giacomo
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sabato 7 marzo 2009
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amicizia, splendide recitazioni, musiche e set!
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Philippe Gaston, detto Il Topo (nomignolo che gli calza a pennello), è il ladruncolo più ricercato del vescovo, l’unico che sia riuscito a scappare dalle sue inespugnabili prigioni. Nella sua fuga, Philip-pe incontra Etienne Navarre, un cavaliere errante dalla personalità enigmatica che lo salva dai sol-dati del vescovo e lo porta con sé in un luogo sicuro. Presto Philippe scoprirà come Etienne tenga più al suo falco che a se stesso; esso infatti altro non è che il suo antico amore, la bellissima Isabeau, che ogni notte ritorna alle sue sembianze umane, mentre Etienne diventa un lupo, a causa di una ter-ribile maledizione…
Un film epico, esemplare sotto ogni aspetto. In primo luogo, splendida la performance da parte di tutto il cast, da Matthew Broderick (al suo secondo film dopo WarGames, anch’esso molto bello) a Rutger Houer (Blade Runner), da Michelle Pfeiffer a John Wood.
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Philippe Gaston, detto Il Topo (nomignolo che gli calza a pennello), è il ladruncolo più ricercato del vescovo, l’unico che sia riuscito a scappare dalle sue inespugnabili prigioni. Nella sua fuga, Philip-pe incontra Etienne Navarre, un cavaliere errante dalla personalità enigmatica che lo salva dai sol-dati del vescovo e lo porta con sé in un luogo sicuro. Presto Philippe scoprirà come Etienne tenga più al suo falco che a se stesso; esso infatti altro non è che il suo antico amore, la bellissima Isabeau, che ogni notte ritorna alle sue sembianze umane, mentre Etienne diventa un lupo, a causa di una ter-ribile maledizione…
Un film epico, esemplare sotto ogni aspetto. In primo luogo, splendida la performance da parte di tutto il cast, da Matthew Broderick (al suo secondo film dopo WarGames, anch’esso molto bello) a Rutger Houer (Blade Runner), da Michelle Pfeiffer a John Wood. Indimenticabile poi è la colonna sonora, firmata David Peoples e l’ottima scenografia medievale curata da Wolf Kroeger, aiutato in questo dalla splendida cornice dei Monti Sibellini (tra Umbria e Marche) dove è stato girato il film.
Alcuni lamentano il troppo romanticismo, soprattutto nel finale, ma credo che questo film vada be-nissimo anche per i meno “sdolcinati”, e che anzi il tema principale non sia tanto l’amore tra i due protagonisti, quanto l’amicizia che si viene a creare (o ricreare) tra i personaggi e che risulta essere di molto più preponderante.
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barracuda argento
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lunedì 17 marzo 2014
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la fiaba dell'amore nella vita...
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Ecco, in questi casi è lecito nominare la parola "capolavoro". Ladyhawke è uno di quelle poche decine di film che ti fanno sognare, uno di quelli che non ti stanchi mai di vedere, uno di quelli che ti ipnotizza davanti allo schermo anche se hai mille altre cose da fare, uno di quei film che vederlo 20 volte è poco.
Quante le ore della mia infanzia passate sulla poltrona a vedere questa fiaba epica; quando avevo la febbre mi passava, quando avevo mal di testa mi passava, quando ero triste diventavo felice, quando adesso penso che la vita sia brutta c'è sempre la scena che mi fa cambiare idea e mi da la speranza di continuare.
Quante saranno le volte che ancora rivedrò questo capolavoro ? 100 ? Forse di più.
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Ecco, in questi casi è lecito nominare la parola "capolavoro". Ladyhawke è uno di quelle poche decine di film che ti fanno sognare, uno di quelli che non ti stanchi mai di vedere, uno di quelli che ti ipnotizza davanti allo schermo anche se hai mille altre cose da fare, uno di quei film che vederlo 20 volte è poco.
