cesare antonio borgia
|
giovedì 16 settembre 2010
|
storia di uomo onesto ucciso dall'aids
|
|
|
|
Un uomo,omosessuale,colpito dall'AIDS.Un grande avvocato,licenziato perchè malato e omosessuale.Tutto concentrato nella prova superlativa di Tom Hanks che lascia senza fiato.Il suo,quello del personaggio che magistralmente interpreta (Andrew Beckett),è un grido d'aiuto tanto vero e importante da rendere coloro che guardano il fim protagonisti o meglio testimoni di una vicenda terribile,quella di un uomo pian piano ammazzato,consumato dalla malattia e che fino all'ultimo combatte in un'aula di tribunale e soffre sperando nella vittoria della verità.La giustizia che trionfa poco prima della morte del protagonista.Un televisore infine e sulle note della splendida e malinconica "Philadelphia" di Neil Young un vecchio filmino che ritrae Andrew da piccolo.
[+]
Un uomo,omosessuale,colpito dall'AIDS.Un grande avvocato,licenziato perchè malato e omosessuale.Tutto concentrato nella prova superlativa di Tom Hanks che lascia senza fiato.Il suo,quello del personaggio che magistralmente interpreta (Andrew Beckett),è un grido d'aiuto tanto vero e importante da rendere coloro che guardano il fim protagonisti o meglio testimoni di una vicenda terribile,quella di un uomo pian piano ammazzato,consumato dalla malattia e che fino all'ultimo combatte in un'aula di tribunale e soffre sperando nella vittoria della verità.La giustizia che trionfa poco prima della morte del protagonista.Un televisore infine e sulle note della splendida e malinconica "Philadelphia" di Neil Young un vecchio filmino che ritrae Andrew da piccolo.
Tom Hanks è straordinario.Soffre per tutta la durata del processo e commuove quando,interrogato dal suo avvocato,spiega che il diritto conta solo se utilizzato per la vittoria della giustizia.Si batte contro nemici falsi e calcolatori e infine vince la causa ma perde la battaglia più grande,morendo sotto gli occhi dei più cari dopo il saluto finale in ospedale.
Un film che invita a riflettere,da far vedere nelle scuole.Un capolavoro.
Cesare Antonio Borgia
[-]
|
|
[+] lascia un commento a cesare antonio borgia »
[ - ] lascia un commento a cesare antonio borgia »
|
|
d'accordo? |
|
pap
|
mercoledì 4 giugno 2008
|
dramma su una tematica importante
|
|
|
|
La rappresentazione di un cocente dramma su una problematica di grande attualità.Film commuovente che induce ad una grande riflessione.Questo grazie anche alla splendida interpetazione di attori di grande livello:da T.Hanks(che vinse l'Oscar come miglior attore),un avvocato che raggiunto l'apice della sua carriera viene ingiustamente licenziato perche malato di AIDS e muove una causa contro i capi della sua ex-società per difendere i propri diritti,a D.Washington,anch'egli avvocato che dopo alcune paure,muta radicalmente il suo atteggiamento diventando strenuo sostenitore e difensore degli emarginati a causa di pregiudizi infondati,passando per il talento iberico A.Banderas,il fidanzato passionale del primo.
[+]
La rappresentazione di un cocente dramma su una problematica di grande attualità.Film commuovente che induce ad una grande riflessione.Questo grazie anche alla splendida interpetazione di attori di grande livello:da T.Hanks(che vinse l'Oscar come miglior attore),un avvocato che raggiunto l'apice della sua carriera viene ingiustamente licenziato perche malato di AIDS e muove una causa contro i capi della sua ex-società per difendere i propri diritti,a D.Washington,anch'egli avvocato che dopo alcune paure,muta radicalmente il suo atteggiamento diventando strenuo sostenitore e difensore degli emarginati a causa di pregiudizi infondati,passando per il talento iberico A.Banderas,il fidanzato passionale del primo.Il tutto accompagnato da musiche strappalacrime legate a scene memorabili come T.Hanks che canta la Callas e la registrazione finale,vista dai sui cari, di quand'era bambino con le note di Yung.Hanks come il film d'altronde si faa portavoce di coloro che sono considerati dalla società ingiustamente diversi e che devono lottare,con il sostegno e gli affetti dei cari e della famiglia,per una maggiore integrità morale e psicologica.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a pap »
[ - ] lascia un commento a pap »
|
|
d'accordo? |
|
adriano sgarrino
|
martedì 28 luglio 2009
|
philadelphia
|
|
|
|
Paese di prod.: USA Anno: 1993 di: Jonathan Demme con: Tom Hanks, Denzel Washington, Jason Robards, Antonio Banderas, Mary Steenburgen, Joanne Woodward.
