsicologia) che incombono su suoi/sue clienti, Avviene un delitto, che coinvolge una ragazza e vi sono vari"papabili"come assassini... Straordinaria capacità narrativa, di inserire nel ductus "normale"(che cosa voglia poi dire normale, ce lo si dovrebbe dire, diciamo meglio"consueto")le visioni e i sogni premonitori, che sono non solo gli ingredienti del suo lavoro, ma anche fonte di scoperta per gli investigatori, che ovviamente vorrebbero procedere"razionalisticamente", in maniera quasi"positivistica", ma poi devono arrendersi al fatto che le rivelationi della signora portano realmente non solo a indizi ma anche ad elementi probatori molto forti, per cui "fatalmente"vengono a cadere pregiudizi e ostracismi che si erano manifestati(siamo in una cittadina, quasi un semplice paese della Georgia, dunque non nel"Big Apple", ciò va assolutamente detto e sottolineato). Come sempre in Raimi è curatissimo l'aseptto fotografico, quello scenografico, le msuiche e tutto quanto attiene alla prossemica e non solo alla mimica. Anche ll finale"spiazzante"in realtà convince in pieno, salvo forse qualcuno che vorrebbe vedere"altro", che magari vorrebbe un thriller à la Agatha Chrstie o à Sherlock Holmes, genere rispettabilissimo, ma che, chairamente, si distunge in tutto e per tutto da quanto ci propoone questo "particolare"regista-autore.. Particolarmente effaice sia Cate Blanchett quale protagonista,sia Giovanni Ribisi in quello di un meccanico in palese difficoltà psicologico-esistenziale(su di lui pesa soprattutto l'ombra paterna più che"il nome del padre", mentre Keanu Reeves caratterizza in modo non del tutto efficace il suo personaggio di"vilain", che è tale soprattutto(anche se certo non solo)nella prima parte del film,mentre convince , direi pienamente, Katie Holmes nella parte di una ragazza molto intraprendente, che però sarà poi la vittima. Riuscire, come fa Raimi, a inserire pieanemtnete la"parapsicologia"nel thriller è operazione particolarmente difficile, riuscita in passato a Hitchock(nel quale però l'elemento razionale è sempre dominante, salvo nel finale di"Family Plot", il suo ultimo film)e al Brian De Palma dei tempi migliori, più raramente e solo per un certo periodo a Dario Argento, mentre attualmente riesce ai grandi autori di cinema spagnoli e a Shyamalan. El Gato
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