Quante le ore della mia infanzia passate sulla poltrona a vedere questa fiaba epica; quando avevo la febbre mi passava, quando avevo mal di testa mi passava, quando ero triste diventavo felice, quando adesso penso che la vita sia brutta c'è sempre la scena che mi fa cambiare idea e mi da la speranza di continuare.
Quante saranno le volte che ancora rivedrò questo capolavoro ? 100 ? Forse di più...
Attori impeccabili, con un Rutger Hauer ed un Matthew Broderich nel pieno della forma, accompagnati da una Michelle Pfeiffer semplicemente stupenda, ambientazioni dell'appennino abruzzese spettacolari, così come i costumi.
Per non parlare di una trama solidissima e coinvolgente a dire poco dove un Richard Donner fa venire i brividi anche al critico più esperto.
Colonna sonora impeccabile e un finale a lieto fine semplicemente perfetto.
Discorsi semplici ed efficaci fanno tenere alta l'attenzione fino alla fine, quando solo a quel punto (un altro motivo d'ammirazione per questo film) subentra una frase comica ampiamente meritata e permessa.
In più scene commoventi arricchiscono ulteriormente un film che è già perfetto.
Ve lo consiglio più di ogni altro film uscito in questi anni.
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spalla
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mercoledì 6 gennaio 2010
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una affascinante fiaba medievale
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Una gradevole avventura fantastica per un pubblico di tutte le età firmata da Richard Donner, specialista nel genere. La trama, rifacendosi chiaramente ad antichi miti e leggende è scorrevole ed equilibrata, con bei duelli, sentimento ed una leggera spruzzata di humour, per il quale il film si affida soprattutto alla simpatia di Matthew Broderick nei panni di Phillipe Gaston e del cattivo comico Marquet. Forse la storia è un pochino lenta e prevedibile nella prima parte ma poi, dopo il clamoroso colpo di scena che mette i tasselli a posto, diventa molto più avvincente e godibile. Il tutto tra l'altro senza l'impiego di scene sanguinose o di effetti speciali che appesantiscono molti fantasy-movie del giorno d'oggi.
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Una gradevole avventura fantastica per un pubblico di tutte le età firmata da Richard Donner, specialista nel genere. La trama, rifacendosi chiaramente ad antichi miti e leggende è scorrevole ed equilibrata, con bei duelli, sentimento ed una leggera spruzzata di humour, per il quale il film si affida soprattutto alla simpatia di Matthew Broderick nei panni di Phillipe Gaston e del cattivo comico Marquet. Forse la storia è un pochino lenta e prevedibile nella prima parte ma poi, dopo il clamoroso colpo di scena che mette i tasselli a posto, diventa molto più avvincente e godibile. Il tutto tra l'altro senza l'impiego di scene sanguinose o di effetti speciali che appesantiscono molti fantasy-movie del giorno d'oggi. Manca forse un po' di suspence, ma tutto sommato non se ne sente troppo la mancanza. Bravi anche gli interpreti, con un Mattew Broderick simpatico e in parte ed una bellissima Michelle Pfeiffer. Il migliore in capo è però probabilmente Rutger Hauer, affascinante, enigmatico e inarrestabile. Dopo questo film riuscirà solo raramente ad essere ancora così convincente (come in "The Hitcher" ad esempio). I maggiori pregi di questo film sono comunque le bellissime ambientazioni (italiane tra l'altro) che contribuiscono a creare una bella atmosfera da fiaba e le stupende colonne sonore, certo, dalla sonorità un po' troppo moderna per il tempo in cui si svolge la vicenda, ma non per questo meno belle. Ladyhawke non sarà forse proprio tra i migliori film di Richard Donner ma rimane comunque una bella avventura fantastica che non dovrebbe deludere i fan del genere.