Nella Philadelphia degli anni '90 Andrew Beckett (Hanks) è un giovane e promettentissimo avvocato gay, che improvvisamente viene licenziato dall'eminente studio legale presso cui lavora. Secondo i suoi principali, Andrew è colpevole di avere smarrito un indispensabile fascicolo nell'immediata vigilia di un'udienza importante; a parere di Andrew, invece, questa è solo una scusa che cela il reale motivo del suo sollevamento: l'Aids. Ed è per tale ragione che si mette in cerca di un avvocato, che possa citare in tribunale i suoi principali con l'accusa di licenziamento senza giusta causa.
[+]
Paese di prod.: USA Anno: 1993 di: Jonathan Demme con: Tom Hanks, Denzel Washington, Jason Robards, Antonio Banderas, Mary Steenburgen, Joanne Woodward.
Nella Philadelphia degli anni '90 Andrew Beckett (Hanks) è un giovane e promettentissimo avvocato gay, che improvvisamente viene licenziato dall'eminente studio legale presso cui lavora. Secondo i suoi principali, Andrew è colpevole di avere smarrito un indispensabile fascicolo nell'immediata vigilia di un'udienza importante; a parere di Andrew, invece, questa è solo una scusa che cela il reale motivo del suo sollevamento: l'Aids. Ed è per tale ragione che si mette in cerca di un avvocato, che possa citare in tribunale i suoi principali con l'accusa di licenziamento senza giusta causa. Andrew, dopo essere stato rifiutato da nove colleghi, si imbatte in un avvocato nero (Washington) che, dopo aver declinato, perora con passione la causa.
Come osservato da più parti, "Philadelphia" non è un film sull'Aids e sul dramma vissuto da chi è colpito da questa terribile sindrome, bensì sulla percezione di questa vissuta da chi non ce l'ha. Da questo punto di vista il reale motore d'azione della vicenda non è Andrew, ma l'avvocato nero che in primo momento rifiuta di affiancare Andrew in tribunale perchè profondamente terrorizzato dal timore di essere infettato, per poi cambiare inesorabilmente atteggiamento, appassionandosi alla questione e sottolineando in aula di tribunale che quando i principali decisero di licenziare Andrew "essi infransero la legge". E' precisamente per tale motivo che "Philadelphia", attraverso il personaggio interpretato da Washington, fa confrontare lo spettatore con le sue fobie, i suoi pregiudizi, e mette in risalto che, in una società ancora profondamente razzista, forse un barlume di umanità e di solidarietà può ancora salvarsi. Il regista Jonathan Demme, che nel 1991 aveva firmato il thriller capolavoro "Il silenzio degli innocenti", dimostra di avere la sensibilità giusta anche per raccontare una storia che, di primo acchito, poteva apparire lontana dalle sue corde.
Ottima sceneggiatura di Ron Nyswaner che ignora i tempi morti, e due premi Oscar conquistati: a Tom Hanks come miglior attore protagonista - davvero straordinaria la sua prova, anche se Denzel Washington non gli è da meno - , e a Bruce Springsteen per la sua splendida canzone "Streets of Philadelphia".
[-]
|
|
[+] lascia un commento a adriano sgarrino »
[ - ] lascia un commento a adriano sgarrino »
|
|
d'accordo? |
|
blacky
|
lunedì 1 novembre 2010
|
ron nyswater un nome da ricordare
|
|
|
|
Un film eccellente, che onora il cinema degli anni 90 e che fa da esempio per quello delle nuove generazioni. Un nome da ricordare quello di Nyswater, sceneggiatore raffinato e di altissimo livello. Perfetta regia di Jonathan Demme, che riesce a narrare senza mai annoiarci un solo istante. Si tratta di una pellicola che è stata immersa in un fiume di pregi, rimanendone imbevuta: oltre al copione e la regia, cito ovviamente anche gli attori Tom Hanks vincitore per la prima volta di un premio Oscar strameritato (il secondo sarà per Forrest Gump), Denzel Washington come al solito perfettamente a suo agio nei panni di un avvocato o di un poliziotto e devo dire anche ottimamente recitato il ruolo di Antonio Banderas.
