Milano calibro 9

Mamma mia...impressiona la brutale sbrigatività con la quale avete liquidato il miglior noir italiano di tutti i tempi. Certo, il film ha qualche imperfezione (su tutte, l'insistenza con cui Di Leo cerca di dare una dimensione politica al film), ma nel complesso si tratta di un opera strepitosa. Gastone Moschin è qui alla sua migliore inetrepretazione, la colonna sonora di Bacalov è geniale nel fondere il rock con le classiche sonorità anni'70 tipiche del poliziesco all'italiana, e Milano sembra, grazie alla straordinaria fotografia, il posto più cupo e pessimista della Terra. E poi, per parlare di capolavoro basterebbe guardare l'ultima mezz'ora di film: un crescendo epico e tragico di intensità straordinaria, in cui Di Leo dimostra di non avere nulla da invidiare a Mellville. Peccato solo che non abbia mai più raggiunto tali livelli.