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mondolariano
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martedì 26 aprile 2011
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una bellissima fiaba
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Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Un film da non perdere, dove la realtà storica si fonde con la fiaba e con tutti gli ingredienti dell’immaginario medievale. Il male come frutto del fanatismo religioso, l’onore delle armi come scudo dell’amore cavalleresco, la simbologia degli animali: tutte cose certamente note. Ma “Lady Falco” sembra evocare tutto questo per la prima volta. E ci riesce benissimo, fidando solo nella suggestione della trama, senza alcuna pretesa culturale che avrebbe guastato il sale dell’avventura. I paesaggi naturali hanno un ruolo di primo piano, con un autunno pieno di colori che ha il freddo e l’umido dei boschi abruzzesi. Qualche difficoltà nel finale, dove le riprese girate al rallentatore scadono nel fotoromanzo e dove l’azione si permette qualche faciloneria di troppo (il ragazzo che entra nella Cattedrale senza che nessuno lo fermi, Isabeau che si trasforma in donna per effetto dell’eclisse di Sole senza che Navarre si trasformi a sua volta in lupo).
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Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Un film da non perdere, dove la realtà storica si fonde con la fiaba e con tutti gli ingredienti dell’immaginario medievale. Il male come frutto del fanatismo religioso, l’onore delle armi come scudo dell’amore cavalleresco, la simbologia degli animali: tutte cose certamente note. Ma “Lady Falco” sembra evocare tutto questo per la prima volta. E ci riesce benissimo, fidando solo nella suggestione della trama, senza alcuna pretesa culturale che avrebbe guastato il sale dell’avventura. I paesaggi naturali hanno un ruolo di primo piano, con un autunno pieno di colori che ha il freddo e l’umido dei boschi abruzzesi. Qualche difficoltà nel finale, dove le riprese girate al rallentatore scadono nel fotoromanzo e dove l’azione si permette qualche faciloneria di troppo (il ragazzo che entra nella Cattedrale senza che nessuno lo fermi, Isabeau che si trasforma in donna per effetto dell’eclisse di Sole senza che Navarre si trasformi a sua volta in lupo).
La Pfeiffer è bella e misteriosa come non mai e costituisce un ottimo contrasto col fascino virile di Rutge Hauer. Hauer, che con la sua fisionomia sarebbe stato l’interprete ideale dei personaggi della mitologia nordica. La colonna sonora suggerisce un tema wagneriano preso dal “Tristano”, a commento della seguente battuta: “Parlava del giorno che v’incontraste, maledicendolo.” Per il resto, la musica pop nel Medioevo può anche non piacere.
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[+] isabeau e navarre umani
(di luke_skywalker)
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blacky
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mercoledì 13 ottobre 2010
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perchè no?
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Musiche coinvolgenti, attori strabilianti, storia originale e narrata superbamente. Perchè no? Perchè non attribuire il titolo di capolavoro a questa fiaba così struggente?
Una metafora meravigliosa la maledizione del crudele arcivescovo lanciata su Navarra ( Rutger Hauer) e Isabeu (bellissima Michelle Pfeiffer): La notte e il giorno impediscono l'amore dei due giovani costringendoli a vivere insieme ma nel contempo separati (memorabile la scena dell'eclisse solare). Qualcuno ha definito il finale ridicolo e da fotoromanzo, che si impicchi! Chiunque sia dotato di una sensibilità, la sentirà vibrare da una triste e dolce brezza quando vedrà la storia di Navarra e Isabeu e di come superarono il male grazie ad un coraggio deciso e meraviglioso.
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Musiche coinvolgenti, attori strabilianti, storia originale e narrata superbamente. Perchè no? Perchè non attribuire il titolo di capolavoro a questa fiaba così struggente?