[+]
Un film eccellente, che onora il cinema degli anni 90 e che fa da esempio per quello delle nuove generazioni. Un nome da ricordare quello di Nyswater, sceneggiatore raffinato e di altissimo livello. Perfetta regia di Jonathan Demme, che riesce a narrare senza mai annoiarci un solo istante. Si tratta di una pellicola che è stata immersa in un fiume di pregi, rimanendone imbevuta: oltre al copione e la regia, cito ovviamente anche gli attori Tom Hanks vincitore per la prima volta di un premio Oscar strameritato (il secondo sarà per Forrest Gump), Denzel Washington come al solito perfettamente a suo agio nei panni di un avvocato o di un poliziotto e devo dire anche ottimamente recitato il ruolo di Antonio Banderas. Poi c'è di fondo una storia di libertà e di diritti, diritti che vengono immediatamente spazzati via e annientati da discriminazioni e razzismo ottuso. Io non sono pro gay, anzi non trovo nemmeno naturale l'omosessualità, ma dare addosso e inveire contro queste persone è intollerabile, soprattutto quando vengono loro precluse alcune strade come carriere lavorative, si tratta di ingiustizia pura e quindi dissento totalmente e sono contento di sapere che al povero Andrew Beckett sia stata fatta giustizia prima che morisse sotto atroci dolori. Un film straordinario comunque, sia dal punto di vista tecnico che per il tema trattato. Voto 4 e 1/2
[-]
|
|
[+] lascia un commento a blacky »
[ - ] lascia un commento a blacky »
|
|
d'accordo? |
|
i love cinema
|
martedì 21 giugno 2011
|
il miglior film sui problemi degl'omosessuali
|
|
|
|
un brillante avvocato gay licenziato xk ammalato di aids, è questa la trama del film,ke denuncia le ingiustizie sugli omosessuali in modo da far capitolare tutti,il piu grande attore degl'anni 90',hanks,impersona in modo leggero ma eccellente un avvocato caduto in disgrazia tra aids e licenziamento solo xk gay,un film piu di questepoca,intelligente sia nell'idea ke nei discorsi,il personaggio di washington riesce a dare il tocco realistico finale a questo film,ke non sara un capolavoro,ma un film bellssimo e capace di riflettere in modo toccante e intelligente sicuramente
|
|
[+] lascia un commento a i love cinema »
[ - ] lascia un commento a i love cinema »
|
|
d'accordo? |
|
alex41
|
mercoledì 28 dicembre 2011
|
in the streets of philadelphia
|
|
|
|
Philadelphia per me è un capolavoro da ogni punto di vista. Cominciamo dal cast: ottimi, anzi direi eccellenti, i due interpreti: Tom Hanks in una interpretazione molto complicata, e grazie alla sua grandiosa capacità di attore drammatico è riuscito a impersonarsi nel suo ruolo alla perfezione; Denzel Washington in un grande ruolo, messo un po' all'oscuro dal personaggio di Tom, ma che nonostante tutto regge bene, anzi benissimo. Sono presenti nel cast anche l'attore pluripremiato agli Oscar Jason Robards e un giovanissimo Antonio Banderas. Passiamo poi alla regia: tipica di Jonathan Demme da un primo punto di vista, ovvero varie inquadrature strette sui volti, varie soggettive e primissimi piani, ma in questo film il regista crea un buon ritmo da un personaggio all'altro, da una scena all'altra, senza mai creare troppa confusione, dando anche un buon profilo di ognuno di loro.
