fedson
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lunedì 4 marzo 2013
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fantawestern divertente e gobidile
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Dopo "Men in black" di genere fantascienza, ecco che Sonnenfeld tenta di dare una svolta alla sua carriera con una sorta di Fantawestern leggero, scorrevole, dinamico e di difficile lavorazione. "Wild wild west", film assai snobbato ed aspramente criticato, vede come protagonisti James West (Will Smith) e Artemus Gordon (Kevin Kline), uno un pistolero e l'altro un abile inventore, vengono ingaggiati dal presidente degli Stati Uniti in persona per fermare il piano di Arliss Loveless, diabolico quanto geniale inventore, avente lo scopo di dissoluzione della nazione stessa. E' vero, la trama è banale: i buoni che devono correre ed avvelenarsi per fermare il cattivo di turno che vuole "conquistare qualcosa" che non gli appartiene; ma il film non viene circondato solo da questo, e nemmeno da interpretazioni che segnano la storia del cinema.
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Dopo "Men in black" di genere fantascienza, ecco che Sonnenfeld tenta di dare una svolta alla sua carriera con una sorta di Fantawestern leggero, scorrevole, dinamico e di difficile lavorazione. "Wild wild west", film assai snobbato ed aspramente criticato, vede come protagonisti James West (Will Smith) e Artemus Gordon (Kevin Kline), uno un pistolero e l'altro un abile inventore, vengono ingaggiati dal presidente degli Stati Uniti in persona per fermare il piano di Arliss Loveless, diabolico quanto geniale inventore, avente lo scopo di dissoluzione della nazione stessa. E' vero, la trama è banale: i buoni che devono correre ed avvelenarsi per fermare il cattivo di turno che vuole "conquistare qualcosa" che non gli appartiene; ma il film non viene circondato solo da questo, e nemmeno da interpretazioni che segnano la storia del cinema. Ciò che rende la pellicola godibile, dinamica, seppur un po' aspra, è la sua determinazione ironica scaturita da due figure, Smith e Kline, che, a mio parere, seppur non dimostrano grandissime doti recitative (per lo meno nel medesimo film), riescono comunque a strappare qualche risata e a far continuare il film nella sua stranezza e assurdità che sia; senza togliere nulla allo spettatore, che verrà stuzzicato dai battibecchi compiuti dai due protagonisti dotati di psicologie e metodi diammetralmente opposti. West, la pistola; Gordon, l'ingegno. Kline la mente, Smith il braccio. Sono due personaggi, a mio parere, che, nonostante non rientrino nelle coppie cinematografiche più riuscite di sempre, si completano tramite le loro idee e riflessioni che li condurranno alla soluzione dei problemi che dovranno affrontare, specie quello riguardante Loveless. Il cast è grande, poiché porta con se nomi di immense star di Hollywood (e non) quali Smith in primis, Kevin Kline (bravissimo attore, ma sempre snobbato da Hollywood e dintorni, chissà perché), Salma Hayek, Kenneth Branagh (in un'interpretazione un po' grottesca ma comunque azzeccata per il villain in questione) e Ted Levine. Questo è il cast che compone questo film che riprende anche, se non a fondo e con decisione, alcune caratteristiche e tematiche del periodo di ambientazione della storia: il razzismo, l'ideologia sociale nei suoi confronti, il trionfo di una nazione, l'ingegno dell'uomo di quel tempo e così via. Sono temi non presi certo con pesantezza e drammaticità, ma è proprio questo il "bello" del film, che continua in tutta la sua semplicità e dinamismo, arricchendosi da divertenti sketch nati dalla coppia Smith-Kline, i quali, solo continuando a litigare e ragionare insieme, porranno fine al diabolico progetto del villain di turno. Le ambientazioni, i paesaggi deserti e totalmente western, i costumi e il trucco si avvalgono di uno studio profondo che viene mescolato, con grande abilità, al genere Steampunk (tecnologie avanzate in un'epoca arretrata), il che dà al film anche un certo fascino se si vede con un'occhio artistico (e non criticamente cinematografico). Il genere, ovviamente, si assembla anche con le psicologie dei suoi protagonisti, specie la mente Gordon, dandogli comunque un loro spessore e una personalità bizzarra e stravagante. Sonnenfeld mette su un mondo di pazzi, popolato da stramberie di ogni tipo, dai personaggi a congegni esplosivi, creando un film strano, semplice (dal punto di vista visivo, poiché la produzione si è avvalsa di milioni di dollari) e divertente. Non è sicuramente un capolavoro e nemmeno un grandissimo film, ma è certamente un prodotto leggero, visibile e spensierato; adatto a chi piacciono i film semplici e divertenti (proprio come "Men in Black"). Bellissime le colonne sonore di Elmer Bernstein e le immense scenografie. Niente male, dai!
