pierpaolo capovilla
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domenica 11 febbraio 2007
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un capolavoro di sam peckimpah
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Questo film di Sam Peckimpah, con un Warren Oates al meglio di se, è considerato da alcuni il miglior lavoro del regista americano.
Un western moderno, dove le automobili hanno da tempo sostituito i cavalli, e in cui c'è tutto il Peckimpah che amiamo di più. La violenza selvaggia, mista ad orrore, ci descrive una umanità dominata dalla legge criminale del più forte, ossimoro dell' America vista dall' obiettivo crudele del regista.
Il protagonista Bennie, pianista squattrinato ridottosi a suonare in un localaccio messicano, antieroe destinato alla sconfitta, un po' per amore, un po' perché stanco di lavorare, cade nella trappola del denaro tanto e facile, e portandosi appresso la testa di un cadavere, se ne andrà dritto nella più truce tragedia gangsteristica di Sam Peckimpah.
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Questo film di Sam Peckimpah, con un Warren Oates al meglio di se, è considerato da alcuni il miglior lavoro del regista americano.
Un western moderno, dove le automobili hanno da tempo sostituito i cavalli, e in cui c'è tutto il Peckimpah che amiamo di più. La violenza selvaggia, mista ad orrore, ci descrive una umanità dominata dalla legge criminale del più forte, ossimoro dell' America vista dall' obiettivo crudele del regista.
Il protagonista Bennie, pianista squattrinato ridottosi a suonare in un localaccio messicano, antieroe destinato alla sconfitta, un po' per amore, un po' perché stanco di lavorare, cade nella trappola del denaro tanto e facile, e portandosi appresso la testa di un cadavere, se ne andrà dritto nella più truce tragedia gangsteristica di Sam Peckimpah.
Non è il suo lavoro più conosciuto, ma la bellezza di questo film è tale da poterlo annoverare fra i suoi capolavori.
"There ain't nothing sacred about a hole in the ground or the man that's in it. Or you. Or me". "Non c'è niente di sacro in un buco per terra e in colui che ci sta dentro. O io, o te." Bennie.
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dutch
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domenica 27 aprile 2008
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pierpaolo ha colto nel segno
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Questo film sintetizza perfettamente la deflagrazione del sogno americano. Peckinpah, attraverso Bennie, tentava di far riflettere i suoi connazionali su quanto L'american way of life, li stesse corrompendo, prosciugando di ogni valore, letteralmente "cosificando", dato che la celebre scena al cimitero di Oxtotipac (nella quale il nostro, decapitando Alfredo, nega i più elementari valori della nostra civiltà in nome del "dinero"),si conclude con la dipartita di Elita, l'unico personaggio di un'umanità esemplare che Peckinpah ci presenta nel suo film. La morte di questa Donna Natura, sorgente di vita per il "gringo" intossicato di malsani sogni di arricchimento stile appunto american way of life, decide tutti gli avvenimenti che seguiranno, e Bennie, poco alla volta, capirà di aver inseguito un fantasma rinunciando alla semplice storia d'amore offertagli da Elita, di aver rinunciato alla vita vera insomma(perché incapace di riconoscerla.
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Questo film sintetizza perfettamente la deflagrazione del sogno americano. Peckinpah, attraverso Bennie, tentava di far riflettere i suoi connazionali su quanto L'american way of life, li stesse corrompendo, prosciugando di ogni valore, letteralmente "cosificando", dato che la celebre scena al cimitero di Oxtotipac (nella quale il nostro, decapitando Alfredo, nega i più elementari valori della nostra civiltà in nome del "dinero"),si conclude con la dipartita di Elita, l'unico personaggio di un'umanità esemplare che Peckinpah ci presenta nel suo film. La morte di questa Donna Natura, sorgente di vita per il "gringo" intossicato di malsani sogni di arricchimento stile appunto american way of life, decide tutti gli avvenimenti che seguiranno, e Bennie, poco alla volta, capirà di aver inseguito un fantasma rinunciando alla semplice storia d'amore offertagli da Elita, di aver rinunciato alla vita vera insomma(perché incapace di riconoscerla...).
Queste e altre considerazioni sono presenti nel mio saggio su Peckinpah intitolato "IL cinema di Sam Peckinpah nell'America degli anni sessanta e settanta. Un universo di violenza e di nostalgia". Edizioni L'Harmattan Italia.
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luca scial�
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venerdì 14 dicembre 2012
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una testa che vale milioni
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Messico. Un miliardario mette una taglia di un milione di dollari a chi ritrova la testa di Alfredo Garcia, colui che gli ha messo incinta la figlia. Così due americani si mettono sulle sue tracce e da loro si presenta un pianista che lo conosce. Ma scoprirà che è morto in un incidente e dovrà portargli la testa come prova. Inizia per lui un'odissea, dove l'onore finisce per prendere il sopravvento.
Film meno conosciuto di Sam Peckinpah, si unisce agli altri per la violenza esplosiva che mostra allo spettatore. Ma qui c'è anche una storia forte di base, fatta di onore, sfortuna, fatalismo.
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