[+]
Philadelphia per me è un capolavoro da ogni punto di vista. Cominciamo dal cast: ottimi, anzi direi eccellenti, i due interpreti: Tom Hanks in una interpretazione molto complicata, e grazie alla sua grandiosa capacità di attore drammatico è riuscito a impersonarsi nel suo ruolo alla perfezione; Denzel Washington in un grande ruolo, messo un po' all'oscuro dal personaggio di Tom, ma che nonostante tutto regge bene, anzi benissimo. Sono presenti nel cast anche l'attore pluripremiato agli Oscar Jason Robards e un giovanissimo Antonio Banderas. Passiamo poi alla regia: tipica di Jonathan Demme da un primo punto di vista, ovvero varie inquadrature strette sui volti, varie soggettive e primissimi piani, ma in questo film il regista crea un buon ritmo da un personaggio all'altro, da una scena all'altra, senza mai creare troppa confusione, dando anche un buon profilo di ognuno di loro. La sceneggiatura: ottima, in certe scene ci si emoziona a mille, ma soprattutto è ricca di informazioni sulla società americana, quindi buono anche sul lato politico-storico che dimostra, in varie scene svolte in tribunale, le varie leggi e i vari problemi dell'AIDS, malattia molto frequente soprattutto per quei tempi, mentre sulle scene dei dialoghi tra i due personaggi si mantiene sempre cura di ogni frase, trasformando la scena quasi in un'opera teatrale, passando da scene molto lente e "delicate" a momenti di vera poesia, come ad esempio la famosa scena della canzone di Maria Callas, dove Hanks si butta in una straordinaria performance regalando al pubblico un momento struggente e nello stesso tempo geniale. Infine lascio la colonna sonora, di uno dei più grandiosi e importanti cantautori rock di musica americana, Bruce Springsteen ("Boss" per i fans): una canzone come "Streets Of Philadelphia" è difficile da dimenticare per come è stata realizzata, dove è presente un sintetizzatore con un suono molto malinconico e dolce nello stesso tempo, una canzone che ricorda molto "Toughter Than The Rest", altra canzone storica dell'artista. La canzone è la cigliegina sulla torta, trasformando il film in un grande cult movie. Secondo me, insieme a "Il Silenzio Degli Innocenti" e "The Manchurian Candidate" uno dei migliori film di Jonathan Demme e una delle migliori interpretazioni di Tom e Denzel.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a alex41 »
[ - ] lascia un commento a alex41 »
|
|
d'accordo? |
|
ibracadabra 8
|
venerdì 8 marzo 2013
|
il potere uccide il "diverso"
|
|
|
|
Andrew Beckett (tom hanks) capacissimo,ammiratissimo e brillantissimo avvocato di philadelphia è licenziato da un prestigiosissimo studio legale per negligenza,ma il vero motivo non è questo, i vecchi capitalisti boss hanno saputo che è gay e sieropositivo. e con una abberrante e vera e propria infamia ,macchiavellica,disonesta, finta benpensante. lo mettono da parte.Andrew.appreso del maligno stratagemma con l'aiuto di un collega avvocato di colore e il caloroso appoggio dei famigliari e del compagno, fara' causa ai suoi ex datori di lavoro.Jonathan Demme,con questo meraviglioso film racconta un tema sempre molto scottante,quello ,dell'omosessualita',del "diverso e scomodo,"e della malattia dell'aids , della emarginazione e persecuzione omofobica a cui essi sono sottoposti,derisi,disprezzati da facili e stupide battute, ,dai cosidetti "normali" una vera e propria e graffiante denuncia verso il global sistem.