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elgatoloco
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venerdì 5 febbraio 2021
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un"fritto misto"piacevole
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IL film"Wild Wild West"(Barry Sonnenfeld, 1999, da un soggetto, serie TV dei Sixites, chiamata"THe Wild Wild West", di Jim e Hoohn THomas, sceneggiatura di Peter Seaman, S.S.Wilson, Jeffrey Price e Brant Maddock)ha certo lo svnataggio di essere firmato da troppe mani, oltre a tutto rilelaborando qualcosa di già esistente e precedente di non poco, ma senz'altro sa"comporre"SF, avventura"investigativa"à la Jules Verne, ambientazione"old Wild West", Simao subito dopo la guerra dì'Indipendenza(anche "di liberazione", come la chiamano molti cittadini USA), con un generale sudista fanatico e il presunto presidente che vogliono attenatare al legittimo presidente.
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IL film"Wild Wild West"(Barry Sonnenfeld, 1999, da un soggetto, serie TV dei Sixites, chiamata"THe Wild Wild West", di Jim e Hoohn THomas, sceneggiatura di Peter Seaman, S.S.Wilson, Jeffrey Price e Brant Maddock)ha certo lo svnataggio di essere firmato da troppe mani, oltre a tutto rilelaborando qualcosa di già esistente e precedente di non poco, ma senz'altro sa"comporre"SF, avventura"investigativa"à la Jules Verne, ambientazione"old Wild West", Simao subito dopo la guerra dì'Indipendenza(anche "di liberazione", come la chiamano molti cittadini USA), con un generale sudista fanatico e il presunto presidente che vogliono attenatare al legittimo presidente.dunque unionisti"cativvi"e"confederali"buoni che tornano ad affrontarsi, con tra i "buoni"un agente speciale tutto muscoli e destrezza mimico-fisica(Will Smith)e un altro, suo"competitor", tutto abilità nventiva in campo tecnologico(Kevin Kline), che lavorano"for the USA", appunto e per il preisidente allora in carica, non ben determinato(anche perché siamo nellìantistoria, non nella storia scritta-codificata). Vincono i"good men", ma il"vilain"(Kenneth Branagh, che recita"troppo"ma comunque bene, calcnado certo la mano, in modo gigionesco.ironico)dà loro molto filo da torcere, con trucchi e inganni d'ogni tipo... Decisamente piacevole, anche se talora qualche trucco risulta fin troppo prevedibile(magari perche s'era visto qualche "promo"o qualche spezzone isolato), con un meccanismo azione-reazione(un trucco di Kline-risposta pronta e fin troppo "immediata"di Will Smith)che è un po'ripetivio, ma può essere rubricato nella categoria"repetita juvant", ossia con l'intenzione di stimolare-muovere ulteriormente l'attenzione)e dunque la reazione, neuroni specchio docent)di chi guarda e ascolta(il cinema è comunque un'esperienza sommamente sinergica quanto sinestesica e questo film lo conferma piacevolmente). Bene gli/le interpreti, dove, tra queste ultime, emerge certamente in particolare Salma Hayek, nel ruolo dell'intrepida quanto berlla Rita Esobar, alla ricerca di un padre scienziato(Ma il rapporto di parentela si rivelerà essere diverso, ma solo alla fine del film) molto impegnato/occupato che non si trova...INutile ricerca significati simoblici; meglio attenersi al puro divertissement... El Gato
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tiamaster
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martedì 11 ottobre 2011
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niente pretese per un film che si lascia guardare.
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Il regista barry sonnefield arruola nel suo cast smith,kline e branagh.Fino a quà ero euforico,un bel cast non c'è che dire...ma il film non ha veramente alcuna pretesa se non intrattenere.Il film non fà ridere però con qualche idea passabile e qualche bella scenetta il film tira avanti.la sceneggiatura è un colabrodo e il film in molti punti più che "fantascienza" sembra una "parodia".Insomma il film non riesce nemmeno a darsi dignità,però l'obbiettivo del film è centrato:intrattenere (a cervello spento) un pubblico senza pretese,si poteva o meglio si doveva ottenere molto di più!!