Una metafora meravigliosa la maledizione del crudele arcivescovo lanciata su Navarra ( Rutger Hauer) e Isabeu (bellissima Michelle Pfeiffer): La notte e il giorno impediscono l'amore dei due giovani costringendoli a vivere insieme ma nel contempo separati (memorabile la scena dell'eclisse solare). Qualcuno ha definito il finale ridicolo e da fotoromanzo, che si impicchi! Chiunque sia dotato di una sensibilità, la sentirà vibrare da una triste e dolce brezza quando vedrà la storia di Navarra e Isabeu e di come superarono il male grazie ad un coraggio deciso e meraviglioso. Non sono soli in questa avventura i due protagonisti, perchè ad aiutarli anche a costo della propria vita c'è Philip Caston,detto il topo, personaggio un pò buffo e allo stesso tempo fortemente carismatico, probabilmente quello in cui è più facile identificarsi. Grandissima infatti è l'interpretazione di Matthew Broderick. Consiglio vivamente tutti coloro non avessero ancora visto questa meravigliosa pellicola di renderle onore così come ho fatto io e a garantirvi che si tratta di un film da cinque stelle puntualizzo anche che la colonna sonora è da oscar, bravissimo Andrew Powell
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eugen
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domenica 19 giugno 2022
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ladyhawke very good
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"Ladyhawke"(Richard Donner, soggetto di Edward Khmara, sceneggiatura dello stesso soggettista, con MIchael Thomas e Tom Mankiewicz con David Webbe Peoples, 1985)racconta di un giovane ladruncolo che viene incaticato d aun nobile(siamo nel Medioevo, in Francia)di conservare gelosamente un falco, che in realta'e 'una principessa colpita dalla maledizione di un vescovo che si era invaghito di lei senza successo. Tra avventure e disavventure, tra metafmorfosi improvvise e talora salvigiche, i due, anzi i tre riescono ad affermarsi, godendo anche dell'aiuto di un monaco dedito all'alcol e alquanto"Particolare"ma certo non del tutto sciocco. L'eroe innamorato sciogliera'dall0incantesimo la sua bella, riuscendo a coronare il suo sogno d'amore, con l'aiuto del giovane e del monaco.
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"Ladyhawke"(Richard Donner, soggetto di Edward Khmara, sceneggiatura dello stesso soggettista, con MIchael Thomas e Tom Mankiewicz con David Webbe Peoples, 1985)racconta di un giovane ladruncolo che viene incaticato d aun nobile(siamo nel Medioevo, in Francia)di conservare gelosamente un falco, che in realta'e 'una principessa colpita dalla maledizione di un vescovo che si era invaghito di lei senza successo. Tra avventure e disavventure, tra metafmorfosi improvvise e talora salvigiche, i due, anzi i tre riescono ad affermarsi, godendo anche dell'aiuto di un monaco dedito all'alcol e alquanto"Particolare"ma certo non del tutto sciocco. L'eroe innamorato sciogliera'dall0incantesimo la sua bella, riuscendo a coronare il suo sogno d'amore, con l'aiuto del giovane e del monaco. Fiaba tipica, espressione degli anni 1980 del"ritorno al privato("(anche se c'era anche dell'altro, ovviamente), con tanto di evidenziazione del lato fantastico e del contrasto tra i"nostri eroi"(che pero'non sono cowboys, per fortuna)e il"vilain"di turno, che e'cattivisimo e potente. Decisamente bello, scenograficamente, sul piano fotografio, ma anche narratologicamente . UN film , appunto, del tempo citato e assolutamente efficace, quale riscoperta dell'eroe comunque individuale anche se necessita di collaborazione. INterpreti effiace Mattthew Broderick, allora quasi esordiente, Rutger Hauer, la bella Michelle Pfeiffer, in un film che merita di essere visto e rivisto varie volte. Che poi non tratti "tematiche attuali"e"cruciali"certo e'vero, ma , se vogliamo "l'imma au pouvoir"come nello slogan studentesco di ormai mezzo secolo fa, va bene, anche se l'immaginzaione la'intesa era altra cosa, era l'invermaneto dell'utopia politica. Ma l'"Imagination", appunto, non ha limiti, non si lascia rinchiudere in schemi troppo precisi, soprattutto quando a parlare e'pi'l'0immagine delle parole. El Gato
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