[+]
Andrew Beckett (tom hanks) capacissimo,ammiratissimo e brillantissimo avvocato di philadelphia è licenziato da un prestigiosissimo studio legale per negligenza,ma il vero motivo non è questo, i vecchi capitalisti boss hanno saputo che è gay e sieropositivo. e con una abberrante e vera e propria infamia ,macchiavellica,disonesta, finta benpensante. lo mettono da parte.Andrew.appreso del maligno stratagemma con l'aiuto di un collega avvocato di colore e il caloroso appoggio dei famigliari e del compagno, fara' causa ai suoi ex datori di lavoro.Jonathan Demme,con questo meraviglioso film racconta un tema sempre molto scottante,quello ,dell'omosessualita',del "diverso e scomodo,"e della malattia dell'aids , della emarginazione e persecuzione omofobica a cui essi sono sottoposti,derisi,disprezzati da facili e stupide battute, ,dai cosidetti "normali" una vera e propria e graffiante denuncia verso il global sistem. il grande potere non ha tolleranza,e i pregiudizi hanno la meglio sulla meritocrazia.il film scorre con momenti melodrammatici , intensi e iperdialogati ma raffinati, alcune sequenze sono da cineteca,poetico e onirico ,brevi flashback ,un racconto struggente,a cuore aperto,l'ipocrisia perbenista messa al muro,l'etica e la vera giustizia sono scomodi optional per la societa'alto borghese,un capolavoro, ottimi ,Denzel Washington e antonio banderas, ma in primis la mostruosa e sofferta interpretazione di tom hanks premiata con l'oscar, statuetta anche a Springsteen per la meravigliosa canzone "Streets of Philadelphia".ASSOLUTAMENTE DA VEDERE E DA COLLEZZIONARE.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a ibracadabra 8 »
[ - ] lascia un commento a ibracadabra 8 »
|
|
d'accordo? |
|
shiningeyes
|
venerdì 22 marzo 2013
|
dramma civile di notevole impatto.
|
|
|
|
Credo che tra la lista di film incentrati sulla tematica dell'AIDS “Philadelphia” è quello che si insinua ed entra con maggior forza nella mente dello spettatore.
Ci riesce perché mette a nudo la cruda realtà di chi soffre di questa tremenda malattia e ti sbatte violentemente i pregiudizi della gente sul tuo orientamento sessuale e sulla loro paura allarmistica ed esagerata del contagio.
Jonathan Demme fa in modo di farti riflettere e magari cambiare atteggiamento a chi si ritieni “diversi” o “disturbati”, grazie ad una regia di spietata verità, che ti fa venire un groppo in gola ad ogni minuto che passa nel film.
[+]
Credo che tra la lista di film incentrati sulla tematica dell'AIDS “Philadelphia” è quello che si insinua ed entra con maggior forza nella mente dello spettatore.
Ci riesce perché mette a nudo la cruda realtà di chi soffre di questa tremenda malattia e ti sbatte violentemente i pregiudizi della gente sul tuo orientamento sessuale e sulla loro paura allarmistica ed esagerata del contagio.
Jonathan Demme fa in modo di farti riflettere e magari cambiare atteggiamento a chi si ritieni “diversi” o “disturbati”, grazie ad una regia di spietata verità, che ti fa venire un groppo in gola ad ogni minuto che passa nel film.
L'intento civile del film è certamente riuscito bene, e penso che in fondo molta gente debba aver cambiato idea su questo difficile argomento dopo averlo visto.
Consideriamo anche un Tom Hanks in netta ascesa professionale, sottoposto ad una prova difficilissima, resa dal fatto che è dimagrito paurosamente per prendere le sembianze di un malato di AIDS; nulla da dire. Una prova eccezionale.
Nelle scene del processo contro i bigotti razzisti che hanno ingiustamente licenziato Andrew Beckett, a tenere banco ci pensa uno straripante Denzel Washigton, che rappresenta perfettamente l'uomo che cambia e si dimentica i preconcetti a favore della sua veste di avvocato che si batte contro le ingiustizie.
Il bello del film è rappresentato anche dal finale mezzo amaro e da trovate che mettono in mostra la caratteristica dei due protagonisti, entrambi sensibili, ed anche smontando qualche luogo comune sulla rapacità e cinismo della figura dell'avvocato.
E non posso neanche tralasciare le splendide colonne sonore di Springsteen e Young, che si mischiano deliziosamente con quelle della musica lirica, la preferita del personaggio principale.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a shiningeyes »
[ - ] lascia un commento a shiningeyes »
|
|
d'accordo? |
|
fsromait
|
mercoledì 2 aprile 2014
|
una lunga, tenera, pur dolorosa, carezza
|
|
|
|
A distanza di oltre vent'anni, "Philadelphia" di Jonathan Demme risulta ancora un film appassionante e vibrante che nella sua tragicità narrata, pur emozionando profondamente, non dilania mai lo spettatore bensì, prendendolo quasi per mano col garbo dei suadenti commenti musicali (ovviamente non ultimo quello del "boss" Bruce), lo conduce ai vertici dell'elegia.