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il cinefilo
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domenica 9 gennaio 2011
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una buona occasione buttata nel cesso
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Barry Sonnenfeld tenta la carta della mescolanza tra la fantascienza comica e il mito della frontiera(e di cui alcune"invenzioni"come il ragno robotico gigantesco sono ben riuscite)ma fallisce miseramente sotto il peso delle sue stesse gigionesche ambizioni oltre a non aver elaborato quasi un solo personaggio decente.
Sulle ipotesi(almeno le mie)riguardanti il perchè Kenneth Branagh abbia accettato di recitare in un film del genere trova ampio spazio il sospetto della mancanza di denaro per pagare la bolletta del gas,ma ovviamente è solo un ipotesi.
Ciò che ovviamente non mi ha destato dubbi è l'elaborazione narrativa disastrosa,fetida e puzzolente dell'intera vicenda e di cui i dialoghi tra i vari protagonisti e antagonisti sono,in assoluto,la parte peggiore considerando che non c'è ne nemmeno quasi uno umanamente ascoltabile.
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Barry Sonnenfeld tenta la carta della mescolanza tra la fantascienza comica e il mito della frontiera(e di cui alcune"invenzioni"come il ragno robotico gigantesco sono ben riuscite)ma fallisce miseramente sotto il peso delle sue stesse gigionesche ambizioni oltre a non aver elaborato quasi un solo personaggio decente.
Sulle ipotesi(almeno le mie)riguardanti il perchè Kenneth Branagh abbia accettato di recitare in un film del genere trova ampio spazio il sospetto della mancanza di denaro per pagare la bolletta del gas,ma ovviamente è solo un ipotesi.
Ciò che ovviamente non mi ha destato dubbi è l'elaborazione narrativa disastrosa,fetida e puzzolente dell'intera vicenda e di cui i dialoghi tra i vari protagonisti e antagonisti sono,in assoluto,la parte peggiore considerando che non c'è ne nemmeno quasi uno umanamente ascoltabile...si tratta del principale difetto del film ma tanto basta a farlo inabissare e ruotare sulla stessa sceneggiatura-fogna da cui è stato partorito.
I personaggi sono interessantissimi(in senso contrario,però)tra i quali,appunto,spiccano i principali:Il dottor Arliss Loveless(K.Branagh schiantato pateticamente al minimo comune denominatore),Artemus Gordon(l'attore Kevin Kline,il quale ha dato l'impressione che stesse recitando sul set sbagliato e lo si evince dalla sua sonnolenta recitazione fondata su una bravura peraltro inesistente),James West(Will Smith è l'unico a uscirne,in parte,onorevolmente ma le esalazioni che rasentano il nauseabondo emanate dalla pseudo-genialità del regista non risparmiano nemmeno lui).
Non mi dilungherò ulteriormente a discutere dell'epica interpretazione di Salma Hayek(Il nome,inquadrato in italiano,fornisce già un indizio sulla sua statura emotiva)la quale suona tale proprio in virtù della sua quasi totale assenza pur apparendo,il suo nome,a lettere cubitali nei titoli di testa ma probabilmente gli autori non avevano abbastanza"quattrini"per scritturarla del tutto e si sono limitati a un paio di insulse scenette di seconda mano in cui la Hayek si limita a esporre audacemente le sue poppe ai quattro venti(e al centro delle orride gag verbali di Artemus Gordon).
Un altro fattore preoccupante si trova nella pressochè totale inutilità di varie sequenze d'azione precedute dagli orripilanti travestimenti femminili dei due protagonisti(indimenticabile l'entrata in scena di K.Kline nei panni di una laida grassona che ipnotizza i cattivi facendosi ruotare le tette fino a quando non si inceppano)o dalle impresentabili mini-scenette in cui il malefico(si fa per dire)dott.Loveless se la spassa(verbalmente visto che è tagliato a metà)con quelle quattro-cinque inutili baldracche che lo circondano.
Ecco un ottimo esempio di cosa significa avere una buona idea di partenza e scaricarla letteralmente nella fogna affidando la regia a un regista decaduto e visionario che continua a crogiolarsi con ardimento stracco e libidinoso negli allori,ormai rinsecchiti,del successo globale di MIB-MEN IN BLACK.
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