La bestia in calore

Era pratica nei film più alimentari, utilizzare spezzoni di altri film e documentari: questo testimonia il grande ribasso del cinema italiano di genere in quel periodo. Nonostante ciò ci troviamo di fronte ad un film di culto, divenuto tale suo malgrado. Luigi Batzella non avrebbe mai sperato di divenire ricordato per questa pellicola, ma ciò è avvenuto anche grazie all'icona di Salvatore Baccaro, caratterista mostruoso utilizzato spesso nella commedia sexy e qui nel ruolo di una bestia assetata di sangue creata dai nazisti per alcuni esperimenti. Uno dei punti più bassi della sexploitation con scene violentissime fatte in casa dove la storia dei partigini fa da pretesto per mostrare giovani corpi femminili straziati. probabilmente il nazimovie meno serio, ma quello più divertente da gustarsi a casa con gli amici, due birre e un sacco di patatine: per alcuni versi un grandissimo difetto ma per altri versi c'è da sottolineare come sia più spassoso un film del genere di molta cinespazzatura . . . il senza voto e d'obbligo in questi casi. Non siamo sicuramente dalle parti di un cinema ben realizzato (basta guardare la recitazione), ma c'è da dire che ogni tanto un diversivo in questo senso fa bene.