La storia, che ricalca i tradizionali canovacci dell'ingiustizia sociale perennemente perpetrata attraverso i secoli e nelle diverse culture umane, è nota: un brillante giovane avvocato gay (Tom Hanks) si scopre malato terminale di AIDS; il prestigioso studio legale, presso cui lavora da qualche anno, con in testa il carismatico titolare (Jason Robards, già "Cheyenne" in "C'era una volta il West" e attore prediletto di Sergio Leone), lo licenzia con una scusa; egli decide di fare causa allo studio e, dopo iniziali difficoltà, approda a un decisamente più umile, benché estremamente capace e incisivamente diretto, avvocato di colore (Denzel Washington).
[+]
A distanza di oltre vent'anni, "Philadelphia" di Jonathan Demme risulta ancora un film appassionante e vibrante che nella sua tragicità narrata, pur emozionando profondamente, non dilania mai lo spettatore bensì, prendendolo quasi per mano col garbo dei suadenti commenti musicali (ovviamente non ultimo quello del "boss" Bruce), lo conduce ai vertici dell'elegia.
La storia, che ricalca i tradizionali canovacci dell'ingiustizia sociale perennemente perpetrata attraverso i secoli e nelle diverse culture umane, è nota: un brillante giovane avvocato gay (Tom Hanks) si scopre malato terminale di AIDS; il prestigioso studio legale, presso cui lavora da qualche anno, con in testa il carismatico titolare (Jason Robards, già "Cheyenne" in "C'era una volta il West" e attore prediletto di Sergio Leone), lo licenzia con una scusa; egli decide di fare causa allo studio e, dopo iniziali difficoltà, approda a un decisamente più umile, benché estremamente capace e incisivamente diretto, avvocato di colore (Denzel Washington).
Una triade: la triade del diritto legale (il film potrebbe anche titolarsi "Elogio del diritto"), per il quale il protagonista ha parole fascinose ed elucubrative ("io adoro il diritto"); la vicenda si dipana, con ritmo e senza mai annoiare, rimbalzando fra i tre avvocati/vertici di questo splendido triangolo di polarità umane. Attorno vive una piccola/grande folla di coprotagonisti e comprimari: la bella famiglia della parte lesa e l'ancor più ironica ma anche commovente famiglia dell'avvocato dell'accusa, il compagno del protagonista (un misurato e convincente Banderas), la restante elite legale del prestigioso studio, la folla anonima e dispersa della metropoli, con le invidie e le meschinità del quotidiano. Ma da sottolineare in particolare sono almeno due momenti, positivamente e magnificamente sopra le righe, da porre pertanto ai vertici del grande cinema: il finale "E' stato un piacere lavorare con Lei, avvocato", commiato umano/professionale di Washington a Hanks; e ancor più la centrale sequenza esegetica che il protagonista esegue circa la poetica insita nel canto dell'Andrea Chenier di Umberto Giordano (movimento di macchina verso l'alto, a indicare/rivelare allo spettatore le massime tensioni e altezze filmico-narrative), dove il profondo dolore, il fango e la morte, si tramutano improvvisamente in vita e gioia (ciò rimanda naturalmente a tanto altro cinema, tra cui le felliniane "passerelle" e "Cabirie").
Da vedere, rivedere e apprezzare ancora, questa lunga, tenera, pur dolorosa, carezza cinematografica evergreen!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a fsromait »
[ - ] lascia un commento a fsromait »
|
|
d'accordo? |
|
luigi chierico
|
mercoledì 2 aprile 2014
|
tutto intorno è sangue e fango ?...io son divino!.
|
|
|
|
Non starò a raccontarvi la vicenda del film nei suoi dettagli e risvolti, indispensabili per farne un capolavoro, se i protagonisti, la musica e le scene non ne facessero parte integrante.
Ecco quando il cinema è grande. Il delirio che accompagna l’umiliazione, la sofferenza, la disperazione, l’incomprensione è il motivo dominante in ogni momento della vicenda, che come in un brano musicale, è un crescendo sino all’atto finale che, col dramma, porta al silenzio prima, all’applauso dopo. Tutti gli attori vanno menzionati per l’impegno e la partecipazione ma sovrasta su tutti il protagonista interpretato da Tom Hanks, un grande, grandissimo Tom Hanks.
Il conflitto tra il bene e il male, tra quel che si ritiene sia il bene e quel che si ritiene sia il male, tra l’ingiustizia e la giustizia, spesso fondata sull’ipocrisia e la menzogna, l’amore che tutto sublima, anche ciò che, per non essere convenzionale, è intollerante.
[+]
Non starò a raccontarvi la vicenda del film nei suoi dettagli e risvolti, indispensabili per farne un capolavoro, se i protagonisti, la musica e le scene non ne facessero parte integrante.
Ecco quando il cinema è grande. Il delirio che accompagna l’umiliazione, la sofferenza, la disperazione, l’incomprensione è il motivo dominante in ogni momento della vicenda, che come in un brano musicale, è un crescendo sino all’atto finale che, col dramma, porta al silenzio prima, all’applauso dopo. Tutti gli attori vanno menzionati per l’impegno e la partecipazione ma sovrasta su tutti il protagonista interpretato da Tom Hanks, un grande, grandissimo Tom Hanks.
Il conflitto tra il bene e il male, tra quel che si ritiene sia il bene e quel che si ritiene sia il male, tra l’ingiustizia e la giustizia, spesso fondata sull’ipocrisia e la menzogna, l’amore che tutto sublima, anche ciò che, per non essere convenzionale, è intollerante.
Molti sono i momenti indimenticabili che toccano le corde del cuore e che vibrano anche loro, insieme alla musica che si ascolta. Uno per tutti merita di essere conservato nell’archivio della memoria: il momento in cui Andrew Beckett (Hanks), sublime, lacerato, ascolta e danza con una flebo all’ascolto di un brano dell’Andrea Chenier, che di seguito riporto. Il momento è così solenne che da solo, a pieno merito, gli sarebbe valso l’Oscar.
“La mamma è morta m’hanno posta a la porta della mia stanza; moriva e mi salvava!..
Guardo! Bruciava il loco di mia culla! Così fui sola! E intorno il nulla! Fame e miseria! Il bisogno e il periglio…caddi malata!...e Bersi, buona e pura, di sua bellezza ha fatto un mercato, un contratto per me! Porto sventura a chi bene mi vuole!
Fu in quel dolore che a me venne l’amore!...voce piena d’armonia e dice: “Vivi ancora! Io son la vita! Ne’ miei occhi è il tuo cielo! Tu non sei sola! Le lacrime tue io le raccolgo! Io sto sul tuo cammino e ti sorreggo! Sorridi e spera! Io son l’amore!...
Tutto intorno è sangue e fango ?...Io son divino!...Io son l’oblio!..
Io sono il dio che sovra il mondo scende da l’empireo, fa della terra un ciel..Ah! io son l’amore!
E l’angelo si accosta, bacia e vi bacia la morte!..Corpo di moribonda è il corpo mio!
Prendilo, dunque!... Io sono già morta cosa!...”
Questo è il film: Andrew è cacciato dallo studio legale, tutto brucia attorno a lui. e venne la fame e l’AIDS, e porta sventura al suo compagno Miguel ( Antonio Banderas) che ha fatto mercato del suo corpo e che lo piangerà sul punto di morte, ma ad Andrew viene l’amore, è l’Amore anche se intorno a sé tutto è sangue e fango, la malattia ed il disprezzo del mondo.
Denzel Washington, nella parte dell’ avv. Joe Miller, dopo aver ascoltato con il suo cliente l’aria dell’Andrea Chenier di Umberto Giordano, ne resta folgorato, tornato casa prende in braccio sua figlia, si distende al fianco della moglie ed una lacrima solca il suo viso.
Se questo non è un autentico capolavoro da far venire I brividi e trafiggere il cuore e far ammutolire, allora non si va al cinema ma è meglio restare a casa.
Chigi
chibar22@libero.it
[-]
|
|
[+] lascia un commento a luigi chierico »
[ - ] lascia un commento a luigi chierico »
|
|
d'accordo? |
|
|